Dopo la “Plus-Minus
Gol” relativa alla Serie A, Antonio Bomba applica la stessa statistica relativa alle principali squadre europee.
Prosegue su “Calcio e altri elementi” il nostro percorso
chiamato plus minus. Vale a dire la differenza reti applicata ad un
singolo giocatore. Dopo aver visto la settimana scorsa l’andamento delle grandi
del calcio italiano, questa settimana è il turno delle big europee.
Partiamo oggi con l’analisi di quanto fatto dalle migliori
squadre europee nel 2013-2014.
E l’apertura aspetta alla prima nazione del ranking Uefa per
paesi, vale a dire la Spagna.
REAL MADRID
E per onorare i campioni d’Europa partiremo con il Real
Madrid. Un’annata comandata dai portoghesi dato che a sorpresa Pepe
trionfa su Cristiano Ronaldo che ottiene lo stesso punteggio di Benzema
ma gli è davanti, avendolo ottenuto in un numero di partite inferiore.
Dietro un’altra sorpresa come Dani Carvajal che precede uno dei leader
della squadra, il difensore goleador Sergio Ramos. Da sottolineare anche
la bella prestazione di Luka Modric che si è sempre dovuto adattare a
giocare fuori ruolo e dopo l’infortunio di Khedira è diventato quasi
insostituibile. A dimostrazione della forza del Real Madrid, e di molte altre
squadre di cui parleremo oggi, basti vedere che uno con un plus di 21 come Fabio
Coentrao chiude ventunesimo. Unici con un buon numero di partite con la
media inferiore a 1.0, troviamo Alvaro Morata, che paga i troppi
ingressi dalla panchina, e Casemiro utilizzato da autentico rimpiazza
stanchi. Media tutto sommato bassa per gli standard del Real anche quella del
primo cambio di Benzema, Jesè, che fino all’infortunio si era tenuto
sull’1.0. Per tutto l’anno ha tenuto banco la diatriba/polemica del portiere
con Ancelotti che ha preferito schierare Diego Lopez in campionato e Iker
Casillas nelle coppe europee e non. Ebbene Lopez vince senza problemi
nell’assoluta come nella media.
Proseguiamo la nostra analisi coi sorprendenti vicecampioni
d’Europa e campioni di Spagna dell’Atletico Madrid. Vediamo subito che
qua si rispetta la nostra tradizione che vuole il portiere primo. Il
fuoriclasse Courtois infatti precede la linea di difesa: Luis Felipe,
Juanfran e Miranda. Più indietro il leader carismatico e non del
reparto, Diego Godin, il quale paga l’aver saltato un po’ troppe partite
in autunno. Buona comunque la sua media. Tra coloro che han sorpreso la critica
ma non spiccano particolarmente nella media di questa squadra troviamo senza
dubbio Arda Turan. Il turco è infatti tredicesimo nella media dei
giocatori con minimo dieci partite giocate ma, si badi bene, che la media è
relativamente bassa rispetto ai propri compagni e non per la plus minus in
generale. Un concetto che vale spesso la pena ripetere. Sempre sotto questo
aspetto male l’uruguagio Cristian Rodriguez. Per lui appena un più 10 in
39 partite giocate.
BARCELLONA
Proseguiamo col Barcellona autore di una stagione
vista come deludente da tifosi e dirigenza tanto sono alte le aspettative che
da sempre caratterizzano questo club. Vediamo subito che curiosamente i
migliori due sono nientemeno che Alexis Sanchez e Cesc Fabregas,
vale a dire le due grandi cessioni del Barcellona nella sessione estiva di
mercato. I due sono seguiti dal terzino Adriano capace di fare 70 in
appena 39 partite giocate. Con lo stesso punteggio, ma con più partite,
troviamo Pedro che non è stato ceduto ma è stato accantonato o quasi dal
nuovo tecnico Luis Enrique. Tornando ad Adriano va fatto notare che il brasiliano
ha vinto il duello coi colleghi di reparto, Dani Alves e Martin
Montoya: una competizione serrata come non mai dato che tutti e tre
rientrano tra i primi 4 in questa particolare classifica dove per dovere di
oggettività va escluso Carles Puyol per qualità e quantità di partite
giocate. Ed i fuoriclasse del centrocampo e dell’attacco? Bene Messi
nell’assoluta un po’ meno nella media. Stagione tutta di adattamento a
giudicare dai nostri numeri per il brasiliano Neymar. Medie e valori
assoluti un po’ deludenti rispetto ai compagni anche per Iniesta e Xavi.
MANCHESTER CITY
Passiamo ora all’Inghilterra partendo ovviamente dai
campioni del Manchester City dove trionfa il terzino destro Pablo
Zabaleta davanti ad uno Yaya Tourè in stagione di grazia. Per lui un
ruolo indispensabile nel centrocampo così come in fase realizzativa, anche se
non tutti i suoi gol son poi risultati fondamentali. Lo seguono Fernandinho,
Jesus Navas ed il sempre poco apprezzato, da critica e tifosi, Demichelis.
Da una vita però ingaggiato dai migliori club d’Europa. Tornando a Zabaleta la
sua indispensabilità è data anche dal fatto che mister Pellegrini ha avuto una
difficoltà incredibile a trovare un sostituto degno nel suo ruolo. Basti
narrare la tragica stagione sotto il profilo plus minus del neo acquisto viola Micah
Richards. Perché se da un lato è vero che un più 5 su 10 partite è una
media poco indicativa, lo è di più farvi notare quanto fatto in alcune partite.
Su tutte quelle col Watford in cui con lui il campo il City era sotto di due
gol e poi ha vinto di due, segnandone quindi quattro, e quella di Champions col
Bayern Monaco. Sotto di due gol con lui in campo, dopo la sua sostituzione
avvenuta al diciannovesimo del primo tempo, i suoi compagni sono riusciti a fare
tre gol portando a casa la partita. Lo United ha avuto anche un problema
portieri con un Joe Hart apparso in calo. Per quanto possa contare
questa classifica lo colloca appena sopra il suo rivale Pantillimon nell’assoluta
e dietro nella relativa. Anche qui a testimonianza dei grandi numeri realizzati
dal City nel 2013-2014 va fatto notare che, seppur con poche presenze, uno come
Jovetic colleziona un ragguardevole 22 ma nonostante ciò è il ventesimo
giocatore della squadra.
LIVERPOOL
Dopo il City è il turno del Liverpool a sorpresa
classificatasi secondI. Da far notare sin da subito una particolarità del
mister Brendan Rogers. Un mister vecchia scuola dato che poche sono state le
volte in cui Rogers ha sfruttato le tre sostituzioni di cui un allenatore può
usufruire durante una partita. Detto ciò nella plus minus trionfano i due
giocatori che han giocato più partite di tutti: Jordan Henderson primo e
il portiere Mignolet secondo. Dietro di loro Skrtel, Mario
Suarez e Steven Gerrard. Un po’ in basso in classifica rispetto ai
gol segnati e alla loro efficacia, il bomber Daniel Sturridge, preceduto
anche da Raheem Sterling spesso in panchina ad inizio stagione. Male per
la media realizzata Lucas Leiva così come l’attaccante Victor Moses,
a cui va concessa la scusante che con Sturridge e Suarez, a lui son restate le
briciole in termini di minuti in campo.
Terzo e semifinalista in Champions League il Chelsea di
Josè Mourinho che vede nel proprio portiere Cech il leader plus minus.
Un Cech messo in panchina questa stagione per far posto al più giovane Courtois
primo nella plus minus dell’Atletico Madrid. Dietro l’estremo difensore col
caschetto rugby style troviamo il fuoriclasse Oscar e l’eterno John
Terry, il quale precede colleghi di reparto come Ivanovic e Azpilicueta,
a testimoniare che in casa MoUrinho la difesa è un caposaldo che non ammette
eccezioni. L’altro fuoriclasse Hazard precede Cahill. Medie da
squadra non di rango al Chelsea che ha trovato più di una difficoltà a fare gol
più che a non prenderli. E’ quindi interessante vedere il rendimento degli
attaccanti blues. Praticamente identici Fernando Torres e Willian,
decisamente più staccati Eto’o e Schurrle, ma tutti con medie
inferiori ai principali bomber delle altre big europee. Nella media nulla
cambia in termini di posizioni. C’è tuttavia da far notare le molte volte in
cui, senza raggiungere i livelli di Micah Richards nel City, l’entrata di
Schurrle abbia coinciso con qualche gol (molto spesso ininfluente ma nella
nostra classifica ciò non conta) preso e, viceversa, le sue uscite dal campo
abbiano coinciso con una partita ribaltata.
L’Arsenal nella prima parte di stagione sembrava la
più legittima candidata al titolo di campione d’Inghilterra. Poi si è persa per
strada terminando quarta. Nella squadra spicca subito un ampio divario di
presenze tra titolari e riserve. Il tedesco Mertesacher svetta sui
colleghi di reparto Koscielny e Sagna. Due francesi che precedono
un altro connazionale, vale a dire l’attaccante Giroud, piazzatosi
davanti al terzino sinistro Gibbs e al tedesco Ozil. Disastrose
anche ad un primo sguardo le medie negative, di Vermaelen e Oxlade-Chamberlain,
mentre tra i dati negativi nascosti troviamo il difensore spagnolo Nacho
Monreal e l’ex milanista Flamini, impiegato come titolare e con
costanza nella prima parte di stagione.
Stagione fallimentare quella del Manchester United
che non ha metabolizzato il post Alex Ferguson mancando la qualificazione alle
coppe europee. Ad ogni modo Phil Jones vince la plus minus di
Manchester, sponda Utd, davanti a Valencia e al sempre criticato
portiere De Gea. Un Rooney sotto le aspettative vince tra gli
attaccanti sia nell’assoluta che nella relativa, se si esclude Zaha autore
però di soltanto 4 presenze. Medie molto basse quello dello United, tra i
peggiori Carrick, Welbeck e Ashley Young. Un Fletcher leggermente
affitto a quella che chiameremo la sindrome di “Micah Richards”, contratta in
forma medio-lieve, si salva causa un quorum di partite esiguo giocato.
E’ ora il turno della Germania dove ha trionfato il Bayern
Monaco, giunto anche in semifinale di Champions. Nella plus minus vince il
leader carismatico Manuel Neuer davanti alla sorpresa Alaba che,
sfruttando l’idea di Guardiola di mettere il miglior terzino del mondo, Lahm,
in mediana, è riuscito a giocare ben 48 partite senza mai sfigurare. 107 e 99
la loro differenza reti. Numeri che dicono tutto sulla forza espressa dalla
squadra di Monaco nella scorsa stagione. Li seguono altre due certezze del
Bayern 2013-2014 vale a dire Thomas Muller e Toni Kroos. A
livello di medie siamo a livelli fantascientifici anche qui con gli stessi
Neuer e Alaba che totalizzano valori addirittura superiori a due. Tra le
delusioni Pizzarro e Shaqiri, su cui Guardiola ha puntato poco.
Da notare invece i numeri straordinari di Mario Gotze, sia assoluti che
relativi, nonostante sia spesso entrato a partita in corso. Una sorta di legge
non scritta ma applicata anche nella finale dei mondiali. Se il CT
dell’Argentina Sabella l’avesse saputo…
BORUSSIA DORTMUND
La seconda squadra di Germania è stata il Borussia
Dortmund. Primo si classifica quindi il bomber polacco Lewandowski davanti
a Grosskreutz. Terzo uno dei giocatori meno considerati della banda
Klopp, vale a dire il turco Nuri Sahin che precede il campione del mondo
Hummels e il portiere Weindenfeller. Tra coloro con valori bassi
possiamo notare le medie di Scheiber e Hofmann ma soprattutto
quella di Blaszczykowski. Considerata una delle ali destre più forti del
mondo, la stella polacca prima di cadere vittima di un infortunio totalizza un
più 10 su 25 partite, decisamente non in linea coi valori della squadra.
Deludente sotto questo aspetto anche il bomber a sorpresa Aubameyang.
E chiudiamo con la Francia dove il dream team del Paris
Saint Germain ha vinto in carrozza la Ligue 1. Poche le cadute di arresto
dei parigini che hanno nel nostro Sirigu il proprio caposaldo nella plus
minus. A seguirlo, distanziato di appena 2 gol, il bomber Zlatan Ibrahimovic
che precede Alex e l’altro italiano Thiago Motta. Fatto salvo
l’appena citato Thiago Motta, Verratti vince il duello coi pari ruolo (o
quantomeno con quelli con cui si contendeva una maglia da titolare) Matuidi e
Rabiot che comunque han chiuso con medie superiorI al gol a partita.
Dalle statistiche emerge che Pastore sia stato impiegato più di quanto
si potrebbe pensare, avendo giocato ben 41 partite. Se mai a vedere la plus
minus è stato il suo rendimento ad essere deficitario, sempre per gli standard
di un’armata ai limiti dell’invincibile quale è il PSG, totalizzando una media
di appena 0.707. Male anche Cabaye e Menez, quest’ultimo troppo
spesso entrato dalla panchina. Da segnalare anche un Lavezzi più
efficace nelle coppe che non in campionato.
Per oggi è tutto. Appuntamento a domani con la plus minus
delle grandi squadre europee nella stagione in corso.
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