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Nuovo contributo di Rado Il Figo in sette puntate, questa volta dedicato ai ranking per nazionali.
Premesse
Alla
classifica finale di ogni torneo, il mondo del calcio ormai affianca i vari ranking, che pur essendo sempre
“classifica” in inglese, hanno acquisito un’accezione particolare dovuta al
loro uso principale, il parametro
(praticamente) unico di riferimento nella composizione
delle fasce di merito sportivo nei sorteggi, a livello sia di club sia di
nazionali, quali indici di valutazione
della forza attuale delle squadre interessate.
Con
il passare del tempo vi è stato l’inevitabile susseguirsi di ritocchi e
versioni al fine di giungere alla meta del metro
di giudizio perfetto; in realtà, traguardo
irraggiungibile perché tutti i ranking, per quanto legati a numeri e cifre,
sono comunque frutto di scelte
soggettive (p.es., l’arco temporale coperto e la quantificazione dei pesi
correttivi) e basati sui risultati
ottenuti nel passato, senza dimenticare l’esistenza di situazioni talmente al limite dove ogni valutazione non risulta mai
del tutto soddisfacente (si veda il Paraguay
nella Coppa America 2011, sconfitto
in una finale raggiunta… senza mai vincere una gara se non ai rigori).
Limitandomi
a quelli per nazionali, al fine di
illustrarne le differenze fra uno e l’altro, il consueto strumento ottimale è stilare
i ranking a una data prefissata, uguale per tutti: pertanto, in quest’analisi
valuterò le nazionali affiliate all’UEFA
al termine di Euro 2016 usando i 7 principali finora adottati aventi
carattere “universale”, cioè capaci di generare una graduatoria che abbracci
tutte le federazioni della confederazione. I ranking usati sono stati ben di
più ma gli esclusi hanno come “obiettivo” solo le partecipanti a una specifica
fase finale e riproporli in uno scenario più ampio avrebbe inevitabilmente
portato a creare un eccessivo numero di ex æquo, tale da
vanificare lo scopo di una qualsiasi classifica.
Alcuni
ranking devono essere preliminarmente sottoposti a un’operazione di adattamento alla realtà europea (e del
calcio a 11), poiché una pedissequa applicazione porterebbe a risultanti fuorvianti. Pertanto, non mi
fermerò alla mera lettera degli algoritmi di calcolo ma cercherò di rivelarne
la ratio e di “trasportarla” nell’ambiente UEFA. Infine, per esigenze di
brevità, tutte le nazionali sono identificate, nel testo e nelle tabelle, dalla
sigla FIFA.
A rendere più
stimolante il tutto, rapporterò ogni ranking al sorteggio dei gironi europei di qualificazione alla Coppa del Mondo
2018 sotto due punti di vista:
1) valutando la difficoltà del girone reale dell’ITA
(il G, dove affronta ESP, ALB, ISR, MKD e LIE) secondo i responsi del ranking
appena analizzato;
2) effettuando un “risorteggio” del gruppo dell’ITA,
usando le (diverse) fasce di merito di merito scaturite dal ranking analizzato
e mantenendo il medesimo livello di difficoltà (relativa) del reale.
A
tale scopo, nella tabella espositiva le nazionali sono contraddistinte per
fasce colorate per meglio individuare quelle di merito (gialla la prima, grigia
la seconda, rossa la terza, verde la quarta, azzurra la quinta e viola la sesta,
con la RUS, esentata, lasciata in
bianco).
Ranking AFC
Il primo ranking
presentato, seppur oggi abbandonato, è anche il più semplice, essendo
null’altro che la classifica finale completa
(qualificazioni comprese) di Euro 2016. Tuttavia esiste una differenza rispetto a come si stila di
consueto poiché, a parità di turno di eliminazione, fanno testo i risultati lì (e non fin lì) ottenuti, accentuando così,
specie dove vi è l’eliminazione diretta, il rischio di:
a) avere pari
merito, come GER e WAL entrambe terze
perché tutt’e due sconfitte 2-0 in semifinale;
b)
iniqua valutazione per il livellamento
fra quanto ottenuto al 90’ e al 120’, come per la CRO, sconfitta 1-0 ai supplementari dal POR agli ottavi, e per tale motivo posta nella stessa posizione
della NIR (anch’essa perdente 1-0) e
sotto ENG e IRL (superate 2-1) ma per
tutt’e tre con risultati al 90’.
Inoltre,
in ambito asiatico i tornei sono
strutturati in modo tale che, in ogni turno, tutte le squadre impegnate
giochino lo stesso numero di gare, accortezza
non presente dalle nostre parti; tuttavia, i “danni” concreti si riducono
all’unico girone eliminatorio a 5 (e non 6) squadre, a causa del quale, fra i
punti e la differenza reti, inserisco il discriminante aggiuntivo del minor
numero di partite giocate. Poi, per motivi di “conformità” con gli altri
ranking (seppur non tutti), dove non è conteggiata in alcun modo, alla CRO e alla SRB sono “restituiti” i punti delle penalizzazioni subite. Infine il KOS, assente a Euro 2016, è inserito d’ufficio in coda.
Legenda. FED: federazione; T: turno di eliminazione (V: vincitore; F: finale;
S: semifinali; Q: quarti di finale; O: ottavi di finale; G: gruppi della fase
finale: P: spareggi; G: gruppi delle qualificazioni).
L’ITA si piazza al 5° posto, alla pari con la POL, terminando in prima fascia; il
sorteggio mondiale, secondo i canoni AFC, vede gli Azzurri privi di avversari
di terza, avendone 2 di seconda, ESP e
ALB (!).
Il “risorteggio”
qui è duplice, complice l’ex æquo con la POL;
pertanto, considerando l’ITA:
a) 5ª, termina nel Gruppo E, in compagnia di TUR, CZE, BLR, SRB e (nuovamente) MKD;
b)
6ª, termina nel Gruppo F, in
compagnia di ENG o IRL (anch’esse
alla pari), SWE, NED, LVA e MLT.
Ranking UEFA 1
Il
secondo ranking è il primo elaborato proprio dall’UEFA, accomunato con quello AFC da due caratteristiche: oltre
a non essere più usato, soppiantato dalla seconda e attuale versione, è
anch’esso molto semplice, trattandosi della media punti per partita ottenuta nelle gare dei gruppi di
qualificazione all’ultima edizione di Europei (2016) e Mondiali (2014). Sono
quindi escluse le gare sia delle fasi finali sia degli spareggi, e non si tiene
conto delle penalizzazioni subite da CRO
e SRB; nessun correttivo è previsto per la FRA, esentata dalle ultime eliminatorie, che è quindi valutata
esclusivamente per quanto raccolto nel cammino verso il Brasile. Infine, in
caso di parità, prevale chi ha la maggiore media punti nelle qualificazioni più
recenti, mentre il KOS, assente in
entrambi i tornei, è nuovamente posto d’ufficio in coda.
Legenda. FED: federazione; M: media punti per gara (P/G); P: punti; G: gare.
ESP e ENG, in testa alla
classifica, hanno però fatto seguire, a brillanti campagne eliminatorie, esiti opachi nella fasi finali, fra
l’altro i medesimi: eliminazione ai gironi nei Mondiali e agli ottavi negli
Europei. I due vincitori dei tornei
interessati si piazzano al 3° (GER) e 5°
(POR) posto; in mezzo il BEL. Per l’ITA
non cambia granché rispetto all’AFC, attestandosi in 6ª piazza.
Nell’ottica
UEFA, il girone eliminatorio mondiale dell’ITA
si rivela privo di formazioni di seconda e terza fascia, “compensate” da due di
quarta (ISR e ALB) e di prima (agli
Azzurri si affianca la citata ESP),
mentre il “risorteggio” consegna l’ITA al Gruppo
F, in compagnia di BIH, TUR, ALB
(nuovamente), MDA e MLT.
Appuntamento a domani con la seconda parte.
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