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Rado il Figo ci spiega come cambierebbero gli accoppiamenti degli ottavi di finale se fossero ascoltati i "lamenti" di Rummenigge dopo Bayern Monaco-Juventus.
All’indomani dell’ottavo di
finale Bayern-Juventus si sono
registrate le lamentele di Rummenigge,
dirigente dei bavaresi, verso la formula della fase a eliminazione diretta
della Champions League (CL) attualmente in vigore, così sintetizzabili: terminati i gironi, la CL deve mantenere le
teste di serie per impedire che un sorteggio legato esclusivamente al caso crei
accoppiamenti in cui si affrontano da una parte la finalista e la semifinalista
della scorsa edizione (per l’appunto, tedeschi e bianconeri), e dall’altra
realtà di secondo o terzo piano, come Wolfsburg-Gent, in sfide letteralmente
sonnacchiose.
Un’analisi delle parole del
popolare Kalle, sia come riportate (veramente incredibili certi titoli italiani assolutamente fuorvianti al solo scopo di attrarre attenzione e polemiche) sia
nella loro versione (presumibilmente) originale, necessita una preventiva limatura delle imperfezioni presenti.
In primo luogo, non è assolutamente vero
che negli ottavi di CL non vi siano le teste di serie, pur essendo l’ultimo
turno il cui sorteggio le prevede e l’unico in cui non sono scelte come in (quasi)
tutti gli altri che lo precedono. Infatti, se dal 1° preliminare fino ai gironi
ci si affida al coefficiente di squadra
(2010/15 per la corrente edizione), negli ottavi fa testo il piazzamento ottenuto nel proprio gruppo, per cui una prima
classificata affronta sempre una seconda (di altro gruppo e federazione). Le eccezioni toccano il 2° e il 3° preliminare,
dove le squadre provenienti dal turno precedente usano il coefficiente
dell’avversario, se superiore al proprio, e gli stessi gironi, dove le teste di serie sono il detentore e i
campioni nazionali delle prime 7 federazioni nel ranking (2009/14 per
l’edizione in corso), ovvero 8, se il detentore vi è compreso.
Al netto delle citate eccezioni,
effettivamente il sorteggio degli ottavi di finale è un vero punto di rottura
dell’impianto adottato fino a quel punto, e già nel passato si erano levate proteste e richieste di modifiche,
fra cui la proposta di Galliani di usare il coefficiente di squadra anche in
questo contesto.
Rummenigge avrebbe quindi ripreso
l’idea dell’ad milanista, dandole maggior peso alla luce dei recentissimi
esempi? In realtà il “desiderata” del tedesco è ben diverso: abolire del tutto il sorteggio e compilare
a tavolino un tabellone stile tennistico con accoppiamenti prefissati dagli
ottavi alla finale.
Prima di dare corpo
all’ipotizzato tabellone, esamino gli ottavi ottenuti col corrente metodo; per
esigenze di miglior impatto espositivo, da qui in avanti, gli abbinamenti
proposti vedono sempre la squadra migliore (a prescindere dal criterio usato)
come prima nominata.
Rummenigge ha ragione nel
definirli “squilibrati”? Per rispondere, è necessario stabilire come pesare ogni
sfida; a tal scopo userò la stessa unità di misura per due parametri:
- l’unità di misura è il coefficiente di squadra, che
rappresenta il valore (tecnico) del club;
- il primo parametro è il valore della sfida, dato dalla somma
dei coefficienti delle due squadre impegnate;
- infine, il secondo parametro è l’equilibrio della sfida, dato dalla
differenza (in termini assoluti) dei due coefficienti.
Pur avendo usato i medesimi
concetti di “valore” ed “equilibrio”,
essi possono avere portata diversa a seconda del contesto. Andando con ordine,
una squadra o una sfida hanno “valore”
maggiore tanto più alto è, rispettivamente, il coefficiente o la somma dei due
coefficienti, mentre una sfida è
tanto più equilibrata quanto minore è lo scarto fra i due coefficienti. È
possibile così avere una sfida di poco valore ma equilibrata, quando si affrontano
club con coefficienti bassi ma vicini, come una di grande valore ma
squilibrata, quando una gara è “bella” solo perché vi è coinvolta la squadra
migliore.
Per dare un’idea delle grandezze in campo, lo specchietto qui sotto riporta le 4 sfide estreme (di maggiore e minor valore, e la più e la meno equilibrata) ricavabili dalle 16 formazioni in lizza.
Legenda. O: ottavo di
finale; V: valore; E: equilibrio.
Degli ottavi “equilibrati” devono avere, nel limite del possibile, 8 sfide di valore vicino, e non (con
apparente paradosso) di equilibrio altrettanto similare. Infatti, l’equilibrio
di un turno si raggiunge distribuendo al meglio le squadre di uguale valore
nelle 8 sfide, e non accoppiando squadre del medesimo peso, altrimenti si
cadrebbe in quello che Rummenigge vuole evitare, perché così avremo le 8 sfide
(complessivamente) più equilibrate ma con valori diversissimi fra loro; si
guardi, per esempio, proprio le prime due gare dello specchietto soprastante.
In termini di “valore” ed
“equilibrio” come sono stati gli ottavi della CL 2015/16? Qui sotto riporto la tabella valutativa.
Legenda. O: ottavo di
finale; V: valore; E: equilibrio.
È evidente la spaccatura fra i
primi e gli ultimi 3 ottavi in termini di valore (assolutamente “fuori registro” Wolfsburg-Gent), ancor
più accentuata nel verificare che pure i due 2 “centrali” superano 200 punti di
coefficiente totale. E fra i confronti “ad alta quota” si ritrova proprio Bayern-Juventus, col primato spettante
a Barcellona-Arsenal, mentre la
“missione impossibile” era della Roma contro il Real, non per nulla quella
persa più nettamente.
Compilando a bocce ferme il tabellone, le cose migliorano? In
effetti, il disequilibrio riscontrato negli ottavi reali potrebbe dipendere
semplicemente da una distribuzione
“anomala”, per un verso o per l’altro, delle forze in gioco da rendere
impossibile ottenere un risultato ottimale.
Uno dei punti lasciati in sospeso
da Rummenigge, e non di secondaria importanza, è però la definizione di “teste di serie”. Nonostante la sua
puntualizzazione sul piazzamento della
scorsa edizione di Bayern e Juventus, dubito
che intenda far valere questo come criterio di scelta, non fosse altro per
i numerosi problemi che creerebbe la sua adozione: infatti, basterebbe aver
saltato la CL 2014/15 (come capitato a Dynamo Kiev, PSV, Wolfsburg e Gent) per
essere automaticamente superati da chiunque l’abbia disputata, magari non
arrivando nemmeno ai gironi.
Scartata quest’ipotesi, si può adottare il principio applicato per i gironi, e più sopra ricordato: fortunatamente, tutte le squadre dell’Urna 1 sono presenti, per cui non mi pongo il problema di doverle eventualmente sostituire. Il tabellone così disegnato è il seguente:
Di seguito la tabella valutativa
dei nuovi ottavi di finale.
Legenda. O: ottavo di
finale; V: valore; E: equilibrio.
Lo scarto fra il migliore (Real-PSV) e il peggiore ottavo (Juventus-Dynamo Kiev) si riduce a circa 70 punti, ben lontani
dai precedenti 230; inoltre i valori sono molto più concentrati,
tanto che solo gli ultimi tre si discostano in modo sensibile. Inevitabilmente,
l’equilibrio raggiunge picchi più accentuati, con sfide quasi alla pari (Arsenal-PSG) e altre praticamente a una
squadra sola in campo (Barça-Gent).
Importante poi notare come nessuno degli ottavi “a tavolino” abbia una
corrispondenza nei reali.
Si può analizzare il prosieguo
del torneo, ipotizzando che ogni sfida sia sempre vinta dal club col
coefficiente maggiore. La tabella valutativa complessiva è la seguente:
Legenda. O: ottavi di
finale; Q: quarti di finale; S: semifinali; F: finale.
I quarti di finale sono abbastanza mal distribuiti: se gli ultimi
due sono sostanzialmente alla pari (come dovrebbe essere), i primi due si
differenziano per circa 125 punti,
ben superiore allo scarto degli ottavi, mentre in semifinale si rientra
nell’equilibrio voluto.
Pur marcando un miglioramento
rispetto al meccanismo in vigore, un tabellone così strutturato ha un problema congenito direttamente derivante
dalla scelta delle teste di serie dei gironi. Infatti, se queste passassero
tutte il turno, come avvenuto, è abbastanza credibile che l’ottavo fra il
campione nazionale dell’ottava federazione (chiunque sia) e la squadra col più
alto coefficiente non presente nell’Urna 1 sia vinto da quest’ultima, la quale
andrà (verosimilmente) a fronteggiare il detentore già nei quarti. In poche
parole, questo meccanismo, pur “equo” sulla
carta, sul campo rischia concretamente di rivelarsi penalizzante proprio verso
chi la stagione precedente ha sollevato la coppa: nella simulazione,
infatti, il “quarto incriminato” vedrebbe contrapposti Barcellona e Real Madrid, i due club col coefficiente maggiore, un’autentica “finale anticipata”. E le
cose si accentuerebbero ancor di più se a sostituire le teste di serie non
giunte agli ottavi, non si seguisse l’ordine delle Urne ma fossero chiamati i
campioni nazionali prima lì esclusi.
Per evitare questo concreto
inconveniente, si può tornare alla
proposta di Galliani, cioè disegnare il tabellone prendendo in
considerazione puramente e semplicemente
il coefficiente di squadra, ottenendo quanto segue:
Curiosamente, due ottavi
“sopravvivono” al cambio di metodo: Bayern-Roma e Benfica-Manchester City. Di
seguito la tabella valutativa.
Legenda. O: ottavo di
finale; V: valore; E: equilibrio.
Come ampiamente attendibile, i
valori delle sfide si concentrano in un
raggio di soli 20 punti, e le cose migliorano nell’ipotetico prosieguo del
torneo, come illustrato qui sotto:
Legenda. O: ottavi di
finale; Q: quarti di finale; S: semifinali; F: finale.
La sola visione dello specchietto dice più di ulteriori commenti:
nella prospettiva di avere la fase a eliminazione diretta di CL più equilibrata
possibile, nonché quelle a presentare le sfide di maggior valore, la soluzione migliore
è proprio quella di disegnare un tabellone facendo valere i coefficienti di
club.
Tuttavia, anche questa soluzione
lascia un paio di punti in sospeso,
e qui effettivamente non sviluppati:
1) le regole attuali vietano che negli ottavi si possano incontrare
squadre provenienti dal medesimo girone e dalla stessa federazione. In entrambe
le simulazioni, detti vincoli sono stati rispettati ma esclusivamente per puro
caso. Ora, con un tabellone a tavolino si vorrà mantenerli e, nel caso, come si
dovranno cambiare gli accoppiamenti per raggiungere tale scopo?
2) qualcuno ha chiesto che i
sorteggi di quarti e semifinali non fossero più liberi introducendovi dei
meccanismi tali da far incontrare due squadre provenienti dallo stesso girone
esclusivamente in finale, senza avere
delle “rivincite” già nei quarti o in semifinale. Ancora una volta, nessuno
dei due tabelloni proposti garantisce un tale risultato, possibile solo creando
degli accoppiamenti stile Coppa del Mondo che però… rientrano nella logica di
contrapporre una prima a una seconda negli ottavi, e quindi “ritornando” al
lamento iniziale di Rummenigge.
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