Il nostro viaggio tra le coppe europee attraverso la
storia del Ranking Uefa giunge oggi al termine, come sempre a cura di Antonio
Bomba.
Il passato si unirà al presente perché analizzeremo la
stagione 2013-2014 appena conclusasi.
Prima di passare all’analisi, ricordiamo che la suddivisione numerica delle squadre che parteciperanno alle coppe europee 2015/16 avverrà secondo questa divisione (fin dalla prossima stagione entrerà in gioco Gibilterra con due squadre, una per coppa, indipendentemente dal suo ranking futuro, mentre dal 2015/16 le classificate dal settimo al nono posto non avranno più quattro squadre in Europa League come invece sarà fino al 2014/15):
Prima di passare all’analisi, ricordiamo che la suddivisione numerica delle squadre che parteciperanno alle coppe europee 2015/16 avverrà secondo questa divisione (fin dalla prossima stagione entrerà in gioco Gibilterra con due squadre, una per coppa, indipendentemente dal suo ranking futuro, mentre dal 2015/16 le classificate dal settimo al nono posto non avranno più quattro squadre in Europa League come invece sarà fino al 2014/15):
Un’annata sportiva segnata in lungo e in largo dall’egemonia
spagnola. Gli iberici, già primi nel ranking, tali si confermano con tutta
una serie di dati a legittimare e a rendere ancora più importante il loro
primato. Due vittorie, Champions League col Real Madrid ed Europa League
con il Siviglia. Una finalista, l’Atletico Madrid in Champions,
ed una semifinalista, vale a dire il Valencia in Europa League. Ai
risultati sul campo si aggiungono i punti coefficiente: stagione vinta e, come
già detto, leader del ranking quinquennale coi punti che salgono di 9.688
rispetto al quinquennio precedente. Tutto ciò con le prime quattro inseguitrici
che hanno migliorato il loro punteggio rispetto al precedente.
Dietro di lei l’Inghilterra si conferma come seconda
potenza continentale seguita dalla Germania che non è riuscita a
ripetere la grande annata precedente quando fu lei a mandare due squadre in
finale di Champions.
Quarta e prima tra le nazioni a poter portare tre nazioni
anziché quattro in Champions League troviamo l’Italia che per poco nei
coefficienti stagionali non superava la Germania. E alla fine il distacco
stagionale è stato solamente di 0.548 punti. La strada per conquistare il terzo
posto nel ranking quinquennale è ancora lunga e per ora difficilmente battibile,
ma quella per mantenere il quarto posto e tener dietro il Portogallo sembra
molto meno difficile e tortuosa di quello che la stampa italiana, votata al
sensazionalismo negativo e poco dentro i meccanismi del ranking Uefa, ha voluto
farci credere. Vero, l’Italia partirà il prossimo anno con qualche centesimo di
punto in meno rispetto al Portogallo. Ma se si eccettua la loro straordinaria
stagione 2010-2011 (che quindi scadrà tra appena due anni) i lusitani han
sempre fatto poco meglio o molto peggio di noi. Nel 2013-2014 l’unica italiana
ad aver davvero deluso nelle coppe è stata l’Udinese uscita ai
preliminari e, nonostante il Benfica in finale, l’Italia ha staccato gli
avversari diretti di 4.25 punti. Insomma, semplicemente mantenendo questa media
e senza dover attendere improbabili vittorie nella Champions, il Portogallo non
è e non sarà tutto questo spauracchio in futuro. Basti pensare che la Francia
inizierà la prossima stagione con appena mezzo punto circa di vantaggio
sulla Russia eppure nessuno oltre le Alpi grida al dramma.
E a proposito della Russia, complimenti a lei per essere
diventata la prima federazione di terza fascia (unica fascia a poter schierare
quattro anziché tre squadre in Europa League) e con chance concrete di sorpasso
per andare in seconda. Superata l’Ucraina la cui rivalità come abbiamo
visto esula purtroppo dal mondo dello sport, grazie anche alla “castrata” che
l’Uefa ha dato agli eredi di Shevchenko cacciando dalle coppe il Metalist
Kharkiv a qualificazioni già iniziate, la Russia ha portato ben tre squadre
oltre i dieci punti, vale a dire Zenit San Pietroburgo, Rubin Kazan
e l’Anzhi.
Avendo perso i punti della loro stagione perfetta, quella
2008-2009, L’Ucraina è stata superata nel ranking anche dall’Olanda
nonostante l’enorme fatica fatta quest’anno nelle coppe dai tulipani. Inutile
dire quindi che entrambi i paesi hanno peggiorato il punteggio quinquennale
rispetto alla stagione precedente.
Decima e prima nazione a non poter portare sei squadre nelle
coppe (ma potendone portare ancora due in Champions), troviamo il Belgio
che ha superato la Turchia conservando tuttavia un distacco al momento
considerevole rispetto alle nazioni che la precedono. Dietro di loro si
confermano Grecia e Svizzera in tandem mentre salgono nella top
15 ed acquisiscono quindi il diritto a poter schierare due squadre in Champions
League nella stagione 2015-2016 l’Austria e la Repubblica Ceca.
I primi rientrano nelle posizioni che contano (due squadre in
Champions) dopo un solo anno di purgatorio. Locomotiva trainante della loro
stagione è stato il Red Bull Salisburgo, mattatore dei gironi di Europa
League, mentre il loro fiore all’occhiello è stato il Rapid Vienna che è
riuscito a qualificarsi per i gironi di Champions League.
La Repubblica Ceca invece deve l’entrata in top 15 a due
annate buone e costanti consecutive, la scorsa e questa. Basti pensare che in
questa singola stagione la Repubblica Ceca ha chiuso ottava nella classifica
annuale a coefficienti. Come accade ormai da qualche anno la loro squadra di
riferimento è stata il Viktoria Plzen.
Austriaci e cechi hanno scalzato così Cipro, comunque
onorevolmente diciottesima, e la Danimarca oggi diciannovesima.
Sedicesima e subito fuori dal sogno delle due squadre in Champions si è così
ritrovata la Romania di nuovo in ascesa dopo qualche anno buio ed Israele
che come sempre ambisce ad entrare nel calcio che conta senza però esserci
ancora riuscita.
Siamo così giunti alla conclusione della storia del Ranking
Uefa per nazioni. L’appuntamento è per maggio 2015 quando un altro capitolo di
questa straordinaria storia verrà chiuso e potrà così essere raccontato.
Email Antonio Bomba: abomb@hotmail.it
Facebook Antonio Bomba: www.facebook.com/antonio.bomba.3
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