Erano nell’aria e sono puntualmente arrivati: tre colpi
importantissimi hanno movimentato il mercato di alcune delle principali squadre
partecipanti alla prossima Champions League, che si sono scambiate tre
giocatori del calibro di Suarez, Sanchez e Mandzukic.
Tanti i soldi pagati dagli acquirenti per assicurarsi i cartellini, ma oggi
analizzeremo come in realtà tutte le società in causa non solo si sono mosse
rispettando i vincoli del Fair Play Finanziario, ma stanno pure migliorando i
loro bilanci 2014/15. Non ci credete? Continuate a leggere…
Prima di cominciare vi ricordo che potete segnalarmi eventuali
incongruenze all’indirizzo email marcods78@hotmail.com e che ampie spiegazioni sulla
costruzione delle tabelle e sui calcoli presenti al loro interno sono
disponibili a questo link nella“Guida al Tabellone del Calciomercato”:
http://mds78.blogspot.it/2014/06/guida-al-tabellone-del-calciomercato.html
http://mds78.blogspot.it/2014/06/guida-al-tabellone-del-calciomercato.html
Partiamo subito col tabellone riepilogativo relativo ai costi/ricavi delle operazioni di mercato per quanto riguarda i cartellini, i costi totali e il peso sul bilancio annuale (Bayer Leverkusen e Schalke 04 hanno bilancio su anno solare, le altre su stagione sportiva).
Rispetto alla scorsa settimana, il Manchester City balza al comando nella classifica delle squadre che stanno peggiorando il bilancio annuale. In realtà i Citizens non hanno concluso operazioni in questi sette giorni (si è parlato dell’acquisto di Mangala del Porto per 40 milioni, però manca l’ufficialità e pare che la fidanzata del giocatore potrebbe far saltare tutto all’ultimo), ma scalzano dal primo posto il Liverpool a causa della cessione di Suarez da parte di questi ultimi.
Vendita di Suarez che è per il momento l’operazione più costosa dell’intero calciomercato: si parla di 81 milioni di euro pagati dal Barcellona per l’attaccante uruguagio, che portano nelle casse del Liverpool 73 milioni di plusvalenza, un risparmio di 13 milioni all’anno di ingaggio (i Reds gli avevano da poco rinnovato il contratto) e 2 milioni di risparmio ammortamento. Vuol dire migliorare il bilancio di 88 milioni e avere potenzialità di mercato enormi per questa sessione di mercato e probabilmente anche per le successive. Nonostante gli acquisti di Lallana ed Emre Can nelle scorse settimane e di Markovic ieri per 25 milioni (metà al Benfica, metà al suo procuratore che deteneva il 50% del cartellino), il Liverpool avrà ancora la possibilità di spendere grazie a conti ancora positivi su tutta la linea: dal costo dei cartellini, al costo totale delle operazioni fino (soprattutto) al bilancio annuale. Non a caso a Milanello c’è chi prega che ad Anfield Road mostrino qualche interesse per Balotelli, anche se le voci di mercato danno i Reds pronti a offrire 55 milioni per Reus del Borussia Dortmund.
Se il trasferimento di Suarez ha fatto ricco il Liverpool, non bisogna trarre l’errata conclusione che abbia fatto povero il Barcellona. E’ vero che gli acquisti sono quelli che rimangono in mente, ma non bisogna dimenticare che i blaugrana hanno portato a termine anche due importantissime operazioni in uscita che hanno generato risparmi importantissimi sul bilancio: Sanchez all’Arsenal e Fabregas al Chelsea. Grazie a queste cessioni e alla scadenza di alcuni contratti, il Barcellona risulta essere una delle squadre che più ha migliorato il bilancio annuale fino ad ora con un attivo che supera i 30 milioni di euro. Il mercato dei catalani è un lampante esempio di come le necessità di bilancio possano convivere con investimenti ingenti: mantenere il bilancio annuale positivo a fronte di maggiori costi totali che superano i 170 milioni di euro (di cui 160 per la sola operazione Suarez, fra stipendio e cartellino) è un capolavoro. E l’ottima situazione finanziaria del Barcellona, che in questi anni ha ridotto al minimo l’esposizione bancaria grazie a una serie di bilanci in forte attivo, permette ai blaugrana di affrontare senza problemi anche un passivo nel costo dei cartellini di quasi 50 milioni.
Rimanendo sull’operazione Sanchez ci spostiamo in casa Arsenal. Anche i Gunners non hanno dovuto fare grossi sacrifici per permettersi il cileno, avendo già fatto spazio nel bilancio per il suo oneroso acquisto con le cessioni di Carlos Vela e Djourou e con lo svincolo di Sagna. Risultato: anche loro hanno un bilancio positivo, seppur di poco, a fronte di quasi 30 milioni di spesa per cartellini e 53 di costi totali.
L’ultimo grande colpo della settimana è stato il trasferimento di Mandzukic dal Bayern Monaco all’Atletico Madrid. 22 milioni il costo del cartellino e ancora una volta bilancio positivo per entrambe le parti in causa. I tedeschi rientrano così della spesa per l’ingaggio annuale di Lewandowski e hanno ulteriori euro da spendere nelle prossime settimane, gli iberici compensano gli acquisti di Mandzukic e Oblak vendendo Adrian e non rinnovando gli accordi con gli ex juventini Tiago e Diego. Un mercato molto particolare quello dell’Atletico Madrid, che sta smantellando gran parte della squadra campione di Spagna e finalista di Champions, ma grazie a ciò ha anche i mezzi per costruirne un’altra potenzialmente ancora competitiva: a Simeone il compito di ripetere il miracolo di quest’anno.
Osservando la tabella riepilogativa, si può notare come quasi tutte le squadre considerate si stiano muovendo nel mercato migliorando contemporaneamente i loro bilanci 2014/15. Da questi dati emerge un gap con la situazione economica delle squadre italiane che ha una motivazione parzialmente diversa da quella che si dà di solito. Il problema non è solo che alcune di queste squadre sono più ricche delle italiane, cioè hanno ricavi maggiori e si possono permettere costi maggiori. E’ anche che questa ricchezza, oltre alla capacità di mettere le mani sui giocatori migliori quando non erano ancora così famosi sfruttando un periodo grigio del calcio italiano (crisi economica dell’impero Berlusconiano, diminuzione degli investimenti sul mercato di Moratti, Juventus impegnata in una lenta risalita anche a livello economico dopo la “bomba atomica” calciopoli), ha portato a una situazione per la quale le grandi società straniere hanno in mano un gran numero di giocatori che se venduti generano plusvalenze tali da autofinanziare colpi da decine di milioni di euro senza intaccare i bilanci e senza chiedere alcun prestito alle banche…
Si parla tanto di quanto il mercato del Milan potrebbe giovarsi di una cessioni di Balotelli ma non si trovano acquirenti, di quanto la Juventus potrebbe spendere se vendesse Vidal e Pogba ma ha paura di farlo per non indebolire la squadra, di quanto la Roma ha la necessità di vendere Benatia per mettere a posto i conti. Ecco… fate conto che gran parte delle nostre competitor europee ha molti più giocatori da mettere sul mercato per fare plusvalenze (e risparmi) paragonabili a quelle che creerebbero Balotelli, Vidal, Pogba e Benatia e grazie a questa girandola continua di giocatori si mettono a segno i grandi colpi del mercato estivo. Se hai Fabregas e Sanchez e ti puoi permettere di venderli a cuor leggero, senza che nessuno abbia il dubbio che la squadra si indebolisca, poi hai anche i soldi per comprare Suarez per 80 milioni di euro e ricoprirlo di soldi con un ingaggio faraonico. Una possibilità che le società italiane non hanno e stante la situazione attuale non avranno per molto tempo. Il “volano” delle plusvalenze è un arma molto potente nel mercato se utilizzata bene e può creare ulteriori distanze fra le capacità economiche delle squadre senza violare il Fair Play Finanziario, l’Europa ce lo sta insegnando mettendoci davanti casi concreti in ogni campagna acquisti e quest’anno ancor più degli anni precedenti…
TABELLONE DEL CALCIOMERCATO DI CHAMPIONS LEAGUE
In rosso i nomi dei nuovi calciatori
inseriti rispetto alla scorsa settimana e le voci “altri acquisti” e “altre
cessioni” che hanno subito variazioni.
Appuntamento alla prossima settimana per un nuovo
aggiornamento!
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