Nuovo appuntamento con la Media
CEAE, la classifica ponderata di Serie A alla maniera di Calcio e Altri
Elementi che si propone di pesare la classifica in relazione alla difficoltà
delle partite affrontate.
Potete trovare la spiegazione di come funziona la Media CEAE a questo link:
Potete trovare la spiegazione di come funziona la Media CEAE a questo link:
La sconfitta del Torino a Udine permette al Sassuolo di risalire in terza fascia nonostante la sconfitta (meno pesante) con la Juventus:
Prima Fascia: Juventus, Roma, Napoli, Lazio, Milan, Inter e Fiorentina
Seconda Fascia: Genoa, Sampdoria e Palermo
Terza Fascia: Sassuolo
Quarta Fascia: Torino
Quinta Fascia: tutte le altre
CLASSIFICA DI SERIE A CON LA MEDIA CEAE
Ricordo che il colore
dello sfondo per ogni squadra
dipende dalla rispettiva fascia e che a parità di punti le squadre sono
inserite in classifica in ordine alfabetico. Inoltre, per esemplificare al
meglio la situazione di ogni squadra, P è la classica colonna con il
punteggio mentre PD rappresenta il numero di Partite
Difficili già giocate da ogni squadra (su un totale di 17 da disputare nel
campionato).
La Juventus approfitta di un altro passo falso
della Roma in una partita teoricamente “facile” e sale a 11 punti di
vantaggio nella classifica reale e a 9 in quella ponderata. La prossima
settimana la truppa di Allegri sarà impegnata a Palermo e il numero di gare
“difficili” già giocate da bianconeri e giallorossi tornerà in equilibrio. A
differenza di quanto si poteva prevedere a inizio stagione, e di come sembrava
stesse sviluppandosi la Serie A nella prima parte del girone d’andata, molto
probabilmente per la matematica certezza dello scudetto saranno necessari
diversi punti in meno del classico spartiacque di quota 80. Basti pensare che
vincendole tutte, impresa improbabile vista la forma attuale della squadra di Garcia,
la Roma può arrivare solamente a 86 punti quando l’anno scorso ha chiuso il
campionato a 85. Se i giallorossi si limitassero a mantenere la loro Media CEAE
da qui a fine stagione, e riuscissero comunque a conservare il secondo posto,
chiuderebbero a 74 punti e sarebbe un record negativo eguagliato nei
campionati di Serie A a 20 squadre con 3 punti in palio per la vittoria. Solo
nel 2008/09 la seconda in classifica (in quel caso la Juventus) ha
terminato con un punteggio così basso. Per la cronaca, invece, il numero di
punti minimo conquistato da una squadra campione d’Italia dall’ultima riforma
dei campionati (non considerando l’anomala stagione 2005/06) è di 82 (Inter
2009/10 e Milan 2010/11): anche questo record potrebbe essere battuto.
Dietro alla Roma, il Napoli perde una grande occasione per l’aggancio al secondo posto nella classifica ponderata facendosi raggiungere proprio nel finale dall’Inter dopo essere stato in vantaggio 2-0. La Lazio, pur avendo asfaltato la Fiorentina nello scontro diretto dell’Olimpico e aver agguantato i partenopei nella classifica reale, si ritrova dietro al Napoli e a pari punti con i viola perché da ora in poi avrà un calendario più complicato di entrambe. La lotta fra la seconda e la quinta posizione è ancora aperta a qualsiasi risultato.
La promozione del Sassuolo in terza fascia e il pareggio del Genoa a Empoli accendono ancora di più l’interessantissima lotta per la sesta posizione, che potrebbe risultare utile per agganciare l’ultimo posto disponibile per l’Europa. I rossoblu perdono infatti 4 punti in Media CEAE (chiuderanno la stagione proprio a Reggio Emilia contro gli uomini di Di Francesco, mentre hanno già giocato a Torino) e vengono riagganciati dalla Sampdoria, che sembrerebbe la grande favorita per questa volata guardando la classifica reale ma che è attesa come detto da un percorso tutt’altro che facile da qui alla fine. Fra i 3 e i 5 punti di distanza dalle due genovesi troviamo altre sei squadre, tutte ancora in grado di dire la loro. Fra queste segnalo il Sassuolo (nettamente la squadra con gli impegni più difficili fino ad ora e con le potenzialità di fare un ottimo sprint finale), la giornata negativa del Palermo (2 punti persi a Cesena e altri 2 per il passaggio di fascia del Sassuolo, ancora da affrontare a Reggio Emilia) e le due milanesi che, nonostante due pareggi, sono più vicine all’obiettivo oggi rispetto alla scorsa settimana. L’Inter, mantenendo il –20 con il pareggio a Napoli, approfitta del –4 del Genoa per dimezzare lo svantaggio e portarsi a soli 4 punti ponderati dalle genovesi. Il Milan, nonostante abbia gettato alle ortiche un’altra grande occasione di migliorare ulteriormente la classifica, guadagna due punti sul Genoa (-2 per il pareggio interno casalingo, +4 per i punti persi dal Genoa) e si porta a –5 dal sesto posto.
Prima di chiudere la parentesi sull’Europa League
permettetemi una doverosa precisazione: ieri Galliani ha motivato il
Milan al raggiungimento del settimo posto che, secondo lui, in
particolari condizioni potrebbe voler dire Europa League. Nessuno ha
osato contraddirlo, d’altra parte Galliani su queste cose non sbaglia mai
giusto? (basta ricordare la gaffe di qualche mese fa sul discorso che la terza
del campionato rischiava di non fare la Champions, segnalata solo qui su
“Calcio e Altri Elementi” mentre il resto della stampa gli era andata dietro
senza nemmeno controllare). Ecco… io personalmente credo che Galliani si sbagli
anche stavolta: nei nuovi regolamenti Uefa fino a questo momento pubblicati (la
versione integrale deve ancora essere resa nota) sono specificati numerosi casi
particolari e in nessuno di questi è scritto che l’eventuale vittoria
dell’Europa League (che comporta l'automatica qualificazione alla successiva Champions League) da parte di una squadra che arriva a qualificarsi per la
successiva Europa League in campionato libera un posto a una connazionale nella
seconda competizione europea. Applicando il principio sempre utilizzato
dall’Uefa in casi simili, uno scenario del genere vedrebbe 4 squadre italiane
in Champions League (le prime tre del campionato e la vincente di Europa
League) e 2 in Europa League, senza alcun ripescaggio della settima di Serie
A. Un aumento di contingente fino a quest’anno era previsto solo nel caso
in cui la detentrice di una delle due coppe non si qualificasse alla successiva
edizione delle due competizioni tramite campionato. Questo seguendo un preciso
dettame: la vincente (e solo lei) merita un posto extra in Europa, ma non a scapito di altre che
se lo conquistano sul campo. L’equivoco a mio avviso, leggendo anche cosa hanno
scritto alcuni giornali, è nel sostenere che secondo il regolamento l’Italia ha
sempre e comunque diritto a tre squadre in Europa League. In realtà nei
regolamenti non c’è scritto nulla del genere. Si parla di “”massimo” 3 squadre
e c’è pure scritto che casi particolari potrebbero portare a delle
modificazioni nel numero delle squadre…
Tornando al campionato, mentre l’Empoli e le due veronesi
possono guardare al futuro con sempre maggiore serenità, a mantenere un po’
viva la lotta in zona salvezza ci pensa l’Atalanta, fermata sul pari dal
redivivo Parma. I bergamaschi mantengono comunque i 6 punti ponderati di
vantaggio sul terzultimo posto grazie alla sconfitta del Cagliari con la
Sampdoria (-1 in Media CEAE) e al pareggio casalingo del Cesena con il
Palermo (-2). Il Parma perde invece una grossa occasione di riaprire,
almeno virtualmente, la corsa a una miracolosa salvezza: avesse battuto
l’Atalanta avrebbe ridotto a 8 i punti ponderati di distanza dalla squadra
allenata ora da Reja. Tanti punti comunque da recuperare vista anche la
situazione ambientale nella città emiliana, ma sempre meno degli undici
attuali…
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