Tre settimane al termine anche per il mercato
delle principali squadre europee. Ancora una volta è il caso di analizzarlo con
un occhio di riguardo verso il tema Fair Play Finanziario, soprattutto per
quanto riguarda le squadre francesi.
Prima di cominciare vi
ricordo che potete segnalarmi eventuali incongruenze all’indirizzo email marcods78@hotmail.com e che ampie spiegazioni sulla
costruzione delle tabelle e sui calcoli presenti al loro interno sono
disponibili a questo link nella“Guida al Tabellone del Calciomercato”:
http://mds78.blogspot.it/2014/06/guida-al-tabellone-del-calciomercato.html
http://mds78.blogspot.it/2014/06/guida-al-tabellone-del-calciomercato.html
Partiamo come di consueto con il tabellone riepilogativo relativo ai costi/ricavi delle operazioni di mercato per quanto riguarda i cartellini, i costi totali e il peso sul bilancio annuale (Bayer Leverkusen e Schalke 04 hanno bilancio su anno solare, le altre su stagione sportiva).
L’acquisto più costoso della settimana è
quello di Mangala, messo a segno dal Manchester City. Il
difensore francese è stato pagato ben 40 milioni di euro per trasferirsi dal Porto
in Inghilterra. Come nel caso David Luiz-PSG, anche per il City si
tratta di una manovra assolutamente lecita dal punto di vista del costo del
cartellino nonostante le limitazioni applicate ai Citizens in ottica Fair Play
Finanziario. Come si nota dalla tabella, la differenza fra acquisti e cessioni
della squadra è ancora sotto la fatidica soglia dei 60 milioni di euro. Da
tenere sotto controllo invece la variazione del bilancio annuale, al momento in
passivo di quasi 30 milioni. Ovviamente il bilancio non dipende solo dal
mercato e non abbiamo i dati per stabilire se questi costi potranno essere
coperti da altre entrate o se invece è davvero un segnale preoccupante e ci
dobbiamo aspettare qualche cessione nei prossimi giorni. Discorso molto simile
per un altro vincolo che gli inglesi si sono impegnati a rispettare: il “non
aumento” del monte ingaggi. Dalla tabella completa presente in conclusione
di questo articolo potete facilmente notare facendo un paio di conti che gli
ingaggi dei giocatori acquistati superano di una ventina di milioni quelli dei
giocatori venduti. Va però tenuto conto che l’impossibilità di avere dati certi
sugli stipendi e sulla variazione del monte ingaggi dovuti a operazioni minori
lasciano un margine di errore piuttosto ampio su questo particolare aspetto.
Resta il fatto che lo scostamento rispetto al punto di equilibrio sembrerebbe
al momento piuttosto importante.
Rimaniamo su questo argomento per aprire la parentesi relativa all’impatto del Fair Play Finanziario sul calcio francese. Premesso che le trattative che oggi sembrano chiuse domani potrebbero riaprirsi, ha fatto scalpore l’annuncio del PSG di volersi ritirare dalla corsa a Di Maria proprio a causa delle limitazioni del FPF. Come avevamo segnalato la scorsa settimana, a differenza delle versioni ottimistiche dei media spagnoli riprese anche in Italia, il Real Madrid ha per il momento categoricamente rifiutato la proposta di cessione in prestito con diritto di riscatto per Di Maria, chiudendo di fatto la porta al trasferimento del giocatore a Parigi. Chi si oppone fieramente al FPF finanziario sappia che senza quelle regole Di Maria a quest’ora zampetterebbe già allegro sulle fasce del Parco Dei Principi… il discorso stipendi fatto per il City va comunque applicato anche per il PSG: dalla nostra tabella risulta che i francesi non rispetterebbero l’impegno a non aumentare il monte ingaggi di un paio di milioni, una cifra obiettivamente troppo bassa per affermare con certezza che siano costretti a vendere qualcuno per regolarizzarla.
Voci preoccupanti arrivano anche da Monaco: a quanto pare il magnate russo proprietario del club è alle prese con un divorzio particolarmente oneroso e inoltre sa che dalla prossima primavera la squadra sarà sotto la lente dell’Uefa per il FPF (finora non è stata controllata perché non ha partecipato alle coppe europee lo scorso anno). In molti iniziano a sospettare che l’imponente campagna cessioni che ha portato la squadra del Principato a risparmiare a oggi 60 milioni in costi di cartellini, 59 milioni sul bilancio 2014/15 rispetto a quello 2013/14 e 85 milioni di costi totali sarà solo parzialmente compensata da acquisti nell’ultima fase di mercato, mentre la maggior parte dei soldi dovrebbero servire per mettere in sicurezza i conti del club. Addirittura la conferma della punta di diamante Falcao non sembra ancora così sicura…
Rimaniamo su questo argomento per aprire la parentesi relativa all’impatto del Fair Play Finanziario sul calcio francese. Premesso che le trattative che oggi sembrano chiuse domani potrebbero riaprirsi, ha fatto scalpore l’annuncio del PSG di volersi ritirare dalla corsa a Di Maria proprio a causa delle limitazioni del FPF. Come avevamo segnalato la scorsa settimana, a differenza delle versioni ottimistiche dei media spagnoli riprese anche in Italia, il Real Madrid ha per il momento categoricamente rifiutato la proposta di cessione in prestito con diritto di riscatto per Di Maria, chiudendo di fatto la porta al trasferimento del giocatore a Parigi. Chi si oppone fieramente al FPF finanziario sappia che senza quelle regole Di Maria a quest’ora zampetterebbe già allegro sulle fasce del Parco Dei Principi… il discorso stipendi fatto per il City va comunque applicato anche per il PSG: dalla nostra tabella risulta che i francesi non rispetterebbero l’impegno a non aumentare il monte ingaggi di un paio di milioni, una cifra obiettivamente troppo bassa per affermare con certezza che siano costretti a vendere qualcuno per regolarizzarla.
Voci preoccupanti arrivano anche da Monaco: a quanto pare il magnate russo proprietario del club è alle prese con un divorzio particolarmente oneroso e inoltre sa che dalla prossima primavera la squadra sarà sotto la lente dell’Uefa per il FPF (finora non è stata controllata perché non ha partecipato alle coppe europee lo scorso anno). In molti iniziano a sospettare che l’imponente campagna cessioni che ha portato la squadra del Principato a risparmiare a oggi 60 milioni in costi di cartellini, 59 milioni sul bilancio 2014/15 rispetto a quello 2013/14 e 85 milioni di costi totali sarà solo parzialmente compensata da acquisti nell’ultima fase di mercato, mentre la maggior parte dei soldi dovrebbero servire per mettere in sicurezza i conti del club. Addirittura la conferma della punta di diamante Falcao non sembra ancora così sicura…
Altri due importanti colpi di mercato in
settimana: uno, concluso in queste ore, ha visto Moreno del Siviglia
passare al Liverpool, che continua a investire la megaplusvalenza creata
dalla cessione di Suarez ed è a un passo dal cedere Kolo Touré al
Trabzonspor e Kelly al Crystal Palace; l’altro si è consumato sull’asse
Londra (sponda Arsenal)-Barcellona. Vermaelen si è infatti
trasferito dai Gunners ai blaugrana per 15 milioni di euro (più 4 di bonus).
Grazie a questa plusvalenza l’Arsenal ha riportato in positivo la variazione di
bilancio annuale dovuta al mercato nonostante i 52 milioni di deficit nei costi
dei cartellini e i 125 milioni di deficit nei costi totali.
Sempre più “caso di studio” il mercato del Barcellona: con l’acquisto di Vermaelen i catalani superano i 75 milioni di spesa in costi di cartellini e addirittura i 220 di costi totali, eppure nel bilancio annuale fanno segnare un risparmio di 28 milioni. Come è possibile? Ormai dovreste saperlo… elevate plusvalenze (Sanchez e Fabregas), giocatori in scadenza lasciati andare, contratti a lungo termine che permettono di spalmare i costi di ammortamento dei nuovi acquisti. Si dirà: si ma prima o poi questi costi il Barcellona li dovrà pur sostenere! Vero, ma è altrettanto vero che stiamo parlando di una squadra finanziariamente sanissima, capace di chiudere gli ultimi due bilanci ufficialmente comunicati (2011/12 e 2012/13) rispettivamente con un attivo di 48 e 32 milioni, e quindi con tutte le carte in regola per aumentare di qualche decina di milioni le spese annuali future. In più, come mi ha fatto notare Antonio Bomba, sui blaugrana pende la spada di Damocle di un possibile blocco del mercato a causa dell’indagine Uefa sull’ingaggio irregolare di calciatori stranieri minorenni. E’ quindi probabile che la dirigenza stia anticipando i fondi per gli acquisti inizialmente previsti su un arco di tempo più lungo per non trovarsi impreparata nel caso in cui fosse costretta a saltare qualche campagna acquisti futura.
Sempre più “caso di studio” il mercato del Barcellona: con l’acquisto di Vermaelen i catalani superano i 75 milioni di spesa in costi di cartellini e addirittura i 220 di costi totali, eppure nel bilancio annuale fanno segnare un risparmio di 28 milioni. Come è possibile? Ormai dovreste saperlo… elevate plusvalenze (Sanchez e Fabregas), giocatori in scadenza lasciati andare, contratti a lungo termine che permettono di spalmare i costi di ammortamento dei nuovi acquisti. Si dirà: si ma prima o poi questi costi il Barcellona li dovrà pur sostenere! Vero, ma è altrettanto vero che stiamo parlando di una squadra finanziariamente sanissima, capace di chiudere gli ultimi due bilanci ufficialmente comunicati (2011/12 e 2012/13) rispettivamente con un attivo di 48 e 32 milioni, e quindi con tutte le carte in regola per aumentare di qualche decina di milioni le spese annuali future. In più, come mi ha fatto notare Antonio Bomba, sui blaugrana pende la spada di Damocle di un possibile blocco del mercato a causa dell’indagine Uefa sull’ingaggio irregolare di calciatori stranieri minorenni. E’ quindi probabile che la dirigenza stia anticipando i fondi per gli acquisti inizialmente previsti su un arco di tempo più lungo per non trovarsi impreparata nel caso in cui fosse costretta a saltare qualche campagna acquisti futura.
Vi lascio infine con un interrogativo: cosa ha in mente di
fare il Bayern Monaco? I bavaresi hanno sostituito Mandzukic con Lewandowski
in attacco, hanno aggiunto alla rosa un secondo portiere di lusso come Reina
e un giocatore di prospettiva come Bernat, ma hanno anche perso un
campione già affermato come Kroos. Il tutto facendo segnare un netto
attivo di mercato sia come costi/ricavi sui cartellini che come variazione sul
bilancio annuale. Siccome non risulta che gli ex campioni d’Europa abbiano
particolari problemi economici tutto lascia pensare che abbiano in serbo per le
prossime settimane un grande colpo o forse anche più di uno. Staremo a vedere…
TABELLONE DEL CALCIOMERCATO DI CHAMPIONS LEAGUE
In rosso i nomi dei nuovi calciatori inseriti rispetto alla scorsa settimana e le voci “altri acquisti” e “altre cessioni” che hanno subito variazioni.
Il prossimo appuntamento con il mercato delle principali squadre
impegnate in Champions League è come sempre fra sette giorni!
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Scusa se ti chiedo una cosa, ma non capisco bene la situazione di Lewandowski...se è andato via dal Dortmund perchè era a fine contratto, xk nell'ultima colonna del prospetto del Borussia (2014/15) indichi 5.688 milioni? Grazie mille
RispondiEliminaCiao, il valore nell'ultima colonna è la differenza creata dal calciomercato sul bilancio dell'anno precedente. L'anno scorso Lewandowski veniva pagato quella cifra e quest'anno no, perciò sono soldi che il Borussia risparmia e può reinvestire su altri. Quello che dici tu è invece la motivazione per la quale nella colonna precedente c'è 0. Nei costi totali non hanno vantaggi perché gli han pagato il contratto fino all'ultimo centesimo.
EliminaGrazie mille per la risposta...era ovvio, ma non l'avevo capito :)
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