A meno di due settimane dall’inizio del mondiale di
basket, Antonio Bomba ci presenta il ranking all-time dedicato alle
Nazionali di Pallacanestro.
Il 30 agosto inizierà in Spagna il diciassettesimo mondiale di Basket. Quale occasione
migliore per stilare con qualche giorno di anticipo la classifica di tutti i
tempi delle nazionali?
Se lo merita eccome questo straordinario sport che per
l’ultima volta vedrà un proprio mondiale andare in scena nello stesso anno
della Coppa del mondo di calcio. Il prossimo titolo verrà infatti assegnato nel
2019 e non nel 2018. Una maniera come un’altra per avere più visibilità,
accrescere la propria importanza confermandosi come secondo sport di squadra al
mondo in termini di popolarità, variare la propria formula portando le
partecipanti alla fase finale al numero record di 32.
Fatta la giusta elegia allo sport della palla a spicchi,
torniamo alla nostra classifica di tutti i tempi. Come si è giunti alla sua compilazione?
Anzitutto abbiamo preso in considerazione soltanto le grandi manifestazioni di
livello mondiale, tralasciando ad esempio gli europei. Quindi ai fini del
nostro ranking di tutti i tempi conteranno solamente i mondiali,
compreso il mondiale extra non riconosciuto ufficialmente dalla FIBA del 1966,
e le olimpiadi.
Che punteggi sono stati assegnati? Ci siamo attenuti alla
tradizione della pallacanestro mondiale che vuole i propri ranking redatti
tenendo conto del piazzamento finale di una manifestazione, anziché del
record vittorie-sconfitte come invece accade nel calcio.
Dopodiché si è presa una formula di punteggio
“storica”, adattabile cioè ad ogni competizione svolta nel corso degli anni.
Pertanto, essendo stato sino ad ora ventiquattro il numero massimo di
partecipanti ad una delle competizioni prese in considerazione, abbiamo
assegnato un punto alla squadra ventiquattresima classificata, due punti alla ventitreesima (pari al punteggio della ventiquattresima più
un punto), quattro punti alla ventiduesima (pari al punteggio della ventitreesima
più due punti), sette punti alla ventunesima (pari al punteggio della
ventiduesima più tre punti), undici punti alla ventesima (pari al punteggio
della ventunesima più quattro punti) e così a salire progressivamente in base
alla tabella sotto esposta.
Infine abbiamo utilizzato come tie break per le posizioni
considerate a pari merito dalla FIBA la differenza punti.
Nella classifica generale invece a parità di punti
abbiamo utilizzato come discriminanti il maggior numero di primi posti, in caso
di ulteriore parità di secondi, poi di terzi e così via fino al
ventiquattresimo posto. Nel caso di due o più nazionali pari in tutto e per
tutto la prima ad aver ottenuto il risultato migliore è piazzata davanti alle
altre.
Infine non resta che spendere due parole su quello che è
risultato essere il più grande dei problemi, causa decisioni contrastanti,
viste e rivisite nel corso degli anni da parte della FIBA, la federazione mondiale. Come considerare e a chi assegnare i
record delle nazionali che non esistono più come l’Unione Sovietica e la
Jugoslavia per citarne solamente due?
Dopo molte modifiche, ed attenendoci all’ultima edizione dei
record per nazionali rintracciabili negli archivi del sito FIBA, a parte
la Germania che ha assorbito i record della Germania Ovest, ogni altra entità esistente è considerata a se
stante. Pertanto la Russia non eredita i record dell’Unione Sovietica e
tantomeno della CSI che ha partecipato alle olimpiadi del 1992, considerata a
sua volta un’entità a se stante rispetto all’Urss. Stessa cosa per Jugoslavia,
Serbia & Montenegro e l’odierna Serbia. Al momento dunque
nessuna delle eredità pesanti in termini di medagliere ha un figlio che l’ha
presa in dote.
Una scelta che finirà per sfalsare e ampiamente i valori di
ogni tempo ma tant’è. Alla FIBA dobbiamo attenerci.
Abbiamo parlato giusto ora di medaglie. Ecco per comodità
espositiva quando parleremo di primi tre posti così come di piazzamenti lo
faremo senza distinguere tra mondiali e olimpiadi.
Infine abbiamo evidenziato in grassetto le migliori
ventiquattro nazionali, a testimoniare le meritevoli di partecipare al mondiale
di tutti i tempi.
Detto praticamente tutto è tempo di illustrare la classifica
di tutti i tempi.
Senza un briciolo di vera competizione causa lo stop di Unione Sovietica e Jugoslavia, gli Stati Uniti comandano nella classifica
come nel medagliere, dando un distacco abissale alla più diretta delle rivali,
il Brasile. Diciassette ori, cinque
argenti e sei bronzi sono il bottino accumulato in ottantadue anni di dominio
interrotto qua e la da qualcun altro. Con i professionisti come accade oggi e
con i giocatori universitari prima, chiunque voglia vincere qualcosa nel basket
deve fare i conti con gli americani.
Al secondo posto e con sorpresa troviamo il già citato Brasile.
I verdeoro nella pallacanestro sono tutt’altro che scarsi avendo portato a casa
due ori un argento e sette bronzi, ma di sicuro questo secondo posto è frutto
anzitutto della già citata regola FIBA che non ha permesso a Russia e Serbia di ereditare i record di Unione Sovietica e Jugoslavia. In
seconda battuta il Brasile gode di scarsa competizione nella confederazione
americana, un fattore che le permette di essere costantemente presente a
mondiali e soprattutto olimpiadi, dove i posti a disposizione son sempre pochi
e il solo parteciparvi fa la differenza. Una tendenza storica che tuttavia sta
svanendo visto che i brasiliani prima di Londra 2012 han saltato tre olimpiadi
di fila.
Nonostante tutte le premesse fatte il mitico Oscar e tutti i suoi connazionali possono soltanto essere
orgogliosi di questa seconda piazza.
Terza e quarta seguono Jugoslavia e Unione
Sovietica al momento senza una chance alcuna di progredire, essendo delle
nazioni “morte”: i primi con sette ori, sette argenti e tre bronzi; i secondi
poco peggio, cinque ori, sette argenti e sei bronzi.
Al quinto posto e in ampia rimonta troviamo la Spagna. La nazione che più di tutte ha
dato filo da torcere agli Stati Uniti negli ultimi dieci anni. Per loro un
totale di un oro e tre argenti a cui dal 1980 a oggi si sommano ben sedici
presenze tra le prime dieci nazionali in ogni competizione svolta. La Spagna
gioca il mondiale in casa e assieme agli Stati Uniti è la naturale favorita.
Riuscirà sconfiggere il Dream Team e a scalare posizioni?
Dietro la Spagna ci siamo noi. L’Italia con appena due argenti ma una presenza costante, quasi
fissa, a mondiali e olimpiadi prima del crollo qualitativo subito negli ultimi
dieci anni.
A seguire l’Australia
per cui vale il discorso fatto sul Brasile per quanto riguarda la scarsa
competitività delle sue avversarie nella zona oceanica, fattore che le permette
di essere sempre presente alle grandi manifestazioni.
Ottava e pronta al sorpasso sui canguri del Basket è l’Argentina. La nazione che più di tutte,
assieme alla Spagna, negli ultimi dieci anni è riuscita ad impensierire e
addirittura a battere gli Stati Uniti tanto da portare a casa l’oro olimpico
nel 2004, battendo in finale proprio gli azzurri.
Nona troviamo Porto
Rico che al quarto posto finale del 1990 con tanto di “rischio” di
raggiungere la finale, somma altre ventuno partecipazioni ai grandi eventi
mondiali del basket con ben quindici piazzamenti in top ten.
Decimo è il Canada
in ampio calo di risultati e qualificazioni alle fasi finali dopo i fasti degli
anni ottanta e dei primi anni novanta. Per loro anche l’onore di aver
partecipato e perso nella prima finale olimpica, nel 1936, ovviamente contro
gli Stati Uniti.
Undicesima e con un passo incostante come per poche altre
nazionali si classifica la Francia.
Per i transalpini due argenti e tredici partecipazioni, ottenute in periodi ben
distanti da loro. Pensate che non sono mai riusciti a qualificarsi a mondiali o
olimpiadi dal 1963 al 1984.
La segue una nobile decaduta, dalla tradizione completamente
svanita. Parliamo dell’Uruguay
capace di collezionare tre bronzi ma assente dal 1986 da una grande
competizione.
Al contrario la Lituania
è tredicesima in appena venti anni di vita o poco più. Staccatasi dall’Unione
Sovietica per i baltici imporsi a livelli mondiale è stato naturale. Ed i
quattro bronzi conquistati non testimoniano a favore delle qualità e della
potenza espressa da questa corrazzata del basket. Sicuramente al termine dei
mondiali 2014 la loro classifica salirà.
Quattordicesima la Grecia,
incapace di raccogliere a livello di nazionale quanto di buono ottenuto dai
propri club negli ultimi trenta anni di coppe europee nel basket. Detto ciò
batterli non è mai facile anche se qualcuno ci riesce sempre prima che il
torneo giunga al termine.
Segue la prima asiatica, quella Cina che dietro al fenomeno Yao Ming ha costruito un intero
movimento e seppur priva di risultati significativi ai grandi appuntamenti
non manca praticamente mai negli ultimi
30 anni. La non qualificazione ai mondiali 2014 va infatti a far coppia con il
mondiale del 1998.
Fuori una forza nuova dal prossimo mondiale e dentro una
nazionale di pionieri del basket. Dopo un’assenza che durava dall’Olimpiade di
Montreal del 1976 il Messico tornerà
tra qualche giorno nella pallacanestro che conta partecipando ai mondiali. Per
loro un bronzo alle olimpiadi del 1936, primo grande evento di sempre.
Detto dell’ormai scomparsa Cecoslovacchia e di Cuba
che manca dal basket di grande livello dal 1982, al diciannovesimo posto
troviamo quella Russia che in appena
venti anni ha collezionato due argenti e un bronzo. Un record che non
proseguirà sicuro in questo mondiale dato che i russi non sono riusciti a
qualificarsi.
E citate Cile e Polonia, anche loro protagoniste di un
tempo che non c’è più, dietro di loro troviamo le Filippine che tornano a partecipare al mondiale 2014 dopo
un’assenza di ben trentasei anni.
Chiudono la nostra classifica delle migliori 24 la Germania e l’Egitto che è anche la migliore africana di sempre.
Fuori dalle migliori ventiquattro va segnalata la Croazia al ventiseiesimo posto, partita
a razzo dopo essersi proclamata indipendente dalla Jugoslavia e poi persasi per
strada e la Serbia addirittura
quarantunesima per i tecnicismi già più volte descritti in questo articolo
adottati dalla FIBA.
Si conclude qui questa carrellata di numeri e ricordi sulle
nazionali del basket. A presto per l’aggiornamento della classifica di tutti i
tempi.
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