domenica 6 luglio 2014

BRASILE 2014: CURIOSITA' STATISTICHE SUI QUARTI DI FINALE

Anche i quarti di finale di Brasile 2014 sono storia. Quattro partite nel complesso meno spettacolari di quelle viste nei turni precedenti anche per colpa della stanchezza che inizia inevitabilmente a farsi sentire nelle gambe dei calciatori.


Nonostante tutti e quattro gli incontri siano rimasti aperti fino all’ultimo, prima di Olanda-Costarica siamo stati vicini a un record. Le prime tre partite erano state sbloccate tutte nel primo quarto d’ora e la squadra capace di segnare per prima aveva sempre mantenuto il vantaggio: l’edizione nella quale le nazionali vincenti nei quarti di finale erano andate definitivamente in vantaggio più velocemente era stata quella del 1954, quando al 39’ del primo tempo erano tutte già davanti (delle quattro partite di quella edizione sarei curiosissimo di vedere Austria-Svizzera 7-5, con la Svizzera che va avanti 3-0 segnando tre reti fra il 16’ e il 19’ e l’Austria che si porta sul 3-3 con un gol al minuto fra il 25’ e il 27’ e addirittura sul 5-3 al 34’. Capitasse oggi si parlerebbe di sicuro di calcio scommesse e partita giocata sull’over, fortunatamente a quel tempo questo tipo di puntate non credo fossero ancora state concepite…). Lo 0-0 fra tulipani e ticos ha però impedito la realizzazione di questo particolare record statistico.

Salva invece la tradizione che vuole almeno una partita dei quarti di finale ai supplementari dal 1970 (ricordo però che nel ’74, nel ’78 e nell’82 non si sono svolti i quarti di finale).

Come quasi sempre ai mondiali, anche l’epilogo dal dischetto fra Olanda e Costarica si è concluso entro i cinque rigori regolamentari. Solo due partite sono andate oltre ed entrambe sono terminate al primo rigore a oltranza: Germania Ovest-Francia nel 1982 e Romania-Svezia nel 1994.

Una statistica a mio avviso interessante riguardante le fasi a eliminazione diretta: non è mai successo che una squadra in svantaggio al termine del primo tempo di ottavi, quarti o semifinali sia poi riuscita a vincere il mondiale. L’unica ad andare sotto dopo la fine del primo tempo e poi a laurearsi campione del mondo è stata la Francia, che nella semifinale con la Croazia è andata in svantaggio al primo minuto del secondo tempo pareggiando però 60 secondi più tardi grazie a un gol di Thuram. Quindi la statistica precedente può essere completata così: nessuna squadra ha mai vinto il mondiale chiudendo in svantaggio il primo tempo di una partita a eliminazione diretta o dovendo recuperare il risultato dopo il 2’ del secondo tempo. Nessuna delle quattro squadre ancora in corsa ha finora chiuso un primo tempo delle partite a eliminazione diretta in svantaggio, mentre l’Olanda è riuscita a riportare in parità la sfida col Messico negli ottavi di finale all’88esimo minuto, dopo aver subito gol a inizio secondo tempo, e a vincere nei minuti di recupero. Dopo aver sconfitto ieri sera la sorte che li vedeva sempre battuti nelle partite terminate oltre i tempi regolamentari (lasciando così al Messico il record negativo di più partite finite ai supplementari o ai rigori senza mai vincere, tre) vedremo se gli orange saranno capaci di infrangere anche questo tabù.

Davide Turchi ha chiesto sulla pagina Facebook di “Calcio e Altri Elementi” se fosse possibile individuare un motivo che spieghi come mai Brasile e Germania si siano incontrate in Coppa del Mondo solo nella finale del 2002, nonostante siano le squadre con più partite giocate ai mondiali. Sicuramente la maggior parte del merito per questa curiosa situazione va dato alla casualità, però si possono trovare alcune motivazioni ulteriori che hanno “aiutato” il fato a tenerle così lontane.

Innanzitutto Brasile e Germania sono sempre state fra le squadre più forti in assoluto: molto spesso questo ha evitato che si potessero incontrare nel primo turno in quanto teste di serie. Quando ciò non è successo è subentrato il caso a tenerle separate nei sorteggi. Passando alle fasi a eliminazione diretta, tranne che in un’occasione le due squadre si sono trovate sempre in parti opposte del tabellone, cosa che ha reso impossibile lo scontro diretto prima dell’eventuale finale. Ciò è dipeso in parte dai sorteggio che le ha piazzate in gruppi con cammini lontani fra loro, ma anche dal fatto che dal 1990 a oggi Brasile e Germania hanno sempre concluso al primo posto il loro raggruppamento: se una delle due fosse arrivata seconda nel suo gruppo le squadre si sarebbero potute incontrare prima della finale in tutti i mondiali dal '90 in poi escluso quello di Corea e Giappone, nel quale in ogni caso non si sarebbero potute affrontare fino alla finale per la particolare suddivisione geografica dei gruppi. Non a caso, tolto ovviamente il precedente del 2002, il mondiale nel quale si è andati più vicini alla sfida fra Brasile e Germania (a quel tempo Ovest) è stato quello del 1986, nel quale i tedeschi giunsero secondi nel girone e sarebbero stati così costretti a giocare contro i verdeoro in semifinale se questi non avessero perso ai rigori con la Francia nei quarti di finale.

Proiettandoci già in ottica semifinali e riprendendo una delle statistiche precedenti, solo due squadre sono andate in svantaggio nel corso del secondo tempo di una semifinale e sono comunque riuscite ad arrivare in finale. Oltre alla già citata Francia non va dimenticata l’Argentina nel 1990, con il pareggio di Caniggia contro l’Italia al 68’. Se una squadra martedì o mercoledì si troverà in svantaggio a venti minuti dalla fine sarà quindi chiamata a una rimonta che non ha precedenti nella storia della competizione.

Due invece i casi di rimonta all’interno dei tempi supplementari, entrambi favorevoli alla squadra che per prima era andata in vantaggio nei tempi regolamentari: Italia-Germania Ovest 4-3 del 1970 (l’Italia va sotto al 4’ del primo tempo supplementare ma pareggia quattro minuti dopo) e Germania Ovest-Francia 8-7 ai rigori del 1982 (la Germania va sotto addirittura 3-1 al 98’ ma riporta la situazione in parità al 108’).

Passando ad analizzare l’andamento delle confederazioni continentali, questa è la tabella riepilogativa del numero di squadre arrivate nella top 4:


* Nel 1950 il torneo si è concluso con un girone di quattro squadre

* Nel 1974 e nel 1978 le migliori otto si sono divise in due gironi di quattro squadre ciascuno, con le prime di ogni girone qualificate per la finale e le seconde alla finale terzo e quarto posto

Se la Costarica fosse riuscita a battere l’Olanda ci saremmo trovati in una situazione identica a quella del 1930, unico mondiale nel quale l’Europa non è stato il continente con più squadre rappresentate in semifinale (in solitaria o insieme al Sudamerica). Le parate di Krul ci hanno invece consegnato un pareggio Europa-Sudamerica per la quinta volta nella storia della Coppa del Mondo. I quattro precedenti sono stati tutti su suolo americano, tre in Sudamerica e uno in Messico, e a laurearsi campione in questi casi è sempre stata una squadra sudamericana.

La prima occasione è stata nel 1950 in Brasile, con il girone finale a quattro squadre che ha visto il dominio sudamericano: Brasile e Uruguay hanno relegato Svezia e Spagna nelle posizioni di rincalzo e si sono giocate il trofeo nella leggendaria partita del Maracanà vinta dagli uruguagi 2-1. Nel 1962 in Cile si sono svolte due vere e proprie semifinali: il Brasile ha battuto il Cile 4-2 e la Cecoslovacchia ha eliminato la Jugoslavia imponendosi per 3-1. Situazione analoga a Messico ’70, con Italia-Germania Ovest 4-3 e Brasile-Uruguay 3-1. Infine, ad Argentina ’78, dai due gironi del turno semifinale si classificarono Olanda e Argentina come prime e Italia Brasile come seconde. Poiché anche in questo caso non ci furono sfide intercontinentali fra queste squadre nei gironi (Olanda e Italia erano in un gruppo tutto europeo con Germania Ovest e Austria, mentre Argentina e Brasile erano in un gruppo molto sudamericano con anche il Perù e l’europea Polonia) si può dire che al di là del particolare regolamento di Brasile 1950 che prevedeva un girone finale, per la prima volta nella storia del mondiale siamo di fronte a due semifinali incrociate Europa – Sudamerica. Se il Brasile supererà la Germania avremo sicuramente una finale inedita, se invece ad imporsi saranno i tedeschi il 13 luglio si disputerà una finale già giocata almeno una volta.

Per quanto riguarda il Ranking FIFA di cui ho parlato negli articoli precedenti dedicati ai mondiali, a causa della sconfitta del Belgio con l’Argentina l’Europa non può più ambire a tornare al coefficiente 1 alla pari del Sudamerica. Se nelle quattro partite che restano Germania e Olanda porteranno a casa almeno due successi contro una sudamericana l’UEFA chiuderà col coefficiente di 0,99, altrimenti si dovrà accontentare di 0,98: uno smacco non da poco per il vecchio continente. Vedremo se l’osservazione che tutte le altre confederazioni, a causa degli ottimi risultati del Sudamerica, si ritrovano livellate sul coefficiente minimo di 0,85 porterà la FIFA a variare in qualche modo il metodo di calcolo di questo coefficiente e se gli eventuali cambiamenti saranno favorevoli o sfavorevoli all’UEFA…

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1 commento:

  1. Tornando sull'unico precedente fra Germania (Ovest) e Brasile ai Mondiali, in effetti è impressionante come il fattore casualità abbia pesato in modo così decisivo.
    Basti pensare come anche al 1954 (oltre all'esempio citato) non s'incrociarono per un nonnulla. All'atto del sorteggio dei gironi, il Brasile era testa di serie e la Germania no (oddio, non era proprio così, ma semplifico), per cui potevano tranquillamente cadere nel medesimo gruppo, ma il Brasile finì nell'1 e la Germania nel 2. Non solo: ma dato che gl'incroci per i quarti erano stabiliti dal sorteggio (nonostante le ricostruzioni posteriori asseriscano il contrario), fissando solo che le qualificate del primo gruppo dovessero scontrarsi colle due del secondo, anche lì la fortuna ci mise lo zampino, col secondo "sfioramento" (il Brasile beccò l'Ungheria e la Germania la Iugoslavia)

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