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Ultimo appuntamento con le classifiche All-Time per nazionali a cura di Rado Il Figo. Dopo la Coppa del Mondo FIFA e i 6 campionati continentali, si conclude
con la Coppa delle Confederazioni FIFA.
Puntate precedenti (cliccare sul link per visualizzare la pagina):
IL SUPER EUROPEO 1960-2014 (2° PARTE)
LA SUPER COPPA D'OCEANIA 1973-2008
LA SUPER GOLD CUP 1963-2015 (1° PARTE)
LA SUPER GOLD CUP 1963-2015 (2° PARTE)
LA SUPER COPPA D'OCEANIA 1973-2008
LA SUPER GOLD CUP 1963-2015 (1° PARTE)
LA SUPER GOLD CUP 1963-2015 (2° PARTE)
Storia e
formule
Nato come Campionato
Intercontinentale per la Coppa Re Fahd, quale torneo amichevole di lusso
voluto dal monarca saudita a festeggiare la vittoria della sua nazionale in
Coppa d’Asia, finisce sotto l’egida FIFA dalla terza edizione, diventando Coppa delle Confederazioni e
attestandosi nella formula definitiva mentre i dettagli completi sono fissati a
valere dal 2009.
Vi partecipano i 6 campioni continentali
e il mondiale, oltre l’organizzatore individiduato sempre in chi ospiterà
l’anno successivo la fase finale della Coppa FIFA. Nelle 9 edizioni finora
giocate, si sono succedute 30 nazionali, di cui ben 13 (poco meno la metà)
ferme all’unica apparizione, per 66
presenze complessive, avendo sempre colmato i posti lasciati vacanti,
volontariamente (per rinuncia) o forzatamente (per aver accumulato… troppi
titoli contemporanamente!).
Lo specchietto sottostante riassume le 3 formule finora adottate.
Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di
disputa); N: numero di edizioni giocate con la formula interessata; P: numero
di partecipanti.
Sostanzialmente si è sempre seguita la stessa strada: semifinali e finali
per il 1° e 3° posto precedute da una fase a gruppi. Le uniche differenze nelle
prime due edizioni, considerate ufficiali dalla FIFA pur non avendole gestite
direttamente, per il minor numero di partecipanti: nella prima niente gironi,
nella seconda semifinali “larghe” a 3 squadre.
Adattamenti
Stante l’uniformità delle formule adottate, ed
essendo oramai questa l’ottavo torneo analizzato, mi limito al solo specchietto riassuntivo.
Legenda. E: edizione della fase finale (contraddistinta dall’anno di
disputa). G: fase a gruppi; n: n-esimo posto assegnato tramite apposita finale.
Classifica per punti (1)
La “classifica
classica” ordina le nazionali per i punti conquistati, assegnandone sempre
3 per vittoria (anche se formalmente nel 1992 ne valeva 2). In caso di pari
punti, prevale chi ha giocato meno gare e, occorrendo, chi ha la miglior
differenza reti ovvero ha segnato il maggior numero di reti. Come correttivo, sono escluse le finali per il 3° posto (essendo gare
giocate fra due squadre eliminate in semifinale); inoltre i risultati sono sempre quelli conseguiti al 90’, anche in
caso di disputa di tempi supplementari e/o rigori.
Legenda. D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite pareggiate;
P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; PU: punti; DR: differenza
reti; QR: quoziente reti.
Già dalla prima classifica si nota come una nazionale si stacchi da tutte le altre:
il Brasile, un capolista con più del doppio dei punti del Messico secondo,
in una graduatoria dove le distanze, da posizione a posizione, sono
generalmente contenute.
Classifica olimpica (2)
La classifica replica il medagliere olimpico come tradizionalmente compilato: prevale,
così, la nazionale che vanta il maggior numero di primi posti; in caso di
parità si prosegue guardando i secondi posti, passando poi ai terzi e ai quarti
e concludendo con le eleminazioni ai gruppi.
Legenda. n: n-esimi posti conquistati; S:eliminazioni in
semifinale; Q: eliminazioni ai quarti di finale; G: eliminazioni nella fase a
gruppi; R: ritiri o squalifiche cui non si è proceduto a sostituzioni; T:
presenze totali nella fase finali, al netto di R.
Alcuni dati:
a) il
Brasile si conferma mattatore col primato di successi, 4 (di cui 3 nelle
ultime edizioni giocate) e di presenze, 7 (non ne ha più saltata una dalla
terza, anche se sarà destinato molto probabilmente a mancare la prossima)
b) oltre il Brasile, altre 4 nazionali hanno vinto
almeno una volta il torneo: singolare
il ruolino di Francia e Danimarca,
sempre affermatesi nelle edizioni giocate (rispettivamente, 2 e 1);
c) delle 30 squadre coinvolte, 5 (il 16,7%) han centrato il titolo, 11 (36,7%) sono giunte in finale e 20 (66,7%) uno dei primi 4 posti.
Classifica Coppa del Mondo (3)
Versione “a un quarto” dell’analoga usata nella Coppa
FIFA: qui i punti assegnati al vincitore di ogni edizione sono 8, e non 32,
essendo la classifica tarata sempre sul massimo numero di partecipanti
registrato in assoluto. Si prosegue pertanto coi 7 punti dati al secondo
classificato, e via a scalare di un punto con i 6 per il terzo e i 5 per il
quarto, concludendo coi 3 per chi fa parte della migliore metà degli eliminati
ai gironi e coi 2 per le restanti squadre. In caso di parità, prevale chi ha
conquistato più volte 8 punti, poi 7 e via a scalare fino ai 2.
Legenda. P: punti; le edizioni sono identificate dall’anno della fase
finale.
Classifica CAN (4)
La classifica della Coppa d’Africa, interpretabile quale l’olimpica
valorizzata. Non essendosi disputate edizioni degli Europei dopo il 3 dicembre 2014, si applica la vecchia
versione di attribuzione dei punti.
Legenda. P: punti; n: n-esimo posto (7 punti per il 1°, 5 per il secondo,
3 per il terzo e il quarto); G: eliminazioni nella fase a gruppi (1 punto).
Classifica
UEFA (5)
È l’attuale classifica UEFA per nazionali, calcolata sulle sole gare delle fasi
finali. Prima di procedere, ecco il consuto specchietto dei punti di bonus assegnati per ogni partita giocata
nei vari turni delle formule finora adottate.
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
bonus per la fase a gruppi; S: bonus per le semifinali; F3: bonus per la finale
per il 3° posto; F1: bonus per la finale per il 1° posto; M: totale massimo di
bonus per l’edizione (al netto di ripetizioni e spareggi).
Ricordo come il principio base attribuisca il
medesimo totale massimo di bonus (111.000
punti fino al 2009 e 120.000 dal 2013) a prescindere dall’articolazione
della formula, concentrando quelli dei turni eventualmente mancanti nella fase
a gironi, in tal modo favorendo le formule più brevi e/o con poche
partecipanti.
Prima di presentare la tabella con la classifica
UEFA, rammento essere l’unica basata su una media e non su una somma; in altre
parole, le nazionali sono valutate sulla somma dei punti medi per gara divisa
per il numero di fasi finali disputate, un’autentica… “media delle medie punti”.
Legenda. M: T/N; T: somma delle medie punti per gara; N: edizioni
disputate (identificate dall’anno della fase finale).
Ormai si dovrebbe essere avezzi ai risultati “fuori dalle righe” qui prodotti, per
quanto perfettamente logici ricordando com’è strutturata la classifica: il Brasile qui scende al 5° posto, pagando
il 4° posto e l’eliminazione ai gironi patite nelle uniche due volte in cui non
è giunto fino all’ultimo atto. Viceversa, Danimarca,
Argentina e Francia capeggiano con distacco e d’altronde non potrebbe
essere altrimenti… avendo sempre centrato la finale per il titolo quando sono
state impegnate!
Bomba (6)
La classifica ideata da Antonio Bomba, cui ho apportato il correttivo di parametrare i bonus del superamento del
turno, ovvero della vittoria finale, per la percentuale di qualificazione
effettiva, tarati agli 8 previsti quando
è pari al 50%. Ecco il consueto specchietto
riassuntivo dei bonus assegnati in ogni formula.
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
bonus per l’eliminazione nella fase a gruppi; n: bonus per l’n-esimo classificato.
In questo torneo, non vi è stato uso del secondo correttivo (lo stralcio di
spareggi e ripetizioni di gare a eliminazione diretta), mentre è stato
conteggiato l’esito dei rigori di Danimarca-Messico del 1995, battuti pur
essendo gara di girone.
Legenda. P: punti; D: partite giocate; V: partite vinte; N: partite
pareggiate; P: partite perse; F: reti segnate; S: reti subite; DR: differenza
reti; E+: partite vinte ai tempi supplementari; E-: partite vinte ai tempi
supplementari; R+: partite vinte ai tiri di rigore; R-: partite perse ai tiri
di rigore; B: bonus totali.
Classifica Rif (7)
Buon’ultima, la classifica stilata col mio personale metodo; come per le
precedenti due, inserisco preliminarmente lo
specchietto riportante il valore assegnato a ogni turno parametrato alla
percentuale di passaggio del turno, tarato al 100 attribuito quando è pari al
50%.
Legenda. E: edizione, identificata dall’anno della fase finale; G:
valore della fase a gruppi; 4: valore della finale per il 3° posto persa; 3:
valore della finale per il 3° posto vinta; 3 e 4 dove unite: valore della
semifinale persa; 2: valore della finale per il 1° posto persa; 1: valore per
il vincitore dell’edizione; T: valore totale attribuito all’edizione.
Prima di presentare la classifica Rif, ricordo che
in essa sono conteggiati i risultati
ottenuti al 90’, anche ove disputati i supplementari e/o i tiri di rigore,
mentre nemmeno qui vi è stato bisogno di stralciare spareggi e ripetizioni
delle gare a eliminazione diretta.
Legenda. V: valore totale dei turni superati nelle edizioni giocate
(identificate dall’anno della fase finale).
Il “classificone” della Coppa delle Confederazioni
È giunto in tempo di presentare il “classificone”, la classifica
definitiva della Coppa delle Confederazioni di tutti i tempi, dove le nazionali
sono valutate in base alla somma dei
piazzamenti ottenuti nelle 7 classifiche finora presentate. Essendo nel
prosieguo due dati essenziali, le nazionali sono evidenziate sottolineandole, se
hanno vinto almeno un’edizione, e con il colore ufficiale della confederazioni
di attuale appartenenza (UEFA: azzurro; CAF: verde; AFC: grigio; OFC: arancio;
CONCACAF: granata; CONMEBOL: giallo).
Legenda. 1: piazzamento nella classifica per punti; 2: piazzamento
nella classifica olimpica; 3: piazzamento nella classifica Coppa del Mondo; 4:
piazzamento nella classifica CAN; 5: piazzamento nella classifica UEFA; 6:
piazzamento nella classifica Bomba; 7: piazzamento nella classifica Rif; T:
somma dei piazzamenti; M: piazzamento migliore in assoluto.
Alcune note:
a) primeggia
il Brasile, e con pieno merito, giacché stecca il primo posto solo nella
classifica UEFA (non una sorpresa, ammettiamolo!); alle sue spalle battaglia aperta fra Argentina e Messico,
con i rioplatensi a spuntarla di un soffio grazie soprattutto al 9° posto di El
Tri nell’UEFA (nuovamente!), un capitombolo che, alla resa dei conti, permette
alla Francia di sfiorare di un punto il podio;
b) il
Camerun è la prima africana ma genere stupore esserlo con l’11° posto
generale; in realtà, a scorrerne la storia, si vede che il torneo è sempre stato indigesto per le nazionali CAF, non
essendo mai giunte oltre la quarta piazza, se si toglie l’exploit dei Leoni
Indomabili con la finale del 2003;
c) la Coppa delle Confederazioni pare ritagliata su
misura per la classifica Rif, che non solo vince nei consueti giochetti di
migliore approssimazione (scarto medio di 0,83) e di posizioni azzeccate (13,
poco meno della metà), ma lo fa staccando nettamente chi lo segue, la
classifica CAN (ferma, rispettivamente, a 1,60 e 8).
La Super Coppa delle Confederazioni FIFA 1992-2013
Formula e partecipanti
Pochi grattacapi sulla scelta della formula: è l’attuale, l’unica adottata da quando il torneo è organizzato dalla
FIFA. Più varia sarà, invece, la scelta delle partecipanti, per la quale si può
scegliere fra 3 diversi criteri.
Partiamo dal “coerente”
perché ripercorre i dettami fin qui usati: dando un’occhiata alla struttura del
torneo reale, le 8 partecipanti devono
provenire dalle 6 confederazioni, con precedenza accordata a chi ha
trionfato almeno una volta. In quest’ottica, le prescelte sono le seguenti (fra
parentesi la posizione nel classificone):
Il torneo si divide in fase a gruppi (2 da quattro squadre l’uno) e a
eliminazione diretta (semifinali e finali). Ai fini della composizione dei gironi, nell’edizione
2013 le 8 partecipanti sono state divise in 2 fasce di merito da 4 squadre l’una in base alla classifica FIFA
dell’epoca, ma col Brasile organizzatore inserito di diritto in prima fascia.
Ogni girone era quindi composto da 2 squadre per fascia, purché di
confederazioni (fino dove possibile) diverse e con Brasile organizzatore e
Spagna campione del Mondo separati.
Adattando il tutto ai nostri fini, il Brasile…
rimane tale, sostituendo il ruolo di ospite con quello di primatista nel
classificone, mentre l’Argentina fa le veci della Spagna quale… miglior
piazzata presente nel classificone mondiale (tolto il Brasile). Ecco le 2 fasce derivanti (fra parentesi
la posizione nella graduatoria relativa delle partecipanti):
La fase a gruppi “a tavolino” è così articolata:
Rispetto al quadro del tabellone tennistico, non si
è resa necessaria alcuna variazione, per cui in ogni gruppo la somma dei
piazzamenti è sempre pari 18.
Nei gironi, sono assegnati 3 punti per vittoria, 1
per pareggio mentre le sconfitte non attribuiscono punti. La classifica tiene conto di quanto segue:
1) punti
2) differenza reti
3) reti segnate
4) punti nei confronti diretti
5) differenza reti nei confronti diretti
6) reti segnate nei confronti diretti
7) sorteggio.
La fase a eliminazione diretta, cui accedono le prime due
classificate di ogni gruppo, si articola come segue:
In caso di parità al 90’, si disputano 2 tempi
supplementari da 15’ l’uno; in caso di persistente parità, sono battuti i tiri
di rigore.
Eleggibilità
e squalifiche
Ognuna delle 8 partecipanti può convocare per il torneo 23 giocatori, di cui 3 portieri, di
fatto tutti utilizzabili (salvo squalifiche o infortuni) in ogni partita,
poiché agli 11 titolari si affiancano 12 sostituti; sono poi ammesse 3
sostituzioni per parte a gara. Per una particolarità tutta della FIFA, che sul
punto supera pure il regolamento del giuco del calcio, mentre da portiere può
essere schierato chiunque dei 23 convocati, viceversa i 3 portieri devono
obbligatoriamente essere usati in quel ruolo.
Le squalifiche sono per cumulo di
ammonizioni ovvero per aver patito un’espulsione. Per la prima categoria, si ha
una gara di stop dopo ogni ammonizione pari; tuttavia terminati i gironi tutti
i gialli fin lì subiti sono cancellati.
Rimangono quindi in piedi le squalifiche da scontare: chiunque fosse ammonito
per la seconda volta nella terza gara del gruppo, salta l’eventuale semifinale.
Criteri alternativi
Come anticipato, la scelta delle partecipanti può
avvenire seguendo vari criteri. Ne suggerisco un altro paio: parto dal “sistemico”, per il quale fanno testo i
responsi dei classificoni degli 8 tornei; per cui a concorrere sono le 8
nazionali che vi hanno primeggiato, come qui sotto presentate colle consuete
indicazioni.
Alcune precisazioni:
a) l’Iran
è privo di piazzamento non avendo mai disputato la Coppa delle Confederazioni;
b) la
Germania primeggia sia nel classificone dei Mondiali sia in quello degli
Europei; applicando le norme ufficiali, è qui sostituita nell’ultima veste
dalla Spagna, che la segue nella
graduatoria del torneo UEFA;
c) anche la CONMEBOL ha una doppia presenza, poiché
all’Argentina, prima nel
classificone di Coppa America, si affianca il Brasile, che capeggia proprio quello della Coppa delle
Confederazioni.
Salto subito alle 2 fasce per il sorteggio dei
gironi:
I vincoli sono di gironi con 2 squadre per fascia,
di confederazioni diverse e con Brasile e Germania separati (il primo perché
primo nel classificone di Confederations, la seconda perché primeggia in quello
dei Mondiali). La fase a gruppi “a
tavolino” è così articolata:
Rispetto al quadro del tabellone tennistico, si è
reso necessario spostare la Germania nel
Gruppo B, non potendo far parte dell’A per la doppia incompatibiltà con
Brasile e Spagna.
Piccola precisazione: affinché le cose siano il più
possibili esatte, in realtà bisogna
attendere l’esito delle prossime edizioni di Europei, Coppa d’Africa, Coppa
d’Oceania e Confederations, con relativi aggiornamenti dei classificoni,
poiché i cicli agonistici vanno da un Mondiale al successivo. Tuttavia gli
esiti attuali nelle “graduatorie riassuntive” sono tali da poter già ora
“anticipare” i responsi futuri.
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