lunedì 7 settembre 2015

CLASSIFICHE ALL-TIME PER NAZIONALI: LA SUPER GOLD CUP 1963-2015 - 1a PARTE





Torna l’appuntamento estivo con le classifiche all-time per nazionali e le Super Coppe All-Time per nazionali curato da Rado Il Figo. Questa settimana le ultime tre puntate a partire dalla prima parte della Super Gold Cup. 




IL SUPER EUROPEO 1960-2014 (2° PARTE)
LA SUPER COPPA D'OCEANIA 1973-2008 

STORIA E FORMULE

La prima edizione del torneo continentale del Nord e Centro America e dei Caraibi data 1963 e da allora se ne contano 23 totali, compresa l’ultima andata in scena nel corrente anno. Ha avuto finora svolgimento abbastanza regolare, pur abbandonandosi qua e là alle inevitabili bizzarrie proprie del calcio latino americano. Una particolarità tutta CONCACAF è suddividere l’attività agonistica nelle tre Zone che la compongono, i cui rapporti di forza sono inversamente proporzionali all’entità delle federazioni che ne fanno parte. Basti ricordare come sia riuscita a imporsi nel torneo appena una nazionale caraibica, la sezione continentale numericamente più consistente, quell’Haiti che sfruttò così la sua “età dell’oro” degli Anni ’70, fermandosi però all’impresa unica, mentre 17 affermazioni su 23 edizioni totali, fra cui le ultime 13 consecutive, sono nel carniere della Zona Nord, a fronte di sole 3 sue appartenenti.

Il torneo ha avuto cadenza biennale dal 1963 al 1971, per passare a quadriennale dal 1973 al 1989, per poi tornare biennale, negli anni dispari dal 1991 al 1993, per passare ai pari dal 1996 al 2002 e infine riattestarsi (al momento) definitivamente sui dispari dal 2003 in avanti, con l’ultimo cambio dovuto per evitare la sovrapposizione con gli Europei, ritenuti fuori portata in termini d’interesse (la medesima scelta operata per la Coppa d’Asia, come visto).

Nelle 23 edizioni del torneo si sono succedute 27 nazionali, di cui 1 giovanile, per 208 presenze complessive, senza mai contare nemmeno un posto lasciato vacante; d’altronde le cronache a mia disposizione parlano di appena due ritiri (e nemmeno certi). Lo specchietto sottostante riassume le diverse formule effettive finora adottate.

Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di disputa); P: numero di partecipanti; N: numero di edizioni giocate con la formula interessata.

È possibile tracciare una storiografia:

a) tolta quella d’esordio (in quanto tale, ipotizzo che la CONCACAF abbia concesso a tutte le iscritte l’accesso alla fase finale), le prime edizioni conoscono la formula del girone unico a 6 squadre, quell’Hexagonal che tanti consensi attira a queste latitudini (p.es., si vedano le eliminatorie mondiali), ma anche il crescente disinteresse del Messico, poco attratto da un torneo cui deve affrontare avversari scarsamente stimolanti;

b) infatti, all’epoca El Tri fa tabula rasa di qualsiasi contendente del luogo quando il gioco vale la candela, cioè per le qualificazioni alla Coppa Rimet (per avere un raffronto odierno, si pensi all’Australia versione OFC). La CONCACAF ha l’intuizione giusta per salvare capra e cavoli: se il Messico s’impegna solo per le eliminatorie mondiali… definiamole come il torneo continentale! E così dal 1973 al 1989 queste valgono letteralmente doppio;

c) che siano le qualificazioni ai Mondiali a servire da Coppa delle Nazioni CONCACAF e non viceversa, come i più pensano, è testimoniato dall’assenza proprio del Messico nell’edizione 1985, dovuta al fatto… che ospitando la Coppa FIFA, vi è ammesso direttamente alla fase finale;

d) il 1985 rappresenta poi il primo “problema statistico”; infatti, se per 1973, 1977 e 1981 le qualificazioni mondiali si concludono con il classico Hexagonal in sede unica, facilmente “traducibile” nella fase finale della Coppa delle Nazioni, nel 1985 e 1989 si gioca sempre con andata e ritorno. Ciò nonostante, vi è quasi unanimità nel considerare come “fase finale” solo quanto disputato dopo i turni a eliminazione diretta;

e) nel 1991 la CONCACAF decide di ripartire da zero; tira una linea sulla Coppa delle Nazioni, che da quel momento è come se non fosse mai esistita (cosa che qui non farò), e vara la Copa de Oro, da noi meglio nota nella versione inglese Gold Cup, il nuovo torneo continentale, cui si accede grazie ai piazzamenti nei tre campionati di zona e quali organizzatori e detentori;

f) tempo la terza edizione di Gold Cup e compaiono pure qui le “squadre ospiti”, esperienza protrattasi fino al 2005 ma forse poco brillante. In primo luogo, queste disputano direttamente la fase finale, alla quale, come detto, le nazionali CONCACAF accedono normalmente invece via eliminatorie (cosa si direbbe se l’UEFA decidesse di invitare Cina e Giappone nella prossima Coppa Delaunay, togliendo due posti alle squadre europee?). In seconda analisi, s’impiegano ben due tornei prima di codificare adeguatamente le cose, lasciando per strada formule estemporanee (soprattutto nel 1998), e assestandosi nel 2000 a 12 partecipanti di cui al massimo 3 extra- confederazione. Infine, la Gold Cup non possiede certo un fascino superiore ad altri tornei, per cui come ospiti si vedono nomi di secondo piano e l’unico d’indiscusso valore, il Brasile, per due volte vi invia la selezione under 23 (pur essendo vietato dal regolamento);

g) nel 2005 appare la formula confermata fino all’ultima edizione, che ha conosciuto l’eccezione di riproporre la finale per il 3° posto. Rispetto a quelle uscite dal 2000 al 2003, sostanzialmente cambia la fase a gruppi, all’epoca 4 da tre squadre e ora… il contrario, 3 da quattro.

Adattamenti




I consueti adattamenti utili a “uniformare” le diverse formule per il loro inserimento nelle 7 classifiche, sono riportati nella tabella sottostante. Il meccanismo è sempre quello ufficiosamente applicato dalla FIFA: presa a modello la formula che presenta il maggior numero di turni e di piazzamenti, si fissa il primo turno di ognuna come tale, proseguendo poi dall’alto (dal primo posto) a scendere fino al secondo turno.

Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di disputa). G: fase a gruppi; Q: quarti di finale; n: n-esimo posto assegnato tramite apposita finale.
Credo che ormai non vi sia più nulla da spiegare fra meccanismo puro e prima e seconda eccezione qui legate al periodo del girone unico. L’unica particolarità è nel 1985, e la sua doppia fase a gironi, tutti però a tre squadre, struttura che adattata passa dal terzo posto ai gironi, “saltando”…. quarti e quarto posto.

Sotto il profilo geo-politico, gli unici adeguamenti sono legati a filo doppio ai Paesi Bassi, perché, come universalmente accettato, si sommano i risultati:
a) della Guyana Olandese al Suriname;
b) delle Antille Olandesi a Curaçao.

CLASSIFICA PER PUNTI  (1)

La “classifica classica” mette in ordine le nazionali per i punti conquistati, assegnandone sempre 3 per vittoria (anche se fino al 1993 ne valeva 2). In caso di pari punti, prevale chi ha giocato meno gare e, occorrendo, chi ha la miglior differenza reti ovvero ha segnato il maggior numero di reti. Come correttivo, sono escluse le partite di spareggio e le ripetizioni di quelle a eliminazione diretta, nonché le finali per il 3° posto (essendo gare giocate fra due squadre eliminate in semifinale e qui, fra l’altro, spesso nemmeno previste); inoltre i risultati sono sempre quelli conseguiti al 90’, anche in caso di disputa di tempi supplementari e/o rigori.

Legenda. D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; PU: punti; DR: differenza reti; QR: quoziente reti.

CLASSIFICA OLIMPICA (2)

La classifica replica il medagliere olimpico come tradizionalmente compilato: prevale, così, la nazionale che vanta il maggior numero di primi posti; in caso di parità si prosegue guardano i secondi, i terzi, i quarti posti, passando poi alle eliminazioni ai quarti e concludendo con quelle ai gruppi.

Legenda. n: n-esimi posti conquistati; Q: eliminazioni ai quarti di finale; G: eliminazioni nella fase a gruppi; R: ritiri o squalifiche cui non si è proceduto a sostituzioni; T: presenze totali nella fase finali, al netto di R.
Alcuni dati:

a) la netta supremazia del Messico è confermata dalle cifre, primeggiando per vittorie (10) e presenze, dove sfiora l’en plein avendo bucato 2 sole uscite. La prima circostanza fu il già citato caso del 1985, dove da organizzatore della Coppa del Mondo non poté prendere parte al torneo continentale; la seconda avvenne nell’edizione seguente, colpito dalla squalifica FIFA per impiego con documenti falsificati di giocatori fuori età in una competizione giovanile;

b) alle sue spalle si pongono gli USA, i cui successi (e presenze) sono concentrati tutti nell’era Gold Cup (unica eccezione: un’eliminazione a gironi nel 1985), a testimonianza di un movimento cresciuto prepontemente e di colpo nell’ultimo quarto di secolo;

c) 7 le nazionali ad aver vinto almeno un’edizione del torneo, fra Coppa delle Nazioni e Gold Cup. Di queste, 3 sono del Nord, 3 del Centro e solo 1 dei Caraibi, la già citata Haiti, che nel Decennio di Gloria degli anni ’70 infilò pure due secondi posti; la migliore delle ospiti è, curiosamente, il Brasile under 23, sempre giunto in finale, perdendola contro il Messico, le due volte che fu invitato;

d) si contano 24 terzi posti complessivi, a fronte di 23 primi e secondi e 21 quarti. La ragione è duplice: dapprima, come evidenziato nella sezione “adeguamenti”, nel 1985 si passa dalla terza piazza ai gironi; poi, nel 1993 Costa Rica e Giamaica, in parità al 120’ nella finale per il terzo posto, decisero di non battere i rigori e di assegnarsi a pari merito la posizione in gioco.

CLASSIFICA COPPA DEL MONDO (3)

Versione “più che dimezzata” dell’analoga usata nella Coppa FIFA: qui i punti assegnati al vincitore di ogni edizione sono 12, e non 32, essendo la classifica tarata sempre sul numero maggiore di partecipanti registrati. Si prosegue pertanto con gli 11 punti dati al secondo classificato, e via a scalare di un punto fino ai 5 attribuiti al peggior eliminato nei quarti, concludendo coi 3 per chi fa parte della migliore metà degli eliminati ai gironi e coi 2 per le restanti squadre. In caso di parità, prevale chi ha conquistato più volte 12 punti, poi 11 e via a scalare fino ai 2.


Legenda. P: punti; le edizioni sono identificate dall’anno della fase finale.


CLASSIFICA CAN (4)

La classifica africana, interpretabile quale l’olimpica valorizzata. Essendosi disputata un’edizione dopo il 3 dicembre 2014, si applica anche qui la nuova versione (vedasi la Coppa d’Africa).

Legenda. P: punti; n: n-esimo posto (8 punti per il 1°, 6 per il secondo, 4 per il 3° o il 4°); Q: eliminazioni ai quarti di finale (3 punti); GA: eliminazioni nella fase a gruppi da 2 punti; GC: eliminazioni nella fase a gruppi da 1,5 punti; GE: eliminazioni nella fase a gruppi da 1 punto.

CLASSIFICA UEFA (5)

È l’attuale classifica UEFA per nazionali, calcolata sulle sole gare delle fasi finali; innanzi tutto, inserisco il consueto specchietto dei punti di bonus assegnati per ogni partita giocata nei vari turni delle formule finora adottate, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto nelle precedenti puntate).

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: bonus per la fase a gruppi; Q: bonus per i quarti di finale; S: bonus per le semifinali; F3: bonus per la finale per il 3° posto; F1: bonus per la finale per il 1° posto; M: totale massimo di bonus per l’edizione (al netto di ripetizioni e spareggi).

Le edizioni 1985 e 1989 hanno il bonus doppio, perché le partite si giocarono con andata e ritorno.

Prima di presentare la tabella con la classifica UEFA, rammento essere questa l’unica basata su una media e non su una somma; in altre parole, le nazionali sono valutate sulla somma dei punti medi per gara divisa per il numero di fasi finali disputate, un’autentica… “media delle medie punti”.



Legenda. M: T/N; T: somma delle medie punti per gara; N: edizioni disputate (identificate dall’anno della fase finale).
La classifica non si smentisce, generando responsi fuori dalla norma, per quanto perfettamente “logici” data la sua struttura: in un torneo continentale prevale non solo una selezione giovanile, mettendo in riga tutte le altre nella versione maggiore, ma pure… appartenente a un’altra confederazione! D’altronde verdetto più che prevedibile per il Brasile under 23, alla luce dei suoi 2 secondi posti nelle due presenze collezionate; anzi, ciò mette ancora più in risalto, volendo, i piazzamenti subito alle sue spalle di USA e Messico, con un bottino di punti solo lievemente inferiore a fronte di partecipazioni ben più consistenti.

BOMBA (6)

La classifica ideata da Antonio Bomba, cui ho apportato il correttivo di parametrare i bonus del superamento del turno, ovvero della vittoria finale, per la percentuale di qualificazione effettiva, tarati agli 8 previsti quando è pari al 50%; ecco qui sotto il consueto specchietto riassuntivo dei bonus assegnati in ogni formula, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto nelle puntate precedenti).

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: bonus per l’eliminazione nella fase a gruppi; Q: bonus per l’eliminazione nei quarti di finale; n: bonus per l’n-esimo classificato.
Prima di presentare la classifica Bomba, ricordo che il secondo correttivo da me apportato è di stralciare pure qui spareggi e ripetizioni di gare a eliminazione diretta.

Legenda. P: punti; D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; DR: differenza reti; E+: partite vinte ai tempi supplementari; E-: partite vinte ai tempi supplementari; R+: partite vinte ai tiri di rigore; R-: partite perse ai tiri di rigore; B: bonus totali.

CLASSIFICA RADO IL FIGO (7)

Buon’ultima, la classifica stilata col mio personale metodo; come per le precedenti due, è inserito dapprima il consueto specchietto riportante il valore assegnato a ogni turno parametrato alla percentuale di passaggio del turno, tarata al 100 attribuito quando è pari al 50%, per il quale non sono più necessarie ulteriori spiegazioni (cui si rimanda a quanto scritto nelle puntate precedenti).

Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G: valore della fase a gruppi; Q: valore dei quarti di finale; 4: valore della finale per il 3° posto persa; 3: valore della finale per il 3° posto vinta; 2: valore della finale per il 1° posto persa; 1: valore per il vincitore dell’edizione; T: valore totale attribuito all’edizione.
Prima di presentare la classifica Rif, ricordo che in essa sono stralciati spareggi e ripetizioni delle gare a eliminazione diretta, mentre sono comprese le gare del turno distributivo, e sono conteggiati i risultati ottenuti al 90’, anche ove disputati i supplementari e/o i tiri di rigore.



Legenda. V: valore totale dei turni superati nelle edizioni giocate (identificate dall’anno della fase finale).



Appuntamento a dopodomani con la seconda parte dedicata al Centro-nord America dedicata al Classificone della Concacaf e alla Super Gold Cup.



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