lunedì 16 maggio 2016

EURO 2016… COME EURO 2012 ED EURO 2020 – 1° PARTE





Rado Il Figo ci presenta in due puntate come sarebbe l’edizione degli europei del 2016 se si seguissero le regole di Euro 2012 e quelle di Euro 2020.




Premesse

Fra qualche settimana sui campi francesi inizieranno i turni conclusivi di Euro 2016, un’edizione storica del torneo, poiché è contemporaneamente la prima con una fase finale a 24 squadre e l’ultima (si spera al momento) le cui qualificazioni non sono accompagnate dall’UEFA Nations League (UNL). Entrambe le novità avallate o frutto della fin troppo fervida fantasia di Platini – opportunatamente oggi in tutt’altre faccende affaccendato – sulle quali il mio giudizio è prettamente negativo.

A prescindere dalle mie personali opinioni, colgo l’occasione per illustrare come sarebbe Euro 2016 se si seguissero le regole del torneo che l’ha preceduto ovvero lo seguirà, per evidenziare le principali differenze.



Le qualificazioni

Prima di procedere, nello specchietto qui sotto ricordo l’esito dei 9 gruppi eliminatori di Euro 2016: le nazionali, che per ragioni di brevità sono sempre citate usando la sigla FIFA (facilmente intuibile), sono inserite in ordine di classifica, accompagnate da tre cifre indicanti, nell’ordine, i punti, le gare giocate e la differenza reti.


I colori (terribili!) sono gli ufficiali usati dall’UEFA per distinguere i gruppi stessi; alla fase finale si sono qualificate la FRA, organizzatrice, le prime (CZE, BEL, ESP, GER, ENG, NIR, AUT, ITA e POR) e le seconde (ISL, WAL, SVK, POL, SUI, ROU, RUS, CRO e ALB) classificate, la migliore terza (TUR) dopo aver stralciato i risultati ottenuti contro la (eventuale) sesta e le vincenti dei 4 spareggi fra le restanti 8 terze (UKR, IRL, HUN e SWE che hanno prevalso, rispettivamente, su SVN, BIH, NOR e DEN).

Euro 2016 come Euro 2012

1) Qualificazioni

A commento unanime, Euro 2016 presenta molte novità, fra neofite assolute come ISL e ALB, finora mai giunte alla fase finale di Europei o Mondiali, e relative come WAL e NIR, all’asciutto in ambito continentale ma già apparse nella competizione FIFA, e un ritorno in un grande palcoscenico da 30ennale assenza (Messico 1986) dell’HUN. Tuttavia, è facile pensare che ciò sia dipeso non tanto o solo dai progressi delle summenzionate nazionali quanto esclusivamente o quasi dall’allargamento da 16 a 24 squadre della fase finale, ufficialmente deliberato proprio per permettere a un maggior numero di squadre di accedervi (in effetti, una tautologia).

Ciò risponde al vero? In altre parole: a chi ha giovato realmente l’aumento delle finaliste, cioè chi fra le 23 qualificate (escludendo la FRA ammessa di diritto) a Euro 2016 sarebbe rimasta a casa se non ve ne fossero 8 in più rispetto a 4 anni fa?

Per rispondere, bisogna ipotizzare la struttura delle eliminatorie; in realtà, compito molto semplice poiché dai Mondiali 2010, l’UEFA ha sempre seguito questi dettami:
a) i gruppi di qualificazione sono al massimo da 6 squadre l’uno;
b) a parità di piazzamento, si ha “uguale destino”; in altri termini, tutte le squadre che terminano all’n-posto sono o qualificate o eliminate;
c) dove non sia possibile quanto sub b), si ricorre agli spareggi, i più corposi possibili.

Applicandoli al nostro contesto, si possono mantenere i 9 gruppi reali, dai quali si qualificano le 9 prime, le 3 migliori seconde e le vincenti dei 3 spareggi fra le restanti 6. Pertanto, se da un lato per le prime (CZE, BEL, ESP, GER, ENG, NIR, AUT, ITA e POR) non cambia nulla, dall’altro per tutte le terze, fra qualificate direttamente (TUR) e via spareggi (UKR, IRL, HUN e SWE), l’allargamento si è rivelato decisivo.

Restano da analizzare le seconde. Qui sotto riporto la graduatoria dopo aver stralciando i risultati contro la sesta del proprio gruppo: a fianco di ogni nazionale sono riportati, nell’ordine, il girone d’appartenenza e i punti, le gare e la differenza reti lì totalizzati, il nome della sesta classificata, i confronti diretti con questa (per prima sempre la partita in casa), e infine i punti, le gare e la differenza reti al netto di detti confronti diretti (tranne per l’ALB, inserita nel Gruppo I, l’unico a 5 squadre).


Il responso vede RUS, ISL e ROU qualificate direttamente e SVK, CRO, POL, SUI, WAL e ALB a disputare i 3 spareggi. Alcune considerazioni:
a) la classifica delle seconde è più serrata di quella delle terze usata realmente; infatti, se in quest’ultima le 9 nazionali interessate erano racchiuse nell’arco di 6 punti (dai 16 della TUR ai 10 della SVN), qui sono tutte raggruppate nell’angusto spazio di 2, riducibili a 1 per le prime otto;
b) decisiva per la ROU la regola che vuole l’esito dei confronti diretti come primo discriminante in caso di pari punti nei gruppi; infatti, si fosse usata la differenza reti, nell’F al sesto posto sarebbero giunte le FRO e non la GRE, e la ROU sarebbe scivolata a 14 punti, lasciando via libera alla SVK;
c) un altro aspetto storico di Euro 2016 è l’aver visto per la prima volta applicate delle penalizzazioni in classifica in un torneo per nazionali; infatti, CRO e SRB hanno subito il depennamento di, rispettivamente, 1 e 3 punti. Tuttavia, non è chiaro se detta decurtazione si debba o no “trasportare” nella classifica delle seconde. Poiché nel concreto nessuna delle due è giunta terza, devo affidarmi alla sola lettera del regolamento, dove testualmente si prevede che “i risultati contro le squadre al sesto posto sono scartati” e non che si debbano considerare i soli confronti diretti contro le migliori 4 avversarie del proprio girone. In ogni caso, la CRO, l’unica qui interessata, senza penalizzazione è appena quinta, per cui tale dilemma rimane privo di effetti pratici.

Gli accoppiamenti per i 3 spareggi sono affidati a un sorteggio pilotato dividendo le squadre in due urne in base al coefficiente UEFA aggiornato al termine dei gironi eliminatori (fra parentesi la posizione nel ranking):
Urna 1: SUI (10), CRO (12), POL (17)
Urna 2: SVK (19), WAL (28), ALB (31)
Da qui in avanti, per semplicità, ipotizzo sempre che l’esito dei confronti diretti ovvero l’ordine di classifica dipenda dal coefficiente di volta in volta usato; pertanto, gli spareggi sono assunti come vinti dalle 3 teste di serie, completando così il quadro delle 16 finaliste, in base al quale si può affermare che, delle 5 apparenti “beneficiate” dall’allargamento, in realtà solo HUN (sicuramente), WAL e ALB (con maggior probabilità) lo siano state veramente, mentre NIR (vincente del suo girone) e ISL (seconda migliore seconda) avrebbero ottenuto la qualificazione anche coi limiti di Euro 2012.


2) Fase finale

La simulazione si può spingere alla fase finale, fermandomi però alla composizione dei gironi iniziali. Innanzitutto le 4 fasce di merito sono le seguenti (fra parentesi la posizione nel ranking):


Alcune precisazioni:
a) vi sono due teste di serie d’ufficio: la FRA, organizzatrice, e la ESP, detentrice, che comunque sarebbe finita in prima fascia;
b) non ho simulato un esito degli spareggi, concedendomi una “deroga” applicando qui le norme di Euro 2016, per le quali il coefficiente usato è quello aggiornato al termine dei gruppi eliminatori, mentre a Euro 2012 fu ricalcolato ultimati i play off.

Quale sarebbe il volto dei 4 gruppi finali? Fermo restando l’inserimento a tavolino della FRA nell’A, si può immaginarlo adottando due ipotesi alternative:
1) seguendo l’ordine di estrazione occorso per il sorteggio di Euro 2016 delle 4 (ovvero 3 per la prima) nazionali col maggior coefficiente di ogni fascia; ovvero
2) seguendo l’ordine di coefficiente delle prime 4 (ovvero 3 per la prima) nazionali estratte da ogni fascia nel sorteggio di Euro 2016.

Ecco il responso per le due ipotesi:


Ricordando che l’eliminazione diretta qui parte dai quarti, cui accedono (solo) le prime due classificate di ogni girone, a prescindere dall’ipotesi seguita, il tabellone (di Euro 2012) degli accoppiamenti è il seguente:




 Appuntamento a lunedì 23 maggio per la seconda parte dedicata a Euro 2020.





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