mercoledì 5 dicembre 2018

IL METODO BERGVALL: UN MODO ALTERNATIVO PER ASSEGNARE 2° E 3° POSTO






Rado Il Figo ci racconta il "Metodo Bergvall".

Premessa

Erik Bergvall (1880-1950) fu uno sportivo svedese “a tutto tondo”, come d’uso per i pionieri, ricoprendo le figure di atleta, allenatore, dirigente e commentatore delle discipline "da vasca", dal nuoto alla pallanuoto, ma il suo nome è legato a un modo alternativo per scrivere la classifica nei tornei a eliminazione diretta, volto a rimuovere le distorsioni provocate dal sorteggio.

Tuttavia il suo "metodo" ebbe scarsa fortuna assoluta e quasi nulla in ambito calcistico, dove solo un torneo maggiore internazionale lo adottò, e in un'unica edizione: tuttavia è interessante analizzarlo, almeno per correggere com’è solitamente riportata quell’isolata applicazione in ambito calcistico nelle cronache attuali.

Euro 2016

Il "metodo base" è da me ricostruito analizzando un esempio di massima recuperato e i tornei dov'è stato adottato, nei quali ci si è discostati per esigenze pratiche (solitamente legate al basso numero di partecipanti), senza dimenticare che esiste anche una "seconda versione". Per semplificare, mi appoggio a un'esposizione "teorico-pratica", applicando il metodo Bergvall a Euro 2016 alla sola fase a eliminazione diretta, i cui esiti sono riassunti qui sotto.


Il tabellone è rimaneggiato per meglio comprendere gli incroci successivi: al medesimo scopo, ho usato colori e notazioni. Oltre alle consuete sigle FIFA per le nazionali e con i risultati delle partite estremizzati al massimo, ogni gara è rubricata con una sigla, dove la lettera rappresenta il turno (O: ottavi, Q: quarti, S: semifinali, F: finale) mentre F1 è la finale per il primo posto.

I dubbi di Bergvall

Bergvall si muoveva in ambito olimpico dov'è essenziale fissare i primi 3 posti, gli unici premiati con una medaglia; di fronte al panorama offerto dai risultati di Euro 2016, quali dubbi sorgono? Nessuno per il Portogallo: chi è in grado di battere ogni avversario oppostogli contro, di riffa o di raffa (come nella realtà), merita il 1° posto; piuttosto il dilemma è in capo alle avversarie affrontate dai lusitani. Concentrandosi su prima e ultima, la Francia è veramente degna del 2° posto perché superiore a tutte le altre concorrenti ad eccezione del Portogallo? Oppure i Galletti hanno avuto solo la fortuna di incontrare i lusitani per ultimi? E se fosse vero questo, allora la 2ª forza del torneo potrebbe essere la Croazia, jellata ad aver incrociato i ferri col Portogallo negli ottavi e quindi subito eliminata per un capriccio della dea bendata.
In realtà il tabellone di Euro 2016 prevede incroci prefissati in base ai piazzamenti ottenuti nei precedenti gruppi, a loro volta composti con un sorteggio pilotato per fasce di merito, ma all'epoca di Bergvall la pesca dalle urne era libera, per cui i suoi dubbi erano legittimi: un destino "cinico e baro" può condensare nella parte alta del tabellone le migliori 8 formazioni di Euro 2016, e nella parte bassa le peggiori 8 (e di qualcosa del genere si era anche parlato due anni fa, seppur… a parti invertite), per cui la Croazia può essere benissimo la 2ª forza presente e la Polonia la 3ª, nonostante i reali turni di eliminazione, mentre una Francia ipoteticamente da 9° posto, che con un tabellone "meritocratico" avrebbe al massimo ambito a figurare come la migliore eliminata negli ottavi, è salita fino al secondo gradino della graduatoria finale solo per l’aiuto di fortunati incroci.

Come rimediare alle bizze della sorte e assegnare 2° e 3° posto a chi lo merita davvero?

La soluzione

Bergvall pensò di affidarsi sempre a delle finali ma giocate con "spirito diverso"; se normalmente, il 1° posto va al Portogallo, quale vincitore della finale per il titolo, il 2° alla Francia, quale lì sconfitta, e il 3° al vincente della sfida fra Galles e Germania, semifinaliste perdenti, col suo metodo ognuno dei primi 3 posti è assegnato attraverso la disputa di una sua "finale autonoma" grazie all’allestimento di un secondo torneo per l'argento, cui segue (di norma) un terzo per il bronzo.

Nonostante le premesse, nel torneo per l'argento le squadre iniziano da turni diversi in base a quando sono state eliminate. Pertanto:
- dal I turno partono le 8 eliminate agli ottavi
- dal II, le 4 eliminate ai quarti;
- dal IV, le 2 semifinaliste perdenti;
- dalla finale per l'argento, la sconfitta nella finale per l'oro.

Il tabellone degli incroci è il sottostante:


Le rubriche delle gare seguono quanto detto nel primo tabellone (ora con I: primo turno, II: secondo turno, III: terzo turno; IV: quarto turno), cui s’integrano, aggiungendo “v” per vincente e “p” per perdente, e dove SA e F2 sono, rispettivamente, la semifinale e la finale per l'argento.

Il tabellone è disegnato in modo di ritardare fino all'ultimo la possibilità che due squadre affrontatesi nel torneo per l’oro s’incrocino in quello per l’argento.

Infatti, una regola particolare del metodo Bergvall stabilisce che in tal evenienza non si giochi una rivincita ma si mantenga il risultato conseguito in precedenza senza riscendere in campo.

Gli incroci sono intuitivi, più facili da cogliere che da spiegare. A grandi linee, il I turno è diviso in due blocchi; nelle sfide dispari si affrontano le perdenti degli ottavi dispari, e nelle sfide pari, le eliminate negli ottavi pari; gli accoppiamenti sono tali per cui la “somma” degli ottavi sia uguale a 8 per le sfide “dispari” e a 10 per le “pari”. Così definite le 4 sfide, sono poi piazzate nel tabellone partendo dall’alto per le “dispari” e dal basso per le “pari” (la perdente del secondo ottavo è così nella quarta gara, mentre la sconfitta nel primo è nella prima). Per facilitare la lettura, gli avversari del I turno provengono dalle partite con uguale colore del primo tabellone.

Da qui in avanti si prosegue ancora più agevolmente: nel II turno, le vincenti del I affrontano la “corrispondente” eliminata nei quarti (per cui la chi è prevalso nella terza gara affronta chi è caduto nel terzo quarto). Il III turno è tutto dedicato alle vincenti del II, allo scopo di dimezzarle, con sfide che seguono l’ordine del tabellone, e avere le due avversarie nel IV turno per le due sconfitte nelle semifinali per l’oro, con accoppiamenti che seguono quanto detto per il II turno. Infine, le due vincenti del IV turno si scontrano per designare chi contende l’argento alla sconfitta nella finale per il 1° posto.

Vediamo come si sarebbe svolto il torneo per l'argento a Euro 2016, ipotizzando che a prevalere in ogni gara, con un fittizio 1-0, sia sempre la squadra meglio classificatasi nella realtà.


La Francia "conferma" il 2° posto battendo nell'apposita finale il Galles.
Il torneo per il bronzo è solo eventuale, accedendovi le squadre che hanno subito sconfitte esclusivamente contro Portogallo e/o Francia, cioè contro le prime 2 classificate; è facile verificare come sia solo una a rispondere a tale requisito, il Galles, al quale è assegnato direttamente il 3° posto senza dover scendere in campo una terza volta.

Tutto bene? In realtà il metodo Bergvall ha alcuni difetti congeniti che provo a esporre.

Le controindicazioni

Innanzitutto, i primi 3 posti sono assegnati con 3 distinti tornei disputati, inevitabilmente, in ordine decrescente d'importanza: è lecito chiedersi quanto l'interesse si mantenga vivo man mano che si prosegue, specie se si dovesse allestire pure la competizione per il bronzo.

In secondo luogo, se è vietato rigiocare partite già viste nel torneo per l'oro, Irlanda, Islanda e Germania concorrono in quello per l'argento già sapendo che non potranno mai coglierlo: dovessero centrare la finale per il 2° posto, non la giocherebbero nemmeno, essendo state eliminate dalla Francia nel torneo per il 1° posto, perdendola virtualmente ma almeno con la certezza di vedersi attribuire direttamente la 3ª piazza finale. Nell'intero impianto è decisivo il IV turno per l'argento perché, per quanto si ritardino gli incroci fra squadre già affrontatesi, ciò non può protrarsi oltre detto livello, e non sempre gli esiti garantiscono uno svolgimento "naturale" del torneo, come nell'esempio sopra riportato ovvero come accadrebbe con una SA fra Italia e Belgio (qui non contano le gare dei gruppi). Infatti, se a prevalere nel IV turno fossero:
- Italia e Germania, i tedeschi superano a tavolino SA, avendo battuto gli italiani nei quarti di Euro 2016, e altrettanto a bocce ferme perdono F2 contro la Francia, essendo stati superati dai Galletti nelle semifinali; tuttavia, la Germania centra il bronzo, essendo l'unica ad aver perso 2 volte solo con Francia e/o Portogallo, per quanto entrambe le volte contro i transalpini (una in campo e l'altra sulla carta);
- Galles e Belgio, i britannici, avendo sconfitto i Diavoli Rossi nei quarti di Euro 2016, volano direttamente in F2.

È pertanto essenziale che (almeno) le 2 gare del IV turno si giochino contemporaneamente, a evitare ovvi disinteressi (provo a immaginare l'impegno belga sapendo che il Galles ha battuto l'Italia, p.es.).

Inoltre, può verificarsi un caso curioso da far venire i brividi ai tifosi bleu.

Se i tifosi di Benfica e Juventus piangono…

…pensando alle finali continentali perse, quelli della Francia non ridono, se s'ipotizzasse che il criterio di prevalenza in ogni gara fosse l'alfabetico, ottenendo questo panorama nel torneo per l'argento.


Assegnati così l'oro al Portogallo e l'argento al Belgio, rimane il bronzo, per il quale si deve stavolta allestire l'apposito torneo, per quanto limitato alla finale fra Croazia e Francia, le uniche sconfitte 2 volte solo contro lusitani e Diavoli Rossi, dove, valendo l'ordine alfabetico, s'imporrebbero gli uomini con la maglia a scacchi. La Francia centra pertanto una terrificante serie di 3 finali perse una dietro l'altra… nello stesso torneo (e pure in casa), essendo stata sconfitta di fila nelle gare assegnanti il 1°, 2° e 3° posto!

La versione alternative

Come anticipato, dalla struttura appena illustrata ci si è discostati più volte, in particolare sorvolando sulla norma proibente la ripetizione di gare già giocate. La principale alternativa vede sempre disputare un torneo per il 2° e uno per il 3° posto ma… semplificando l’uno e complicando l’altro. Infatti, la corsa per l'argento si riduce a queste 3 gare:


In sostanza, il 2° posto è un affare fra le 4 squadre eliminate da chi ha vinto l'oro, una conclusione che fa a pugni con le premesse di Bergvall. Nel caso di Euro 2016, nel I turno si affrontano Polonia e Croazia; chi vince, fronteggia in semifinale il Galles per decidere chi contenderà l'argento alla Francia.
Viceversa, nel torneo per il 3° posto scendono in campo 12 squadre, cioè tutte tranne le due già medagliate e le due eliminate nel I turno e nella semifinale per l'argento.


Il torneo per il bronzo ricalca quello di base per il 2° posto, dopo aver tolto le sfide "più alte". Nel I turno si mantengono le 3 gare “integre” rimaste, mentre la perdente del settimo ottavo (che avrebbe affrontato chi era stato eliminato al primo colpo dal vincitore dell’oro), vola direttamente al III turno, a “sostituire” l’eliminata nei quarti mancante, così come la finalista perdente per l’argento subentra all’altrettanto assente semifinalista per l’oro. Un’altra piccola deviazione si ha nel II turno, dove le eliminate nei quarti sono inserite in ordine inverso (cioè partendo dal basso e non dall’alto).

Per maggiore chiarezza, completo il tabellone riprendendo Euro 2016 e facendo vincere sempre la meglio classificata reale (per cui l'argento è andato alla Francia dopo aver battuto il Galles in finale e con Croazia e Polonia qui tagliate fuori).



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