lunedì 22 giugno 2015

CLASSIFICHE ALL-TIME PER NAZIONALI: LA SUPER COPPA D’AFRICA – 1° PARTE

Torna l’appuntamento estivo del lunedi con le classifiche all-time per nazionali e le Super Coppe All-Time per nazionali curate da Rado Il Figo. Questa settimana la prima delle due parti dedicate all’Africa. Oggi Rado ci presenterà la costruzione delle sette classifiche che vanno a determinare il Classificone Africano.



Puntata precedente:
IL SUPERMONDIALE 1930-2014: http://mds78.blogspot.it/2015/06/il-supermondiale-1930-2014-un-uso.html

Esposte le linee essenziali su come organizzare le edizioni antologiche delle competizioni maggiori per nazionali, avvalendomi come primo esempio dei Mondiali, proseguo applicandole ai successivi tornei. Il tutto è, naturalmente, preceduto dalla presentazione della classifica definitiva, il “classificone” del torneo interessato; non saranno ripetute nel dettaglio specificità, variazioni adattive, correzioni e criticità particolari di ognuna delle 7 classifiche “parziali”, rimandando a quanto illustrato per la Coppa del Mondo, lasciando spazio comunque alle novità che, di volta in volta, si rendessero necessarie per poterle stilare nel diverso contesto. Altrettanto vale per le scelte che portano alla predisposizione dell’edizione “Super”.

Si comincia con la Coppa delle Nazioni Africane CAF, più brevemente nota come Coppa d’Africa, in sigla CAN.



STORIA E FORMULE

La prima edizione del torneo continentale africano data 1957: da allora se ne contano 30 totali, fino all’ultima del corrente anno. Nonostante la nomea di cronica disorganizzazione, il calcio targato CAF ha saputo allestire costantemente la sua Coppa per nazionali, affiancandole negli ultimi anni pure un Campionato dedicato alle selezioni composte esclusivamente da giocatori militanti in patria.

Le fasi finali hanno avuto regolare cadenza biennale, negli anni dispari dal 1957 al 1965 (la competizione del 1961 fu posticipata di un anno per la ristrutturazione dell’unico stadio usato dall’ospitante Etiopia), in quelli pari dal 1968 al 2012, per tornare ai dispari dal 2013 per permettere alle africane di affrontare al meglio i Mondiali senza avere sulle gambe anche il torneo continentale giocato qualche mese prima. In esse si sono succedute 38 nazionali per 316 presenze complessive, esclusi 3 posti lasciati vacanti dopo squalifiche e/o ritiri. Lo specchietto sottostante riassume le 7 diverse formule finora adottate.

Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di disputa); N: numero di edizioni giocate con la formula interessata; P: numero di partecipanti.
Non ci si è quasi mai discostati dalla “formula canonica” comprendente una prima fase a gruppi seguita da una a eliminazione diretta, variamente articolate in base al numero di partecipanti, cresciuto costantemente nel tempo all’aumentare dei membri iscritti alla CAF (soprattutto per l’indipendenza ottenuta dalle colonie). Ecco le sparute eccezioni:

1) nel 1959 si ebbe un regresso nelle partecipanti a 3, dovuto alla squalifica della Repubblica Sudafricana, una delle 4 sole nazionali associate all’epoca alla CAF;
2) le prime tre edizioni conobbero, dato l’esiguo numero di concorrenti, formule legate all’integrale eliminazione diretta ovvero al girone unico;
3) nel 1963 e 1965 si passò direttamente dai gironi alle finali, “saltando” le semifinali (in sostanza, come nei Mondiali 1974 e 1978);
4) nel 1976 semifinali e finali furono inglobate in un girone unico finale a 4 (in sostanza, come nei Mondiali 1950).


ADATTAMENTI

I consueti adattamenti, utili a “uniformare” dove necessario le diverse formule per il loro inserimento nelle classifiche, sono riportati nella tabella sottostante. Il meccanismo è sempre quello ufficiosamente applicato dalla FIFA: presa a modello la formula con il maggior numero di turni e di piazzamenti, si fissa il primo turno di ognuna come tale, proseguendo poi dall’alto (dal primo posto) a scendere fino al secondo turno.

Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di disputa). G: fase a gruppi; Q: quarti di finale; n: n-esimo posto assegnato tramite apposita finale.

Tralasciando al momento le prime due formule, per le altre l’unico adattamento degno di nota è per l’edizione 1976, dove i piazzamenti del girone finale a 4 sono sostituiti dagli analoghi assegnati tramite le consuete finali per il 1° e il 3° posto: a tutti gli effetti, la medesima soluzione usata per i Mondiali di Brasile 1950.

Passando ora alla prima formula, l’applicazione rigorosa del meccanismo di adattamento leggerebbe le semifinali, suo primo turno, quali “fase a gruppo” e pertanto nella tabella dopo il pallino nella casella “G” si dovrebbe “saltare” a quello nella casella “2”. Tuttavia un così rigido rispetto della procedura mi è parso fin troppo penalizzante per le due semifinaliste perdenti, già danneggiate in alcune classifiche per le poche gare giocate; in particolare, ho reputato troppo svantaggiosa questa lettura quando la fase finale a 4 squadre era preceduta dalle qualificazioni, come nelle prime edizioni degli Europei. Dovendo tracciare una linea guida comune a tutti i tornei, ho riconosciuto una prima eccezione al meccanismo, per cui tutte le formule con non più di 4 partecipanti sono sempre e comunque lette come assegnanti i primi 4 (o meno) posti, a prescindere dalla loro esatta articolazione. Nel concreto, non credo esistano difficoltà d’interpretazione quando dette formule “minime” comprendono (solo) semifinali e finali; quando invece si è di fronte a un girone unico, come la seconda formula (1959), la seconda classificata e le seguenti rimangono tali, non venendo perciò considerate né come eliminate nella fase a gruppi né come (tutte) finaliste.

Le conseguenze di quanto finora illustrato sulle varie classifiche saranno illustrate strada facendo.
Per gli adattamenti geo-politici, non mi discosto molto dalle convenzioni universalmente accettate di sommare i risultati:
a) del Dahomey al Benin;
b) dell’Alto Volta al Burkina Faso;
c) del Congo Léopoldville poi Kinshasa e dello Zaire al Congo Democratico;
d) della Repubblica Araba Unita all’Egitto;
ricordando che reputo il Congo Brazzaville come il Congo “con altra dicitura” per distinguerlo da quanto sopra sub c).

CLASSIFICA PER PUNTI (1)

La “classifica classica” ordina le nazionali per i punti conquistati, assegnandone sempre 3 per vittoria (anche se fino al 1994 ne valeva 2). In caso di pari punti, prevale chi ha giocato meno gare e, occorrendo, chi ha la miglior differenza reti ovvero ha segnato il maggior numero di reti. Come correttivo, sono escluse le partite di spareggio e le ripetizioni di quelle a eliminazione diretta, nonché le finali per il 3° posto (essendo gare giocate fra due squadre eliminate in semifinale); inoltre i risultati sono sempre quelli conseguiti al 90’, anche in caso di disputa di tempi supplementari e/o rigori.

Legenda. D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; PU: punti; DR: differenza reti; QR: quoziente reti.

CLASSIFICA OLIMPICA (2)

La classifica replica il medagliere olimpico come tradizionalmente compilato: prevale, così, la nazionale che vanta il maggior numero di primi posti; in caso di parità si prosegue guardando i secondi, i terzi, i quarti posti, passando poi alle eliminazioni ai quarti e concludendo con quelle ai gruppi.

Legenda. n: n-esimi posti conquistati; Q: eliminazioni ai quarti di finale; G: eliminazioni nella fase a gruppi; R: ritiri o squalifiche cui non si è proceduto a sostituzioni; T: presenze totali nella fase finali, al netto di R.

Alcuni dati:
a) l’Egitto vanta il primato di presenze (22, a pari merito con la Costa d’Avorio), di vittorie (7) e di “copie originali” (letteralmente) del trofeo (1 come Ghana e Camerun), attribuite a titolo definitivo a chiunque vinca 3 edizioni (con conteggio che riparte da zero per tutti dopo ogni assegnazione, contrariamente alle norme UEFA);
b) 14 le nazionali ad aver vinto almeno un’edizione del torneo: se l’Egitto è il primatista quasi doppiando i più immediati inseguitori Ghana e Camerun, fermi a quota 4, più di metà di chi ha alzato la coppa si è fermato all’impresa unica, essendo 8 i nomi con un’unica tacca a favore;
c) a fronte di 30 edizioni, si contano solo 28 quarti posti; ciò è dovuto alle prime due edizioni e sempre per colpa della squalifica inferta alla Repubblica Sudafricana per l’apartheid, che ridusse le partecipanti totali a 3, corrispondenti alle sole nazionali iscritte alla CAF;
d) detto della forzata mancata sostituzione sudafricana nel 1957 (la squalifica del 1959 fu inflitta “preventivamente” e non a torneo in corso), gli altri due posti lasciati vacanti sono entrambi dovuti a ritiri: nel 1996 la Nigeria rinunciò adducendo insufficienti garanzie sulla sua sicurezza per le tensioni politiche internazionali, e la Guinea rigettò l’invito a sostituirla. Nel 2010 il Togo diede forfait dopo il tragico attentato subito a mano dei ribelli di Cabinda, che costò la vita a un vice allenatore e un addetto stampa, oltre il ferimento di molti giocatori; chiaramente nessuno volle rimpiazzarlo.

CLASSIFICA COPPA DEL MONDO (3)

Versione “dimezzata” dell’analoga usata nella Coppa FIFA: qui i punti assegnati al vincitore di ogni edizione sono 16, e non 32, essendo la classifica tarata sempre sul massimo numero di partecipanti registrato in assoluto. Si prosegue pertanto coi 15 punti dati al secondo classificato, e via a scalare di un punto fino ai 9 attribuiti al peggior eliminato nei quarti, concludendo coi 5 per chi fa parte della migliore metà degli eliminati ai gironi e coi 4 per le restanti squadre. In caso di parità, prevale chi ha conquistato più volte 16 punti, poi 15 e via a scalare fino ai 4.


Legenda. P: punti; le edizioni sono identificate dall’anno della fase finale.

Alcune precisazioni:
a) per l’eccezione al meccanismo di adattamento, i punti minimi assegnati nelle edizioni con 4 partecipanti sono 13 e in quelle con 3 sono 14, e non 4;
b) per le edizioni con 6 o 8 partecipanti, dopo i 13 punti assegnati alla quarta classificata, si passa direttamente ai 5 della migliore metà degli eliminati ai gironi, come vuole la regola comune, qui adattata ai diversi numeri della Coppa d’Africa.

CLASSIFICA CAN (4)


La classifica “di casa”, interpretabile quale l’olimpica valorizzata. Rispetto a quanto illustrato nel classificone dei Mondiali, ha subito una modifica il 3 dicembre 2014, con efficacia retroattiva, in occasione del sorteggio per la fase finale dell’ultima edizione giocata. Per la parte che qui interessa, è ora attribuito un punto in più tranne per l’eliminazione nella fase a gruppi quale quarta nel girone, dov’è confermato l’unico di competenza. Sotto quest’aspetto, pertanto, si differenzia rispetto alla classifica Coppa del Mondo; infatti, le eliminate ai gironi sono sempre divise in due blocchi, lì in base alla classifica totale della singola edizione, qui, invece, rispetto alla classifica del proprio gruppo.

La nuova attribuzione non deve essere interpretata rigidamente ma nel contesto odierno, per poterla estendere al passato e alle altre competizioni: essa, infatti, è concepita avendo come riferimento formule con gironi iniziali a 4 squadre e qualificazione al turno successivo per le prime due classificate. Pertanto dev’essere letta come assegnante i 2 punti alla terza quale “migliore eliminata nel suo gruppo” e 1 punto alla quarta quale “peggiore eliminata nel suo gruppo”. In quest’ottica diventa più facile adattarla agli altri scenari, con un numero diverso di componenti ovvero di eliminate in un gruppo.



Giocando d’anticipo, espongo la tabella sottostante da applicare in via generale.

Legenda. P: n-esima miglior eliminata nel gruppo; E: numero di eliminate nel gruppo.

In breve:
a) sono sempre assegnati 2 punti alla miglior eliminata nel girone e 1 punto alla peggiore, cioè l’ultima classificata, fatta eccezione quando le due posizioni… sono la medesima, vale a dire quando l’unica eliminata è l’ultima del gruppo, cui vanno 1,5 punti (“via di mezzo” delle 2 attribuzioni “di partenza”);
b) analogo bottino di 1,5 punti spetta alla seconda migliore eliminata, cioè la penultima in classifica, quando sono 3 squadre a non passare il turno;
c) infine, sempre adottando il “metodo lineare”, si arriva agli 1,67 e 1,33 punti attribuiti, rispettivamente alla seconda e terza miglior eliminata, cioè alla terzultima e penultima in classifica, quando sono 4 squadre a non passare il turno.

La nuova classifica CAN sarà usata solo per i tornei che abbiano disputato un’edizione dopo la data suindicata, mentre per tutti gli altri (compresi i Mondiali) si mantiene la vecchia versione.

Legenda. P: punti; n: n-esimo posto (8 punti per il 1°, 6 per il secondo, 4 per il 3° o il 4°); Q: eliminazioni ai quarti di finale (3 punti); GA: eliminazioni nella fase a gruppi da 2 punti; GC: eliminazioni nella fase a gruppi da 1,5 punti; GE: eliminazioni nella fase a gruppi da 1 punto.

Alcune precisazioni:
a) le attribuzioni da 1,5 punti (GC) sono 12 e corrispondono alle edizioni 1963, 1965, 1992 e 1994 dove la fase a gruppi era articolata in (2 o 4) gironi da 3 con eliminazione solo dell’ultima;
b) le attribuzioni da 2 punti (GA) differiscono di due unità da quelle da 1 punto (GE) per i ritiri di Nigeria (1996) e Togo (2010) che lasciarono i rispettivi gruppi con 3 squadre.

CLASSIFICA UEFA (5)

È l’attuale classifica UEFA per nazionali, calcolata sulle sole gare delle fasi finali. Prima di procedere, ritengo utile inserire lo specchietto dei punti di bonus assegnati per ogni partita giocata nei vari turni delle formule finora adottate.

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: bonus per la fase a gruppi; Q: bonus per i quarti di finale; S: bonus per le semifinali; F3: bonus per la finale per il 3° posto; F1: bonus per la finale per il 1° posto; M: totale massimo di bonus per l’edizione (al netto di ripetizioni e spareggi).

Ricordo come il principio base attribuisca il medesimo totale massimo di bonus (111.000 punti fino al 2012, 120.000 dal 2013) a prescindere dall’articolazione della formula, concentrando quelli dei turni eventualmente mancanti nella fase a gironi, in tal modo favorendo le formule più brevi e/o con poche partecipanti. Detto questo, sono necessarie ulteriori precisazioni:
a) per l’eccezione al meccanismo di adattamento, le prime due formule sono anche qui da leggere come se coinvolgessero esclusivamente semifinali e finali; pertanto il massimo dei bonus è parametrato ai soli due ultimi turni, per un totale di 66.000 di punti e non 111.000 come in tutti gli altri casi;
b) nella terza formula, il bonus per la finale per il 3° posto non sono i canonici 18.000 punti; la particolare struttura avrebbe portato al paradosso che, chi lì impegnato, avrebbe conseguito un bonus medio per gara inferiore a quello delle squadre eliminate nei gironi. Per evitarlo, e questo varrà anche negli altri tornei ove dovesse ripetersi uguale situazione, è così attribuito anche a detta gara lo stesso bonus previsto per una partita dei precedenti gironi (qui pari a 36.500);
c) in qualche formula, alcuni turni inglobano quelli normalmente previsti (p.es.: nel 1976 il girone finale include di fatto semifinali e finali), e pertanto sono racchiusi in un’unica maxi-casella.
Prima di presentare la tabella con la classifica UEFA, rammento essere l’unica basata su una media e non su una somma; in altre parole, le nazionali sono valutate sulla somma dei punti medi per gara divisa per il numero di fasi finali disputate, un’autentica… “media delle medie punti”.



Legenda. M: T/N; T: somma delle medie punti per gara; N: edizioni disputate (identificate dall’anno della fase finale).

BOMBA (6)

La classifica ideata da Antonio Bomba, cui ho apportato il correttivo di parametrare i bonus del superamento del turno, ovvero della vittoria finale, per la percentuale di qualificazione effettiva, tarati agli 8 previsti quando è pari al 50%. Come per la precedente classifica, ritengo utile inserire preliminarmente lo specchietto riassuntivo dei bonus assegnati in ogni formula.

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: bonus per l’eliminazione nella fase a gruppi; Q: bonus per l’eliminazione nei quarti di finale; n: bonus per l’n-esimo classificato.

Per le maxi caselle, si veda quanto spiegato nella classifica UEFA, sub c).
Prima di presentare la classifica Bomba, ricordo che il secondo correttivo da me apportato è di stralciare pure qui spareggi e ripetizioni di gare a eliminazione diretta.

Legenda. P: punti; D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; DR: differenza reti; E+: partite vinte ai tempi supplementari; E-: partite vinte ai tempi supplementari; R+: partite vinte ai tiri di rigore; R-: partite perse ai tiri di rigore; B: bonus totali.



CLASSIFICA RIF (7)

Buon’ultima, la classifica stilata col mio personale metodo; come per le precedenti due, inserisco preliminarmente lo specchietto riportante il valore assegnato a ogni turno parametrato alla percentuale di passaggio del turno, tarata al 100 attribuito quando è pari al 50%.

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: valore della fase a gruppi; Q: valore dei quarti di finale; 4: valore della finale per il 3° posto persa; 3: valore della finale per il 3° posto vinta; 2: valore della finale per il 1° posto persa; 1: valore per il vincitore dell’edizione; T: valore totale attribuito all’edizione.

Per le maxi caselle, si veda quanto spiegato nella classifica UEFA, sub c).
Prima di presentare la classifica Rif, ricordo che in essa sono stralciati spareggi e ripetizioni delle gare a eliminazione diretta, e sono conteggiati i risultati ottenuti al 90’, anche ove disputati i supplementari e/o i tiri di rigore.



Legenda. V: valore totale dei turni superati nelle edizioni giocate (identificate dall’anno della fase finale).

A lunedì prossimo con la presentazione del “Classificone” della Coppa d’Africa e la Super Coppa d’Africa 1957-2015!









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