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Torna l’appuntamento estivo con le classifiche all-time per nazionali e le Super Coppe All-Time per nazionali curato da Rado Il Figo. Questa settimana le ultime tre puntate a partire dalla prima parte della Super Gold Cup.
Puntate precedenti (cliccare sul link per visualizzare la pagina):
IL SUPER EUROPEO 1960-2014 (2° PARTE)
LA SUPER COPPA D'OCEANIA 1973-2008
STORIA E FORMULE
Adattamenti
CLASSIFICA PER PUNTI (1)
BOMBA (6)
CLASSIFICA RADO IL FIGO (7)
LA SUPER COPPA D'OCEANIA 1973-2008
STORIA E FORMULE
La prima edizione
del torneo continentale del Nord e Centro America e dei Caraibi data 1963 e da allora se ne contano 23 totali, compresa l’ultima andata in scena nel corrente anno. Ha
avuto finora svolgimento abbastanza regolare,
pur abbandonandosi qua e là alle
inevitabili bizzarrie proprie del calcio latino americano. Una
particolarità tutta CONCACAF è suddividere
l’attività agonistica nelle tre Zone che la compongono, i cui rapporti di
forza sono inversamente proporzionali all’entità delle federazioni che ne fanno
parte. Basti ricordare come sia riuscita a imporsi nel torneo appena una nazionale caraibica, la
sezione continentale numericamente più consistente, quell’Haiti che sfruttò così la sua “età dell’oro” degli Anni ’70,
fermandosi però all’impresa unica, mentre 17 affermazioni su 23 edizioni
totali, fra cui le ultime 13 consecutive, sono nel carniere della Zona Nord, a
fronte di sole 3 sue appartenenti.
Il torneo ha avuto cadenza biennale
dal 1963 al 1971, per passare a quadriennale
dal 1973 al 1989, per poi tornare
biennale, negli anni dispari dal 1991 al 1993, per passare ai pari dal 1996
al 2002 e infine riattestarsi (al momento) definitivamente sui dispari dal 2003
in avanti, con l’ultimo cambio dovuto per evitare la sovrapposizione con gli
Europei, ritenuti fuori portata in termini d’interesse (la medesima scelta
operata per la Coppa d’Asia, come visto).
Nelle 23 edizioni del torneo si sono succedute 27 nazionali, di cui 1 giovanile, per 208 presenze complessive,
senza mai contare nemmeno un posto lasciato vacante; d’altronde le cronache a
mia disposizione parlano di appena due ritiri (e nemmeno certi). Lo specchietto
sottostante riassume le diverse formule effettive finora adottate.
Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di
disputa); P: numero di partecipanti; N: numero di edizioni giocate con la formula
interessata.
È possibile tracciare una storiografia:
a) tolta quella d’esordio (in quanto tale, ipotizzo
che la CONCACAF abbia concesso a tutte le iscritte l’accesso alla fase finale),
le prime edizioni conoscono la formula
del girone unico a 6 squadre, quell’Hexagonal
che tanti consensi attira a queste latitudini (p.es., si vedano le eliminatorie
mondiali), ma anche il crescente disinteresse
del Messico, poco attratto da un torneo cui deve affrontare avversari
scarsamente stimolanti;
b) infatti, all’epoca El Tri fa tabula rasa di qualsiasi contendente del luogo quando il
gioco vale la candela, cioè per le
qualificazioni alla Coppa Rimet (per avere un raffronto odierno, si pensi
all’Australia versione OFC). La CONCACAF ha l’intuizione giusta per salvare
capra e cavoli: se il Messico s’impegna solo per le eliminatorie mondiali… definiamole come il torneo continentale!
E così dal 1973 al 1989 queste valgono letteralmente doppio;
c) che siano le qualificazioni ai Mondiali a
servire da Coppa delle Nazioni CONCACAF e non viceversa, come i più pensano, è
testimoniato dall’assenza proprio del
Messico nell’edizione 1985, dovuta al fatto… che ospitando la Coppa FIFA,
vi è ammesso direttamente alla fase finale;
d) il 1985 rappresenta poi il primo “problema statistico”; infatti, se per 1973, 1977 e 1981 le
qualificazioni mondiali si concludono con il classico Hexagonal in sede unica,
facilmente “traducibile” nella fase finale della Coppa delle Nazioni, nel 1985 e 1989 si gioca sempre con andata
e ritorno. Ciò nonostante, vi è quasi unanimità nel considerare come “fase
finale” solo quanto disputato dopo i turni a eliminazione diretta;
e) nel 1991
la CONCACAF decide di ripartire da zero; tira una linea sulla Coppa delle
Nazioni, che da quel momento è come se non fosse mai esistita (cosa che qui non
farò), e vara la Copa de Oro, da noi
meglio nota nella versione inglese Gold
Cup, il nuovo torneo continentale, cui si accede grazie ai piazzamenti nei
tre campionati di zona e quali organizzatori e detentori;
f) tempo la terza edizione di Gold Cup e compaiono
pure qui le “squadre ospiti”,
esperienza protrattasi fino al 2005 ma
forse poco brillante. In primo luogo, queste disputano direttamente la fase
finale, alla quale, come detto, le nazionali CONCACAF accedono normalmente
invece via eliminatorie (cosa si direbbe se l’UEFA decidesse di invitare Cina e
Giappone nella prossima Coppa Delaunay, togliendo due posti alle squadre europee?).
In seconda analisi, s’impiegano ben due tornei prima di codificare
adeguatamente le cose, lasciando per strada formule estemporanee (soprattutto
nel 1998), e assestandosi nel 2000 a 12 partecipanti di cui al massimo 3 extra-
confederazione. Infine, la Gold Cup non possiede certo un fascino superiore ad
altri tornei, per cui come ospiti si
vedono nomi di secondo piano e l’unico d’indiscusso valore, il Brasile, per due volte vi invia la
selezione under 23 (pur essendo vietato dal regolamento);
g) nel 2005 appare la formula confermata fino
all’ultima edizione, che ha conosciuto l’eccezione di riproporre la finale per
il 3° posto. Rispetto a quelle uscite dal 2000 al 2003, sostanzialmente cambia
la fase a gruppi, all’epoca 4 da tre
squadre e ora… il contrario, 3 da quattro.
Adattamenti
I consueti adattamenti
utili a “uniformare” le diverse formule per il loro inserimento nelle 7
classifiche, sono riportati nella tabella sottostante. Il meccanismo è sempre quello ufficiosamente applicato dalla FIFA:
presa a modello la formula che presenta il maggior numero di turni e di piazzamenti, si fissa il
primo turno di ognuna come tale, proseguendo poi dall’alto (dal primo posto) a
scendere fino al secondo turno.
Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di
disputa). G: fase a gruppi; Q: quarti di finale; n: n-esimo posto assegnato tramite
apposita finale.
Credo che ormai non vi sia più nulla da spiegare fra meccanismo puro e prima e seconda eccezione qui legate al periodo del
girone unico. L’unica particolarità è
nel 1985, e la sua doppia fase a gironi, tutti però a tre squadre,
struttura che adattata passa dal terzo posto ai gironi, “saltando”…. quarti e
quarto posto.
Sotto il profilo geo-politico, gli unici
adeguamenti sono legati a filo doppio ai Paesi Bassi, perché, come
universalmente accettato, si sommano i risultati:
a) della
Guyana Olandese al Suriname;
b) delle
Antille Olandesi a Curaçao.
CLASSIFICA PER PUNTI (1)
La “classifica classica” mette in ordine le nazionali per
i punti conquistati, assegnandone sempre 3 per vittoria (anche se fino al 1993
ne valeva 2). In caso di pari punti, prevale chi ha giocato meno gare e,
occorrendo, chi ha la miglior differenza reti ovvero ha segnato il maggior
numero di reti. Come correttivo, sono escluse le partite di spareggio e le
ripetizioni di quelle a eliminazione diretta, nonché le finali per il 3° posto (essendo gare giocate fra due squadre
eliminate in semifinale e qui, fra l’altro, spesso nemmeno previste); inoltre i risultati sono sempre quelli
conseguiti al 90’, anche in caso di disputa di tempi supplementari e/o rigori.
Legenda. D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate;
P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; PU: punti; DR: differenza
reti; QR: quoziente reti.
CLASSIFICA OLIMPICA (2)
La classifica replica il medagliere olimpico come tradizionalmente compilato: prevale, così, la nazionale che vanta il
maggior numero di primi posti; in caso di parità si prosegue guardano i
secondi, i terzi, i quarti posti, passando poi alle eliminazioni ai quarti e
concludendo con quelle ai gruppi.
Legenda. n: n-esimi posti conquistati; Q: eliminazioni ai quarti
di finale; G: eliminazioni nella fase a gruppi; R: ritiri o squalifiche cui non
si è proceduto a sostituzioni; T: presenze totali nella fase finali, al netto
di R.
Alcuni dati:
a) la netta
supremazia del Messico è confermata dalle cifre, primeggiando per vittorie
(10) e presenze, dove sfiora l’en plein avendo bucato 2 sole uscite. La prima
circostanza fu il già citato caso del 1985, dove da organizzatore della Coppa
del Mondo non poté prendere parte al torneo continentale; la seconda avvenne
nell’edizione seguente, colpito dalla
squalifica FIFA per impiego con documenti falsificati di giocatori fuori
età in una competizione giovanile;
b) alle sue spalle si pongono gli USA, i cui
successi (e presenze) sono concentrati tutti nell’era Gold Cup (unica
eccezione: un’eliminazione a gironi nel 1985), a testimonianza di un movimento
cresciuto prepontemente e di colpo nell’ultimo quarto di secolo;
c) 7 le
nazionali ad aver vinto almeno un’edizione del torneo, fra Coppa delle
Nazioni e Gold Cup. Di queste, 3 sono del Nord, 3 del Centro e solo 1 dei
Caraibi, la già citata Haiti, che nel Decennio di Gloria degli anni ’70 infilò
pure due secondi posti; la migliore
delle ospiti è, curiosamente, il Brasile under 23, sempre giunto in finale,
perdendola contro il Messico, le due volte che fu invitato;
d) si contano 24
terzi posti complessivi, a fronte di 23 primi e secondi e 21 quarti. La
ragione è duplice: dapprima, come evidenziato nella sezione “adeguamenti”, nel
1985 si passa dalla terza piazza ai gironi; poi, nel 1993 Costa Rica e
Giamaica, in parità al 120’ nella finale per il terzo posto, decisero di non
battere i rigori e di assegnarsi a pari merito la posizione in gioco.
CLASSIFICA COPPA DEL MONDO (3)
Versione “più che dimezzata” dell’analoga usata nella Coppa FIFA: qui i punti assegnati al vincitore di ogni edizione sono 12, e non 32,
essendo la classifica tarata sempre sul numero maggiore di partecipanti
registrati. Si prosegue pertanto con gli 11 punti dati al secondo classificato,
e via a scalare di un punto fino ai 5 attribuiti al peggior eliminato nei
quarti, concludendo coi 3 per chi fa parte della migliore metà degli eliminati
ai gironi e coi 2 per le restanti squadre. In caso di parità, prevale chi ha
conquistato più volte 12 punti, poi 11 e via a scalare fino ai 2.
Legenda. P: punti; le edizioni sono identificate dall’anno della fase
finale.
CLASSIFICA CAN (4)
La classifica africana, interpretabile quale l’olimpica
valorizzata. Essendosi disputata un’edizione dopo il 3 dicembre 2014, si
applica anche qui la nuova versione
(vedasi la Coppa d’Africa).
Legenda. P: punti; n: n-esimo posto (8 punti per il 1°, 6 per il secondo,
4 per il 3° o il 4°); Q: eliminazioni ai quarti di finale (3 punti); GA:
eliminazioni nella fase a gruppi da 2 punti; GC: eliminazioni nella fase a
gruppi da 1,5 punti; GE: eliminazioni nella fase a gruppi da 1 punto.
CLASSIFICA UEFA (5)
È l’attuale classifica UEFA per nazionali, calcolata
sulle sole gare delle fasi finali; innanzi tutto, inserisco il consueto specchietto dei punti di bonus assegnati
per ogni partita giocata nei vari turni delle formule finora adottate, per il
quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto
scritto nelle precedenti puntate).
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
bonus per la fase a gruppi; Q: bonus per i quarti di finale; S: bonus per le
semifinali; F3: bonus per la finale per il 3° posto; F1: bonus per la finale
per il 1° posto; M: totale massimo di bonus per l’edizione (al netto di
ripetizioni e spareggi).
Le edizioni 1985 e 1989 hanno il bonus doppio, perché le partite si
giocarono con andata e ritorno.
Prima di presentare la tabella con la classifica
UEFA, rammento essere questa l’unica basata su una media e non su una somma; in
altre parole, le nazionali sono valutate sulla somma dei punti medi per gara
divisa per il numero di fasi finali disputate, un’autentica… “media delle medie punti”.
Legenda. M: T/N; T: somma delle medie punti per gara; N: edizioni
disputate (identificate dall’anno della fase finale).
La classifica non si smentisce, generando responsi fuori dalla
norma, per quanto perfettamente “logici” data la sua struttura: in un torneo continentale prevale non solo
una selezione giovanile, mettendo in riga tutte le altre nella versione
maggiore, ma pure… appartenente a
un’altra confederazione! D’altronde verdetto
più che prevedibile per il Brasile under 23, alla luce dei suoi 2 secondi
posti nelle due presenze collezionate; anzi, ciò mette ancora più in risalto, volendo, i piazzamenti subito alle sue spalle di USA e Messico, con un
bottino di punti solo lievemente inferiore a fronte di partecipazioni ben più
consistenti.
BOMBA (6)
La classifica ideata da Antonio Bomba, cui ho
apportato il correttivo di parametrare i bonus del superamento del turno,
ovvero della vittoria finale, per la percentuale di qualificazione effettiva,
tarati agli 8 previsti quando è pari al 50%; ecco qui sotto il consueto specchietto riassuntivo dei bonus assegnati
in ogni formula, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni
(cui si rimanda a quanto scritto nelle puntate precedenti).
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
bonus per l’eliminazione nella fase a gruppi; Q: bonus per l’eliminazione nei
quarti di finale; n: bonus per l’n-esimo classificato.
Prima di presentare la classifica Bomba, ricordo
che il secondo correttivo da me
apportato è di stralciare pure qui spareggi e ripetizioni di gare a
eliminazione diretta.
Legenda. P: punti; D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite
pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; DR: differenza
reti; E+: partite vinte ai tempi supplementari; E-: partite vinte ai tempi
supplementari; R+: partite vinte ai tiri di rigore; R-: partite perse ai tiri
di rigore; B: bonus totali.
CLASSIFICA RADO IL FIGO (7)
Buon’ultima, la classifica stilata col mio personale metodo; come per le precedenti due, è inserito dapprima il consueto specchietto riportante il valore assegnato a ogni turno
parametrato alla percentuale di passaggio del turno, tarata al 100 attribuito
quando è pari al 50%, per il quale non sono più necessarie ulteriori
spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto nelle puntate precedenti).
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
valore della fase a gruppi; Q: valore dei quarti di finale; 4: valore della
finale per il 3° posto persa; 3: valore della finale per il 3° posto vinta; 2:
valore della finale per il 1° posto persa; 1: valore per il vincitore
dell’edizione; T: valore totale attribuito all’edizione.
Prima di presentare la classifica Rif, ricordo che
in essa sono stralciati spareggi e ripetizioni delle gare a eliminazione
diretta, mentre sono comprese le gare del turno distributivo, e sono conteggiati
i risultati ottenuti al 90’, anche ove disputati i supplementari e/o i tiri di
rigore.
Legenda. V: valore totale dei turni superati nelle
edizioni giocate (identificate dall’anno della fase finale).
Appuntamento a dopodomani con la seconda parte dedicata al Centro-nord America dedicata al Classificone della Concacaf e alla Super Gold Cup.
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