lunedì 6 luglio 2015

CLASSIFICHE ALL-TIME PER NAZIONALI: LA SUPER COPPA D’ASIA – 1° PARTE




Torna l’appuntamento estivo del lunedi con le classifiche all-time per nazionali e le Super Coppe All-Time per nazionali curato da Rado Il Figo. Questa settimana la prima delle due parti dedicate all’Asia. Oggi Rado ci presenterà la costruzione delle sette classifiche che vanno a determinare il Classificone Asiatico.




Puntate precedenti (cliccare sul link per visualizzare la pagina):
IL SUPERMONDIALE 1930-2014

LA SUPER COPPA D’AFRICA 1957-2015 (1° PARTE)
LA SUPER COPPA D’AFRICA 1957-2015 (2° PARTE)



Esposte le linee essenziali su come organizzare le edizioni antologiche delle competizioni maggiori per nazionali, avvalendomi come primo esempio dei Mondiali, proseguo applicandole ai successivi tornei. Il tutto è, naturalmente, preceduto dalla presentazione della classifica definitiva, il “classificone” del torneo interessato; non saranno ripetute nel dettaglio specificità, variazioni adattive, correzioni e criticità particolari di ognuna delle 7 classifiche “parziali”, rimandando a quanto illustrato nelle precedenti puntate, lasciando spazio comunque alle novità che, di volta in volta, si rendessero necessarie per poterle stilare nel diverso contesto. Altrettanto vale per le scelte che portano alla predisposizione dell’edizione “Super”.

Dopo la Coppa del Mondo FIFA e la Coppa delle Nazioni Africane CAF, si prosegue con la Coppa d’Asia AFC.

STORIA E FORMULE

La prima edizione del torneo continentale asiatico data 1956: da allora se ne contano 16 totali, fino all’ultima del corrente anno. Le fasi finali hanno avuto regolare cadenza quadriennale, dal 1956 al 2004 e dal 2007 al 2015, con variazione deliberata per evitare la sovrapposizione con gli Europei, troppo concorrenziali in termini d’interesse (scelta condivisa anche dalla CONCACAF, come si vedrà). In esse si sono succedute 32 nazionali, per 155 presenze complessive, esclusi 4 posti lasciati vacanti dopo squalifiche e/o ritiri (e altro).

Lo specchietto sottostante riassume le 8 diverse formule finora adottate.

Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di disputa); N: numero di edizioni giocate con la formula interessata; P: numero di partecipanti.

Dopo l’iniziale periodo del girone unico, passato da 4 a 5 squadre, in seguito non ci si è mai discostati dalla “formula canonica” comprendente una prima fase a gruppi, seguita da una a eliminazione diretta, variamente articolate in base al numero di partecipanti.

Alcune note di rilievo:

1) il turno distributivo del 1972 riprese una formula molto in voga decenni fa nel continente in ambito eliminatorie per Mondiali, Olimpiadi e la stessa Coppa d’Asia. Contrariamente alla tradizione europea, i gruppi di qualificazione asiatici erano articolati in veri e propri mini tornei, con 2 gironi e a seguire semifinali e/o finali. La (mini) fase a gruppi era però preceduta da un “allocation round” a eliminazione diretta il cui scopo era letteralmente…. distribuire le squadre nei gironi; infatti, nel primo cadevano le vincenti delle sfide pari e le perdenti delle dispari, nel secondo… il contrario. In pratica, un “turno di riscaldamento”, dove nessuno era eliminato, improponibile in altre latitudini (tanto per non rimanere nel vago, non mi stupirei di vedere in Europa squadre perdere appositamente per cercare di finire nel girone voluto, specie se mancasse la contemporaneità delle gare);
2) l’allargamento a 10 partecipanti doveva esservi già nel 1976, ma i 4 posti lasciati a vario titolo vacanti e non “colmati” ancorarono l’edizione al precedente limite di 6; contrariamente al solito, data l’eccezionalità dell’evento, e non avendo reperito informazioni precise e decisive, ho considerato la formula “monca” effettiva come fosse la “ufficiale”;
3) la Coppa d’Asia è l’unico torneo per nazionali la cui fase finale ha conosciuto una diminuzione “volontaria” delle partecipanti, non dipendente da squalifiche o ritiri; il torneo del 1992 fu, infatti, a 8 squadre, contro le 10 dei precedenti tre;
4) la Coppa d’Asia vanta pure il primato di fase finale con più organizzatori, ben 4 per l’edizione 2007 (Indonesia, Malaysia, Thailandia e Viet Nam), destinato però a essere spazzato via da Euro 2020, colle sue 13 nazioni ospitanti (!).


ADATTAMENTI

 I consueti adattamenti utili a “uniformare” le 8 diverse formule per il loro inserimento nelle 7 classifiche, sono riportati nella tabella sottostante. Il meccanismo è sempre quello ufficiosamente applicato dalla FIFA: presa a modello la formula che presenta il maggior numero di turni e di piazzamenti, si fissa il primo turno di ognuna come tale, proseguendo poi dall’alto (dal primo posto) a scendere fino al secondo turno.

Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di disputa). G: fase a gruppi; Q: quarti di finale; n: n-esimo posto assegnato tramite apposita finale.

L’edizione del 1968 è utile per completare quanto iniziato nella Coppa d’Africa, dove fissai una prima eccezione al meccanismo di adattamento per i tornei con non più di 4 partecipanti, da leggere come assegnanti i primi 4 (o meno) posti a prescindere dalla formula adottata.

Ma davanti a un girone unico con almeno 5 partecipanti, ci si può chiedere: le squadre diverse dalla prima sono da interpretare quali eliminate alla fase a gruppi ovvero quali finaliste? Le due chiavi di lettura producono i più rilevanti effetti, positivi o negativi, in particolare verso gli “estremi”: infatti, sarebbe troppo penalizzante leggere la seconda classificata come eliminata ai gruppi, così come sarebbe troppo premiante inquadrare l’ultima come una (qualsiasi) finalista. Per sciogliere il nodo, ho varato una seconda eccezione che abbina la prima al meccanismo puro; nel dettaglio:
a) le prime 4 del girone unico, sono interpretate come le prime 4 classificate del torneo (prima eccezione);
b) le squadre piazzatesi dal 5° posto in giù, sono valutate come eliminate ai gruppi (meccanismo puro).
È un autentico “compromesso”, che potrebbe non piacere a tutti, ma è quanto di meglio sia riuscito a elaborare. Se qualche lettore trovasse una via diversa e più soddisfacente, sono sempre pronto ad accoglierla.
Per gli adattamenti geo-politici, non mi discosto molto dalle convenzioni universalmente accettate di sommare i risultati:
a) della Birmania al Myanmar;
b) del Viet Nam (cosiddetto) del Sud al Viet Nam.
La lettera b) merita un approfondimento; in una visione strettamente politica, il Viet Nam del Sud fu (ri)annesso al Nord il 2 luglio 1976. Tuttavia, il Viet Nam (ri)unito ingloba i risultati conseguiti dalla parte meridionale; facendo un parallelo più vicino a noi, è come se la Germania avesse ereditato i soli risultati della Germania Est, e non dell’Ovest. Il motivo è presto detto: durante la separazione, solo il Viet Nam del Sud ebbe attività agonistica (calcistica) attiva a qualsiasi livello e perciò la FIFA ha optato per questa scelta. Analogamente, nel classificone appare anche lo Yemen Democratico (o del Sud), nazione non più esistente, riunificatosi al Nord il 22 maggio 1990; in questo caso, entrambi disputarono gare con proprie rappresentative, per cui “ognuno si è tenuto le proprie” (considerando lo Yemen unito come “prosecuzione” del Nord).

CLASSIFICA PER PUNTI (1)

La “classifica classica” mette in ordine le nazionali per i punti conquistati, assegnandone sempre 3 per vittoria (anche se fino al 1992 ne valeva 2). In caso di pari punti, prevale chi ha giocato meno gare e, occorrendo, chi ha la miglior differenza reti ovvero ha segnato il maggior numero di reti. Come correttivo, sono escluse le partite di spareggio e le ripetizioni di quelle a eliminazione diretta, nonché le finali per il 3° posto (essendo gare giocate fra due squadre eliminate in semifinale) e le gare del turno distributivo del 1972 (essendo inutili ai fini del raggiungimento del titolo); inoltre i risultati sono sempre quelli conseguiti al 90’, anche in caso di disputa di tempi supplementari e/o rigori.

Legenda. D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; PU: punti; DR: differenza reti; QR: quoziente reti.

CLASSIFICA OLIMPICA (2)

La classifica replica il medagliere olimpico come tradizionalmente compilato: prevale, così, la nazionale che vanta il maggior numero di primi posti; in caso di parità si prosegue guardando i secondi, i terzi, i quarti posti, passando poi alle eliminazioni ai quarti e concludendo con quelle ai gruppi.

Legenda. n: n-esimi posti conquistati; Q: eliminazioni ai quarti di finale; G: eliminazioni nella fase a gruppi; R: ritiri o squalifiche cui non si è proceduto a sostituzioni; T: presenze totali nella fase finali, al netto di R.

Alcuni dati:
a) il Giappone vanta il maggior numero di vittorie (4), tallonato da Iran e Arabia Saudita (3). Per i nipponici le affermazioni hanno peso ancora più notevole in senso relativo, considerando le sole 8 presenze nella fasi finali (e le 10 complessive, al netto di ritiri);
b) 8 le nazionali ad aver vinto almeno un’edizione del torneo, anche se metà di esse si è fermata all’affermazione unica;
c) Iran e Corea sono le più presenti nelle fasi finali, con 13 apparizioni, seguiti da Cina (11) e Kuwait (10);
d) singolarmente “completo” il ruolino del Kuwait, che ha centrato tutti i piazzamenti possibili dal 1° posto all’eliminazione ai gironi;
e) si è detto dell’edizione 1976 funestata da 4 posti lasciati vacanti, eppure solo 3 nazionali risultano presenti nella colonna R. Infatti, se Arabia Saudita, Corea del Nord e Thailandia si ritirarono, il quarto “buco” è dell’Iran, ritrovatosi contemporaneamente ad occupare entrambi gli accessi diretti alla fase finale quale organizzatore e detentore.

CLASSIFICA COPPA DEL MONDO (3)

Versione “dimezzata” dell’analoga usata nella Coppa FIFA: qui i punti assegnati al vincitore di ogni edizione sono 16, e non 32, essendo la classifica tarata sempre sul massimo numero di partecipanti registrato in assoluto. Si prosegue pertanto coi 15 punti dati al secondo classificato, e via a scalare di un punto fino ai 9 attribuiti al peggior eliminato nei quarti, concludendo coi 5 per chi fa parte della migliore metà degli eliminati ai gironi e coi 4 per le restanti squadre. In caso di parità, prevale chi ha conquistato più volte 16 punti, poi 15 e via a scalare fino ai 4.
Legenda. P: punti; le edizioni sono identificate dall’anno della fase finale.

Alcune precisazioni:
a) per la prima eccezione al meccanismo di adattamento, i punti minimi assegnati nelle edizioni dal 1956 al 1964 non sono 4 bensì 13;
b) per la seconda eccezione, nel 1968 dai 13 punti alla quarta si passa ai 5 alla quinta;
c) per le edizioni con 6, 8 o 10 partecipanti, dopo i 13 alla quarta, si passa direttamente ai 5 della migliore metà degli eliminati ai gironi, come vuole la regola comune, qui adattata ai diversi numeri della Coppa d’Asia.

CLASSIFICA CAN (4)

La classifica africana, interpretabile quale l’olimpica valorizzata. Essendosi disputata un’edizione dopo il 3 dicembre 2014, si applica anche qui la nuova versione.

Legenda. P: punti; n: n-esimo posto (8 punti per il 1°, 6 per il secondo, 4 per il 3° o il 4°); Q: eliminazioni ai quarti di finale (3 punti); GA: eliminazioni nella fase a gruppi da 2 punti; GC: eliminazioni nella fase a gruppi da 1,5 punti; GE: eliminazioni nella fase a gruppi da 1 punto; R: ritiri o squalifiche cui non si è proceduto a sostituzioni.

A titolo di curiosità, da rimarcare l’incredibile “completezza” e “singolarità” del ruolino del Kuwait, confermata anche in questa classifica: in ogni sua presenza ha centrato un piazzamento sempre diverso (con la parziale eccezione degli ultimi due, comunque solo “bissati”) coprendo tutti i possibili.

CLASSIFICA UEFA (5)

È l’attuale classifica UEFA per nazionali, calcolata sulle sole gare delle fasi finali; innanzi tutto, inserisco il consueto specchietto dei punti di bonus assegnati per ogni partita giocata nei vari turni delle formule finora adottate, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto per Mondiali e Coppa d’Africa), se non per le gare del turno distributivo del 1972, considerate a tutti gli effetti come partite della fase a gruppi.

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: bonus per la fase a gruppi; Q: bonus per i quarti di finale; S: bonus per le semifinali; F3: bonus per la finale per il 3° posto; F1: bonus per la finale per il 1° posto; M: totale massimo di bonus per l’edizione (al netto di ripetizioni e spareggi).

Prima di presentare la tabella con la classifica UEFA, rammento essere l’unica basata su una media e non su una somma; in altre parole, le nazionali sono valutate sulla somma dei punti medi per gara divisa per il numero di fasi finali disputate, un’autentica… “media delle medie punti”.



Legenda. M: T/N; T: somma delle medie punti per gara; N: edizioni disputate (identificate dall’anno della fase finale).

Potrebbe stupire vedere primeggiare il Myanmar, l’ex Birmania, ma la sorpresa non dovrebbe sussistere, riflettendo su com’è costruita la classifica: infatti, il Myanmar ha un’unica presenza nelle fasi finali, dov’è giunto secondo. Conseguentemente, può superarlo solo chi sia giunto almeno in finale (ovvero ai primi due posti) in ogni sua apparizione, compito intuitivamente assai complicato in un contesto anche solo vagamente competitivo. Non per nulla, la medaglia d’argento spetta a Israele: nelle sue 4 prestazioni ha centrato 2 primi e 1 secondo posto, “macchiati” da una terza piazza che le ha fatto perdere il primato.


BOMBA (6)

La classifica ideata da Antonio Bomba, cui ho apportato il correttivo di parametrare i bonus del superamento del turno, ovvero della vittoria finale, per la percentuale di qualificazione effettiva, tarati agli 8 previsti quando è pari al 50%; ecco qui sotto il consueto specchietto riassuntivo dei bonus assegnati in ogni formula, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto per Mondiali e Coppa d’Africa), se non per l’edizione del 1972, dove pure qui le gare del turno distributivo sono considerate come partite della fase a gruppi. In teoria, applicando alla lettera il concetto di bonus, nella misura “bilanciata”, a tutte le squadre interessate si dovrebbero assegnare 4 punti in più, per il superamento di un turno con percentuale di qualificazione pari al 100%, ma ciò avrebbe stravolto il senso sia dei bonus sia della formula, per cui ho ritenuto più corretta l’interpretazione di cui sopra.

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: bonus per l’eliminazione nella fase a gruppi; Q: bonus per l’eliminazione nei quarti di finale; n: bonus per l’n-esimo classificato.

Prima di presentare la classifica Bomba, ricordo che il secondo correttivo da me apportato è di stralciare pure qui spareggi e ripetizioni di gare a eliminazione diretta.
Legenda. P: punti; D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; DR: differenza reti; E+: partite vinte ai tempi supplementari; E-: partite vinte ai tempi supplementari; R+: partite vinte ai tiri di rigore; R-: partite perse ai tiri di rigore; B: bonus totali.

CLASSIFICA RIF (7)

Buon’ultima, la classifica stilata col mio personale metodo; come per le precedenti due, è inserito dapprima il consueto specchietto riportante il valore assegnato a ogni turno parametrato alla percentuale di passaggio del turno, tarato al 100 attribuito quando è pari al 50%, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto per Mondiali e Coppa d’Africa), se non per l’edizione del 1972, dove pure qui le gare del turno distributivo sono considerate come partite della fase a gruppi. In teoria, applicando alla lettera le regole di costruzione (vedi il turno “virtuale” dedicato al vincitore), il torneo avrebbe un valore complessivo di 375 e non 325, comprendendo un turno con percentuale di qualificazione pari al 100%, ma ciò avrebbe stravolto il senso sia della classifica sia della formula, per cui ho ritenuto più corretta l’interpretazione di cui sopra.

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: valore della fase a gruppi; Q: valore dei quarti di finale; 4: valore della finale per il 3° posto persa; 3: valore della finale per il 3° posto vinta; 2: valore della finale per il 1° posto persa; 1: valore per il vincitore dell’edizione; T: valore totale attribuito all’edizione.

Prima di presentare la classifica Rif, ricordo che in essa sono stralciati spareggi e ripetizioni delle gare a eliminazione diretta, mentre sono comprese le gare del turno distributivo, e sono conteggiati i risultati ottenuti al 90’, anche ove disputati i supplementari e/o i tiri di rigore.


Legenda. V: valore totale dei turni superati nelle edizioni giocate (identificate dall’anno della fase finale).

Appuntamento a lunedì prossimo con il "Classificone" della Coppa d'Asia e la Super Coppa d'Asia 1956-2015.






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