Follow @Calcioealtri
Rado il Figo ci accompagna in un viaggio a puntate alla scoperta della storia dei sorteggi dei Mondiali di calcio.
Presentazione
Presentazione
Il prossimo 1 dicembre si terrà in Russia il sorteggio che delineerà il volto degli 8 gruppi iniziali
della fase finale della XXI edizione
della Coppa del Mondo FIFA. La pesca dalle urne è l'aspetto del torneo
forse più sottovalutato in assoluto,
pur contribuendo anch'esso ai destini delle squadre in lizza, e spesso in modo
tutt'altro che secondario: eppure, le attenzioni, con annesse polemiche (solitamente pretestuose o legate al nulla), nascono
con la composizione delle fasce e muoiono una volta estratte le palline,
entrando poi nell'oblio più assoluto. Prova ne sia la difficoltà nel reperire informazioni
complete e attendibili sui sorteggi del passato, anche più recente.
La presente analisi ha lo scopo d'illustrare gli aspetti
principali delle procedure adottate finora in questa tappa della competizione: di fatto, ogni sua edizione ne ha
conosciuta una propria ed esclusiva,
poiché la FIFA, contrariamente all'UEFA, nei suoi regolamenti si è sempre
limitata a dettare delle scarnissime
norme-guida senza mai entrare nel dettaglio.
Tuttavia si possono riconoscere due punti fermi: in primo luogo, il sorteggio è sempre stato pilotato, cioè soggetto a vincoli, variamente
stringenti, tesi a evitare “esiti indesiderati” teoricamente possibili
effettuandone uno libero, quali (a citare il più noto e comunemente accettato)
gli scontri fra nazionali
provenienti dalla medesima
confederazione nel primo turno, da ridurre al minimo. A tale scopo, le
nazionali sono preliminarmente suddivise
in fasce, da due a cinque, seguendo criteri geografici e/o di merito, di
volta in volta opportunatamente (ri)definiti.
In secondo luogo, il sorteggio riguarda solo il primo turno, poiché gli abbinamenti nei successivi
sono prestabiliti allestendo un apposito tabellone; le uniche eccezioni datano 1930 e 1954, dove anche gli accoppiamenti per semifinali e quarti
di finale, rispettivamente, furono affidati a una (seconda) pesca dalle urne.
Struttura
e convenzioni
Ricordando che è trattata solo la fase finale, per ogni edizione sono ricordate le “partecipanti” e la “formula” (in brevissimi cenni); spazio
poi alle “fasce”, accompagnate da
una ricostruzione sulle modalità della loro composizione, seguite dal dettaglio
dei “vincoli” del sorteggio e dalle “particolarità”, cioè gli aspetti meno
immediati legati ai precedenti tre punti. Infine, a evidenziare come la fortuna
abbia avuto il suo peso, determinante o meno, è presentato il “girone di ferro”, il gruppo ex-post più difficile teoricamente
possibile con un diverso esito del sorteggio.
Per ragioni di brevità,
le nazionali sono individuate dalla (intuibile) sigla FIFA, distinguendo con (o)
l'organizzatore, (d) il detentore e (*) le teste di serie, mentre
continenti e/o confederazioni sono così abbreviati (fra parentesi il colore
usato per distinguerne i membri nelle caselle delle “fasce” e del “girone di
ferro”):
EU: Europa o UEFA (azzurro)
AF: Africa o CAF (verde)
AS: Asia o AFC (grigio)
OC: Oceania o OFC (arancio)
NA: Nord e Centro America e Caraibi o CONCACAF (rosso)
SA: America del Sud o CONMEBOL (giallo)
Poiché per tutta la Coppa Rimet (dal 1930 al 1970) la FIFA, non solo quantificava quanti posti ogni regione avesse diritto alla fase finale, ma anche quali nazionali ne facevano parte, con scelte bizzarre, per quanto opportune, della Siria “europea” o della Rhodesia (oggi Zimbabwe) “asiatica”, la distinzione fra continenti e confederazioni è stata anche sostanziale.
Infine, a fianco di ogni nazionale è citato il piazzamento:
- nella classifica finale, con 1, 2, 3 o 4 per i primi quattro posti (e con S per le semifinaliste del 1930), Q per i quarti di finale (ovvero la seconda fase a gruppi dal 1974 al 1982), O per gli ottavi di finale e G per la fase a gruppi (ovvero la prima dal 1974 al 1982), per il “girone di ferro”;
- nella graduatoria (vedi infra), per le “fasce” da Messico 1986 in avanti.
- nella classifica finale, con 1, 2, 3 o 4 per i primi quattro posti (e con S per le semifinaliste del 1930), Q per i quarti di finale (ovvero la seconda fase a gruppi dal 1974 al 1982), O per gli ottavi di finale e G per la fase a gruppi (ovvero la prima dal 1974 al 1982), per il “girone di ferro”;
- nella graduatoria (vedi infra), per le “fasce” da Messico 1986 in avanti.
Uruguay
1930
Partecipanti: 13,
così suddivise:
EU (4): BEL, FRA, YUG, ROU
NA (2): MEX, USA
SA (7): ARG, BOL, BRA, CHI, PAR, PER, URU (o)
EU (4): BEL, FRA, YUG, ROU
NA (2): MEX, USA
SA (7): ARG, BOL, BRA, CHI, PAR, PER, URU (o)
Formula: 4
gironi iniziali da quattro (l'1) o tre squadre, le cui prime classificate
accedono alla fase a eliminazione diretta, dalla semifinali alle finali per il
1° e il 3° posto.
Fasce:
prettamente geografiche. Nella I confluiscono le 4 migliori del SA (ARG, BRA, PAR, URU), nella II le 4 europee, mentre nella III (l'unica a
cinque squadre) le 2 del NA e le 3
sudamericane rimaste. Le teste di serie sono 5, individuate nelle 4
componenti la I fascia e negli USA
della III.
Vincoli: ogni
girone deve avere una squadra per fascia, tranne l'1 che ne ha due della III, e
almeno una testa di serie.
Particolarità: gli USA non godono di nessun vantaggio
concreto nell'essere testa di serie, perché inevitabilmente devono finire in un
girone dove ve n'è un'altra, e senza tralasciare come pare non esservi alcun
accortezza a evitare un derby col MEX.
Inoltre, nonostante sia graditissima una finale URU-ARG, gli accoppiamenti per le semifinali non sono affidati né a
un tabellone predefinito né a un sorteggio pilotato ma scelti da uno libero. Infine, la “finalina” non ha
luogo perché la YUG vi rinuncia e
gli USA si… adeguano, e il terzo
posto è (loro) assegnato solo in virtù dei risultati conseguiti fino alle
semifinali.
Girone
di ferro
Tre delle quattro semifinaliste potevano incrociarsi già nel
girone iniziale, con esiti realisticamente nefasti per YUG e USA, per i quali Uruguay 1930 rappresenta la miglior
prestazione di sempre nel torneo (bissata dagli slavi nel 1962).
Italia
1934
Partecipanti: 16,
così suddivise:
EU (12): AUT, BEL, TCH, FRA, GER, ITA (o), NED, ROU, ESP, SWE, SUI, HUN
AF/AS (1): EGY
NA (1): USA
SA (2): ARG, BRA
EU (12): AUT, BEL, TCH, FRA, GER, ITA (o), NED, ROU, ESP, SWE, SUI, HUN
AF/AS (1): EGY
NA (1): USA
SA (2): ARG, BRA
Formula:
integrale eliminazione diretta, dagli ottavi di finale alle finali per il 1° e
il 3° posto.
Fasce: due da 8 squadre l'una. Una
prima distribuzione è su base geografica, con le 2 del SA (ARG e BRA) nella I delle teste di serie, e le 2 restanti extra-europee nella II, anche se il nome di una di
queste ultime è ancora incerto; infatti, la FIFA accetta l'iscrizione tardiva degli USA, avvenuta talmente fuori tempo massimo che… le eliminatorie in
NA sono già bell'e concluse e il MEX,
regolarmente qualificato e già in Italia, è costretto a giocarsi uno spareggio
estemporaneo a Roma contro la nazionale a stelle e strisce, perdendolo.
La seconda suddivisione tocca solo le rappresentanti del Vecchio
Continente, da sparpagliare equamente nelle due fasce: finiscono così nella I,
l'organizzatrice ITA e le più unanimemente
accreditate AUT, TCH e HUN, oltre,
un po' a sorpresa, a GER e NED,
giacché in II si accomodano le 3 superstiti presenti del 1930 (BEL, FRA, ROU).
Vincoli: ogni
ottavo di finale è disputato da una squadra per fascia, mentre dai quarti in
avanti ci si affida agl'incroci predefiniti dal tabellone.
Particolarità: la
formula sportivamente crudele del “dentro o fuori” in ogni gara è mitigata solo parzialmente negli
ottavi, l'unico turno dove gli accoppiamenti non sono lasciati esclusivamente
agli umori della dea bendata.
Girone
di ferro: più propriamente, qui si deve parlare di “incroci terribili”;
le 4 semifinaliste (ITA, TCH, GER, AUT),
tutte teste di serie, potevano ammassarsi nella parte alta del tabellone,
mentre nella parte bassa potevano finire ben 7 delle 8 eliminate agli ottavi (l'HUN unica eccezione), con tutto quel
che ne consegue, p.es.: con una TCH
eliminata ai quarti e/o i magiari
spingersi fino alla finale, in un'inversione dei reali risultati conseguiti.
Francia
1938
Partecipanti: 16,
così suddivise:
EU/AF (13): AUT, BEL, TCH, FRA (o), GER, ITA (d), NED, NOR, POL, ROU, SWE, SUI, HUN
AS (1): DEI
NA (1): CUB
SA (2): BRA
EU/AF (13): AUT, BEL, TCH, FRA (o), GER, ITA (d), NED, NOR, POL, ROU, SWE, SUI, HUN
AS (1): DEI
NA (1): CUB
SA (2): BRA
Formula: confermata
quella dell'edizione precedente, cui si rimanda.
Fasce: due da 8 squadre l'una, la
cui composizione è più laboriosa del solito poiché il sorteggio avviene… a eliminatorie in corso! Infatti, solo in
AS e SA sono terminate, perché fra mancate iscrizioni, ritiri e squalifiche, vi
è rimasta solo una rappresentativa attiva per parte, rispettivamente DEI e BRA. Tuttavia, fino al 1958, solo
europee e sudamericane possono qualificarsi alla fase finale senza mai scendere in campo, mentre
tutte le altre (eccetto le eventuali ammesse di diritto) devono disputare
almeno una partita, consistente in uno spareggio
“eccezionale” con avversaria decisa autonomamente dalla FIFA; pertanto, se
il BRA vola dritto in FRA, le DEI devono attendere la conclusione
delle eliminatorie per conoscere il nome di chi affrontare nel play off.
Nel Resto
del Mondo, se in NA deve ancora iniziare il torneo di qualificazione, in EU
(cui si aggrega l'EGY) sono ancora 6
le posizioni da definire, poiché i NED
(per motivi misteriosi) sono valutati come già certi del passaggio alla fase
finale, anche se la matematica non lo conferma ancora.
Per
ovviare l'inconveniente dei nomi ancora ignoti, s'ipotizza che le incertezze siano (poi) risolte dalla nazionale
teoricamente più forte fra quelle in lizza. Se il campo dovesse sovvertire
i pronostici… tanto meglio per chi ha eliminato la favorita, di cui eredita il
posto in fascia, e per la sua avversaria designata negli ottavi, dove affronta
una compagine reputata più debole.
Per il
resto, si segue la strada già percorsa 4 anni prima: la prima distribuzione su
base geografica fa confluire le 2 americane “sicure”, il BRA e la rappresentante NA
nella I fascia delle teste di serie, e la restante extra-europea, le DEI ovvero chi le dovesse estromettere
nello spareggio, nella II. La seconda suddivisione tocca solo le rappresentanti
del Vecchio Continente, da sparpagliare 6 nella I e 7 nella II: fra le teste di
serie finiscono le qualificate di diritto (novità dell'edizione, destinata a
replicarsi fino al 2002), cioè FRA
organizzatrice e ITA detentrice, e
le 5 più accreditate alla vigilia, individuate in AUT, TCH (o BUL), GER e HUN(o
GRE); nell'altra fascia le restanti, fra cui, nuovamente, BEL e ROU, nonostante non abbiano mai saltato una fase finale.
Vincoli: ogni
ottavo di finale è disputato da una squadra per fascia, mentre dai quarti in
avanti ci si affida agl'incroci predefiniti dal tabellone.
Particolarità: dal
sorteggio al calcio d'inizio del torneo, il
quadro disegnato cambia, e non solo per attestarsi ai responsi delle
eliminatorie, dove TCH, HUN, POL e BEL
sciolgono le incertezze presenti, coi NED
a confermare sul campo la qualificazione già loro attribuita per certa. Dal NA
si hanno due responsi: gli USA,
eliminati (per rinuncia!) sono designati come avversari delle DEI, mentre CUB, unica nazionale di zona a non essersi ritirata cammin facendo,
deve giocarsi la qualificazione in uno spareggio estemporaneo con avversaria
individuata nella (non iscritta!) ARG;
tuttavia, i due play off non hanno
luogo, per il forfait delle due
ripescate. Però, secondo un'altra lettura, fin dall'inizio era previsto uno
spareggio fra la vincente del raggruppamento NA e la detentrice della Copa
América (proprio l'ARG), il che spiegherebbe come la vincente fosse testa di
serie.
Infine, l'AUT è annessa alla GER e scompare politicamente, lasciando il torneo monco di una partecipante, avendo l'ENG (anch'essa non iscritta) declinato l'invito a sostituirla.
Infine, l'AUT è annessa alla GER e scompare politicamente, lasciando il torneo monco di una partecipante, avendo l'ENG (anch'essa non iscritta) declinato l'invito a sostituirla.
Girone
di ferro: più propriamente, si deve (ri)parlare di “incroci terribili”;
le 4 semifinaliste potevano concentrarsi nella parte alta del tabellone, con
tanto di possibile confronto diretto già negli ottavi, essendo la SWE di II fascia, al contrario delle
altre 3 (ITA, HUN e BRA), mentre
nella parte bassa potevano finire ben 6 delle 8 eliminate agli ottavi, permettendo
così, p.es., di far giungere in finale la FRA
dopo un cammino relativamente rilassante (affrontando nell'ordine DEI, CUB e GER), e l'ITA al termine di un autentico tour de force (fronteggiando una dopo l'altra SWE, HUN e BRA)
Brasile
1950
Partecipanti: 16,
così suddivise:
EU/AF (8): FRA, ENG, ITA (d), YUG, ESP, SWE, SUI, X
AS (1): IND
NA (2): MEX, USA
SA (5): BOL, BRA (o), CHI, PAR, URU
EU/AF (8): FRA, ENG, ITA (d), YUG, ESP, SWE, SUI, X
AS (1): IND
NA (2): MEX, USA
SA (5): BOL, BRA (o), CHI, PAR, URU
Formula:
doppia fase a gironi, tutti da quattro squadre l'uno, 4 nella prima e uno,
valevole per il titolo, nella seconda, cui accedono le prime classificate di
quelli iniziali.
Fasce: tre, di cui due da 4
squadre l'una e una da 8. Pur attendendo la conclusione delle qualificazioni,
al momento del dunque alcune posizioni sono scoperte o incerte, complici le
disagiate condizioni economiche e umane, terribile eredità del Secondo
Conflitto Mondiale, che sconsigliano a molti la lunga traversata in terra
brasiliana. Certe le defezioni di TUR e
SCO, cui si è posto rimedio chiamando le eliminate FRA e POR, ma col secondo ancora indeciso, tanto da essere
sostituito da una “X” nelle palline
usate per il sorteggio, e con l'IND
ad altrettanto serissimo rischio rinuncia. In tutti i casi, le fasce sono
facilmente allestite su criteri geografici: la I dedicata alle sudamericane, la II “doppia” per le europee, e la III per il Resto del Mondo, cui si aggrega la BOL, per “manifesta inferiorità”.
La designazione delle 4 teste di serie avviene, invece, con estremo anticipo, durante le Olimpiadi di Londra 1948, e quindi ancor prima che le eliminatorie avessero inizio: le due qualificate di diritto, BRA organizzatore e ITA detentrice, e i vincitori del Torneo Interbritannico 1949/50 (sarà l'ENG), allora valevole come preliminare del Mondiale, e della Copa América 1947, l'ARG, poi ritiratasi e “sostituita” in tale veste dall'URU.
La designazione delle 4 teste di serie avviene, invece, con estremo anticipo, durante le Olimpiadi di Londra 1948, e quindi ancor prima che le eliminatorie avessero inizio: le due qualificate di diritto, BRA organizzatore e ITA detentrice, e i vincitori del Torneo Interbritannico 1949/50 (sarà l'ENG), allora valevole come preliminare del Mondiale, e della Copa América 1947, l'ARG, poi ritiratasi e “sostituita” in tale veste dall'URU.
Vincoli: una
volta abbinata a tavolino una testa di serie per girone (BRA nell'1, ENG nel 2, ITA nel 3 e URU nel 4), questi sono completati in modo che in ognuno vi siano
una squadra di I e III fascia e due di II.
Particolarità: a
sorteggi avvenuti, i timori di rinunce si rivelano fondati. Infatti, il POR (e forse in seconda battuta l'IRL) e l'IND rendono definitivo il loro no, cui si aggiunge quello della FRA, giunto dopo aver realizzato i
chilometri da percorrere per disputare le sue tre gare di girone. Il torneo
prosegue così con 13 squadre,
essendo chiaramente impossibile trovare dei sostituti, ma stranamente non le si
redistribuiscono più equamente con un secondo sorteggio, lasciando inalterati i
responsi di quello effettuato, e avendo così un girone da 3 squadre e uno con
appena 2.
Girone
di ferro
Tre delle protagoniste del girone finale potevano anticipare i
loro incontri in uno degli iniziali, e chissà se l'URU sarebbe riuscito a passare il turno, dovendo affrontare SWE e ESP e non unicamente la più che
abbordabile BOL (sepolta 8-0).
Svizzera
1954
Partecipanti: 16,
così suddivise:
EU/AF (12): AUT, BEL, TCH, FRA, FRG, ENG, ITA, YUG, SCO, SUI (o), TUR, HUN
AS (1): KOR
NA (1): MEX
SA (2): BRA, URU (d)
EU/AF (12): AUT, BEL, TCH, FRA, FRG, ENG, ITA, YUG, SCO, SUI (o), TUR, HUN
AS (1): KOR
NA (1): MEX
SA (2): BRA, URU (d)
Formula: 4
gironi iniziali da quattro squadre, le cui prime e seconde classificate
accedono alla fase a eliminazione diretta, dai quarti di finale alle finali per
il 1° e il 3° posto. È la formula più
assurda della storia dei Mondiali, non tanto per la struttura quanto per le norme che regolano il primo turno;
infatti, ogni girone contiene due squadre di I fascia e altrettante di II ma non sono previste le partite fra compagini
della medesima. Il risultato sono gironi monchi giocati… a eliminazione diretta, poiché nemmeno il pareggio al 90’
è contemplato, venendo confermato solo se “resiste” anche ultimati i
supplementari. La più grave conseguenza è che se nella seconda (e ultima)
giornata di gare, si dovessero affrontare due squadre che hanno vinto la prima,
basterà loro pareggiare per accedere sicuramente ai quarti di finale, come
puntualmente avviene con BRA-YUG (ma
non in HUN-FRG).
Fasce: due da 8 squadre. Oltre
alla formula cervellotica, si aggrava il tutto ripetendo l'esperienza francese
dell'ultimo Mondiale giocato in terra europea, con un sorteggio allestito a eliminatorie in svolgimento; addirittura in
AS e SA devono ancora iniziare! Alla resa dei conti, solo metà dei nomi delle
partecipanti è noto (comprese le due qualificate di diritto) al momento delle
estrazioni, inconveniente cui si pone rimedio esattamente come avvenuto nel
precedente citato, cioè ipotizzando la qualificazione della formazione più
forte e così ragionando per la composizione delle due fasce. In realtà, i
problemi sono solo sul versante europeo, poiché la prima scrematura è sempre su
base geografica, con le due sudamericane
in I fascia e le rappresentanti di AS e
NA in II. Per il Vecchio Continente si ragiona anche in termini di
cassetta, e non solo di valori tecnici: per cui in I fascia finiscono con ENG e HUN, già certe, e ESP, ancora in ballottaggio con la TUR, pure AUT, FRA e ITA (ovvero l'EGY),
paesi confinanti con la SUI e quindi
con concrete possibilità di farvi arrivare numerosi tifosi.
Forse sempre gl'incassi sono la ragione per cui gli organizzatori sono posti in II fascia, a dispetto anche dei risultati lusinghieri ottenuti nelle passate edizioni: affrontare due nazionali di rango nel girone, anche a costo di una precose eliminazione, presumibilmente rende di più dell'affrontare due formazioni di poco richiamo, pur a fronte di una terza gara per i quarti.
Forse sempre gl'incassi sono la ragione per cui gli organizzatori sono posti in II fascia, a dispetto anche dei risultati lusinghieri ottenuti nelle passate edizioni: affrontare due nazionali di rango nel girone, anche a costo di una precose eliminazione, presumibilmente rende di più dell'affrontare due formazioni di poco richiamo, pur a fronte di una terza gara per i quarti.
Vincoli: ogni
girone ha due squadre per fascia, senza però ulteriori accorgimenti a evitare,
p.es., che nel medesimo vi siano due sudamericane o quattro europee.
Particolarità: a
eliminatorie terminate, il quadro definitivo è quasi identico all'ipotizzato,
poiché se da AS, NA e SA escono i “logici” nomi di KOR, MEX e BRA, in EU hanno la meglio tutte le favorite (prime
nominate in tabella), con l'unica pesantissima
eccezione della ESP, beffata dalle rigidissime norme dell'epoca a vantaggio
della TUR, che porta la FRG, sorteggiata nel medesimo girone
degl'iberici, a chiedere un'inversione di fascia a tavolino con gli ottomani,
per evitare di scontrarsi contro la favoritissima HUN, ricevendo un secco rifiuto.
Le astruse norme dei gironi consigliano poi di effettuare un secondo sorteggio per la fase a eliminazione diretta, soggetto al vincolo che le squadre del Girone 1 devono affrontare nei quarti quelle del Gruppo 2, così come quelle del 3 fronteggiare quelle del 4, mentre i successivi incroci sono fissati dal tabellone in modo che due nazionali provenienti dal medesimo girono possano (ri)affrontarsi solo nelle finali (come avviene sia con AUT-URU sia con HUN-FRG).
Le astruse norme dei gironi consigliano poi di effettuare un secondo sorteggio per la fase a eliminazione diretta, soggetto al vincolo che le squadre del Girone 1 devono affrontare nei quarti quelle del Gruppo 2, così come quelle del 3 fronteggiare quelle del 4, mentre i successivi incroci sono fissati dal tabellone in modo che due nazionali provenienti dal medesimo girono possano (ri)affrontarsi solo nelle finali (come avviene sia con AUT-URU sia con HUN-FRG).
Girone
di ferro
Un raggruppamento interamente europeo, contenente tutto il podio
finale (FRG, HUN e AUT) e la
migliore delle estromesse nei quarti di finale (YUG).
Trovi interessanti gli argomenti di questo blog? Ti piacerebbe contribuire a mantenerlo in vita? Senti che chi scrive qui meriterebbe di essere in qualche modo ricompensato? Adesso puoi farlo tramite una donazione!
Per maggiori informazioni sulla donazione e su perché donare clicca qui: http://mds78.blogspot.com/2014/09/se-vuoi-puoi-contribuire-
Pezzi di storia interessantissimi
RispondiElimina