E’ inizio agosto in Italia ma anche nel resto d’Europa. Se
osservando il meteo non si direbbe, osservando i movimenti di mercato è più
chiaro. Pochi movimenti, ma un grande affare non ancora concluso su cui si è
creata una bella polemica e che quindi è il caso di analizzare.
Prima di cominciare vi ricordo che potete segnalarmi eventuali
incongruenze all’indirizzo email marcods78@hotmail.com e che ampie spiegazioni sulla
costruzione delle tabelle e sui calcoli presenti al loro interno sono
disponibili a questo link nella“Guida al Tabellone del Calciomercato”:
http://mds78.blogspot.it/2014/06/guida-al-tabellone-del-calciomercato.html
http://mds78.blogspot.it/2014/06/guida-al-tabellone-del-calciomercato.html
Partiamo come di consueto con il tabellone riepilogativo relativo ai costi/ricavi delle operazioni di mercato per quanto riguarda i cartellini, i costi totali e il peso sul bilancio annuale (Bayer Leverkusen e Schalke 04 hanno bilancio su anno solare, le altre su stagione sportiva).
L’acquisto economicamente più importante della settimana lo
ha messo a segno ancora una volta il Real Madrid, assicurandosi per
dieci milioni di euro il portiere costaricano Navas, grande protagonista
ai mondiali e nell’ultima Liga.
Il trasferimento ufficiale che ha fatto più parlare è
invece quello di Lampard in prestito semestrale al Manchester City,
che non casualmente hanno come proprietario lo stesso della squadra americana
in cui l’ex Chelsea giocherà da marzo (New York City). Accordo che è
stato preso come un vero e proprio tradimento da parte dei tifosi dei Blues,
che mai avrebbero pensato di vedere il loro vecchio idolo in una squadra rivale
di Premier League. Gira voce che Lampard abbia chiesto di essere esentato dagli
eventuali match con il Chelsea, non tarderemo molto a scoprirlo visto che lo
scontro diretto a Manchester fra le due squadre è in programma il 21 settembre.
Curiosa anche la data del ritorno a Stamford Bridge: 31 gennaio 2015, ovvero
l’ultimo giorno di contratto di Lampard con i Citizens…
Se dal fronte acquisti non si è visto molto altro in questi
sette giorni, su quello delle cessioni oltre a quella di Rodwell dal Manchester
City al Southampton finalizzata ieri è da segnalare con un “rinotommasiano”
circoletto rosso quella di Lukaku dal Chelsea all’Everton per la
bellezza di 35 milioni di euro. Di conseguenza il Chelsea ha messo a segno la
seconda megaplusvalenza del suo mercato (dopo quella di David Luiz) e,
nonostante i costosi acquisti di Fabregas, Diego Costa, Felipe Luis e, a
livello di ingaggio, di Drogba il suo bilancio di mercato annuale è positivo
di più di 60 milioni e la rende per il momento la squadra più virtuosa in
assoluto!
Un mercato incredibile quello dei londinesi, che dimostra
ancora una volta quanto sia sbagliato criticare i mercati costruiti tramite
elevate plusvalenze. In realtà, l’intero calciomercato europeo dimostra che
mentre noi italiani ci facciamo remore su remore pensando che cedere un
giocatore sia un segno di debolezza, in tutta Europa il futuro (o meglio il
presente) dei grandi movimenti di mercato e l’adeguamento di tutte le squadre
ai dettami del Fair Play Finanziario passa obbligatoriamente da queste
operazioni. Dando un’occhiata al tabellone, si nota che ben sette delle
quattordici squadre considerate (fra le quali tre che puntano senza nascondersi
alla conquista della Champions League, ovvero Barcellona, Chelsea e
Bayern Monaco, quest' ultima a un passo dall’ingaggio di Reina)
hanno per il momento lavorato sul mercato in modo tale che l’impatto positivo
sul loro bilancio annuale è migliore di quello dell’Inter, la “big” più
virtuosa del nostro Paese, nonostante l’arrivo nelle rispettive squadre di fior
di campioni. Quindi se ancora qualcuno vi verrà a dire con l’aria di chi la sa
lunga “chissà questi club europei da dove li pigliano i soldi”, oltre a
ricordare i ricavi superiori di molti di questi club rispetto ai nostri,
fategli vedere queste tabelle e magari cambierà idea…
Prima di concludere, come promesso, soffermiamoci un attimo
sul triangolo “Di Maria-Real Madrid-PSG”. Abbiamo un giocatore (Di Maria)
che visti i nuovi acquisti del Real, in particolare Kroos e James Rodriguez,
spinge per andare via dalla squadra di Ancelotti anche allettato da un
contratto più remunerativo, un club (il Real) che a differenza di quanto
si scrive in giro non ha tutta questa necessità economica di venderlo ma a
fronte di un’offerta elevata non avrebbe problemi ad accontentare il calciatore
e un club (il PSG) che pagherebbe per l’argentino 70 milioni cash senza
alcun problema ma deve sbattere il muso contro il vincolo del Fair Play
Finanziario che obbliga i parigini a non spendere fra entrate e uscite più di
60 milioni in costi di cartellini. Al momento il PSG ha speso 49,5 milioni per David
Luiz, incassato un paio di milioni con la cessione di Jallet e può
ritenere probabilissimo un risarcimento di circa 300 mila euro per il passaggio
di Coman a parametro zero alla Juve, per i regolamenti che prevedono un
premio di valorizzazione obbligatorio per i giovani giocatori del vivaio
comprati da altra società.
Quindi, senza ulteriori cessioni, a Parigi hanno solo
tredici milioni da spendere. Siccome tredici è ben minore di settanta, che
fare? Due ipotesi: la prima, sulla quale nessuno ha da ridire, è cedere uno
o più giocatori per un valore complessivo di una cinquantina di milioni e
andare con quei soldi a Madrid per portarsi a casa Di Maria. Problema: i
possibili esuberi Lavezzi e Pastore non paiono al momento avere
mercato a cifre così elevate e l’unico che garantirebbe l’incasso desiderato, Cavani,
non sembra vicino al trasferimento.
Ecco che entra in campo la seconda contestatissima ipotesi:
convincere il Real Madrid (che nonostante alcune notizie uscite sui media
spagnoli per il momento nicchia) a cedere Di Maria in prestito oneroso a
10 milioni con obbligo di riscatto a 60 l’anno prossimo. Formalmente niente da
dire: 10 milioni il PSG li può spendere e 60 milioni è il limite massimo che da
punizione Uefa può spendere anche nella prossima stagione (2015/16). C’è però
chi vede in questa operazione l’ennesimo affronto dei francesi al FPF e invoca
o addirittura si aspetta una dura reazione dell’Uefa per contrastarla.
Sempre parlando per ipotesi, visto che è tutto vincolato
all’ok degli spagnoli, permettetemi di non essere d’accordo con chi lancia tali
accuse. Dal momento in cui viene emessa una punizione di questo tipo, il club
ha il dovere di sottostare alle richieste dell’Uefa e il diritto di muoversi
in tutte le maniere lecite per rinforzare la squadra senza violare le
imposizioni del massimo organismo continentale. Il prestito con diritto di
riscatto è il modo in cui la maggior parte delle squadre italiane stanno
tentando di rispettare i parametri del FPF e da noi nessuno dice che è una
vergogna che lo facciano, perché lo dovrebbe essere se a muoversi in questo
modo è il PSG? Il Milan lo ha fatto nello scorso mercato di gennaio con Rami
e Taarabt e si prepara a rifarlo con Armero, quest’anno l’ha fatto la Juventus con Pereyra e
Romulo, l’Inter con Osvaldo, M’Vila e Dodò,
la Roma con Astori e Ucan, il Napoli ci sta
provando con Fellaini. E’ lecito quindi che lo faccia anche il Paris
Saint-Germain, tanto più che l’eventuale vantaggio che ne trarrà quest’anno
verrà interamente azzerato dal fatto che l’anno prossimo il suo calciomercato
partirà già con 60 milioni spesi per il riscatto di Di Maria e non sarà quindi
per loro possibile spendere altri soldi se non quelli ricavati da eventuali
cessioni.
C’è un solo caso in cui il prestito con diritto di riscatto potrebbe configurarsi come un vero e proprio escamotage ai limiti del regolamento per aggirare i vincoli del FPF, ma non riguarda quelli che il PSG può fare o farà in questa stagione. Se nel prossimo mercato estivo (2015/16) i campioni di Francia compreranno altri giocatori in prestito con diritto di riscatto, potrebbe accadere che in questo modo riescano a farsi togliere la punizione rientrando formalmente nei vincoli del Fair Play e ottenendo quindi il via libera per muoversi senza limitazioni sul mercato 2016/17, ma che elevati riscatti di giocatori presi in prestito nel 2015/16 li portino di nuovo fuori dai parametri del FPF alla fine della stagione 2016/17. A ben vedere, però, il rischio che il PSG si rimetta a spendere cifre altissime nel primo anno in cui avrà terminato di espiare le sue colpe c’è in ogni caso, prestiti o non prestiti. Su questo punto sarà l’Uefa a dover prevedere delle punizioni più stringenti per i recidivi che inducano i francesi a non cadere di nuovo nella tentazione di spendere e spandere a più non posso in futuro. E’ un problema comunque lontano nel tempo e che esula da questo mercato. Per ciò che concerne questa stagione, applausi e poca invidia per il PSG se riuscirà a portare a termine questa operazione. Quando qualcuno si muove in maniera intelligente e con creatività senza infrangere le regole, nel calcio come nella Formula 1 come negli altri sport come nella vita, non va insultato va apprezzato. Anche se questo qualcuno non è la propria squadra del cuore. Anche se questo qualcuno è una squadra poco amata da molti appassionati come il PSG.
C’è un solo caso in cui il prestito con diritto di riscatto potrebbe configurarsi come un vero e proprio escamotage ai limiti del regolamento per aggirare i vincoli del FPF, ma non riguarda quelli che il PSG può fare o farà in questa stagione. Se nel prossimo mercato estivo (2015/16) i campioni di Francia compreranno altri giocatori in prestito con diritto di riscatto, potrebbe accadere che in questo modo riescano a farsi togliere la punizione rientrando formalmente nei vincoli del Fair Play e ottenendo quindi il via libera per muoversi senza limitazioni sul mercato 2016/17, ma che elevati riscatti di giocatori presi in prestito nel 2015/16 li portino di nuovo fuori dai parametri del FPF alla fine della stagione 2016/17. A ben vedere, però, il rischio che il PSG si rimetta a spendere cifre altissime nel primo anno in cui avrà terminato di espiare le sue colpe c’è in ogni caso, prestiti o non prestiti. Su questo punto sarà l’Uefa a dover prevedere delle punizioni più stringenti per i recidivi che inducano i francesi a non cadere di nuovo nella tentazione di spendere e spandere a più non posso in futuro. E’ un problema comunque lontano nel tempo e che esula da questo mercato. Per ciò che concerne questa stagione, applausi e poca invidia per il PSG se riuscirà a portare a termine questa operazione. Quando qualcuno si muove in maniera intelligente e con creatività senza infrangere le regole, nel calcio come nella Formula 1 come negli altri sport come nella vita, non va insultato va apprezzato. Anche se questo qualcuno non è la propria squadra del cuore. Anche se questo qualcuno è una squadra poco amata da molti appassionati come il PSG.
TABELLONE DEL CALCIOMERCATO DI CHAMPIONS LEAGUE
In rosso i nomi dei nuovi calciatori inseriti rispetto alla scorsa settimana e le voci “altri acquisti” e “altre cessioni” che hanno subito variazioni.
Il prossimo appuntamento con il mercato delle
principali squadre impegnate in Champions League è come sempre fra sette
giorni!
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