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Ultimo appuntamento
con la storia delle convocazioni della nazionale italiana in questo secolo a
cura di Rado Il Figo.
Qualificazioni: quadro sinottico e formazione
titolare
L’ultima puntata
dell’analisi ha una struttura diversa
dalle altre, avendo come scopo l’individuazione
dei convocati a Francia 2016 seguendo le linee indicative tracciate dalle
precedenti esperienze nel XXI secolo. Ribadisco: è nulla più di un giochino, non esistendo “regole
matematiche” in questo campo, il quale riserva però qualche spunto curioso.
Per tali motivi, non vi è
qui spazio, ovviamente, per l’analisi della fase finale, ancora da disputare,
mentre per le eliminatorie tralascio
lo scenario, dedicandomi solo al quadro
sinottico e alla formazione titolare,
punti di partenza per le “previsioni” su chi sarà chiamato alla trasferta
francese.
Parto, pertanto, dal tabellone riassuntivo dell’utilizzo dei
giocatori durante le 10 partite di qualificazione, nel quale uso due nuovi colori: il “viola”, a indicare i 23 più presenti
in lista (nel quadro definitivo i “blu” e i “verdi”), e il “rosa” per tutti gli altri (i futuri “celesti” e “bianchi”).
Pur avendo di fronte un impegno “matematicamente” più semplice
di tutti i suoi predecessori, causa l’insensato allargamento a 24 finaliste della
Coppa Delaunay (per il quale la qualificazione era garantita alle prime due
classificate, la migliore terza e le vincenti gli spareggi fra le restanti
otto), Conte ha raggiunto il primato di calciatori utilizzati nelle
eliminatorie, 48, uno in più del
Prandelli “brasiliano”, ma con 34 a
recitare un ruolo attivo, poiché 14 non vedono mai il campo.
Nessuno può fregiarsi del
titolo di “sempre presente”, però in 3 colgono il 10 su 10 in lista: di questi,
Darmian è sempre partito titolare ma
venendo sostituito nelle prime due uscite, mentre Candreva gioca in 9 circostanze (saltando l’esordio in terra
norvegese) di cui 6 dall’inizio, e Sirigu
si “conferma” secondo portiere; almeno stavolta, complici gli acciacchi del
titolare Buffon, in un paio di occasioni vede il campo (e in Bulgaria dall’11
di partenza). Dei 6 che seguono a quota 9, per tutti si può parlare di un’assenza
per scelta tecnica, tranne per Buffon
nella trasferta bulgara, e Bonucci,
fermato dalla squalifica dovuta al rosso rimediato in casa contro Malta (!).
La lista “teorica” dei 23 (i “viola”) è la seguente:
P (3): Sirigu, Buffon, Padelli
D (7): Darmian, Bonucci, De Sciglio, Chiellini,
Ranocchia, Pasqual, Barzagli
C (7): Candreva, Parolo, Florenzi, Verratti, Soriano,
Bertolacci, Pirlo
A (6): Pellé, Zaza, Immobile, El Shaarawy, Giovinco, Eder.
Evidente la linea di demarcazione posta esattamente
a metà degli impegni (5), discriminante per non rimanere fra i “rosa”. I
“convocabili” sono ben equilibrati fra i reparti, e potrebbero tranquillamente
essere i definitivi: gli indici, però, sono i più bassi dell’analisi, superati solo dai precedenti del 2014,
attestandosi l’IL a 0,746, l’IG a 0,850
e l’IT a 0,873. Per il consueto “riscontro concreto”: mediamente in ogni
partita di qualificazione, dei 23 “viola”, 17,0 sono in lista, 11,9 giocano e
9,6 da titolari.
La formazione titolare è la seguente:
Il 3-5-2 è lo schema di partenza nettamente più usato da Conte, e lo
schieramento proposto, pur sempre “irreale”, è “sfiorato” in casa contro Malta, dove la fascia sinistra del
centrocampo è ricoperta da Pasqual e
non da De Sciglio. Particolare curioso:
per la prima volta, fra i titolari compare un nome non rientrante fra i 23 più
utilizzati; si tratta di Marchisio,
le cui 4 presenze, per quanto piene (da titolare mai sostituito), lo renderanno
un “celeste” se non addirittura un “bianco”, complice la sua totale assenza nella
seconda (e corrente) stagione.
Per gli indici, bisogna
risalire all’Europeo austro/svizzero di Donadoni (2008), per trovarne di
maggiori: l’IL è 0,809, l’IG 0,720 e
l’IT 0,655. Mediamente degli 11 titolari, in ogni partita 8,9 sono in
lista, 7,9 giocano e 7,2 effettivamente da titolari.
Andamenti
Prima di addentrarmi
nella previsione vera e propria, presento due tabelle che in un colpo d’occhio
riassumono i dati principali dell’analisi.
Nella prima, per ogni
torneo (individuato dall’anno della fase finale), riporto:
- la “difficoltà” nel
superare le eliminatorie, espressa dalla percentuale “statistica” di
qualificazione (%)
- le partite disputate
nelle eliminatorie (D)
- i giocatori impiegati
nelle eliminatorie (E), somma dei giocatori
blu, celesti, verdi e bianchi
- i giocatori impiegati
complessivamente nel torneo (T), aggiungendo
a E i giocatori aranci (dato ovviamente non disponibile per il 2016, sostituito
da un punto interrogativo)
Essendosi l’Italia sempre
qualificata senza ricorrere agli spareggi (non previsti nel 2008), D si
riferisce solo a gare di girone. È evidente
l’inesistenza di legami, nemmeno “empirici”, fra “difficoltà” e/o “durata” delle eliminatorie e giocatori utilizzati, i quali hanno
un andamento tendenzialmente crescente
del tutto indipendente da questi due
fattori. Inoltre, è altrettanto lampante come Conte sia il CT alle prese con il torneo più morbido finora: se la sua % è la più alta e di gran lunga
(circa il 42% superiore al 30% delle due competizioni trapattoniane, e il 77%
al 24,07% degli ultimi due Mondiali), non bisogna dimenticare che pure nei gironi
finali il passaggio del turno è fissato al 67%, in luogo del consueto 50%.
Nella seconda tabella,
riporto il numero di giocatori rientrati, torneo per torneo, nelle 5 diverse categorie “colorate”
adottate.
A voler vedere delle (inesistenti) linee di
tendenza, per il 2016 i “verdi” dovrebbero
toccare quota 10 – 11 (giocando
sulle grandezze assolute), “coperti” dai
4 ai 6 “celesti” (valutando qui le grandezze relative sul totale di
giocatori impiegati) e, per differenza, dai
4 ai 7 “aranci”. Quantificate così le “prevedibili” categorie, passo ora a
“riempirle” con i relativi nomi.
La maledizione del 23°
Comincio la cernita da un punto di vista “globale”: la tabella sottostante riporta, in
ordine decrescente, in quanti tornei (N)
una data posizione nel quadro sinottico (P)
è stata occupata da un “verde” e il
nome corrispondente nell’attuale; le
caselle sfumate indicano i casi in cui vi erano due giocatori a pari merito,
a valere come “mezzo” torneo.
Sul 23°
giocatore più utilizzato nelle qualificazioni pare proprio incombere una
maledizione, giacché nei 7 tornei
analizzati non è mai stato convocato per
la fase finale, con la più apparente che reale eccezione del 2012 dove al
22° posto vi erano Thiago Motta e Mauri
(e il secondo rimase a casa). La tabella si ferma ai primi 10 “fortemente escludibili”,
cui seguono due posizioni, la 4ª (Bonucci)
e la 21ª (Pirlo), entrambe a quota
2, al momento accantonabili come “riserva”.
Dall’altro capo della barricata, sono sempre stati “blu” i giocatori
piazzatisi al 3°, 5°, 9°, 13° e 16° posto, per cui Sirigu, Buffon, Parolo, Immobile e Pasqual dovrebbero essere sicuri della trasferta francese.
Verifico ora se queste prime scelte sono
“confermate” da un esame più “mirato”:
la prossima tabella riporta, torneo per torneo, la percentuale di “verdi” nei
quattro reparti in cui erano divisi i 23 “teorici”, con l’ultima colonna (T) dedicata ai totali.
Sempre giocando su “linee di tendenza” e medie, i
10 “verdi” del 2016 sono distribuiti
equamente, in termini assoluti, fra i reparti, tolti i portieri; per cui si dovrebbero avere come “grandi
esclusi”, 1 portiere su 3, 3 o 4 difensori su 7, 3 centrocampisti su 7 e 3
attaccanti su 6.
La seguente tabella riporta la percentuale di
“verdi” (V) per ogni posizione all’interno dei 4 reparti; le linee tratteggiate ricordano la loro consistenza nel 2016.
Partendo dai portieri,
si nota come il più utilizzato, Sirigu,
sia l’unico, e in assoluto, certo della
convocazione mentre il “verde” più
probabile è il terzo, Padelli, due scelte che confermano i responsi precedenti.
Proseguendo coi difensori, i primi 2 “grandi esclusi” occupano la 6ª e la 7ª
posizione, cioè Pasqual e Barzagli,
mentre il terzo “verde” e il quarto “di riserva” sono da ricercare fra la 2ª,
la 4ª e la 5ª, cioè Bonucci, Chiellini e
Ranocchia. Qui vi è una conferma “piena”, Barzagli già “a rischio” quale
22° del quadro sinottico, e una “parziale” in Chiellini.
Passando ai centrocampisti,
le 3 scelte toccano la 7ª, la 5ª e la 6ª posizione, cioè Pirlo, Soriano e Bertolacci, con gli ultimi due confermati come “in
bilico” quali 14° e 19° del quadro, e il primo a entrare fra i “verdi
possibili” dopo averli sfiorati col primo criterio.
Terminando con gli attaccanti, i 3 “grandi esclusi” sono il 6°, il 2° e il 3°, cioè Eder, Zaza e Immobile, con i primi due
nomi colpiti dalla sgradita conferma.
Infine, nemmeno
rientrare nella formazione-tipo delle qualificazioni rende automatica la
certezza di essere “blu”: infatti, dal 2002 al 2010 uno dei titolari è sempre rimasto a casa e anche l’unica eccezione,
in realtà, conferma tale regola (astratta); nel 2008 il secondo “verde” fu Cannavaro, regolarmente convocato ma
infortunatosi durante gli ultimi allenamenti nel raduno della fase finale e
sostituito all’ultimissimo. A distaccarsi da quest’andamento costante intervengono
i due tornei della gestione Prandelli, con 2 (2010) e 3 (2014) grandi esclusi.
Il titolare delle qualificazioni maggiormente
colpito dalle esclusioni (3) è il terzino
destro, seguito a ruota dalla punta decentrata sempre a destra (2). Nel
3-5-2 di Conte, il primo è identificato (“aggiustando” adeguatamente lo schema)
in Darmian, mentre il secondo è Pellé.
I “ripescati”
Individuati i più probabili “blu” e “verdi” fra
gli attuali “viola”, passo a vagliare chi
fra i “rosa” può ancora ambire a divenire “celeste” e a non restare (in)
“bianco”. La tabella che segue è analoga alla proposta supra per i “verdi”; intuitivamente, qui le posizioni soggette a
vari “pari merito” sono in un numero maggiore, e sono sempre indicate dalle caselle sfumate, differenziate in base
al peso assegnato, dove le azzurre valgono 1/3 di torneo, le celesti 2/3, le
blu ½ e le viola ¼.
Sono rappresentati tutti i “celesti” finora occorsi, ma per il
2016 mi fermo ai primi 6, soglia che mi evita di avere troppi nomi in
alternativa fra loro. Pur con tutte le cautele ampiamente ricordate, la 27ª posizione garantisce ugualmente la
chiamata definitiva, avendola saltata (al lordo degli ex æquo) solo nel
2006, quand’era occupata da Cassano (che con Lippi…).
Tiriamo le somme
Giostrandomi con le varie
indicazioni fornite nei precedenti paragrafi, a loro volte ricavate
dall’analisi storica delle convocazioni azzurre del XXI secolo, elidendo e
compensando quelle di segno opposto, è ora giunto il momento della divisione definitiva dei 48 giocatori usati
da Conte nelle 4 categorie di “blu” e “celesti”, “sicuri” di andare in
Francia, e di “verdi” e “bianchi”, “certi” di restare a casa, più o meno a
sorpresa.
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