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Puntata quanto mai speciale della Media Punti Piloti CEAE.
Oggi presentazione dei due maggiori campionati di cui ci occuperemo in questa
stagione: La Formula 1 che prenderà il via all’alba da Melbourne e la MotoGp
che scatterà invece al tramonto dal Qatar.
Spazio dunque prima alla presentazione di questi due
campionati e poi alla cronaca delle gare disputatesi nel week end in Nord
America.
Come funzioneranno i ranking di F1 e MGP? Semplice, proprio
come quelli già presentati per Nascar e Indycar, ovviamente ognuno con le
proprie specifiche dovute al sistema di punteggio e al criterio europeo in base
al quale chi non copre un numero minimo di giri e di chilometri viene
considerato ritirato.
Andiamo comunque con ordine.
FORMULA 1
La Media Punti Piloti per F1 e MotoGP si calcola per
entrambe le categorie prendendo i risultati degli ultimi cinque anni e
dividendoli per il numero di partecipazioni di ogni singolo pilota. Chi ha una
media punti più alta è il miglior pilota della propria serie.
A quanto detto sopra abbiamo applicato qualche
correttivo. E tra correttivi e metodo
di assegnazione punti, ecco un importante vademecum:
1) Il
metodo di assegnazione dei punti è lo stesso della F1 e della MotoGP con
un’aggiunta. Per tutte quelle posizioni che non vedrebbero l’assegnazione di un
punteggio fatto da numeri interi, siamo andati avanti togliendo un decimale di
punto alla volta prima, per poi procedere allo scalare di un centesimo alla
volta e poi via con lo stesso criterio per millesimi e decimillesimi. Tutti i
piloti squalificati, ritirati, non qualificati eccetera verranno considerati
come ritirati e riceveranno uno zero nel tabellino che andrà a fare media.
2) Mano
a mano che gli appuntamenti della stagione avranno luogo ed entreranno a
condizionare la classifica, ne uscirà uno. Il suo appuntamento equivalente di
cinque anni prima. Quindi, una volta disputatosi il primo appuntamento della
Formula 1 per questo 2016,, la MPP CEAE F1 verrà calcolata sommando a ritroso
tutti gli appuntamenti fino alla seconda gara del 2011. Stessa cosa per quel
che riguarda le moto.
3) Al
fine di selezionare il miglior pilota il numero minimo di appuntamenti a fare
da divisore per la media punti del 2016 è di 21, cioè il numero di appuntamenti
ufficiali disputatisi nella stagione in corso. 18 invece per la categoria
regina del motomondiale.
4) Nella
classifica compariranno quindi tutti i piloti che hanno disputato almeno un
tentativo di qualifica negli ultimi cinque anni, compresi i piloti ritiratisi
o, ahinoi, gravemente feriti se non addirittura deceduti come nei casi di Jules
Bianchi, Michael Schumacher e Marco Simoncelli.
5) Eventuali
ulteriori specifiche o modifiche al regolamento verranno indicate più avanti
qualora casi o particolarità dovessero presentarsi.
Questa la tabella di assegnazione punti che poi corrisponde
a quella della F1.
E questo il ranking F1 al termine del 2015. Subito un
chiarimento perché la classifica MPP CEAE F1 del 2015 vede come numero di gare
minimo fissato a 19 visto che questi sono stati gli appuntamenti disputatisi la
stagione scorsa. E ben 26 piloti sono i piloti che abbiamo evidenziato in
grassetto, ed andremo ad evidenziare di volta in volta, a simboleggiare coloro
che avrebbero diritto a partecipare in base alle regole FIA in uno schieramento
di F1 completo.
Sebastian Vettel
risulta ancora il miglior pilota del quinquennio grazie al dominio fatto
registrare tre e quattro stagioni fa sulla Red Bull. Le ultime due stagioni gli
hanno però portato a ridosso Lewis
Hamilton e nel corso di questo campionato potrebbe avvenire il sorpasso.
Dietro di loro resiste il ritiratosi Mark
Webber a cui Nico Rosberg sta
dando una caccia forsennata. Ancora quinto ma destinato salvo miracoli a
peggiorare la propria media è Fernando
Alonso, davanti all’ex compagno Kimi
Raikkonen. Il finlandese precede Jenson
Button, che come Alonso probabilmente mollerà punti e posizioni, e poi il
duo Williams con Felipe Massa e Valtteri Bottas. Chiude la top 10 Daniel Ricciardo complice la bella
stagione di due anni fa.
Seguono tutti gli altri con Romain Grosjean e Nico
Hulkenberg che ambiscono ad un posto in top 10. Ci riusciranno? Non sarà
facile ma mai dire mai.
MOTOGP
E questo il ranking a fine 2015 coi primi 25 indicati in
grassetto a sottolineare gli aventi diritto a partire in uno schieramento
ideale della FIM.
Incredibile per qualcuno, per molti altri no. Il miglior
pilota di MotoGp stando alla media punti nello scorso quinquennio è stato
niente popò di meno che Casey Stoner
il quale nonostante le smentite con ogni probabilità tornerà in sella alla
Ducati per qualche Gran Premio nel corso di questo 2016.
Stoner non avrà vita facile visto che dietro Marc Marquez e Jorge Lorenzo sono pronti a strappargli la leadership.
Dietro al duo spagnolo il connazionale Dani Pedrosa e Valentino
Rossi che paga le due disastrose annate in Ducati. Disastrose sì ma
giustamente inserite nella media. Da qui non si sfugge.
Dietro ai magnifici quattro più Stoner, troviamo ad essere
il primo dei “normali” Andrea Dovizioso
e poi Bradley Smith il cui lavoro in
MotoGp non è mai stato a nostro avviso valorizzato abbastanza. Il povero Marco Simoncelli ed il ritiratosi Ben Spies, carriera lampo la sua,
precedono Pol Espargarò che chiude
la top 10 dei piloti MGP.
Analizzati le discipline Re e Regina della MPP, possiamo ora
passare all’attualità stretta partendo questa volta dalla Indycar che ha
iniziato la stagione sul cittadino di St. Petersburg.
Ebbene anche stavolta, come lo scorso anno, Juan Pablo Montoya non sbaglia la prima
e vince davanti al compagno di team Simon
Pagenaud. Il francese dopo un anno di ambientamento nel Team Penske sembra
aver finalmente ritrovato quelle qualità che lo avevano fatto eleggere a
predestinato in questa categoria.
Dietro di loro un combattivo Ryan Hunter-Reay che così raggiunge il terzo podio consecutivo ed
il terzo alfiere del Team Penske, Helio
Castroneves. Quantomai positiva anche la prova del russo Mikhail Aleshin che dopo un anno di
stop in seguito ad un grave incidente torna e dopo il decimo posto nella gara
conclusiva della scorsa stagione giunge stavolta quinto.
Non ha corso, e dunque per noi è il primo dei non qualificati
Will Power. Dopo aver fatto
registrare la Pole Position Power ha iniziato ad accusare pesanti malori, figli
di una botta a muro avuta durante le libere. Diagnosi medica: concussion. Power
ha così saltato la gara e con ogni probabilità ne salterà altre. Il suo posto,
almeno per questa occasione, è stato preso da Oriol Servia che è giunto diciottesimo dopo che un contatto
multiplo gli ha pregiudicato ogni chance di buon risultato. Ventesimo e in
sostanza ritirato invece Luca Filippi che pure aveva dimostrato un
buon potenziale. Si rifarà.
Nel nostro ranking Montoya recupera qualche centesimo di
punto sul leader Scott Dixon,
settimo domenica scorsa. E così il primo cambio in classifica è proprio per
Servia, che cede una posizione in favore di Ryan Briscoe, al momento ancora senza un volante. Il già citato
Aleshin guadagna una posizione e ora è ventunesimo.
Nella Nascar invece ancora una vittoria nell’ovale di
Phoenix per Kevin Harvick. Il leader
del nostro ranking quinquennale stavolta ha preceduto di un fazzoletto Carl Edwards in uno degli arrivi più al
fotofinish della storia del motorsport.
Nella nostra MPP Harvick allunga così su Dale Earnhardt Jr., comunque buono
quinto al traguardo, e su Jimmie Johnson
che scavalca Matt Kenseth per il
terzo posto. Il terzo posto finale a Phoenix vale una posizione in più per Denny Hamlin, ora dodicesimo. Menzione
d’onore per due giovani che saranno con ogni probabilità parte del futuro della
Nascar: Ryan Blaney giunge decimo e
ora è ad un passo dalla top 40 e Chase
Elliott conquista un ottavo posto che gli vale al momento la
sessantaseiesima posizione.
NASCAR (4 GARE SU 36 più 3 GARE EXTRA SU 4)
INDYCAR (1 APPUNTAMENTO SU 15, 1 GARA SU 16)
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