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Rado il Figo ci presenta una sua analisi sul rendimento delle teste di serie nella Champions League.
Premessa
I giorni che precedono il
sorteggio della fase a gruppi della Champions League (CL) sono solitamente
pervasi dalle critiche sulla composizione delle 4 fasce di merito, con aspre
polemiche sull’inadeguatezza nella collocazione di alcune partecipanti in una
piuttosto che in un’altra.
A dire il vero, mugugni
usuali a qualsiasi sorteggio calcistico (e non), accomunati dall’altrettanto
uguale destino di vaporizzarsi una volta estratte le palline dalle urne e
ultimati i quadri definitivi dei gironi. Infatti, quando la parola passa al
campo, ci si dimentica della fascia di questa o quell’altra squadra lasciando
che il responso sia dato da chi giostra meglio col pallone.
Tuttavia, reputo
interessante analizzare il rendimento ex-post delle formazioni reputate le
migliori di tutte ex-ante: in altre parole, se lo scopo di pilotare il
sorteggio è distribuire equamente fra i gironi le compagini ritenute di uguale
o simile valore, quelle che compongono la prima fascia, le cosiddette teste di
serie (ts) hanno poi tenuto fede al loro supposto status di “reginette della
competizione”?
Arco temporale di riferimento
L’analisi copre le ultime
16 stagioni, dal 1999/2000 al 2014/15, caratterizzate da una formula pressoché
identica della CL, le cui – comunque avvenute – modifiche sono tali da non
inficiare in modo eccessivamente distorsivo i metri di giudizio, comuni per
tutte le edizioni. A grandi linee, ricordo le variazioni subite:
a) nel 1999/2000 si partì
con 3 turni di qualificazione a precedere la CL vera e propria, cui avevano
accesso diretto 16 formazioni su 32, con due fasi a gruppi (8 nella prima e 4
nella seconda) da 4 squadre l’uno, quarti di finale, semifinali e finale;
b) nel 2003/04 la seconda
fase a gruppi fu sostituita dagli ottavi di finale;
c) nel 2009/10
s’introdussero gli spareggi fra il 3° turno di qualificazione e i gironi, le
ammesse direttamente a questi ultimi salirono a 22, e i preliminari furono
divisi in due percorsi (campioni e piazzate).
Scelta
Le ts sono sempre state
scelte in base al coefficiente di squadra (cs), somma della prestazione
individuale (pi) e di una percentuale del coefficiente della federazione
d’appartenenza (cf). In estrema sintesi, la pi è la somma di punti (la vittoria
ne vale però 2) e bonus raccolti dalla squadra interessata, mentre (come noto)
il cf è la somma della pi media annuale dei club della medesima federazione,
per tutte e due facendo sempre riferimento alle 5 ultime stagioni (e sorvolando
per brevità sui correttivi per quanto ottenuto nei preliminari). L’unica
eccezione è il detentore, considerato ts a prescindere, un accorgimento
rivelatosi però del tutto inutile dal 1999/2000 in poi, avendo sempre un cs
tale da farlo rientrare ugualmente in prima fascia.
Nell’arco temporale di
riferimento sono variati sia i bonus sia la percentuale di cf da aggiungere
alla pi. Puntando l’attenzione su quest’ultimo dato, ho deciso di suddividere
le 16 stagioni in esame in 3 blocchi di durata quasi uguale, e per la
precisione: il periodo A, dal 1999/2000 al 2003/04 (5 stagioni), quando fu del
50%; il B, dal 2004/05 al 2008/09 (5), quando scese al 33%; e infine il C, dal
2009/10 al 2014/15 (6), quando s’abbassò al(l’attuale) 20%. A voler essere
pignoli, anche l’algoritmo per calcolare la percentuale ha subito 2 variazioni,
mutando nel 2001/02 e nel 2009/10 (per cui il 50% del periodo A fu misurato in
due modi diversi) ma essendo questioni di millesimi di punti si possono
tralasciare.
Grafici
Per ognuno dei 4 temi
sono proposti 4 grafici, uno più grande per l’intero arco temporale 1999/2015,
posto sopra a 3 più piccoli dedicati, da sinistra a destra, ai periodi dall’A
al C. I dati sono presentati in proiezione stagionale, versione che ho
considerato di più immediata lettura rispetto all’uso tradizionale delle
percentuali.
1) Turno di partenza
Il primo tema è
affrontato… compiendo un passo all’indietro rispetto alla fase a gruppi. Se le
8 ts sono da considerare le migliori del lotto, sarebbe logico attendersi che
cominciassero tutte direttamente dai gironi. In realtà non è così, perché il
turno di partenza dipende non dal cs ma dai piazzamenti, in campionato del
club, e nel ranking UEFA della federazione d’appartenenza.
La prima serie di grafici
visualizza quanti degli 8 club col miglior cs (le “potenziali” ts) hanno
cominciato dai gironi (G) e quanti dai preliminari (P).
Come anticipato, i
diversi criteri di scelta del punto d’inizio e di composizione delle fasce
impediscono di avere delle “torte” interamente azzurre: in media, poco più di
un quarto (25,8%) delle aspiranti ts deve conquistare la fase a gruppi sul
campo, per quanto in quasi tutti i 33 casi complessivi si sia trattato di un
impegno di 2 partite, in quanto il turno di partenza era collocato in quello
immediatamente precedente i gironi (il 3° di qualificazione fino al 2008/09,
gli spareggi dal 2009/10). L’unica eccezione fu il Liverpool che nel 2005/06
iniziò dal 1° turno, con 6 gare da disputare prima dell’agognata meta, a causa
della controversa decisione dell’UEFA d’ammettere i Reds alla CL in barba ai
propri stessi regolamenti, a “sanare” la mancata richiesta della FA
d’iscriverli da detentori non avendo conseguito un piazzamento idoneo in
campionato.
Nei 3 periodi, il dato ha
un andamento irregolare; se nell’A si hanno lievi differenze rispetto al
globale, nel B e nel C le inversioni di rotta sono brusche, tanto che il numero
dei partenti dai gruppi scende a 5 per poi salire a 6,83. E non a caso, i
picchi, massimi e minimi, cadono proprio nei due blocchi: nel 2012/13 (C) tutte
e 8 le aspiranti ts furono ammesse direttamente ai gironi, mentre nel 2006/07
(B) furono solo la metà, 4. Giova ricordare che proprio dal 2009/10 la CL subì l’ultimo
ritocco alla struttura (vedi sopra): decisivo sotto questo punto di vista, parrebbe
l’aumento delle esentate dai preliminari, mossa comunque bilanciata dalla loro divisione
nei due percorsi.
I preliminari hanno lasciato
vittime sul campo, per quanto non raggiungano le dita di una mano: 4, infatti,
i club caduti davanti all’unico scalino prima dei gironi, appena il 3,1% dei
128 potenziali club di prima fascia ma il 12,1% di quelli lì non ammessi
direttamente. Curiosamente, non sono stati più di uno per stagione e per di più
concentrati nelle prime 3 stagioni, mentre la quarta e ultima “testa eccellente
a rotolare” fu il Siviglia nel 2010/11. Purtroppo gli andalusi sono l’unica
squadra non italiana a far parte della poco ambita selezione; infatti, a
precederli furono il Parma (ben due volte!) e l’Inter: particolarmente rumoroso
il primo tonfo dei ducali che nel 1999/2000 caddero davanti ai Rangers pur
disponendo del 2° cs assoluto, preceduti solo dal Bayern Monaco! Mentre a subentrare
in prima fascia in tutte e 4 le circostanze fu il 9° miglior club in assoluto,
le 4 “reginette detronizzate” non ebbero maggior fortuna nel prosieguo della
stagione europea disputato da ripescate: mentre le italiane (ri)caddero
all’altezza degli ottavi di finale di Coppa UEFA, il Siviglia si fermò ai
sedicesimi di Europa League (però i due tornei hanno formule diverse).
2) Punti nei gironi
Da qui in avanti, sono
trattate esclusivamente le 8 ts effettive della fase a gruppi. Il secondo tema
tocca i punti raccolti da ognuna di esse (P), distinti poi in base al
piazzamento ottenuto, dal 1° al 4°.
Difficile realisticamente
attendersi 18 punti medi, tutti dovuti a primi posti: il percorso netto è riuscito
solo 3 volte, di cui 2 al Real Madrid (2011/12 e 2014/15) e uno al Barcellona
(2002/03). Stupisce, almeno personalmente, verificare che una ts ottenga in
media 3 vittorie e 2 pareggi, con l’esito della sesta gara più vicino alla
sconfitta che non alla divisione della posta, anche se quando giunge prima ha
uno “score” di tutto rispetto di 4-1-1 per (poco più di) 13 punti, e nella
peggiore delle ipotesi mette in carniere comunque 5 punti (1 vittoria e 2
pari), bottino magro per il suo rango ma di riguardo per un fanalino di coda.
L’andamento nei tre
periodi è tendenzialmente crescente, sia in assoluto sia per singoli
piazzamenti, con due soli deragliamenti: dall’A al B, le prime classificate
abbassarono lievemente la media da 12,92 a 12,75, salvo poi guadagnare un punto
(quasi) secco nel C; identico percorso per le quarte (le opposte in graduatoria),
crollate da 5,33 a 4,00 e, pure loro, risalite di un punto nel C.
3) Piazzamento nei gironi
Il terzo tema riguarda il
piazzamento nel girone delle ts.
Dalla lettura del secondo
tema, già era scontato non attendersi torte tutte azzurre, però è abbastanza
significativo che solo poco più della metà (57,0%) delle ts confermi sul campo
la supposta supremazia sul resto delle avversarie (almeno del girone), per
quanto l’accesso al turno successivo sia pressoché certo (85,1%). Bizzarro
verificare come il periodo B sia contemporaneamente quello con i minori primi
posti (solo il 50%) e di maggiori qualificazioni (ben il 92,5%!), dato quasi
confermato dai primati stagionali. Infatti, il record di 7 primi posti cade nel
2002/03 (A), e l’unica ts a non centrarlo fu il Bayern Monaco, che pur
disponendo del 2° cs assoluto terminò ultimo con la miseria di 2 punti
conquistati, mentre il filotto di 8 qualificate su 8 è uscito in 4 occasioni, 3
nel B (dal 2006/07 al 2008/09) e 1 nel C (2010/11). I “controprimati” sono
invece nel 2004/05, dove solo l’Arsenal si piazzò al primo posto (con 10 punti
e grazie ai confronti diretti sul PSV), e nel 1999/2000 e 2000/01 con 5 qualificazioni.
La prima fascia meno azzeccata fu quasi certamente quella del 2000/01, dove solo 3 sue componenti finirono prime (Bayern Monaco, Real Madrid e Valencia), mentre le altre 5 si accontentarono di 2 secondi (Lazio e Manchester United), 1 terzo (Barcellona) e 2 quarti (Juventus e Monaco) posti. Concentrandosi sul singolo, la ts più deludente non fu il citato Bayern 2002/03 bensì il Deportivo La Coruña 2004/05: terminò sempre ultimo con 2 punti ma mentre i tedeschi limitarono la differenza reti a -4, gli spagnoli sprofondarono a -9, su cui pesò l’imbarazzate 0-5 casalingo col Monaco nell’ultima uscita (di scena). Dall’altra parte della barricata, delle 3 ricordate ts a percorso netto, il “meglio del meglio” fu senza dubbio il Real 2011/12, le cui 6 vittorie su 6 terminarono con un +17 di differenza reti, e contro avversari di un certo rango quali Olympique Lyonnais, Ajax e Dinamo Zagabria.
Se non centra il
passaggio del turno, praticamente in metà dei casi una ts è ripescata in Coppa
UEFA o in Europa League, partendo dai sedicesimi di finale, ma nemmeno lì le
cose vanno tanto meglio, chiaro segnale di una stagione da dimenticare. Delle
10 cui fu concessa la seconda chance nella competizione minore, metà non arrivò
a superare i primi due turni, mentre solo Benfica e Chelsea giunsero in finale,
con i lusitani sconfitti ai rigori dal Siviglia nel 2013/14 e i Blues unici a
sfruttarla al meglio conquistando il trofeo nel 2012/13, fra l’altro proprio
contro gli eredi Eusebio (sempre ripescati dalla CL ma da club di seconda
fascia).
4) Punto di arrivo
Dalle 8 compagini più
forti, il minimo sindacale atteso è il raggiungimento dei quarti di finale,
trasformandosi la CL, da lì in avanti, in una serie di sfide “interne” fra le
componenti della prima fascia. Pertanto, nei grafici dovremmo vedere 1 campione
(V), 1 finalista (F), 2 eliminate in semifinale (S) e 4 nei quarti (Q), e
nessuna arrestatasi né agli ottavi ovvero alla seconda fase a gruppi (O) né
alla (prima) fase a gruppi (G).
Quanto finora sviscerato
dovrebbe aver anticipato come l’esito non sia il previsto, avendo già
evidenziato che il 14,9% delle ts non supera nemmeno il primo scoglio. Insolito
l’andamento nei 3 periodi di questo dato: se nell’A si parte col 22,5% di
cadute eccellenti ai gironi, nel B scendono ad un terzo preciso (7,5%) salvo
poi quasi raddoppiare nel C (14,6%).
Poco meno della metà
(46,9%) sono poi i club di prima fascia a non centrare il traguardo “naturale”
dei quarti di finale, e pure qui i 3 periodi evidenziano riscontri difformi: se
l’A offre il maggior numero di ts fermatesi ai gironi, al contempo è anche
quello col maggior numero di giunte ai quarti (60,0%); non per nulla, il
massimo stagionale di 6 cadde nel 2002/03. Al contrario, il B ha il minor
numero sia di eliminate al primo scoglio sia di qualificate ai quarti (47,5%), e
pure qui il minimo stagionale di 1 è del 2004/05, edizione di CL con una prima
fascia assai anomala: è vero che in 6 superarono i gironi, pur (come visto
sopra) col solo Arsenal quale prima, ma in 5 caddero subito dopo agli ottavi e
l’unica a centrare i quarti (Bayern Monaco) si fermò lì. Infine, il C si
attesta ai dati medi dell’arco temporale.
Le semifinali vedono fra
le protagoniste almeno una “intrusa” che, 1 volta su 4, diventano 2, con poche differenze
fra i 3 periodi. Come noto, le medie non rispecchiano le uscite puntuali: se
nel citato 2004/05 nessuna ts le centrò, l’en plein di 4 su 4 è occorso in 3
circostanze (2007/08, 2008/09 e 2011/12).
Anche se si è in prima
fascia, giungere all’atto conclusivo resta un’impresa, basti vedere come solo
nel 65,5% dei casi (7 su 16) la finale sia stata disputata da 2 ts; addirittura
in 2 circostanze, nel 2003/04 con Porto-Monaco, e nel (facilmente intuibile)
2004/05 con Liverpool-Milan, la gara decisiva non ne vide nemmeno una in campo.
Il dato ha un andamento inconstante (nuovamente) nei 3 periodi: nell’A la media
di 1 ts quasi rispecchia l’esito reale, dove lo 0 del 2003/04 è compensato dal
2 su 2 del 2000/01. Il picco dell’80% di ts in finale nel B è spiegato dall’en
plein centrato in tutte le stagioni successive al “buco” del 2004/05. Infine il
C si attesta ai livelli medi, grazie alla presenza costante di 1 squadra di
prima fascia, con le due eccezioni del 2010/11 e 2011/12 dove se n’ebbero 2.
E concludiamo col dato
che più interessa: nonostante tutto, la vittoria finale è appannaggio delle ts
in 3 casi su 4, essendo loro sfuggita solo in 4 edizioni su 16, con un dato
crescente nei periodi. Infatti, le “sorprese” sono state 2 nell’A, e 1 a testa
nel B e nel C (quest’ultimo più “lungo” temporalmente): addirittura nelle
ultime 10 stagioni, solo l’Inter nel 2009/10 è riuscita a spezzare la dittatura
della prima fascia.
Per l’angolo “curiosità”, bizzarra la prevalenza del 3
nell’analisi dei trionfatori non ts:
a) tolta la citata Inter,
gli altri successi uscirono in 3 stagioni consecutive: Milan (2002/03), Porto
(2003/04) e Liverpool (2004/05);
b) in 3 casi (Porto,
Liverpool e Inter) il vincitore aveva il 10° cs assoluto;
c) l’eccezione fu il
Milan che nel 2002/03 alzò la Coppa quale 17° nella classifica delle
partecipanti, partendo dal 3° turno di qualificazione, finendo in 3ª fascia nel
sorteggio dei (primi) gironi e, infine, piazzandosi al 3° posto nella Serie A
di quell’anno.
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