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Dopo averci raccontato tutti gli spareggi dell'Italia, Rado il Figo torna su "Calcio e Altri Elementi" per narrarci tutti gli spareggi che hanno visto come protagonista la Svezia, nostra rivale nei playoff in programma fra pochi giorni.
Introduzione
Anche la presenza della Svezia negli spareggi è episodica, avendoli conosciuti (nel
medesimo contesto definito nella precedente analisi) appena 6 volte, contro le 7 dell'Italia; tuttavia ne è diventata recentemente un cliente fisso, essendo
rimasta coinvolta, a vario titolo, in ben 4 delle 5 serie più recenti di
ripescaggi, di cui le ultime 3, compresa l'attuale, consecutive.
La “inevitabile” prima volta
Una nota comune degli spareggi
svedesi è l'aver sempre interessato la
fase eliminatoria di Mondiali ed Europei: inoltre, le prime due esperienze
sono vissute a causa delle norme
particolarmente restrittive delle rispettive epoche.
Tutto inizia con la partita che
assegna in extremis l'unico biglietto
per tre squadre in dotazione al Gruppo 1 del Vecchio Continente per Cile 1962. Girone affrontato dalla Svezia come vice campione in carica e
giungendo all'ultima gara a punteggio pieno; purtroppo, il Belgio ha compiuto il percorso… uguale e contrario, perdendo tutt'e
4 le partite a disposizione. Conseguentemente, la Svizzera, per vincere il viaggio in Sud America, deve battere due
volte di fila gli scandinavi, prima in casa nella partita finale e poi nello
spareggio eventualmente così conquistato.
La sfida di Berna è equilibrata e vive di rapidi botta e risposta; nel primo
tempo, al vantaggio ospite di Simonsson
al 2’ risponde già all'8’ Antenen;
nella ripresa i padroni di casa vanno avanti al 69’ con Wütrich ma sono ripresi immediatamente al 76’ da Brodd. Si rivela decisiva la marcatura
a 10’ dalla fine dell'elvetico Eschmann,
che rimanda ogni discorso allo spareggio del 12 novembre 1961 a Berlino, valendo solo i punti conquistati (6 a
testa) e nulla importando la (clamorosamente) superiore differenza reti della
Svezia (+7 contro 0).
I gialloblù, pesantemente impostisi 4-0 nella partita interna del
Gruppo, paiono volersi ripetere nella gara decisiva: Brodd li porta avanti al 21’ e dopo pochi minuti è la traversa a negargli il raddoppio;
tuttavia, i rossocrociati si risvegliano al ritorno dagli spogliatoi, mentre
gli svedesi lentamente perdono energie, e il sorpasso si materializza nel breve arco di 5 minuti, grazie alle
reti di Schneiter (67’) e Antenen (72’).
La Svizzera parte per il Cile, mentre la Svezia dovrà attendere altre due edizioni per ricalcare il
palcoscenico iridato.
Lo fanno apposta?
Con il senno di poi, la domanda è spontanea: le regole vigenti
durante i primi due precedenti si fermano sempre… un discriminante prima di
quello che avrebbe qualificato gli scandinavi. Infatti, la Svezia rivive lo
spareggio nelle eliminatorie di Germania
1974, nuovamente inserita nel Gruppo 1 europeo e sempre con un biglietto
unico a disposizione per (stavolta) 4 contendenti.
Con i calendari standardizzati
attuali sarebbe impossibile ma
all'epoca poteva tranquillamente accadere che le ultime 3 gare in programma
corrispondessero…. all'intero “ritorno” della Svezia, affrontandovi una dietro l'altra le sue avversarie. Tutte
sfide marcate da un estremo equilibrio,
come testimonierà poi la classifica finale: si parte con la risicata vittoria
interna 3-2 sull'Austria e si
prosegue con lo scoppiettante pareggio 3-3 esterno in Ungheria, risultati che bloccano le due nazionali dell'ex Impero
Asburgico a quota 8 punti. La Svezia
segue a due lunghezze e pertanto, valendo la vittoria ancora 2 punti, le
diventa indispensabile imporsi nell'ultima uscita per un incredibile arrivo a tre in testa alla classifica. Compito
all'apparenza morbido, per quanto in trasferta, poiché vi affronta l'esordiente
(nel torneo) Malta, reduce da 5
rovesci, ma alla resa dei conti assai più ostico, considerando che gli isolani
si portano pure in vantaggio con Toninu
Camilleri, prima di soccombere sotto i colpi di Kindvall e Bo Larsson, quest'ultimo dal dischetto.
Il 2-1 si rivela insufficiente alla causa svedese:
l'appena introdotta differenza reti
è fatale all'Ungheria, fuori dai giochi col suo +5, ma non risolve nulla per Austria e Svezia, appaiate a +7 e
rimandate a… novembre (il 27 del 1973)
per il necessario spareggio; e dire che gli scandinavi hanno segnato (e subito)
una rete in più dei centro europei, ma il numero
di segnature sarà introdotto solo a Messico
1986.
Si deve scendere in campo a Gelsenkirchen e la Svezia pare voler metter subito in ghiaccio la contesa: apre
all'11’ Sandberg e raddoppia al 28’ Bo Larsson, ancora su rigore, ma gli
austriaci impiegano 2 minuti appena a dimezzare le distanze con Hattenberger. La successiva ora di
gioco non produce più nulla alla voce “marcatori” per cui la Svezia stacca il biglietto per la
Germania dove sarà l'unica nazionale, oltre agli organizzatori, a non perdere
contro Cruijff e compagni.
Un lungo silenzio e poi…
Complici le norme tendenti a
evitare impegni supplementari, bisogna attendere che i Mondiali ritornino di
scena in Germania (ora unita) per
ritrovare la Svezia coinvolta in spareggi e simili… e nuovamente maledicendo le regole vigenti
all'epoca. Per l'edizione 2006 della Coppa FIFA, è inserita nel Gruppo 8 europeo, che chiude in testa a
pari merito con la Croazia a 24 punti
(la vittoria ne assegna 3). Solo le prime, però, accedono direttamente alla
fase finale, mentre le seconde devono ricorrere ai ripescaggi: la Svezia è
in netto vantaggio sulla nazionale a scacchi biancorossi nella differenza reti
(+26 contro +16) ma… il regolamento prevede che, in prima battuta, si debba
ricorrere ai confronti diretti, dove
i croati si sono imposti due volte su due; una novità normativa destinata a
rimanere senza seguito e pure
“annullata” a torneo in corso per la fase finale! Tuttavia, la Svezia
supera i ripescaggi senza dover scendere
in campo, vincendo uno dei biglietti diretti per la Germania attribuiti
(anche) alle due migliori seconde.
… uno dietro l'altro
Come anticipato, le qualificazioni
al Mondiale 2006 inaugurano la recente
striscia di presenze quasi consecutive della Svezia nei ripescaggi. A
interromperla non è EURO 2008, perché non sono previsti, ma Sudafrica 2010, dove gli scandinavi non
vanno oltre il terzo posto nel Gruppo 1, sopravanzati di un punto dal Portogallo e di tre dalla Danimarca, nomi che si ripeteranno
nelle ultime due esperienze “attive”.
Infatti, nel mezzo vi sono i
ripescaggi per EURO 2012, nuovamente
superati “a bocce ferme” dalla
Svezia quale migliore seconda e ringraziando molto i Paesi Bassi, battuti nell'ultima uscita del Gruppo E ma affrontati
quando erano già matematicamente certi del viaggio in Polonia/Ucraina.
Le cose non sono così rosee per Brasile 2014: nel Gruppo C, la Svezia si “accontenta” di giocarsela ai ripescaggi
come seconda, rivelandosi la Germania
troppo superiore per strapparle il primo posto, anche se proprio gli scandinavi
negano ai tedeschi il percorso netto, impattando a Berlino
4-4 dopo essere stati sotto per 4-0 fino all'ora abbondante di gioco (ma col
pareggio, al 3’ di recupero, irregolare).
La sorte le abbina il Portogallo: i commentatori pronosticano
una sfida tutta raccolta nel nome dei rispettivi capitani, Ibrahimović da una
parte e Cristiano Ronaldo dall'altra. Ed è così: il 15 novembre 2013, sul campo del Benfica, il portoghese risolve l'andata con una rete a 8’ dal
termine, cogliendo pure un palo subito dopo. Il ritorno, 4 giorni dopo, è una gara a chi segna di più fra i due: dovendo
attaccare, la Svezia è colpita
sempre in contropiede da una tripletta
di Ronaldo fra il 50’ e il 79’, cui risponde la doppietta di Ibrahimović che aveva momentaneamente ribaltato la
situazione fra il 68’ (testa su angolo) e il 72’ (punizione rasoterra).
Storia recente
Ibra si rifà a EURO 2016: la Svezia termina terza nel Gruppo
G, sorpresa dalla rinascita (rivelatasi effimera) austriaca e dalla rimonta
della Russia, quest'ultima apparsa
spacciata al momento delle dimissioni di Fabio
Capello ma capace di acciuffare il secondo posto e la qualificazione
diretta. L'insensato allargamento
voluto da Platini, permette alle terze
di avere ancora voce in capitolo ed ecco aprirsi per i gialloblù le porte dei
ripescaggi, dove le urne individuano nella Danimarca
l'ostacolo da superare.
Il derby scandinavo si rivela semplice come da pronostici della
vigilia: alla Friends Arena, il 14
novembre 2015, l'andata pare avviata verso un comodo 2-0 grazie alle reti a
cavallo dell'intervallo di Forsberg
e (indovina un po'?) Ibrahimović su
rigore ma la zuccata di Nicolai Jørgensen a 10’ dal termine
mette un pizzico di sale al ritorno di 3
giorni dopo a Copenaghen, dove però sempre Ibra decide di zittire tutti con una doppietta (fantastica la seconda realizzazione su punizione) cui i
padroni di casa rispondono ancora sul finire di gara per un inutile 2-2.
Tirando le somme
In conclusione, il ruolino negli
spareggi vede la Svezia in vantaggio,
avendoli superati 4 volte su 6; tuttavia, contando solo le volte in cui è scesa
effettivamente in campo, vi è un perfetto
equilibrio, con 2 eliminazioni e altrettante qualificazioni, fra l'altro
con una precisa alternanza nei due
esiti (altro dato che fa ben sperare gli Azzurri).
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