Nuovo appuntamento con il ranking volto a misurare il
rendimento degli allenatori di serie A a cura di Antonio Bomba.
Premiamo subito il bottone fast forward raccontando in poche
parole di come le prime sei posizioni siano rimaste invariate.
Menzione d’onore merita comunque Walter Mazzarri che con la sua Inter ha schiantato per 0-4 la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, uno dei migliori allenatori del girone di ritorno e indicato dai bene informati come suo possibile sostituto alla guida dei nerazzurri. Davvero un bel modo per mantenere il proprio posto di lavoro.
Menzione d’onore merita comunque Walter Mazzarri che con la sua Inter ha schiantato per 0-4 la Sampdoria di Sinisa Mihajlovic, uno dei migliori allenatori del girone di ritorno e indicato dai bene informati come suo possibile sostituto alla guida dei nerazzurri. Davvero un bel modo per mantenere il proprio posto di lavoro.
E dietro i magnifici sei? Resta settimo ma con una
prestazione al cardiopalma quel maestro di calcio che risponde al nome di Giampiero Ventura. Ormai sconfitto in
casa contro il Genoa, il suo Torino trova la forza di pareggiare prima e
vincere la partita poi. Il tutto negli ultimi minuti di recupero. La zampata
data domenica potrebbe risultare decisiva per consentire a Ventura di chiudere
la stagione nella Top10.
E se Ventura ha vinto all’ultimo una partita già persa a farne
le spese è stato quel Gian Piero
Gasperini che dopo un perentorio inizio ed una lunga fase diciamo pure costante
si ritrova ora quattordicesimo e in discesa.
Il ritorno ad un equilibrio basato sull’occupazione delle posizioni
centrali è invece il nome di un libro che potrebbe scrivere Stefano Colantuono. Il mister
dell’Atalanta, se si eccettuano le sei vittorie di fila che lo avevano
catapultato nella top10, sempre in mezzo ha navigato ed in mezzo sta piano
piano tornando senza tuttavia mostrare quei segnali di anonimità visti mesi fa.
Buon per lui.
Il continuo sali-scendi tra molti dei personaggi citati ha
riportato ai margini della top10 quel Vladimir
Petkovic esonerato ormai quindici partite di campionato fa. Ciò Per dire
quanto le altalene non premino molto i nostri amici generali di campi di
calcio.
E dopo tanto tribolare comincia a vedere un po’ di luce Clarence Seedorf. Successivamente all’ammutinamento
dei giocatori e dei dirigenti nei suoi confronti, l’olandese pare aver rivisto
in maniera evidente alcune delle sue convinzioni tattiche. Squadra meno
spregiudicata, poco fumo e qualche etto di arrosto in più servito a tavola. Il
tutto con Adriano Galliani a fargli
da balia come dirigente sempre presente. Le malelingue ci hanno addirittura
suggerito di dare i punti-rendimento proprio a Galliani e non a Seedorf.
Avranno ragione? Il gioco ci pare divertente ma noi restiamo seri e diamo tutti
i punti a Seedorf. Ad ogni modo Adriano Galliani avrebbe 5.0 punti e si
collocherebbe al quattordicesimo posto…
Nei bassifondi vince e riprende fiato Eugenio Corini il cui Chievo torna a dare segnali di vita dopo
troppe settimane passate in stato catatonico, mentre sprofonda per la prima
volta quest’anno Mimmo Di Carlo alla
guida del Livorno.
Ed ora uno sguardo ai due debuttanti di questa settimana.
Uomini messi in panchina dai presidenti a fare i caretaker per dirla
all’inglese o, se vi resta più facile capirlo, i traghettatori. Ivo Pulga prende il comando del
Cagliari e strappa un punto al Sassuolo di Eusebio
di Francesco. Poco non è se si considera l’aria di sbando societario e
tecnico in cui riversa il Cagliari che, a questo punto del campionato, deve
soltanto pensare a fare quei pochi punti necessari a salvarsi. Male è andata al
nuovo generale del Catania Maurizio
Pellegrino. Debuttare a San Siro da sfavoriti non è facile, eppure gli
etnei sono riusciti ad uscire sconfitti ma con onore. Le chance di salvezza
sono ridotte al famoso lumicino. Si vedrà…
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