Rado il Figo ci spiega con dovizia di particolari tutti i cambiamenti nei criteri di qualificazione alle coppe europee a partire dalla prossima stagione.
Nella prossima stagione entreranno in vigore le nuove norme che disciplinano le iscrizioni e i turni di partenza in Champions (CL) ed Europa League (EL), delle quali solo una ha avuto finora ampia eco: la partecipazione del detentore di EL alla CL, il quale, in alcuni casi, potrà pure cominciare il torneo direttamente dalla fase a gruppi.
Nella prossima stagione entreranno in vigore le nuove norme che disciplinano le iscrizioni e i turni di partenza in Champions (CL) ed Europa League (EL), delle quali solo una ha avuto finora ampia eco: la partecipazione del detentore di EL alla CL, il quale, in alcuni casi, potrà pure cominciare il torneo direttamente dalla fase a gruppi.
Il modo più
immediato per cogliere tutte le modifiche è applicarle in un medesimo contesto:
e quale più indicato della stagione in corso? In altre parole, simulerò le
edizioni 2014/15 delle due coppe europee come se la riforma si fosse attivata
con un anno di anticipo. Tuttavia, al momento alcuni punti (mi) sono ancora
oscuri, per cui ho ipotizzato che tutto quanto non esplicitamente toccato da
una modifica, rimanga regolato come oggi.
La simulazione è
presentata per blocchi omogenei (a mio giudizio) di federazioni, partendo dalle
meglio piazzate nel ranking 2008/13: per ogni federazione sono elencate le
squadre partecipanti alle coppe e il turno da cui partono, con le vecchie e le
nuove norme, spiegandone di volta in volta le differenze. In particolare,
le squadre sono inserite in “ordine di preferenza UEFA” con le norme attuali,
per rendere più chiari i criteri di scelta del turno di partenza; detto ordine
è sostanzialmente quello di piazzamento in campionato con le seguenti
eccezioni:
-
le partecipanti alla CL sono sempre inserite prima delle partecipanti all’EL;
-
il detentore di CL è la prima squadra in assoluto;
-
il detentore di EL precede tutte le altre partecipanti al medesimo torneo;
-
il vincitore di coppa nazionale precede tutte le altre partecipanti all’EL, se
vi è iscritto anch’esso, ad eccezione dell’eventuale detentore;
-
la partecipante all’EL per il fair play è l’ultima squadra della sua
federazione;
-
la finalista di coppa nazionale, se partecipa all’EL a tale titolo, è l’ultima
squadra della sua federazione ovvero la penultima se è presente anche
un’iscritta per il fair play.
L’ultima
eccezione merita un chiarimento e l’esempio italiano calza a pennello: la Fiorentina,
infatti, partecipa all’EL non da finalista di Coppa Italia bensì da quarta
classificata in Serie A, e pertanto non è inserita come ultima squadra italiana
bensì come quarta assoluta, prima delle partecipanti all’EL. Il posto lasciato
vacante in EL dal Napoli vincitore (in CL come terzo di campionato) e
dalla Fiorentina finalista (in EL ma per il piazzamento in Serie A) è quindi
occupato dalla meglio piazzata in campionato altrimenti non iscrivibile alle
coppe (il Parma sesto, poi sostituito dal Torino settimo per il mancato
rilascio della licenza UEFA).
Per chiarezza
espositiva, dove necessario le squadre sono affiancate dal titolo sportivo così
identificato:
-
(dc): detentore di CL;
-
(de): detentore di EL;
-
(v): vincitore di coppa nazionale;
-
(f): finalista di coppa nazionale;
-
(l): vincitore di coppa di lega;
-
(fp): partecipante via fair play.
Nella griglia
delle tabelle sono presenti dei pallini colorati in corrispondenza della
squadra interessata (riga) e del suo turno di partenza (colonna). I pallini
hanno 4 diversi colori:
- nero:
turno di partenza invariato con il passaggio alle nuove regole;
- grigio:
turno di partenza con le attuali regole variato col passaggio alle nuove;
- verde:
turno di partenza con le nuove regole migliorato rispetto alle vecchie;
- rosso:
turno di partenza con le nuove regole peggiorato rispetto alle vecchie.
Conseguentemente,
in ogni riga:
-
vi è esclusivamente un pallino nero per tutte le squadre cui la riforma non
modifica il turno di partenza;
-
vi sono due pallini, uno grigio e l’altro o rosso o verde, per tutte le squadre
cui la riforma modifica il turno di partenza, in peggio o in meglio.
Le sigle per i
turni di partenza sono le (molto intuitive) seguenti (usate da qui in avanti
anche nel testo):
-
FG: fase a gruppi;
- SP: spareggi
(play off);
-
3Q: terzo turno di qualificazione;
-
2Q: secondo turno di qualificazione;
-
1Q: primo turno di qualificazioni.
Per la sola CL,
SP e3Q sono a loro volta suddivisi nei due percorsi C, destinato ai
Campioni (dal nome ufficiale “Champions Path”), ed L, destinato
alle piazzate (“League Path”). L’ultima colonna (FC) è per le squadre
che o con le attuali o con le nuove norme non hanno il titolo sportivo per
accedere ai tornei europei (e pertanto “Fuori dalle Coppe”).
Terminata la
fase preliminare (tanto per rimanere in tema) della simulazione, comincio
l’analisi blocco per blocco, partendo dal primo delle 3 federazioni al
vertice del ranking UEFA.
Partendo… dal
(relativo) fondo, la Germania, priva di tutti i casi particolari di
Spagna e Inghilterra, rappresenta il “paradigma” delle modifiche che toccano le
tre prime federazioni. La riforma prevede un’unica variazione, migliorativa per
giunta: l’accesso diretto della seconda rappresentante di EL (il Borussia
Mönchengladbach) alla FG, evitandole gli SP.
Come anticipato,
si sta parlando della “créme de la créme” europea cui spetta il privilegio
d’iscrivere 4 squadre in CL, il massimo consentito. Tetto destinato a salire a
5 con la riforma, come accade alla Spagna, grazie al Siviglia vincitore
dell’EL ma giunto solo quinto nella Liga; avendo poi il Real Madrid
trionfato nella CL e concluso al terzo posto in campionato, gli iberici si
trovano inoltre ad avere 4 squadre già sicure del posto nella FG, col solo Athletic
Bilbao a giocarselo negli SP. È, infatti, questa la condizione per cui il
detentore di EL rientra nelle “magnifiche 22”, quando cioè il det. di CL vi ha
lasciato un posto vacante grazie al piazzamento ottenuto in campionato,
altrimenti il turno di partenza del Siviglia sarebbero gli SP-L.
La situazione spagnola
è particolarmente interessante anche per un altro aspetto, uno dei “punti
oscuri” succitati: avendo sia il Real sia il Siviglia acquisito via tornei
nazionali il titolo per accedere alla coppa europea vinta, le norme attuali
impongono che il contigente complessivo iberico rimanga immutato. In altre
parole, la Spagna iscrive sempre e solo 7 squadre, ma, con la riforma, 5 di
esse fanno la CL e 2 sole l’EL, lasciando così un posto vacante nella FG di
quest’ultima, da “occupare” con un ritocco del tabellone operato secondo le
norme attuali (altro particolare non chiarito).
Passando all’Inghilterra,
s’incontra un terzo punto oscuro e una nuova modifica. Partendo dal primo, la
FA è una delle uniche due federazioni ancora ad avvalersi della facoltà di
iscrivere in EL il vincitore della coppa di lega; l’altra è la Francia,
tralasciando per comodità il caso del tutto particolare dell’Italia. Ritengo
che tale possibilità sopravviva alla rifoma, anche se nella simulazione non si
creano scompensi; infatti, in entrambi i casi, il campione nazionale (Manchester
City e PSG) ha anche vinto la coppa di lega. La modifica che tocca
l’Inghilterra porta allo “scambio” fra Hull City e Manchester United
in EL; con le attuali norme, l’Hull partecipa da finalista perdente di FA Cup
mentre i Red Devils sono fuori dall’alveo continentale. Con la riforma,
però, l’aver perso la finale di coppa nazionale quando il vincitore disputata
la CL (ovvero non è iscrivibile ai tornei UEFA) non è più titolo per iscriversi
all’EL, sostituito dal piazzamento in campionato: pertanto, l’Hull, solo
16° in Premier League, se ne rimane a casa e il Manchester United fa valere il
suo settimo posto, evitando di mancare l’appuntamento europeo per la prima
volta da quando i club inglesi vi furono riammessi nel 1990/91.
Blocco delle
3 federazioni subito sotto le posizioni al vertice, rispetto alle quali iscrivono una
squadra in meno in CL (e in totale). Tuttavia, il trattamento riservatole dalla
riforma è difforme: l’Italia quarta gode dello stesso vantaggio delle 3
reginette continentali, con la seconda rappresentante in EL (l’Inter)
ammessa direttamente alla FG, partendo quindi un turno dopo; viceversa, per
Portogallo quinto e Francia sesta, questa parte un turno prima,
per cui Nacional e Saint-Étienne iniziano dal 3Q. Inoltre, in
casa lusitana si ha lo “scambio” in EL fra Rio Ave finalista di coppa ma
solo 11° in campionato a vantaggio del Maritimo 6°.
Al momento,
perciò, la riforma ha seguito una direzione precisa, favorendo le federazioni
in ordine di classifica: infatti, le prime 4 hanno avuto tutte il medesimo
vantaggio, la 5ª e la 6ª l’identico svantaggio, centrati sulla medesima
rappresentante (la seconda in EL) fatta partire un turno dopo ovvero uno prima
rispetto alla situazione attuale. Tuttavia, è bene precisare che fin dal
prossimo blocco, la riforma si dimostrerà assai frastagliata nel distribuire
guadagni e perdite, smarrendo del tutto l’apparente linea guida segnalata, e
tralasciando ogni commento sulla sua equità. Non solo: è bene precisare che
il “deragliamento” sarebbe emerso già da questo blocco se il Siviglia fosse
partito “a regime”, cioè dagli SP-L. In tal caso, Italia e Portogallo
avrebbero visto la loro rappresentante nei preliminari di CL prendere il via
non più dagli SP, bensì dal 3Q, creando un “rendiconto netto” del tutto
caotico, con:
-
l’Italia a “saldo zero”, anche se è facilmente intuibile come possa essere
valutato diversamente il peso specifico di un Napoli con un turno in più da
giocare in CL e un’Inter con uno in meno in EL;
-
il Portogallo con 2 svantaggiate (Porto in CL e Nacional in EL) e 1
avvantaggiato (Maritimo in EL);
-
la Francia “ferma” al solo Saint-Étienne sfavorito.
Blocco delle
3 federazioni (dalla settima alla nona) cui, per effetto delle riforme del 1999/2000 e del 2009/10,
spetta il maggior numero di club in EL via tornei nazionali: 4. Privilegio
destinato a sparire con la riforma, che limita a 3 il limite massimo per tale
tipo di iscrizioni, quasi uniformando tutte le 54 federazioni UEFA. Infatti,
si contano solo 4 eccezioni: Liechtenstein e (presumibilmente) Gibilterra
con una sola squadra (il vincitore di coppa nazionale), e le ultime 2 del
ranking (diverse dalle precedenti) con due club.
Ucraina, Russia e Olanda si vedono così
costrette a lasciare a casa Zorija, Krasnodar e Groningen.
E non si tratta del solo svantaggio: anche per loro cade la mannaia della
seconda rappresentante in EL “retrocessa” di un turno, con Metalist,
Lokomotiv Mosca e Twente a partire dal 3Q. Tuttavia, russi e
olandesi possono lenire parzialmente le ferite grazie alla prima rappresentante
(Rostov e PEC) gia àlla FG senza più passare per gli SP;
“incongruamente” l’Ucraina non ne gode, perché la Dynamo Kiev già ora vi
è ammessa direttamente.
Una piccola
precisazione: in realtà
il Groningen potrebbe ancora partecipare all’EL, in quanto l’Eredivisie ne
elegge l’ultima rappresentante con degli spareggi fra le 4 meglio piazzate
altrimenti fuori dalle coppe. Perdendo un’iscrizione, in questi vi
rientrerebbero pertanto il PSV quarto (altrimenti esentato), Heerenveen
quinto, Vitesse sesto e Groningen settimo, con l’AZ ottavo
estromesso (il PEC vincitore della coppa olandese è terminato undicesimo), e
nulla vieta di ipotizzare essere proprio il Groningen a (ri)vincerli,
“riappropriandosi” dell’EL a scapito del PSV.
Blocco delle
ultime 6 federazioni con più di una rappresentante in CL (per tutte, 2). In realtà, è formato da
due “sottoblocchi” da 3 più omogenei, ma ho preferito “unirli” per meglio
evidenziarne le differenze. Per tutte, la prima rappresentante in EL parte oggi
dagli SP, ma con la riforma quella di Turchia, Belgio, Grecia e Svizzera è
promossa alla FG, quella di Cipro e Danimarca è “retrocessa” al 3Q. In
CL, l’unica differenza è pesante: il campione nazionale svizzero perde la FG (a
vantaggio del Siviglia) ed è costretto a iniziare dal 3Q-C. È la prima (e
unica) variazione misurabile in due turni di differenza, e non in uno solo, in
più o in meno, ma giova ricordare che il Basilea si trova così a
disputare il “corretto” turno di partenza anche per le norme attuali
(l’ammissione alla FG 2014/15 dipende dal posto lì lasciato libero dal Real
Madrid detentore).
Chi volesse
divertirsi a “incollare” i blocchi finora illustrati, dovrebbe accorgersi di
come la riforma sia più “armoniosa” rispetto alle attuali norme nei riguardi
delle federazioni dal 1° al 12° posto, le cui prime rappresentanti in CL e in
EL (in linea di principio, chi ha vinto il campionato e la coppa nazionale)
partono dalle rispettive FG. In realtà anche lo Zurigo, primo
rappresentante in EL della Svizzera tredicesima, inizia da lì ma ciò dipende
dal posto lasciato libero dal Siviglia detentore, e così occupato seguendo le
attuali norme (ricordo non esservi ancora alcuna conferma al riguardo).
Blocco delle
federazioni che, con le
coppe “dei bei tempi andati”, terminavano il lotto delle aventi diritto ad
almeno 2 squadre in Coppa UEFA, mentre oggi sono le 6 migliori con una sola
iscrivibile in CL. Partendo dalla massima competizione per club europei,
l’unica differenza tocca la migliore di esse, l’Austria, con il Salisburgo
campione “retrocesso” di un turno, dal 3Q al 2Q, in realtà unicamente per
lo “scambio” di occupante il posto lasciato vacante nella FG dal Real. In EL la
situazione è molto più varia, per effetto sia della riforma sia del “buco”
lasciato dal Siviglia:
- Austria e
Rep. Ceca hanno le tre rappresentanti distribuite “in diagonale” fra 3Q
e 1Q; tuttavia, per l’Austria ciò si traduce in 2 svantaggi (per la prima e la
terza, dove avviene la “consueta” sostituzione fra il Sankt Polten finalista
di coppa ma nella serie B locale e l’Austria Vienna quarto), per i cechi
è il solo Slovan Liberec a rimetterci;
-
la Romania ha la prima rappresentante “ferma” al 3Q e le altre due
“retrocesse” al 1Q;
- Israele,
Bielorussia e Polonia hanno la prima rappresentante che parte dal
2Q e le altre due dal 1Q, con uno svantaggio “comune” a tutte le squadre
coinvolte, ad eccezione della migliore bielorussa e polacca.
La 18ª federazione
(Israele) è la più danneggiata in assoluto, in quanto tutte e 3 le sue squadre
in EL sono costrette a partire con un turno di anticipo, e la cosa è ancora più stridente
considerando che tale disagio è “a regime”, cioè dipende solo ed esclusivamente
dal ritocco operato nei tabelloni dalla riforma e non anche dagli spostamenti
necessari a coprire i posti lasciati vacanti dai detentori.
Se si volesse
continuare a incollare i blocchi, si scoprirebbe ora un aspetto curioso della
riforma, per cui nessuna squadra parte più dagli SP di EL, ad eccezione
delle ripescate dal 3Q di CL.
Blocco il cui
unico punto in comune è il 2Q da cui partono tutti i campioni nazionali qui
ricompresi. Come al
solito, la situazione in EL è più varia:
- Croazia,
Svezia, Scozia e Serbia hanno la prima rappresentante che
parte dal 2Q e le altre due dal 1Q, e per tutte lo svantaggio è uno solo, in
capo alla seconda retrocessa di un turno;
- Slovacchia,
Norvegia, Bulgaria, Ungheria, Slovenia, Georgia,
Azerbaigian, Finlandia e Bosnia ed Erzegovina hanno tutte
le loro rappresentanti che partono dal 1Q, e per tutte a rimetterci è la prima,
costretta a partire con un turno di anticipo. Fa eccezione la migliore di
esse, la Slovacchia, dove anche la seconda rappresentante patisce tale
svantaggio.
Ricordo che la
svedese Brommapojkarna e il norvegese Tromso cominciano dal 1Q
perché iscritte via fair play, condizione per la quale il turno di
partenza è fisso a prescindere dalla federazione di appartenenza. Curioso
quanto accade al bulgaro Botev Plovdiv e al georgiano Chickhura,
entrambe ultime rappresentanti, con le norme attuali perché finaliste perdenti
di coppa nazionale, con le norme nuove per il piazzamento in campionato; in
altre parole, in EL escono dalla porta e rientrano dalla finestra.
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ciao, ho ripescato questo articolo e mi ponevo un quesito(alla luce dei risultati che stanno maturando sia in campionato che in europa league)...se la fiorentina dovesse vincere l'europa league e qualificarsi tramite campionato all'europa league, ci troveremmo con 4 squadre in champions e 2 in europa league oppure avremmo la settima in campionato qualificata all'europa league?(magari rientra nei casi "poco chiari", come quello del siviglia); invece se inter o torino(al momento fuori dall'europa per il campionato) dovessero vincere l'europa league, ci ritroveremmo con 7 squadre alle coppe europee l'anno prossimo in qualunque caso? grazie per una eventuale chiarezza :)
RispondiEliminaAvremmo sette squadre solo se la vincente dell'Europa League non si qualificasse a nessuna coppa tramite campionato. Per esempio, ferma restando la classifica attuale, se vincessero l'Europa League Inter e Torino.
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