Nei precedenti articoli riguardanti il Fair Play
Finanziario avevamo notato come fosse curiosa la scelta dell’UEFA di
controllare i bilanci delle sole squadre partecipanti alle coppe europee.
Curiosa perché, per esempio, il Monaco l’anno scorso si è dato alle
spese più sfrenate proprio perché non partecipava alle coppe e sapeva di non
essere controllato. Con quegli investimenti, concessi a loro ma non a tutte le
altre squadre francesi partecipanti alle coppe e dirette concorrenti in patria,
i monegaschi hanno raggiunto il secondo posto nel campionato transalpino e la
qualificazione alla Champions League.
Grazie a questo escamotage vi avevo segnalato che anche l’Inter
e, in misura minore, la Roma si erano salvate dalle grinfie dei
revisori di conti dell’UEFA perché non presenti nelle competizioni
internazionali 2013/14.
E’ però di oggi la notizia (a onor del vero anticipata ieri da Tuttosport) che l’UEFA ha aperto un’indagine formale per violazione del Fair Play Finanziario a carico di sette società: Roma, Inter, Monaco, Liverpool, Besiktas, Krasnodar e Sporting Lisbona. Sette società accomunate dal fatto di non aver partecipato alle competizioni europee nella scorsa stagione (il Besiktas a onor del vero le aveva anche iniziate, ma era stato squalificato per combine prima della fase a gironi di Europa League e probabilmente l’intero procedimento di revisione dei loro conti era stato per questo interrotto).
E’ però di oggi la notizia (a onor del vero anticipata ieri da Tuttosport) che l’UEFA ha aperto un’indagine formale per violazione del Fair Play Finanziario a carico di sette società: Roma, Inter, Monaco, Liverpool, Besiktas, Krasnodar e Sporting Lisbona. Sette società accomunate dal fatto di non aver partecipato alle competizioni europee nella scorsa stagione (il Besiktas a onor del vero le aveva anche iniziate, ma era stato squalificato per combine prima della fase a gironi di Europa League e probabilmente l’intero procedimento di revisione dei loro conti era stato per questo interrotto).
L’UEFA fa sapere che si prenderà due mesi di tempo per
valutare caso per caso, con l’aiuto di ulteriore documentazione che ogni
società coinvolta è chiamata a presentare.
Cosa può succedere ora è arduo da prevedere. Se anche dovessero essere punite alcune di queste sette società è davvero difficile pensare che possano subire una sanzione peggiore di quelle affibbiate a PSG e Manchester City. Se per la Roma, fuori dai parametri di relativamente poco, il rischio potrebbe essere quello di una multa di modesta entità e alla peggio una richiesta di non aumentare il monte ingaggi fino a quando i conti non torneranno sotto controllo, per l’Inter e il Monaco il rischio di subire una punizione simile a quella dei campioni di Francia e di Inghilterra c’è tutto. In particolare l’Inter non potrà contare a sua discolpa su un bilancio virtuoso nel 2013/14 (il CDA ha ufficializzato un passivo di 85 milioni di euro), avendo iniziato da poco una reale opera di risanamento dei conti che darà i suoi primi evidenti effetti solo a partire dal 2014/15, e quindi non avrà vita facile nell’ottenere comprensione da parte dell’UEFA.
Cosa può succedere ora è arduo da prevedere. Se anche dovessero essere punite alcune di queste sette società è davvero difficile pensare che possano subire una sanzione peggiore di quelle affibbiate a PSG e Manchester City. Se per la Roma, fuori dai parametri di relativamente poco, il rischio potrebbe essere quello di una multa di modesta entità e alla peggio una richiesta di non aumentare il monte ingaggi fino a quando i conti non torneranno sotto controllo, per l’Inter e il Monaco il rischio di subire una punizione simile a quella dei campioni di Francia e di Inghilterra c’è tutto. In particolare l’Inter non potrà contare a sua discolpa su un bilancio virtuoso nel 2013/14 (il CDA ha ufficializzato un passivo di 85 milioni di euro), avendo iniziato da poco una reale opera di risanamento dei conti che darà i suoi primi evidenti effetti solo a partire dal 2014/15, e quindi non avrà vita facile nell’ottenere comprensione da parte dell’UEFA.
Premesso che ritengo improbabilissima una esclusione dalle coppe, tanto più a stagione iniziata, il vero pericolo per i nerazzurri è vedersi appioppare una multa milionaria, da pagare con ritenute sui premi UEFA, che comporterebbe l’azzeramento per diverso tempo degli introiti che Thohir contava di ottenere dalla partecipazione alla Europa League quest’anno e magari da una partecipazione alla Champions League del prossimo anno. Una decisione che paradossalmente rallenterebbe ancor di più l’avvicinamento dell’Inter a una situazione economica e patrimoniale sana e rispettosa dei vincoli del Fair Play Finanziario, ma che sarebbe in linea con quanto deciso per le altre squadre punite nella scorsa primavera.
Alle dirigenze delle squadre coinvolte il compito di difendere al meglio le proprie squadre dimostrando di aver fatto tutto il possibile per migliorare i conti per una sentenza clemente da parte dell’UEFA o magari, perché no, un totale proscioglimento.
Da oggi, però, una cosa è certa: il non partecipare alle coppe non garantisce più l’impunità per un anno come era sembrato a tutti fino a ieri…
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Pubblicato il bilancio della Roma (http://tifosobilanciato.it/2014/10/03/as-roma-il-bilancio-al-30-06-2014-chiude-in-perdita-per-386-mln/). Lo sforamento non sembra lieve ed un patrimonio netto negativo per 81 milioni è allarmante.
RispondiEliminaIn effetti è molto superiore a quello che credevo seppur in miglioramento. E siccome i conti del 2014/15 li avevo fatti partendo dalla base del 2013/14 più bassa inizio a pensare che la Roma sia molto più fuori di quello che pensavo dal FPF... non ho ancora avuto tempo di analizzare meglio i dati per capire cosa avevo sottostimato e cosa magari sovrastimato.
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