Antonio Bomba ci guida attraverso la
Storia del Ranking Uefa a puntate, con una personale rielaborazione per coprire gli
anni in cui il Ranking Uefa non era ancora stato creato. Buona lettura!
In questa serie di articoli andremo ad analizzare il Ranking Uefa, la sua storia e le sue evoluzioni regolamentari, basandoci sulle classifiche che di anno in anno incontreremo. Daremo anche un’occhiata ai Ranking Uefa ufficiali ed ai ranking Uefa… di quando ancora il Ranking Uefa non c’era. Un modo come un altro per giocare coi numeri delle competizioni europee e prendere le classifiche annuali come un borsino-valori dei vari campionati europei nel corso degli ultimi cinquantanove anni…..
In questa serie di articoli andremo ad analizzare il Ranking Uefa, la sua storia e le sue evoluzioni regolamentari, basandoci sulle classifiche che di anno in anno incontreremo. Daremo anche un’occhiata ai Ranking Uefa ufficiali ed ai ranking Uefa… di quando ancora il Ranking Uefa non c’era. Un modo come un altro per giocare coi numeri delle competizioni europee e prendere le classifiche annuali come un borsino-valori dei vari campionati europei nel corso degli ultimi cinquantanove anni…..
Il ranking Uefa è nato ed è ancora oggi indispensabile per
decidere quante squadre una nazione può qualificare rispettivamente alla Champions
League e all’Europa League, ma a ben vederlo rappresenta anche un
andamento sullo stato dell’arte dei vari campionati europei. In molti si accorsero
della sua esistenza soltanto nel 2011, quando l’Italia, perdendo il terzo posto
in classifica, dovette rinunciare ad una squadra in Champions League e di
conseguenza ridurre il contingente europeo da sette a sei rappresentanti.
In realtà il primo ranking ufficialmente istituito
dall’Uefa prendeva in esame il quinquennio (l’Uefa coi punteggi ha
sempre ragionato in quinquenni, come spesso ci ha ricordato anche Adriano
Galliani adeguandosi a loro) che andava dal 1974-75 al 1978-1979. Il
primo regolamento era quanto di più semplice e meccanico potesse esistere e
prevedeva molti meno bonus ed eccezioni rispetto a quanto accade ora, come ben
descritto in questo articolo di Marco De Santis:
http://mds78.blogspot.it/2014/03/non-abbiate-paura-del-ranking-uefa-per.html
http://mds78.blogspot.it/2014/03/non-abbiate-paura-del-ranking-uefa-per.html
A variare, rispetto a quanto letto nell’articolo sopra
linkato era che: ogni partita, indistintamente fosse di
qualificazione o di coppa vera e propria, assegnava gli stessi punti: due per
la vittoria, uno per il pareggio, zero per la sconfitta. Un punto bonus era
attribuito ad ogni squadra che, indipendentemente dalla coppa, raggiungeva i
quarti. Un ulteriore punto aggiuntivo veniva assegnato a chi approdava in
semifinale ed uno ancora a quelle giunte in finale. Per il resto, stessi
criteri di divisione annuale e di somma quinquennale dei coefficienti annuali
di ogni singola nazione.
Ci siamo quindi divertiti a “giocare” e ad utilizzare il
criterio originale appena descritto, per vedere quali sarebbero state le
classifiche Uefa dal 1955-1956, anno della prima Coppa Campioni, al 1977-1978,
ultimo anno senza Ranking Uefa ufficiale.
Un’opera simile è stata fatta in precedenza da Bert Kassies
col suo sito:
Tuttavia a nostro modo di vedere quanto proposto da Kassies
contiene due storture. La prima è considerare nei ranking anche la Coppa
delle Fiere. Se da un punto di vista storico era l’antesignana della Coppa
Uefa, da un punto di vista pratico era una coppa ad inviti prima ancora che a
merito, ogni città poteva iscrivere una sola squadra (per intenderci se
partecipava l’Inter ne era automaticamente escluso il Milan) e soprattutto era
un torneo non gestito direttamente dall’Uefa. Senza contare che nelle prime
edizioni la Coppa delle Fiere si svolse addirittura su base biennale. Insomma
poco centra con un sistema di coppe europee come lo conosciamo noi. Ed al quel
punto andrebbero considerate anche altre coppe organizzate da enti privati
quali la Mitropa Cup e l’Intertoto, in certi anni molto importanti.
Kassies a nostro modo di vedere commette anche l’errore
di considerare la prima Coppa delle Coppe giocata. La pensiamo così perché
la prima edizione della coppa per i vincitori delle coppe nazionali è stata
riconosciuta dall’Uefa solo a torneo concluso ed i partecipanti furono pochi e
non tutti come accade in ogni torneo Uefa ufficiale. A volere quel torneo fu
soprattutto la federazione italiana e solo dopo essersi accorta che la formula
poteva funzionare l’Uefa decise di recepire il torneo.
Quindi nelle nostre classifiche non ufficiali compariranno
solo le tre coppe principali come l’Uefa vuole, ma quando ufficialmente
riconosciute dall’Uefa stessa come tali prima dell’inizio del torneo stesso e
organizzate da loro stessi.
Troppe parole per un articolo dedicato ai numeri e alle
statistiche? Bene. Allora partiamo…
1955-1956
Primo anno ed ovviamente Ranking basato solo ed esclusivamente sulla prima Coppa Campioni disputata. Una coppa particolare dato che l’Uefa diede mandato al giornale francese L’Equipe di organizzarla e i transalpini per tutta risposta invitarono al torneo non tanto la squadre campioni l’anno precedente nei paesi europei, quanto la formazione ritenuta in quel momento più rappresentativa. Tra queste non vi era ancora l’Inghilterra dato che la Federazione Inglese impedì al Chelsea, regolarmente invitato, di partecipare in quanto questa competizione sarebbe stata una distrazione rispetto al campionato nazionale. L’Italia partecipò col Milan campione in carica, mentre la Jugoslavia vide invitato il Partizan Belgrado, giunto quinto nel campionato slavo dell’anno precedente. Da segnalare l’unica presenza nelle coppe europee per la Saar, la Germania francese che dall’anno successivo sarebbe confluita nella cosiddetta Germania Ovest.
Per quanto riguarda il ranking, la Spagna comanda grazie al
Real Madrid, che a fine torneo alzerà la prima Coppa Campioni della sua
storia. Un terzetto formato da Francia, Italia e Scozia segue a pari punti:
nove. Classifico seconda la Francia avendo mandato il Reims in finale, mentre
il tie break tra Italia e Scozia è così deciso: Italia davanti per aver fatto
più punti della Scozia in semifinale.
1956-1957
Il Ranking accumula le due coppe europee sin qui disputate ed è quindi al momento biennale. Il Real Madrid raddoppia vincendo la seconda coppa Europea di fila sconfiggendo la Fiorentina in finale. Ciò permette alla Spagna di allungare nel ranking seguita dall’Italia. La Spagna non risente dall’aver iscritto due squadre al torneo, ritrovandosi così con un divisore doppio rispetto agli altri. L’Athletic Bilbao infatti si fa onore uscendo ai quarti. L’Inghilterra esce completamente dall’isolamento calcistico in cui si era nascosta e raggiunge col Manchester United la semifinale. In risultato che le permette di issarsi immediatamente al quarto posto dietro alla solida Jugoslavia.
1957-1958
Terzo anno di coppa Campioni e quindi il ranking è triennale. Il Real Madrid vince per il terzo anno di fila la coppa permettendo alla Spagna di restare al comando, nonostante la perdita di 2.5 punti rispetto all’Italia (che porta il Milan in finale) e dell’Inghilterra. Questa volta portare due squadre ha quindi fatto perdere qualcosa alla Spagna. Quarta resiste la Jugoslavia mentre la bella prestazione del Vasas Budapest porta il calcio ungherese al quinto posto.
1958-1959
Quarto anno e perciò ranking su quattro anni. E quarta coppa
Campioni per il Real Madrid. La Spagna non vince il ranking annuale
nonostante la semifinale raggiunta dall’altra squadra, l’Atletico Madrid, ma
resta al comando della classifica senza una vera insidia. Il flop della Juventus,
eliminata ai preliminari, non toglie il secondo posto all’Italia. Il Reims
raggiunge e perde la seconda ed ultima finale della sua storia. Ma ciò è
sufficiente alla Francia per ritornare terza. Lentamente inizia la propria
salita verso le posizioni che contano, una nazione che segnerà come poche la
storia di questo ranking: La Germania qui ancora Germania Ovest.
1959-1960
Da questa stagione in poi sempre e solo ranking quinquennali. E senza sorprendere più di tanto il Real Madrid vince la quinta coppa di fila mantenendo la Spagna prima e incontrastata grazie anche ad un Barcellona eliminato in semifinale dalla stessa squadra di Madrid. La Germania con l’Eintracht Francoforte agguanta la prima finale della sua storia e si issa al quinto posto. Ottima anche la Scozia che con i semifinalisti Glasgow Rangers arriva al sesto posto.
Per questa edizione è tutto. Nella prossima analizzeremo
quanto accaduto negli anni ’60. Dove alla Coppa Campioni verrà ad un certo
punto affiancata la Coppa delle Coppe.
Ma guarda: pensavo di essere solo in due ad aver fatto i ranking "del passato" (io e Bert Kassies). Adesso vedo che siamo almeno in 3. :-)
RispondiEliminaIo, però, mi sono posto a "metà strada": non ho considerato la Coppa delle Fiere ma ho compreso la prima edizione della Coppa delle Coppe. Probabilmente, la soluzione corretta sarebbe inserirla solo dalla stagione in cui l'UEFA l'ha ufficializzata in via postuma (ammesso che rientri in qualche quinquennio, cosa che al volo mi sfugge).
A dire il vero, vi è un'altra differenza fra il calcolo del ranking del passato e quello attuale (oltre il peso di bonus e delle gare dei preliminari), che pochi (credo) sappiano.
Un tempo le squadre che, per ritiro o squalifica, non scendevano mai in campo (nemmeno "virtualmente" con sconfitte a tavolino), non erano conteggiate; oggi invece sì, con effetti immaginabili sul coefficiente di federazione (annuale e di conseguenza, quinquennale).
In pratica, se l'Italia ha 4 squadre nelle coppe e una di queste si ritira senza mai aver fatto gare, un tempo i punti totali erano divisi per 3, oggi per 4.
Ciao Rado. Hai ragione sull'ultimo punto. Cambia non poco e più avanti avrei spiegato anche questo.....
EliminaSulla coppa Coppe è evidente che ognuno ha il suo punto di vista. Ad ogni modo no, non rientra nei ranking ufficiali ma rientrerebbe tra quelli creati da noi.
Per me non ha senso anzitutto per quanto detto: non era stata considerata come ufficiale quando si è svolta. In seconda battuta penalizzerebbe non poco le nazioni che vi hanno partecipato uscendo però al primo turno. Questo favorendo l'avanzare di chi non si era prestato a questo esperimento.
Più avanti ci sarà anche da segnalare, in merito, un'altra ingiustizia che avrebbe visto una nazione oggi in quarto piano avvantaggiarsi non poco di un buco regolamentare ancora esistente....
La spiegazione nelle prossime puntate.
Grazie comunque e a presto,
Antonio