Analisi della storia del medagliere dei Campionati
Europei di Nuoto in vasca lunga
La 32esima edizione dei Campionati
Europei di Nuoto è alle porte: dal 13 al 24 agosto 2014 Berlino ospiterà
per la seconda volta la rassegna continentale (in precedenza nel 2002) che vede
il nuoto tra le corsie sicuro protagonista.
Parlando di Campionati Europei di
Nuoto, la Germania è la nazione che, con l’edizione di quest’anno, ha
ospitato più volte la manifestazione, cinque, a pari merito con l’Ungheria che
ha ospitato l’ultima edizione del 2012.
Una curiosità: nelle precedenti quattro edizioni organizzate dalla Germania,
possiamo parlare di quattro nazioni diverse.
La prima (1934 a Lipsia) era la Germania ante-guerra, la seconda (1962 a
Magdeburgo) era la Germania dell’Est, la terza (1989 a Bonn) era la Germania
dell'Ovest e la quarta (2002 a Berlino) la Germania come la conosciamo oggi.
L’Italia è stata sede dei
campionati per tre volte, nel 1927 a Bologna, nel 1954 a Torino e nel 1983 a
Roma. In nessun caso però, l’Italia è
stata nominata miglior nazione della manifestazione, premio che la Germania (in
tutte le sue versioni) ha vinto per ben 15 volte su 31 edizioni disputate
(record). L’Italia si è aggiudicata però per due volte (2000 e 2012) la
classifica di miglior nazionale per il nuoto tra le corsie.
In questa analisi del medagliere,
proponiamo quattro letture diverse della storia dei Campionati Europei di nuoto
in vasca lunga (31 edizioni, dal 1926 al 2012):
- Il medagliere classico
- La classifica delle medaglie
- Il medagliere a punti
- Il medagliere per abitanti
IL MEDAGLIERE CLASSICO
Per “medagliere classico”
intenderemo il medagliere così come lo si valuta nell’accezione comune: vince
chi ha più ori, a parità di ori si tiene conto della classifica degli argenti
ed a parità di argenti si tiene conto della classifica dei bronzi.
Ed ecco il medagliere classico
dei campionati europei di nuoto tra le corsie (prime 10 posizioni):
Nessuna sorpresa nel medagliere
classico: la Germania Est domina dall’alto dei suoi 133 ori, il 16% del
totale dei titoli in palio. In questo medagliere, che vede presenti nei
primissimi posti le grandi potenze del nuoto europeo, l’Italia si piazza
al nono posto, a soli due ori da una Svezia sempre tra le migliori. Il
dominio tedesco è consolidato dal secondo posto della Germania (pre e
post divisione) e dal decimo posto della Germania Ovest.
Diamo ora un’occhiata ai
medaglieri classici divisi per sesso, partendo da quello maschile.
Anche qui nessuna sorpresa: la Russia
è la dominatrice assoluta, sia nella sua versione Urss che
nell’assetto post indipendenza. Terzo posto per la grande scuola ungherese,
che si preannuncia prossima a duellare con la Russia per il primato in questa
classifica. Un po’ più staccate le altre guidate dall’Italia che, grazie
anche all’ottima edizione del 2012, si piazza al quarto posto generale, seguita
a ruota dalla Germania distante solo un oro.
Ed ecco il medagliere classico al
femminile.
Che la Germania Est fosse
inarrivabile in questa classifica era immaginabile: il 28% degli ori totali è
stato vinto proprio dalla nazione che ha visto la sua fine dopo la caduta del
muro di Berlino. Ma nonostante il suo computo medaglie resterà fermo per sempre
all’edizione del 1989, la Germania Est continuerà a dominare questa classifica
ancora per molto tempo. Da notare la presenza, in questo medagliere, sia di
potenze storiche come i Paesi Bassi e l’Ungheria, che di potenze
più recentemente in ascesa, come la Francia. L’Italia esce dalla
top ten a causa di una scarsa qualità delle medaglie conquistate (solo 7 ori su
35 medaglie totali).
LA CLASSIFICA DELLE MEDAGLIE
La “classifica delle medaglie”
non è nient’altro che la classifica delle nazioni che hanno vinto più medaglie.
Vediamola nella sua versione totale, ovvero quella che non tiene conto del
colore della medaglia vinta.
Se nelle prime tre posizioni non
cambia niente rispetto al medagliere totale, vediamo invece che già al quarto
posto le cose si differenziano. I Paesi Bassi infatti guadagnano tre
posizioni, scalzando l’Urss che rimarrà ferma a quota 168. Anche per i
nostri colori c’è un lieve miglioramento (dal nono al settimo posto), mentre è
la Gran Bretagna che fa il salto maggiore: nel medagliere classico non
era nemmeno nella top ten (undicesimo posto)!
Ed ora vediamo la classifica
delle medaglie divisa per qualità di medaglie conquistate, partendo dagli ori.
Sarà dura, ci vorrà del tempo
(molto) ma qualcuno prima o poi raggiungerà la Germania Est in questa
classifica. Magari proprio la Germania, distante “solo” 47 ori: chissà
se assisteremo all’evento!
La cannibale Germania Est
si aggiudica anche la classifica dei “delusi”: qui il gap con la Germania
(23 argenti) è meno incolmabile, almeno nel medio periodo.
Ed ecco la vera sorpresa della
classifica delle medaglie: la Gran Bretagna si impone con un buon
distacco sui Paesi Bassi, portandosi a casa il titolo di “miglior
piazzata” dei campionati europei. Quarto posto per l’Italia, ad un solo
bronzo dalla Germania. E la Germania Est? Solo sesta: si sa che
dalle loro parti il bronzo non era molto apprezzato …
IL MEDAGLIERE A PUNTI
La nostra analisi si sposta su
una classifica abbastanza particolare ma molto semplice. Il “medagliere a
punti” non è nient’altro che una classifica che assegna dei punti ad ogni
medaglia conquistata: tre punti ad ogni
oro, due ad ogni argento ed uno ad ogni bronzo. Si differenzia dalla classifica
ufficiale a squadre che compone la LEN (Ligue Européenne de Natation), la quale
tiene conto dei finalisti di ogni gara.
Il podio, paragonato al
medagliere classico, resta invariato, con le “Germanie” ai primi due
posti e l’Ungheria al terzo. I Paesi Bassi saltano dal settimo al
quarto posto, risultato che è figlio di una quantità di argenti superiore alle
altre nazioni. Anche l’Italia fa due passi avanti, mettendosi alle
spalle due potenze come Svezia e Russia.
Di seguito, invece, i medaglieri
a punti divisi per sesso.
Che soddisfazione per i nostri
colori! L’Italia va sul podio in questa particolare classifica, premiata
da un numero di argenti superiore alla Russia che scivola al quinto
posto. Per l’Ungheria,
l’Urss non è poi così distante…
La Germania est ed i suoi
(discutibili) risultati restano imprendibili in campo femminile. Da notare
invece il passo in avanti, rispetto al medagliere classico, dei Paesi Bassi,
grande tradizione femminile in vasca, e della Gran Bretagna, forte dei
suoi numerosi bronzi. L’Italia mantiene il quattordicesimo posto, ma qui la top
ten dista solo 16 punti.
MEDAGLIERE PER ABITANTI
Ed eccoci alla classifica più
strana, quella che proporziona le medaglie vinte al numero di abitanti della
nazione in questione. L’obiettivo (ambizioso) è quello di dare merito al lavoro
svolto nelle varie nazioni sulla base della popolazione disponibile. Qualche piccola precisazioni per
ponderare i dati e leggere al meglio questa particolare graduatoria:
-Il calcolo viene effettuato
dividendo il numero di medaglie vinte per il numero di abitanti della nazione
(indicato in milioni di abitanti). Il numero ottenuto è riportato nella tabella
sotto la colonna denominata K.
-
Per le nazioni tuttora esistenti, il numero di abitanti indicato è
riferito al dato più recente disponibile (fonti: Wikipedia e Fondo Monetario
Internazionale)
- Per le nazioni non più
esistenti, il dato è riferito al momento della disgregazione (fonte: Wikipedia)
- La classifica tiene conto della
nazione per la quale ha gareggiato l’atleta al momento della conquista della
medaglia. Non si tiene conto quindi della nazione originale di provenienza. Ad
esempio, Nina Zivaneskaya ha gareggiato prima per l’URSS (fino al 1992), poi
per la Russia (fino al 1999) ed infine per la Spagna.
- Le Isole Far Oer vantano
una popolazione totale di 49057 abitanti (dato del 2010). Nel 2010 Pal Oensen
si è aggiudicato l’argento nei 1500 stile libero: questo fa sì che il dato
relativo alla sua nazione di appartenenza sia praticamente imbattibile, poiché
il numero di medaglie conquistate (1) viene diviso per il numero di abitanti
(0.05 milioni). Questo dato viene riportato in alto e lo definiremo, per
comodità, fuori classifica.
Ecco a voi il medagliere per
abitanti.
È quindi la mitica scuola ungherese
ad aggiudicarsi questa classifica che rende onore alla qualità del lavoro fatto
nella storia del nuoto in corsia magiaro. Nazioni come la Russia, la Germania
e l’Italia stessa scivolano inesorabilmente fuori dalla top ten, a
favore di squadre come la Danimarca, la Slovenia e la Croazia,
che vantano un blasone minore ma che hanno sicuramente una base di popolazione
meno ampia sulla quale lavorare.
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