Come avete probabilmente letto, l’Uefa ha finalmente reso
note le “punizioni” per le nove squadre che non hanno rispettato il Fair Play
Finanziario per il biennio 2011/2013. A Manchester City e Paris
Saint-Germain si sono aggiunte tre squadre russe (Zenit San Pietroburgo,
Rubin Kazan e Anzhi), tre turche (Galatasaray, Bursaspor
e Trabzonspor) e una bulgara (Levski Sofia). Vi segnalo per
curiosità che Manchester City, PSG, Galatasaray e Zenit parteciperanno alla
prossima Champions League, il Rubin Kazan, il Levski Sofia e il Bursaspor a
nessuna coppa, il Trabzonospor si gioca domani la possibilità di qualificarsi
all’Europa League e l’Anzhi è addirittura retrocesso in Serie B russa perciò non lo vedremo in Europa per un bel periodo.
Le pene sono state di diversa entità, ma tutte hanno come punto chiave il vincolo di riportare i conti delle squadre in ordine nel giro di qualche stagione. Per le squadre con i bilanci peggiori sono state decise anche altre penalizzazioni, fra cui multe e riduzioni delle rose iscrivibili alle prossime competizioni continentali.
Le pene sono state di diversa entità, ma tutte hanno come punto chiave il vincolo di riportare i conti delle squadre in ordine nel giro di qualche stagione. Per le squadre con i bilanci peggiori sono state decise anche altre penalizzazioni, fra cui multe e riduzioni delle rose iscrivibili alle prossime competizioni continentali.
Potete trovare in inglese i comunicati dell’Uefa sulle
decisioni relative a ogni società a questo indirizzo:
http://www.uefa.org/disciplinary/club-financial-controlling-body/cases/index.html
Per un riepilogo completo riguardante le sanzioni di City e PSG vi rimando invece a questo link:
http://tifosobilanciato.it/2014/05/17/le-sanzioni-uefa-ufficiali-per-psg-city-e-le-altre-sette-squadre
http://www.uefa.org/disciplinary/club-financial-controlling-body/cases/index.html
Per un riepilogo completo riguardante le sanzioni di City e PSG vi rimando invece a questo link:
http://tifosobilanciato.it/2014/05/17/le-sanzioni-uefa-ufficiali-per-psg-city-e-le-altre-sette-squadre
Il mio commento sulle decisioni dell’Uefa è tutto sommato positivo.
Ho sentito servizi in tv in cui si è parlato di “montagna che ha partorito il topolino” perché City e PSG non sono state escluse dalle competizioni europee e questo, secondo alcuni opinionisti, vuole automaticamente dire che i “ricconi” potranno continuare a fare quello che vogliono fregandosene dei bilanci. Non mi sembra che questa ricostruzione sia corretta e vi spiego perché.
Per decenni il governo del calcio ha concesso ai
proprietari più ricchi di spendere e spandere senza metterci bocca. Oggi, con
queste sanzioni, si mette una (definitiva?) parola fine a tutto questo, e la
dimostrazione sono proprio i casi City e PSG.
Non solo entrambe hanno patteggiato le decisioni con l’Uefa, riconoscendo quindi la legittimità del FFP senza lanciarsi in lunghe battaglie legali per difendere i loro diritti a spendere l’inspendibile sia dentro gli organi Uefa che fuori (e non era affatto scontato)… ma hanno anche accettato un accordo che prevede pene severe, pur senza arrivare all’eventualità estrema dell’esclusione dalle coppe.
Perché dico severe? Perché entrambe hanno accettato di rientrare in ben fissati parametri relativi alle perdite di bilancio dei prossimi anni fino a raggiungere valori compatibili con il Fair Play Finanziario, il tutto rinunciando a contare come ricavi parte delle voci che hanno fatto gonfiare i loro bilanci nel recente passato. Quindi, al contrario di quello che si dice, le due proprietà dovranno per forza di cose fare dei sacrifici per mettere a posto i conti e queste pene ribadiscono in pieno il concetto che è finita l’epoca delle spese insostenibili. Intendiamoci: City e, soprattutto, PSG sono due grandi squadre che potranno continuare a comprare alcuni buoni o grandi giocatori, ma senza fare spese pazze in serie e diventando di colpo più “povere” di quelle che guadagnano più di loro in modo legittimo (come per esempio Real Madrid e Barcellona).
Inoltre, la riduzione della rosa non è affatto una punizione da minimizzare: giocare con 21 giocatori (di cui 4 provenienti dal vivaio del club e 4 dal vivaio nazionale) può essere un problema, in parte a causa di eventuali infortuni, ma soprattutto perché giocatori di medio-alto livello non accetterebbero di rimanere in una squadra che non li iscrive nella lista Champions per mancanza di posti disponibili. Quindi, oltre alle limitazioni di bilancio, viene posto un freno all'obiettivo di avere squadre “all stars” da parte di questi due club.
IL FUTURO DELLE ITALIANE
Non solo entrambe hanno patteggiato le decisioni con l’Uefa, riconoscendo quindi la legittimità del FFP senza lanciarsi in lunghe battaglie legali per difendere i loro diritti a spendere l’inspendibile sia dentro gli organi Uefa che fuori (e non era affatto scontato)… ma hanno anche accettato un accordo che prevede pene severe, pur senza arrivare all’eventualità estrema dell’esclusione dalle coppe.
Perché dico severe? Perché entrambe hanno accettato di rientrare in ben fissati parametri relativi alle perdite di bilancio dei prossimi anni fino a raggiungere valori compatibili con il Fair Play Finanziario, il tutto rinunciando a contare come ricavi parte delle voci che hanno fatto gonfiare i loro bilanci nel recente passato. Quindi, al contrario di quello che si dice, le due proprietà dovranno per forza di cose fare dei sacrifici per mettere a posto i conti e queste pene ribadiscono in pieno il concetto che è finita l’epoca delle spese insostenibili. Intendiamoci: City e, soprattutto, PSG sono due grandi squadre che potranno continuare a comprare alcuni buoni o grandi giocatori, ma senza fare spese pazze in serie e diventando di colpo più “povere” di quelle che guadagnano più di loro in modo legittimo (come per esempio Real Madrid e Barcellona).
Inoltre, la riduzione della rosa non è affatto una punizione da minimizzare: giocare con 21 giocatori (di cui 4 provenienti dal vivaio del club e 4 dal vivaio nazionale) può essere un problema, in parte a causa di eventuali infortuni, ma soprattutto perché giocatori di medio-alto livello non accetterebbero di rimanere in una squadra che non li iscrive nella lista Champions per mancanza di posti disponibili. Quindi, oltre alle limitazioni di bilancio, viene posto un freno all'obiettivo di avere squadre “all stars” da parte di questi due club.
IL FUTURO DELLE ITALIANE
Volevo concludere questa “compressona” con uno sguardo a
quello che può succedere l’anno prossimo alle squadre italiane: credo proprio che difficilmente Roma
e Inter sfuggiranno a una sanzione.
La Roma dovrebbe, stando agli ultimi dati, sforare di circa 15 milioni l’obiettivo massimo del “break-even” per il triennio 2011/14. Una cifra che, se non cambieranno i metodi di sanzione, porterà sicuramente a una multa e a un “commissariamento” dei bilanci successivi, con la richiesta di rimanere entro ben definite perdite di bilancio, mentre rimane in dubbio la possibilità di avere anche una riduzione di rosa per l’eventuale partecipazione alle coppe 2015/16. Nella penalizzazione potrebbe incidere anche il comportamento della Roma nel prossimo mercato. I milioni che arriveranno dalla Champions sono più o meno equivalenti a quelli che la Roma ha portato a casa con le plusvalenze nella scorsa stagione, che non sono però bastati a portare il bilancio in pareggio. Sabatini sarà quindi chiamato a fare un altro mercato virtuoso per coprire il buco residuo e personalmente credo che abbia tutte le capacità per farlo senza indebolire la rosa.
La Roma dovrebbe, stando agli ultimi dati, sforare di circa 15 milioni l’obiettivo massimo del “break-even” per il triennio 2011/14. Una cifra che, se non cambieranno i metodi di sanzione, porterà sicuramente a una multa e a un “commissariamento” dei bilanci successivi, con la richiesta di rimanere entro ben definite perdite di bilancio, mentre rimane in dubbio la possibilità di avere anche una riduzione di rosa per l’eventuale partecipazione alle coppe 2015/16. Nella penalizzazione potrebbe incidere anche il comportamento della Roma nel prossimo mercato. I milioni che arriveranno dalla Champions sono più o meno equivalenti a quelli che la Roma ha portato a casa con le plusvalenze nella scorsa stagione, che non sono però bastati a portare il bilancio in pareggio. Sabatini sarà quindi chiamato a fare un altro mercato virtuoso per coprire il buco residuo e personalmente credo che abbia tutte le capacità per farlo senza indebolire la rosa.
macchè 130mln!
RispondiElimina-dei 3 anni, quello fuori dall'europa non devi considerarlo
-non devi considerare gli ingaggi prima di giugno 2010 (milito cambiasso mariga ecc)
-non devi considerare le spese per stadi, primavera, strutture ecc
ergo, dei 140mln di passivo in due anni, devi togliere per esempio: 20 milito, 18 cambiasso, 4 mariga, 10 per san siro, 10 per la primavera ecc
alla fine l'inter si presenta con un -60/70mln complessivo, quindi sfora di circa 20mln rispetto al -45 del fpf!
60/70 milioni è il deficit del fpf per il biennio 2011/13 (circa 7 milioni di attivo grazie a quella regola sugli ingaggi che dici tu il primo anno, una settantina di passivo il secondo anno).
EliminaMa io non parlavo di quello, parlavo di quello che verrà valutato l'anno prossimo e verrà calcolato sul triennio 2011/14 (e al quale devi aggiungere il deficit di quest'anno, ovvero del bilancio 2013/14, che secondo le voci che girano sarà, per la parte valida per il fair play, ancora fra i 60/70 milioni).
Aggiungo che l'Inter non ha risparmi dallo stadio perché i costi virtuosi sono legati solo agli investimenti sugli stadi di proprietà. Quindi può togliere solo il costo per la primavera e poco altro nel bilancio 2013/14. (la regola degli ingaggi pre giugno 2010 valeva solo nel calcolo sul bilancio 2011/12).
Siccome dal tuo intervento mi viene il dubbio che tu non abbia capito un'altra cosa... non è che se non partecipi alle coppe allora il bilancio 2013/14 non viene contato l'anno prossimo. Probabilmente ti confondi con il fatto che l'Inter, non partecipando alle coppe quest'anno, non ha avuto il bilancio controllato quest'anno e infatti non ha subito penalizzazioni nonostante, come tu dici, sia già fuori dal fpf anche nel biennio.
Eliminail bilancio di quest'anno non lo conti perchè l'inter non ha fatto le coppe e il fpf vale solo per chi fa le coppe europee
RispondiEliminaio credo che anche pagare l'affitto di san siro (5mln all'anno) sia da togliere nel conteggio, comunque è poca cosa
si credo anch'io che il bilancio di quest'anno sia sui -60mln; il prossimo invece con thohir dovrebbe essere migliore, comunque sempre fuori dal fpf credo
Non lo conti nel senso che il biennio 2011/13 non è stato controllato perché l'Inter non ha fatto le coppe nel 2013/14, che è la stagione in cui è stato controllato il biennio 2011/13, non che quando controlleranno il triennio 2011/14 (con pene rese note a maggio 2015) non conti il deficit di bilancio 2013/14... non avrebbe alcun senso logico fra l'altro. Purtroppo per l'Inter il bilancio del 2013/14 conterà eccome.
EliminaTi confermo invece che l'affitto di san siro non va scorporato perché non è un investimento virtuoso.
non so sai, anche perchè per il prossimo triennio il passivo ammesso sarà di 30mln e non di 45...
Eliminaquindi se uno ha fatto -40 nell'ultimo anno del primo triennio, è già considerato fuori?non credo
la logica sta nel fatto che se tu stai fuori dalle coppe e spendi 500mln, questi si ripercuotono anche nei bilanci successivi
e il monaco che ha speso 200mln?
Stai facendo un po' di casino, ma è comprensibile visto che è l'Uefa la prima a fare casino controllando le cose con un anno di ritardo... per il triennio 2011/14, che verrà eventualmente sanzionato a maggio 2015 e per il quale verranno controllate tutte le squadre che fanno le coppe quest'anno, il passivo limite è 45. Per il triennio 2012/15 il passivo limite è 30.
RispondiEliminaNon è nemmeno questione di credere o no, ci sono numerosi fonti ufficiali e non dove puoi trovare queste informazioni e dicono tutti la stessa cosa.
Il Monaco vedremo non ho abbastanza dati dei loro bilanci per dire che combinano, secondo me saranno messi come il PSG a occhio, infatti avranno i loro bei problemi.