lunedì 14 aprile 2014

DIFESA O ATTACCO: QUALE REPARTO FA VINCERE IL CAMPIONATO?

Spesso si dice che il campionato italiano lo vince chi prende meno gol. Ma è davvero così? Ho deciso di analizzare gli 84 campionati a girone unico e vedere in quanti di questi ha trionfato la squadra con la miglior difesa, in quanti quella col migliore attacco e in quanti quelli con la miglior differenza reti.

Diamo subito un’occhiata alla tabella riepilogativa della mia ricerca dove, in ognuna delle tre colonne attacco, difesa e differenza reti ho inserito la posizione della squadra campione d'Italia in quella particolare graduatoria (es.: se c’è un 4 per la difesa vuol dire che la squadra vincitrice del campionato è stata in quella stagione la quarta difesa meno battuta). Una precisazione: nella tabella ho considerato i risultati sul campo, quindi mantenendo la Juventus campione d’Italia nel 2004/05 e nel 2005/06, per avere dati più possibili omogenei nell’analisi dell’andamento della squadra che nel corso della stagione “ha fatto più punti” (in giallo gli anni in cui la squadra campione d'Italia ha vinto tutte e tre le classifiche considerate, in rosso gli anni in cui la squadra campione d'Italia non ha vinto alcuna delle tre classifiche considerate).


Prima di focalizzare la nostra attenzione su un po’ di casi particolari su cui può essere interessante soffermarci, possiamo già trarre alcune conclusioni. 



Il detto “il campionato lo vince la miglior difesa” è risultato valido in 40 campionati su 84. Di poco meglio hanno fatto i migliori attacchi, che hanno conquistato 41 scudetti. Molto meglio le squadre che hanno avuto la miglior differenza reti, capaci di trionfare ben 60 volte.



A mio avviso interessante anche la tabella divisa per decenni (dove per comodità, visto il primo campionato a girone unico disputato nel 29/30, ho considerato le stagioni il cui anno termina con un 9 come le ultime di un decennio):



Da questa tabella notiamo che fino agli anni ’60 gli attacchi hanno avuto la meglio più delle difese, mentre dagli anni ’70 si è avuta un’inversione di tendenza prima leggera, poi notevole negli ultimissimi anni. Quest’ultima affermazione è ancor più vera se si guarda al dato relativo agli ultimi dieci anni: ben 8 volte su 10 ha vinto la miglior difesa, solo 4 volte il miglior attacco.


LE SQUADRE DOMINANTI

Sono state 16 le squadre che hanno concluso una stagione perfetta: vittoria del campionato, miglior attacco, miglior difesa e miglior differenza reti.

JUVENTUS 1932/33: La Juventus di Carlo Carcano, profeta del "Metodo" (2-3-2-3) vince tutto con Borel capocannoniere e una difesa di ferro, con ben 30 gol in meno subiti rispetto all’Inter classificatasi seconda.

INTER 1939/40: Nonostante il dominio in tutte le classifiche e i 12 gol fatti più del Bologna secondo, l’Inter dell'italo-austriaco Tony Cargnelli riesce a conquistare lo scudetto solo grazie alla vittoria nello scontro diretto dell’ultima giornata.

TORINO 1947/48: Il Grande Torino che annientò ogni avversario fino al drammatico epilogo di Superga l’anno successivo, vive nel 47/48 sotto la guida di Mario Sperone la sua migliore stagione, conclusa con 16 punti di vantaggio, 125 gol fatti e +92 in differenza reti (la seconda migliore in questa classifica chiuse a +28). Fu l’unico campionato a 21 squadre della storia della Serie A.


MILAN 1950/51: Il Milan del capocannoniere Nordahl (34 gol), arrivato dal Norkkoping l'anno prima insieme a Liedholm e all'allenatore ungherese Lajos Czeizler, vince tutte le classifiche sul filo di lana: rispetto all’Inter, che chiude seconda in classifica, finisce con gli stessi gol segnati (107) e tre gol subiti in meno, decisivi anche per primeggiare nella differenza reti.

JUVENTUS 1951/52: 18 gol di vantaggio nella differenza reti bastano per sottolineare la grande annata della Juventus, che vince anche la classifica marcatori con John Hansen (30 gol) nonostante problemi burocratici costringano i bianconeri a ingaggiare l'allenatore Gyorgy Sarosi dopo ben dieci partite di campionato, nelle quali il posto a lui destinato viene momentaneamente preso da Luigi Bertolini.

MILAN 1954/55: Nordahl vince un'altra classifica marcatori segnando 27 gol sugli 81 totali del Milan guidato fino alla diciannovesima giornata dal carismatico allenatore ungherese Bela Guttmann e, dopo l'esonero di questi nonostante la squadra fosse ancora prima in classifica anche se in calo di rendimento, da Hector Puricelli. La Juventus, secondo migliore attacco del torneo, si ferma a 60.

TORINO 1975/76: Balzo avanti di 20 anni per trovare un’altra squadra capace di fare l’en plein. E’ il Torino di Gigi Radice e dei Gemelli del Gol, Pulici e Graziani.

JUVENTUS 1980/81: L’anno ricordato per la riapertura delle frontiere agli stranieri e per il gol annullato al romanista Turone nello scontro diretto (ci sono voluti anni per stabilire l’effettiva posizione di fuorigioco del giocatore), vede la Juve di Trapattoni superare la Roma di 2 punti, 3 gol fatti, 6 gol subiti in meno e +9 in differenza reti.

JUVENTUS 1981/82: La Juventus concede il bis l’anno successivo, quello della “Seconda Stella” e della volata con la Fiorentina risolta dal rigore di un partente Brady (sacrificato per far spazio dopo il Mondiale a Platini e Boniek) a Catanzaro, con 48 gol fatti e solo 14 subiti.


INTER 1988/89: L’Inter dei record di Trapattoni (che ha avuto in carriera come allenatore per 6 volte il migliore attacco e 6 volte la miglior difesa, record assoluto il primo e in coabitazione con Capello il secondo) non poteva non far parte di questa classifica. 11 punti di vantaggio sul Napoli e vittoria in tutte le classifiche, compresa la cannonieri dove a spuntarla fu Aldo Serena con 22 gol.



MILAN 1992/93: In un campionato dalle difese piuttosto ballerine, il Milan di Capello riesce a spuntarla in tutte le classifiche nonostante i 32 gol subiti.

JUVENTUS 2001/02: Scudetto vinto in volata il celebre 5 maggio per la Juventus, che legittima la vittoria vincendo tutte le classifiche: 1 punto sulla Roma e 2 sull’Inter in campionato, 2 gol fatti più dell’Inter, 1 gol subito meno della Roma e Trezeguet capocannoniere.

JUVENTUS 2002/03: La seconda Juve di Lippi si ripete l’anno successivo. Scudetto vinto con ben 7 punti sull’Inter, ma successo di misura nella altre classifiche: stessi gol fatti dell’Inter e un gol subito meno del Milan.

JUVENTUS 2004/05: Il primo dei due scudetti revocati per Calciopoli alla Juventus di Fabio Capello era stato uno scudetto vinto con il percorso netto: 1 gol in più del Lecce (che, seppur undicesimo, segnò tantissimi gol) e 1 gol subito meno del Milan.

INTER 2008/09: La prima Inter di Mourinho vince senza problemi lo scudetto e si dimostra miglior difesa (3 gol subiti meno del Milan) e miglior attacco (pari merito col Milan).

INTER 2009/10: L’ultima a riuscire nell’en plein è ancora una volta l’Inter di Mourinho che, nell’anno del Triplete, chiude il campionato con 2 punti, 7 gol fatti e un +14 in differenza reti più della Roma e 5 gol subiti meno del Milan.


LE ANNATE PARTICOLARI

JUVENTUS 1930/31: Nel primo anno del “quinquennio”, la Juventus si aggiudica il titolo nonostante tre terzi posti nelle classifiche considerate. A farne le spese la Roma del capocannoniere Volk (“Io non penso. Tiro”), che vince tutte le classifiche anche grazie a un 5-0 nello scontro diretto in casa ma perde lo scudetto per 4 punti.

JUVENTUS 1934/35: L’ultima Juventus del “quinquennio” vince il campionato ma si piazza al quinto posto nella classifica degli attacchi segnando ben 18 gol meno della Roma del capocannoniere Guaita. Nonostante la miglior differenza reti, la Roma si piazza solo quarta.

BOLOGNA 1935/36: “Lo squadrone che tremare il mondo fa”, capace di portare a Bologna 4 scudetti in 6 anni, inizia il suo ciclo vincendo il primo scudetto ma perdendo tutte le altre classifiche e piazzandosi addirittura ottavo negli attacchi (22 gol meno dell’Inter di bomber Meazza, 25 gol contro i 10 di Schiavio, miglior realizzatore dei rossoblu). L’Inter dell'ungherese Gyula Feldmann chiude quarta nonostante la miglior differenza reti.

BOLOGNA 1936/37: La storia si ripete l’anno successivo. Bologna perdente in tutte le classifiche ma capace di vincere lo scudetto con tre punti di vantaggio sulla Lazio. Il Bologna, guidato come l'anno precedente dall'ungherese di origine ebraica Arpad Weisz, sfrutta un gioco basato sulla difesa e il contropiede e la capacità di perdere pochissime partite pareggiandone molte (fattore decisivo ai tempi in cui la vittoria valeva solo due punti). Curiosamente la differenza reti viene vinta ancora una volta dalla squadra di Gyula Feldmann, in questa stagione sulla panchina del Torino.


BOLOGNA 1938/1939: Curioso Triplete per il Bologna, stavolta guidato dall'austriaco Felsner dato l'allontanamento di Weisz a seguito delle "leggi razziali", che ancora una volta trionfa senza primeggiare in nessuna classifica, ma si consola con la vittoria in classifica marcatori della sua punta Puricelli. La Triestina, nonostante la miglior difesa del campionato, si piazza quattordicesima e si salva solo grazie alla differenza reti.



INTER 1952/1953: Un’esemplare esecuzione del Catenaccio porta all’Inter di Alfredo Foni il suo primo scudetto del dopoguerra. Nono attacco con appena 46 gol fatti, l’Inter si dimostra fortissima in difesa (24 gol subiti). La Juventus chiude a 2 punti di ritardo nonostante i 73 gol fatti (ma i 40 subiti…).

MILAN 1956/57: Il Milan sfiora il percorso netto ma deve cedere lo scettro di miglior difesa al Padova di Nereo Rocco (l'unico allenatore ad aver perso ben tre campionati nonostante la miglior difesa), che chiude però all’undicesimo posto salvandosi per soli 3 punti.

JUVENTUS 1957/58: A Torino arrivano Charles e Sivori (50 reti in due) e la Juventus diventa una macchina da gol capace di vincere lo scudetto nonostante la settima difesa del campionato (con 2 gol subiti in più persino dell’Alessandria, dodicesima).


JUVENTUS 1960/61: Nella stagione del ritiro di Boniperti, ancora una pessima difesa per la Juventus (ottava, con 4 gol subiti in più pure della retrocessa Bari), ma è sempre scudetto, accompagnato dal miglior attacco e dalla migliore differenza reti grazie al discusso 9-1 contro l’Inter (che schierò per protesta la Primavera). La sfida originariamente venne sospesa per invasione di campo cosa che portò allo 0-2 a tavolino. Il ricorso della Juventus cambiò le carte in tavola e fu deciso di rigiocare la partita a campionato finito, con i bianconeri già matematicamente campioni d'Italia.

MILAN 1961/62: Un attacco molto prolifico, guidato dal capocannoniere José Altafini, permette ai rossoneri di Rocco (passato alla storia come difensivista ma capace di allenare per quattro volte il miglior attacco della Serie A) di vincere il campionato nonostante la quinta miglior difesa.

INTER 1964/65: Stesso destino per la Grande Inter di Helenio Herrera tre anni dopo. Quinta miglior difesa ma campione d’Italia.

JUVENTUS 1966/67: Heriberto Herrera, il suo “Movimiento” e una difesa arcigna permettono alla Juve di tornare campione d’Italia senza vincere nessun’altra classifica e piazzandosi quinta in quella dell’attacco (con 15 gol meno dell’Inter). I soli 19 gol subiti non bastano per battere i 17 subiti dal Cagliari.

FIORENTINA 1968/69: La Fiorentina del "Petisso" Pesaola porta a casa lo scudetto senza predominare nelle altre classifiche. Perde solo una partita, ma segna 17 gol meno dell’Inter (che termina quarta nonostante la miglior differenza reti) e ne prende 6 più del Milan in un campionato dominato dalle difese e con pochi gol realizzati. 


INTER 1970/71: Anche l’Inter l'anno successivo vince lo scudetto non primeggiando nelle altre graduatorie. Nonostante l’esonero di Heriberto Herrera, sostituito da Invernizzi, e le 4 reti segnate in meno del Milan, i 24 gol di Boninsegna bastano ai nerazzurri per vincere il tricolore.

JUVENTUS 1972/73: 20 gol segnati meno del Milan che chiude secondo a un punto, 6 gol subiti più della Lazio e differenza reti peggiore del Milan (che perde sempre sotto la guida di Rocco, affiancato in questa stagione da Cesare Maldini, il secondo titolo in tre anni nonostante primeggi in questa classifica) non bastano a impedire alla Juventus di Vycpalek di conquistare il quindicesimo scudetto.

JUVENTUS 1976/77: Nell’annata dei 51 punti, vinta per un solo punto al termine di un’appassionante volata col Torino, la primissima Juventus di Trapattoni fa peggio del Toro nei gol fatti (1 in meno), subiti (6 in più) e ovviamente anche nella differenza reti.

INTER 1979/80: L’Inter di Bersellini vince il campionato nonostante una difesa non eccezionale, che subisce 10 gol più del Torino (che chiude terzo in classifica).

MILAN 1993/94: Una grandissima difesa (solo 15 gol subiti e record di imbattibilità per Sebastiano Rossi) permette al Milan di Capello di vincere lo scudetto con soli 36 gol fatti (25 meno della Sampdoria) e una differenza reti peggiore di 12 gol rispetto a quella della Juventus. Su 19 vittorie rossonere, 14 arrivano con un solo gol di scarto, le altre cinque con 2-0 contro Piacenza, Cremonese e Atalanta in casa e contro la Roma all’andata e al ritorno.


JUVENTUS 1994/95: Dopo nove anni di insuccessi in campionato, la Juventus torna campione d’Italia sotto la guida di Marcello Lippi ma, nonostante i 10 punti di vantaggio su Lazio e Parma, non vince in alcuna altra classifica. 10 gol meno della Lazio di Zeman, 7 gol subiti più della Roma e una differenza reti peggiore per 8 gol di quella della Lazio.

JUVENTUS 1996/97: Secondo scudetto per la Juve di Lippi, rinforzata dall’arrivo di Zinedine Zidane. Il miglior attacco però è della Sampdoria (che chiude sesta), con la Juve solo quarta in questa classifica.

MILAN 1998/99: Il Milan di Zaccheroni conquista il titolo con 1 punto di vantaggio sulla Lazio ma chiude con 10 gol meno della Roma (miglior attacco ma quinto posto finale) e ne subisce 3 più della Lazio, che supera i rossoneri anche nella differenza reti.

MILAN 2003/04: L’ultima squadra ad aver vinto il campionato senza arrivare prima in nessuna altra classifica è il Milan di Kakà, che vince con 11 punti di vantaggio sulla Roma pur segnando 3 gol in meno e subendone 3 in più rispetto ai giallorossi, che si impongono in tutte le classifiche ma perdono lo scudetto.

JUVENTUS 2005/06: Ufficialmente in questa annata lo scudetto l’ha vinto l’Inter, ma lo segnalo perché senza Calciopoli sarebbe stato l’ultimo anno in cui una squadra ha vinto il campionato senza avere la migliore differenza reti (+47 della Juve contro il +54 del Milan).

INTER 2006/07: Ibrahimovic trascina l’Inter di Mancini allo scudetto con un vantaggio abissale (24 punti) sulla Roma. Non ha però la miglior difesa (della Fiorentina, che chiude sesta) ed è l’ultimo anno in cui lo scudetto non è stato assegnato alla squadra che ha subito meno gol.


JUVENTUS 2012/13: Per trovare l’ultima annata in cui il campionato non è stato vinto dall’attacco più prolifico non c’è bisogno di andare troppo indietro… la Juventus di Conte nella scorsa stagione ha avuto il terzo miglior attacco dietro a Napoli e Fiorentina.

Quest’anno la sfida è fra le squadre che per il momento hanno il miglior attacco (Juventus) e la miglior difesa (Roma), con Conte e Garcia che si giocheranno fino alla fine anche il primo posto nella classifica della differenza reti.

Infine una curiosità: Eriksson e Zeman si dividono lo sfortunato record di aver guidato per tre volte il miglior attacco senza riuscire a vincere nello stesso anno il campionato (lo svedese con la Roma 85/86, la Sampdoria 93/94 e la Sampdoria 96/97; il boemo con la Lazio 94/95, la Lazio 95/96 e la Roma 98/99).

2 commenti:

  1. MILAN 1992/93: In un campionato dalle difese piuttosto ballerine, il Milan di Capello riesce a spuntarla in tutte le classifiche nonostante i 32 gol subiti.

    C'era un motivo per cui quell'anno le difese subirono una marea di reti: era la prima stagione in cui fu introdotto il divieto al portiere di raccogliere di mano nella propria area il pallone passatogli volontariamente di piede da un compagno.

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    1. Ottima osservazione ma io ricordo pure la mania del calcio offensivo post Sacchiana che spingeva molti allenatori a pensare più all'attacco che alla difesa e a schierare a zona difese formate da gente cresciuta imparando a giocare a uomo...

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