sabato 18 luglio 2015

RANKING ALTERNATIVI PER NAZIONALI: SUDAMERICA AGGIORNATO DOPO LA COPPA AMERICA





A qualche giorno dal termine della Copa America 2015 è giunto il momento di illustrare il ranking All Time costruito con il “metodo Bomba” (spesso citato nelle sue classifiche da Rado il Figo), ideato e spiegato come sempre da Antonio Bomba.







Come già fatto per i mondiali, la Coppa d’Africa e quella d’Asia, il criterio utilizzato per stilare la classifica sarà il seguente: valgono solo ed esclusivamente le partite giocate durante la varie fasi finali delle quarantaquattro edizioni sin qui disputate. Poi abbiamo assegnato:  7 punti a chi vince un incontro durante i tempi regolamentari, 6 punti per chi vince ai supplementari, 5 punti per chi trionfa ai rigori, mentre il pareggio vale 4 punti per squadra. E le perdenti? 1 punto viene assegnato a chi perde nel corso dei tempi regolamentari, 2 punti a chi esce sconfitto dai supplementari e 3 punti a chi perde ai rigori.

A quanto detto sopra va considerata la differenza reti, positiva o negativa che sia, che una squadra ottiene al termine di ogni partita. Verrà quindi aggiunto 1 punto decimale ai punteggi riportati sopra e ne verrà tolto 1 per ogni goal di differenza reti, di partita in partita.

Infine viene riconosciuto un bonus di 8 punti per ogni partecipazione alla Copa America, per ogni passaggio di turno e per la vittoria finale. Resta quindi esclusa da questo bonus di 8 punti la vincitrice della finale per il terzo e quarto posto non essendo una vittoria finale di torneo e tantomeno un autentico passaggio di turno, bensì un turno di consolazione utile a stabilire l’ultimo posto sul podio.

Proseguiamo coi soliti esempi di fantasia adattati alla Conmebol, utili a far capire meglio i punteggi applicati: Argentina – Brasile 2-1. Il l’Argentina riceve 2 punti ed il Brasile 1. Tuttavia i gauchos si ritrovano 1 punto decimale in più per la differenza reti mentre i verdeoro 1 in meno. Pertanto a fine partita l’Argentina avrà totalizzato il punteggio di 7.1 ed il Brasile di 0.9. Colomba – Venezuela 7-1 ai quarti. I primi totalizzano un punteggio di 7.6, i secondi di 0.4. Inoltre i colombiani conquistano altri 8 punti per il passaggio del turno.

Da dire anche che nella colonna risultati abbiamo inserito tutte le volte che una nazionale ha totalizzato punti, giocando partecipando o passando al turno successivo e che abbiamo messo in grassetto le prime dodici nazioni, a sottolineare quale sarebbe la Copa America ideale dato il regolamento attuale.

Prima di iniziare con l’analisi vera e propria non possiamo tuttavia non farvi notare che la massima competizione per nazionali della Conmebol è senza ombra di dubbio quella che ha offerto meno sorprese e spunti di rilievo. I motivi sono diversi. Analizzeremo di seguito i due a nostro modo di vedere fondamentali.



Anzitutto la nazionali affiliate alla Conmebol sono appena 10. Prima non tutte partecipavano alla Copa America per mille motivi, economico-politico-sportivi. Oggi, o meglio da una ventina d’anni a questa parte, addirittura si invitano due nazionali da altre confederazioni pur di giungere a 12 squadre ed avere tre gironi in modo da adottare una struttura più tipica per questo tipo di competizioni.

In secondo luogo nessuna altra competizione sin qui analizzata ha avuto formule così tanto differenti, variegate, a volte complesse. Si parte col più classico dei gironi all’italiana, modalità tenuta anche quando le nazionali partecipanti erano ormai 8, a quella attuale che potremo definire classica, con una fase a gironi prima e ad eliminazione diretta poi. Nel mezzo un periodo in cui addirittura la vincitrice dell’edizione precedente era esentata dalla fase a gironi e si ritrovava immediatamente qualificata alla semifinale. Un dato più penalizzante che altro visto come è strutturata la nostra classifica, ma tant’è. Ne è conseguito che il ranking finale è anche il ranking di chi più ha giocato e ottenuto più volte punti. Un dato che non trova corrispondenza giusto in un paio di occasioni. Tuttavia, dati alla mano, è curioso notare come le più vincenti siano comunque ai primi posti.


Ed infatti l’Uruguay è primo e con merito avendo portato a casa ben 15 Copa America. Gli uruguagi sono inseguiti ad appena 4.3 punti di distacco dall’Argentina. Un’inezia se si pensa che siamo a 44 edizioni di Copa America spalmate in 99 anni di storia del calcio. Per Maradona, tutti i suoi antenati e relativi successori, la gioia di aver comunque portato a casa una sola Copa in meno dell’Uruguay.

Terzo troviamo il Brasile, da sempre anomalia sudamericana. Unica squadra, proprio come una qualsiasi nazionale europea con per l’appunto gli europei, ad aver trovato sempre più attraente il Mondiale che non la Copa America sia in termini di impegno, quantomeno una volta, che di risultati effettivamente ottenuti. Sarà una questione di DNA o di chissà cosa, fatto sta che il Brasile è terzo a circa 170 punti di distanza dall’Argentina e con “sole” 8 Cope in bacheca.

Quarti troviamo i bicampioni del Paraguay che possono tuttavia vantare anche sei secondi posti e soprattutto tante tante partecipazioni alla Copa.

Dopo 99 anni il Cile è riuscito a conquistare la sua prima Copa qualche settimana fa. Un risultato che permette ai guerrieri in maglia roja di posizionarsi sopra il Perù, da sempre osso duro della competizione e capace di vincerla  ben due volte e pure in epoche quanto mai distinte: 1939 la prima, 1975 la seconda.

Qualcuno potrebbe sorprendersi della Colombia soltanto settima. Tuttavia i cafeteros sono molto, molto più giovani come nazionale rispetto a chi li precede e comunque il loro movimento e la qualità dei loro giocatori non è mai stata eccelsa fino a metà anni ’90, quando l’avvento dei vari Higuita, Valderrama, Escobar eccetera portò ad una vera piccola-grande rivoluzione in tutto il calcio sudamericano.



I colombiani riescono comunque a precedere la Bolivia, nazionale che solo in poche occasioni è riuscita ad uscire dal ruolo di squadra materasso della competizione, e dell’Ecuador, che negli ultimi quindici anni ha raggiunto livelli di calcio accettabili quando non addirittura competitivi.

Il Messico decimo è il primo “invasore”. Vale a dire la prima tra le nazionali extra conmebol a qualificarsi nella top 12. Anzi, addirittura nella top 10. I messicani son riusciti posizionarsi davanti al Venezuela (che a parte un quarto posto nel 2011 è sempre stata la squadra che tutti sognano di incontrare nei gironi). Chiude invece al dodicesimo posto la Costa Rica, ultima qualificata in una ipotetica Copa America delle cope americhe e seconda squadra extra Conmebol.

Con la classifica di tutti i tempi della Copa America è tutto. L’appuntamento coi ranking per le nazionali costruito secondo il “metodo Bomba” è rinnovato a tra qualche settimana, quando al termine della Gold Cup stileremo la classifica di tutti i tempi della Concacaf.







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