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Torna l’appuntamento estivo del lunedi con le classifiche all-time per nazionali e le Super Coppe All-Time per nazionali curato da Rado Il Figo. Questa settimana la prima delle due parti dedicate all’Asia. Oggi Rado ci presenterà la costruzione delle sette classifiche che vanno a determinare il Classificone Asiatico.
Puntate precedenti (cliccare sul link per visualizzare la pagina):
IL SUPERMONDIALE 1930-2014
LA SUPER COPPA D’AFRICA 1957-2015 (1° PARTE)
LA SUPER COPPA D’AFRICA 1957-2015 (2° PARTE)
Esposte le linee
essenziali su come organizzare le edizioni antologiche delle competizioni
maggiori per nazionali, avvalendomi come primo esempio dei Mondiali, proseguo
applicandole ai successivi tornei. Il tutto è, naturalmente, preceduto dalla
presentazione della classifica definitiva, il “classificone” del torneo
interessato; non saranno ripetute nel dettaglio specificità, variazioni
adattive, correzioni e criticità particolari di ognuna delle 7 classifiche
“parziali”, rimandando a quanto illustrato nelle precedenti puntate, lasciando
spazio comunque alle novità che, di volta in volta, si rendessero necessarie per
poterle stilare nel diverso contesto. Altrettanto vale per le scelte che
portano alla predisposizione dell’edizione “Super”.
STORIA E FORMULE
La prima edizione
del torneo continentale asiatico data 1956: da allora se ne contano 16 totali, fino all’ultima del corrente anno. Le fasi
finali hanno avuto regolare cadenza
quadriennale, dal 1956 al 2004 e dal 2007 al 2015, con variazione
deliberata per evitare la
sovrapposizione con gli Europei, troppo concorrenziali in termini
d’interesse (scelta condivisa anche dalla CONCACAF, come si vedrà). In esse si
sono succedute 32 nazionali, per 155
presenze complessive, esclusi 4 posti
lasciati vacanti dopo squalifiche e/o ritiri (e altro).
Lo specchietto sottostante riassume le 8 diverse formule finora adottate.
Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di
disputa); N: numero di edizioni giocate con la formula interessata; P: numero
di partecipanti.
Dopo l’iniziale
periodo del girone unico, passato da 4 a 5 squadre, in seguito non ci si è
mai discostati dalla “formula canonica”
comprendente una prima fase a gruppi, seguita da una a eliminazione diretta,
variamente articolate in base al numero di partecipanti.
Alcune note di rilievo:
1) il turno
distributivo del 1972 riprese una formula molto in voga decenni fa nel
continente in ambito eliminatorie per Mondiali, Olimpiadi e la stessa Coppa
d’Asia. Contrariamente alla tradizione europea, i gruppi di qualificazione
asiatici erano articolati in veri e
propri mini tornei, con 2 gironi e a seguire semifinali e/o finali. La
(mini) fase a gruppi era però preceduta da un “allocation round” a eliminazione diretta il cui scopo era
letteralmente…. distribuire le squadre nei gironi; infatti, nel primo cadevano le vincenti delle sfide pari e le perdenti
delle dispari, nel secondo… il contrario. In pratica, un “turno di
riscaldamento”, dove nessuno era eliminato, improponibile in altre latitudini
(tanto per non rimanere nel vago, non mi stupirei di vedere in Europa squadre perdere appositamente per cercare di
finire nel girone voluto, specie se mancasse la contemporaneità delle gare);
2) l’allargamento
a 10 partecipanti doveva esservi già nel 1976, ma i 4 posti lasciati a
vario titolo vacanti e non “colmati” ancorarono l’edizione al precedente limite
di 6; contrariamente al solito, data l’eccezionalità dell’evento, e non avendo
reperito informazioni precise e decisive, ho considerato la formula “monca”
effettiva come fosse la “ufficiale”;
3) la Coppa d’Asia è l’unico torneo per nazionali
la cui fase finale ha conosciuto una
diminuzione “volontaria” delle partecipanti, non dipendente da squalifiche
o ritiri; il torneo del 1992 fu, infatti, a 8 squadre, contro le 10 dei
precedenti tre;
4) la Coppa d’Asia vanta pure il primato di fase finale con più organizzatori, ben 4 per
l’edizione 2007 (Indonesia, Malaysia, Thailandia e Viet Nam), destinato però a
essere spazzato via da Euro 2020, colle sue 13 nazioni ospitanti (!).
ADATTAMENTI
I consueti adattamenti
utili a “uniformare” le 8 diverse formule per il loro inserimento nelle 7
classifiche, sono riportati nella tabella sottostante. Il meccanismo è sempre
quello ufficiosamente applicato dalla
FIFA: presa a modello la formula che presenta il maggior numero di
turni e di piazzamenti, si fissa il primo turno di ognuna come tale,
proseguendo poi dall’alto (dal primo posto) a scendere fino al secondo turno.
Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di
disputa). G: fase a gruppi; Q: quarti di finale; n: n-esimo posto assegnato tramite
apposita finale.
L’edizione del 1968 è utile per completare quanto
iniziato nella Coppa d’Africa, dove fissai una
prima eccezione al meccanismo di adattamento per i tornei con non più di 4
partecipanti, da leggere come assegnanti i primi 4 (o meno) posti a prescindere
dalla formula adottata.
Ma davanti a un girone unico con almeno 5
partecipanti, ci si può chiedere: le squadre diverse dalla prima sono da interpretare
quali eliminate alla fase a gruppi
ovvero quali finaliste? Le due chiavi di lettura producono i più rilevanti
effetti, positivi o negativi, in particolare verso gli “estremi”: infatti,
sarebbe troppo penalizzante leggere la seconda classificata come eliminata ai
gruppi, così come sarebbe troppo premiante inquadrare l’ultima come una
(qualsiasi) finalista. Per sciogliere il nodo, ho varato una seconda eccezione che abbina la prima al meccanismo puro; nel
dettaglio:
a) le prime
4 del girone unico, sono interpretate come le prime 4 classificate del torneo (prima eccezione);
b) le
squadre piazzatesi dal 5° posto in giù, sono valutate come eliminate ai gruppi (meccanismo puro).
È un autentico
“compromesso”, che potrebbe non piacere a tutti, ma è quanto di meglio sia
riuscito a elaborare. Se qualche lettore trovasse una via diversa e più
soddisfacente, sono sempre pronto ad accoglierla.
Per gli adattamenti geo-politici, non mi discosto
molto dalle convenzioni universalmente accettate di sommare i risultati:
a) della Birmania al Myanmar;
b) del Viet Nam (cosiddetto) del Sud al Viet Nam.
La lettera b) merita un approfondimento; in una
visione strettamente politica, il Viet
Nam del Sud fu (ri)annesso al Nord il 2 luglio 1976. Tuttavia, il Viet Nam
(ri)unito ingloba i risultati conseguiti dalla parte meridionale; facendo un
parallelo più vicino a noi, è come se la Germania avesse ereditato i soli
risultati della Germania Est, e non
dell’Ovest. Il motivo è presto detto: durante la separazione, solo il Viet Nam del Sud ebbe attività
agonistica (calcistica) attiva a qualsiasi livello e perciò la FIFA ha
optato per questa scelta. Analogamente, nel classificone appare anche lo Yemen Democratico (o del Sud), nazione
non più esistente, riunificatosi al Nord il 22 maggio 1990; in questo caso,
entrambi disputarono gare con proprie rappresentative, per cui “ognuno si è
tenuto le proprie” (considerando lo Yemen unito come “prosecuzione” del Nord).
CLASSIFICA PER PUNTI (1)
La “classifica
classica” mette in ordine le nazionali per i punti conquistati,
assegnandone sempre 3 per vittoria (anche se fino al 1992 ne valeva 2). In caso
di pari punti, prevale chi ha giocato meno gare e, occorrendo, chi ha la
miglior differenza reti ovvero ha segnato il maggior numero di reti. Come correttivo,
sono escluse le partite di spareggio e le ripetizioni di quelle a eliminazione
diretta, nonché le finali per il 3°
posto (essendo gare giocate fra due squadre eliminate in semifinale) e le gare del turno distributivo del 1972
(essendo inutili ai fini del raggiungimento del titolo); inoltre i risultati sono sempre quelli conseguiti
al 90’, anche in caso di disputa di tempi supplementari e/o rigori.
Legenda. D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate;
P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; PU: punti; DR: differenza
reti; QR: quoziente reti.
CLASSIFICA OLIMPICA (2)
La classifica replica il medagliere olimpico come tradizionalmente compilato: prevale, così,
la nazionale che vanta il maggior numero di primi posti; in caso di parità si
prosegue guardando i secondi, i terzi, i quarti posti, passando poi alle
eliminazioni ai quarti e concludendo con quelle ai gruppi.
Legenda. n: n-esimi posti conquistati; Q: eliminazioni ai quarti
di finale; G: eliminazioni nella fase a gruppi; R: ritiri o squalifiche cui non
si è proceduto a sostituzioni; T: presenze totali nella fase finali, al netto
di R.
Alcuni dati:
a) il
Giappone vanta il maggior numero di vittorie (4), tallonato da Iran e Arabia Saudita (3). Per i
nipponici le affermazioni hanno peso ancora più notevole in senso relativo,
considerando le sole 8 presenze nella fasi finali (e le 10 complessive, al
netto di ritiri);
b) 8 le
nazionali ad aver vinto almeno un’edizione del torneo, anche se metà di
esse si è fermata all’affermazione unica;
c) Iran e
Corea sono le più presenti nelle fasi finali, con 13 apparizioni, seguiti
da Cina (11) e Kuwait (10);
d) singolarmente “completo” il ruolino del Kuwait, che ha centrato tutti i
piazzamenti possibili dal 1° posto all’eliminazione ai gironi;
e) si è detto dell’edizione
1976 funestata da 4 posti lasciati vacanti, eppure solo 3 nazionali
risultano presenti nella colonna R. Infatti, se Arabia Saudita, Corea del Nord
e Thailandia si ritirarono, il quarto
“buco” è dell’Iran, ritrovatosi contemporaneamente ad occupare entrambi gli
accessi diretti alla fase finale quale organizzatore e detentore.
CLASSIFICA COPPA DEL MONDO (3)
Versione “dimezzata” dell’analoga usata nella Coppa
FIFA: qui i punti assegnati al vincitore di ogni edizione sono 16, e non 32,
essendo la classifica tarata sempre sul massimo numero di partecipanti
registrato in assoluto. Si prosegue pertanto coi 15 punti dati al secondo
classificato, e via a scalare di un punto fino ai 9 attribuiti al peggior
eliminato nei quarti, concludendo coi 5 per chi fa parte della migliore metà
degli eliminati ai gironi e coi 4 per le restanti squadre. In caso di parità,
prevale chi ha conquistato più volte 16 punti, poi 15 e via a scalare fino ai
4.
Legenda. P: punti; le edizioni sono identificate dall’anno della fase
finale.
Alcune precisazioni:
a) per la prima
eccezione al meccanismo di adattamento, i punti minimi assegnati nelle
edizioni dal 1956 al 1964 non sono 4 bensì 13;
b) per la seconda
eccezione, nel 1968 dai 13 punti alla quarta si passa ai 5 alla quinta;
c) per le edizioni con 6, 8 o 10 partecipanti, dopo
i 13 alla quarta, si passa direttamente ai 5 della migliore metà degli
eliminati ai gironi, come vuole la regola comune, qui adattata ai diversi
numeri della Coppa d’Asia.
CLASSIFICA CAN (4)
La classifica africana, interpretabile quale l’olimpica
valorizzata. Essendosi disputata un’edizione dopo il 3 dicembre 2014, si
applica anche qui la nuova versione.
Legenda. P: punti; n: n-esimo posto (8 punti per il 1°, 6 per il secondo,
4 per il 3° o il 4°); Q: eliminazioni ai quarti di finale (3 punti); GA:
eliminazioni nella fase a gruppi da 2 punti; GC: eliminazioni nella fase a gruppi
da 1,5 punti; GE: eliminazioni nella fase a gruppi da 1 punto; R: ritiri o
squalifiche cui non si è proceduto a sostituzioni.
A titolo di curiosità,
da rimarcare l’incredibile “completezza”
e “singolarità” del ruolino del Kuwait, confermata anche in questa
classifica: in ogni sua presenza ha centrato un piazzamento sempre diverso (con
la parziale eccezione degli ultimi due, comunque solo “bissati”) coprendo tutti
i possibili.
CLASSIFICA UEFA (5)
È l’attuale classifica
UEFA per nazionali, calcolata sulle sole gare delle fasi finali; innanzi
tutto, inserisco il consueto specchietto dei punti di bonus assegnati per ogni
partita giocata nei vari turni delle formule finora adottate, per il quale non
sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto per
Mondiali e Coppa d’Africa), se non per le
gare del turno distributivo del 1972, considerate a tutti gli effetti come
partite della fase a gruppi.
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
bonus per la fase a gruppi; Q: bonus per i quarti di finale; S: bonus per le
semifinali; F3: bonus per la finale per il 3° posto; F1: bonus per la finale
per il 1° posto; M: totale massimo di bonus per l’edizione (al netto di
ripetizioni e spareggi).
Prima di presentare la tabella con la classifica
UEFA, rammento essere l’unica basata su una media e non su una somma; in altre
parole, le nazionali sono valutate sulla somma dei punti medi per gara divisa
per il numero di fasi finali disputate, un’autentica… “media delle medie punti”.
Legenda. M: T/N; T: somma delle medie punti per gara; N: edizioni
disputate (identificate dall’anno della fase finale).
Potrebbe stupire
vedere primeggiare il Myanmar, l’ex Birmania, ma la sorpresa non dovrebbe
sussistere, riflettendo su com’è costruita la classifica: infatti, il Myanmar
ha un’unica presenza nelle fasi finali,
dov’è giunto secondo. Conseguentemente, può superarlo solo chi sia giunto
almeno in finale (ovvero ai primi due posti) in ogni sua apparizione, compito
intuitivamente assai complicato in un contesto anche solo vagamente
competitivo. Non per nulla, la medaglia
d’argento spetta a Israele: nelle sue 4 prestazioni ha centrato 2 primi e 1
secondo posto, “macchiati” da una terza piazza che le ha fatto perdere il
primato.
BOMBA (6)
La classifica ideata da Antonio Bomba, cui ho apportato il correttivo di parametrare i bonus del superamento del
turno, ovvero della vittoria finale, per la percentuale di qualificazione
effettiva, tarati agli 8 previsti quando è pari al 50%; ecco qui sotto il
consueto specchietto riassuntivo dei bonus assegnati in ogni formula, per il
quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto
scritto per Mondiali e Coppa d’Africa), se non per l’edizione del 1972, dove
pure qui le gare del turno distributivo
sono considerate come partite della fase a gruppi. In teoria, applicando
alla lettera il concetto di bonus, nella misura “bilanciata”, a tutte le squadre interessate si
dovrebbero assegnare 4 punti in più, per il superamento di un turno con
percentuale di qualificazione pari al 100%, ma ciò avrebbe stravolto il senso
sia dei bonus sia della formula, per cui ho ritenuto più corretta
l’interpretazione di cui sopra.
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
bonus per l’eliminazione nella fase a gruppi; Q: bonus per l’eliminazione nei
quarti di finale; n: bonus per l’n-esimo classificato.
Prima di presentare la classifica Bomba, ricordo
che il secondo correttivo da me
apportato è di stralciare pure qui spareggi e ripetizioni di gare a
eliminazione diretta.
Legenda. P: punti; D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite
pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; DR: differenza
reti; E+: partite vinte ai tempi supplementari; E-: partite vinte ai tempi
supplementari; R+: partite vinte ai tiri di rigore; R-: partite perse ai tiri
di rigore; B: bonus totali.
CLASSIFICA RIF (7)
Buon’ultima, la classifica stilata col mio personale metodo; come per le
precedenti due, è inserito dapprima il consueto specchietto riportante il valore
assegnato a ogni turno parametrato alla percentuale di passaggio del turno,
tarato al 100 attribuito quando è pari al 50%, per il quale non sono più
necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto per Mondiali
e Coppa d’Africa), se non per l’edizione del 1972, dove pure qui le gare del turno distributivo sono
considerate come partite della fase a gruppi. In teoria, applicando alla
lettera le regole di costruzione (vedi il turno “virtuale” dedicato al
vincitore), il torneo avrebbe un valore
complessivo di 375 e non 325, comprendendo un turno con percentuale di
qualificazione pari al 100%, ma ciò avrebbe stravolto il senso sia della
classifica sia della formula, per cui ho ritenuto più corretta
l’interpretazione di cui sopra.
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
valore della fase a gruppi; Q: valore dei quarti di finale; 4: valore della
finale per il 3° posto persa; 3: valore della finale per il 3° posto vinta; 2:
valore della finale per il 1° posto persa; 1: valore per il vincitore
dell’edizione; T: valore totale attribuito all’edizione.
Prima di presentare la classifica Rif, ricordo che
in essa sono stralciati spareggi e ripetizioni delle gare a eliminazione
diretta, mentre sono comprese le gare del turno distributivo, e sono
conteggiati i risultati ottenuti al 90’, anche ove disputati i supplementari
e/o i tiri di rigore.
Legenda. V: valore totale dei turni superati nelle
edizioni giocate (identificate dall’anno della fase finale).
Appuntamento a lunedì prossimo con il "Classificone" della Coppa d'Asia e la Super Coppa d'Asia 1956-2015.
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