Dopo il ranking alternativo per nazionali a livello
mondiale, Antonio Bomba ci presenta un ranking alternativo
continentale, riferito quest’oggi alle
nazionali europee.
Prosegue il nostro viaggio attraverso diversi metodi di
valutazione delle prestazioni delle nazionali.
Dopo avervi
presentato ieri un Ranking
mondiale per valori assoluti che potete trovare qui http://mds78.blogspot.it/2014/07/ranking-alternativi-per-nazionali-la.html, questa volta è il turno di un ranking
per valori relativi.
Partiamo quindi dall’Europa,
il continente calcistico che molti di voi per forza di cosa conosceranno molto
meglio degli altri.
Come funziona questo ranking? Semplicissimo o quasi: Il
totale dei punti totalizzati nelle partite ufficiali ed i relativi bonus degli
ultimi 4 anni, diviso per le partite effettivamente disputate e le volte in cui
si è preso un bonus. Insomma un’autentica media punti gonfiata dei bonus, resi
ancora partita “fantasma” concessa a chi se li è meritati.
Come sono distribuiti i punti? Con il classico criterio che
avete ormai avete imparato a conoscere e che qui riproponiamo per l’ennesima
volta con tanto di esempi. E quindi: 7 punti a chi vince un incontro durante i
tempi regolamentari, 6 punti per chi vince ai supplementari, 5 punti per chi
trionfa ai rigori, mentre il pareggio vale 4 punti per squadra. E le perdenti?
1 punto viene assegnato a chi perde nel corso dei tempi regolamentari, 2 punti
a chi esce sconfitto dai supplementari e 3 punti a chi perde alla cosiddetta
lotteria dei rigori.
A quanto detto sopra va considerata la differenza reti,
positiva o negativa che sia, che una squadra ottiene al termine di ogni
partita. Verrà quindi aggiunto 1 punto decimale ai punteggi riportati sopra e
ne verrà tolto 1 per ogni goal di differenza reti, di partita in partita.
Infine viene riconosciuto un bonus di 8 per ogni passaggio
di turno, per la qualificazione ad un grande evento (Europeo o Mondiale) e
altri 8 per la sua effettiva partecipazione. Gli 8 punti di bonus vengono
assegnati anche a tutte quelle nazionali che per merito saltano uno o più turni
di qualificazione. Ne è quindi esclusa la nazione ospitante. Resta come sempre
esclusa da questo bonus di 8 punti la vincitrice della finale per il terzo e
quarto posto non essendo una vittoria finale di torneo e tantomeno un autentico
passaggio di turno, bensì un passaggio di mezzo.
Dato che 8 punti sono a tutti gli effetti una vittoria per
10 – 0, il totale dei punti ottenuti nell’ultimo quadriennio può
tranquillamente essere diviso per le partite effettivamente giocate e per le
volte in cui un bonus è stato ottenuto per trovare la media che definisce la
classifica delle nazionali. Avendo l’Europa una competizione continentale
quadriennale ed un mondiale come maggiori competizioni, il numero minimo di
partite richiesto ad una nazionale è di 6 (le tre degli eventuali gironi della
competizione ufficiale per ciascuna delle due competizioni). Così il divisore
minimo risulterà essere 6.
Qualche esempio concreto, ormai un classico: Italia –
Inghilterra 2-1. L’Italia riceve 7 punti e l’Inghilterra 1. Tuttavia la prima
si ritrova 1 punto decimale in più per la differenza reti e l’Inghilterra 1 in
meno. Pertanto a fine partita l’Italia avrà totalizzato 7.1 e l’Inghilterra
0.9. Germania – Brasile 7 -1. La Germania totalizza un punteggio di 7.6 ed il
Brasile di 0.4. Inoltre alla Germania vengono aggiunti 8 punti per il passaggio
del turno. In finale invece la Germania ha sconfitto per 1-0 l’Argentina ma ai
tempi supplementari. Il punteggio finale per il nostro ranking sarà quindi
Germania 6.1 e Argentina 1.9, con la Germania che si ritrova anche gli 8 punti
di bonus per la vittoria della coppa del mondo.
Detto che abbiamo messo in grassetto le prime 24 europee a
sottolineare le partecipanti all’Europeo ideale, ecco qua la classifica:
La Germania
appena laureatasi campione del mondo non poteva che essere al primo posto.
Considerate che in 4 anni, tra qualificazioni e fasi finali, la Germania ha
perso solo la semifinale con l’Italia ed ha pareggiato appena due partite.
Impossibile starle davanti anche per una nazionale come la Spagna che cede la leadership che aveva
prima del mondiale. Due sconfitte, di cui una pesante, e la mancanza di diversi
bonus per non essere andati avanti a Brasile
2014, han permesso ai tedeschi il sorpasso. Anche per loro tuttavia un
cammino pressoché perfetto con pochi inciampi lungo il quadriennIo, anche se
tutti abbastanza recenti.
Dietro l’Olanda
che negli ultimi quattro anni ha sbagliato solamente l’Europeo ma vanta
un’ottima tradizione nei gironi di qualificazione.
Incredibile ma vero l’Italia
resiste al quarto posto grazie soprattutto a quanto di buono fatto durante le
qualificazioni, agli europei e alla Confederations Cup, dove tra bonus e poche
sconfitte la media ne ha risentito positivamente. Pur non incidendo questo nel
ranking è curioso notare come l’Italia abbia subito solo una delle sue quattro
sconfitte con una nazionale europea, la Spagna in finale di Euro 2012, uscendo
battute nelle altre tre occasioni per mano dEL Brasile (gironi di Confederations Cup 2013) e dal duo Costa Rica e Uruguay all’ultimo
mondiale.
La segue un’altra nazionale uscita con le ossa rotta dal
mondiale vale a dire l’Inghilterra.
Assurdo? Non tanto. Vi basti pensare che tra vittorie e pareggi ha subito due
sole sconfitte in quattro anni ma tutte all’ultimo mondiale, mentre contro di
noi ai quarti dell’Europeo è andata fuori ma soltanto ai rigori. Davvero niente
male per una classifica basata sulla media.
La brutta quanto redditizia Grecia segue al quinto posto. L’aver fatto il proprio dovere in
gironi tutt’altro che insormontabili nelle qualificazioni, agli europei ed al
mondiale le ha permesso di consolidarsi come una delle nazionali più ostiche da
battere di tutto il vecchio continente.
Davanti a lei ci sarebbe di sicuro stato il Portogallo non avesse disputato un
mondiale con pochi risultati in grado di alzare la propria media ed una qualificazione
molto tentennante.
Il Belgio in
ottava posizione appare soltanto di passaggio. Probabile che nel giro di un
anno, sicuramente nel 2016 per gli europei, la formazione di Marc Wilmots guadagni posizioni su
posizioni mano a mano che andranno a “scadere” risultati e punteggi di
qualificazione dell’Europeo 2012 in favore di quelli del 2016.
Lo stesso discorso può essere fatto per la Francia che essendo tuttavia paese
ospitante vedrà aumentare la propria media restando ferma, non dovendo giocare
partite di qualificazione.
La Russia di Fabio Capello chiude onorevolmente
decima. Ma se la Grecia è al sesto posto grazie anche all’aver sfruttato un
girone mondiale abbordabile, non aver fatto altrettanto penalizza la Russia in
termini di classifica.
Con merito e onore Svizzera
e Bosnia precedono la Svezia Ibrahimovic dipendente. Per gli scandinavi sarà imperativo
qualificarsi al prossimo europeo per alzare o quantomeno mantenere una buona
posizione nel ranking.
La segue una Danimarca
un po’ lontana dai vecchi fasti ed un’Ucraina
che in questo decennio pare essersi stabilizzata in queste posizioni tutt’altro
che disonorevoli per la propria storia.
Detto della Croazia
che paga gli scarsi risultati che ottiene alla fasi finali delle varie
competizioni, in diciassettesima posizione troviamo una Repubblica Ceca in evidente calo rispetto ai riultati e alle
potenzialità delle nazionali di metà anni novanta e del duemila. Gli eredi di Nedved, Berger e Poborsky non
sembrano minimamente in grado di prendere il posto dei propri predecessori.
Al diciottesimo posto una rediviva Ungheria che con l’Europeo allargato a 24 squadre “deve” tornare
nel calcio che conta e da cui manca dal 1986 e l’Irlanda che orfana di Trapattoni
dovrà inventarsi una nuova vita.
Con Fatih Terim
in panchina anche per la Turchia
scalare le posizioni non dovrebbe essere un problema, così dovrebbe essere
quasi un obbligo qualificarsi all’europeo. Un traguardo a cui deve tornare
anche la Romania.
Al ventiduesimo posto una grande incompiuta come Israele. Nonostante i tanti soldi spesi
negli ultimi anni dal governo per finanziare progetti calcistici gli israeliani
devono ancora riuscire a qualificarsi per una grande competizione dopo aver
partecipato al mondiale 1970 come nazione asiatica.
Chiudono la top 24 la Norvegia
e la sorprendente Armenia che alle
ultime qualificazioni mondiali stava per concludere al secondo posto nel girone
dell’Italia.
Appena fuori, e a sorpresa, nazionali sulla carta più
quotate di Armenia ed altre come l’Austria
e la Serbia. Idem per la Polonia che chiude ventinovesima e la Scozia in caduta libera al trentunesimo
posto.
E sotto? La Bottom 10 vede San Marino peggior nazionale europea. La precede come da tradizione
Andorra, mentre Malta
ringrazia la nascita di queste due nazionali che negli ultimi venti anni le
hanno permesso di non essere la peggior europea come era consuetudine un tempo.
Le sorprendenti Isole Far Oer son
riuscite a fare meno peggio dei maltesi così come il Liechtenstein. Cipro
riesce a farsi rispettare anche in Champions League coi propri club. Con la
nazionale il discorso è ben diverso. Idem per l’emergente Kazakistan che lentamente sta scalando a suon di soldi e risultati
il ranking Uefa per coefficienti ma con la nazionale ha ancora un percorso
infinito da percorrere. Il Lussemburgo
precede la Macedonia a dimostrazione
che i suoi eredi da Darko Pancev han
preso solo il peggio. L’Azerbaijan
chiude questa bottom ten.
Per il ranking zonale Uefa è tutto. L’appuntamento è per
lunedì quando daremo una rapida visione dei ranking zonali degli altri cinque
continenti calcistici.
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