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Rado il Figo torna sulle pagine di "Calcio e Altri Elementi" con una disamina relativa ai nuovi criteri di qualificazione alle coppe europee che prenderà il via dalla prossima stagione.
Premessa
Come
ormai noto, l'appena cominciata stagione continentale 2017/18 è l'ultima prima
dell'entrata a regime della (ennesima)
riforma di Champions (CL) ed Europa League (EL). Nelle nostre sponde solo
due aspetti hanno tenuto banco, entrambi riguardanti la CL: l'iscrizione anche della quarta
classificata della 4ª federazione (fed) del ranking UEFA (posizione
occupata, attualmente e per l'appunto, dall'Italia) e l'accesso diretto ai
gironi di tutt'e 16 le rappresentanti delle prime 4 fed. Intuitivamente, non
sono le uniche novità e l'UEFA già ad agosto 2016 aveva anticipato alcune delle
restanti, senza però mai svelare l'aspetto integrale delle due competizioni.
Nel
frattempo alcune indiscrezioni sono trapelate, in particolare di rimbalzo dalla
federcalcio svizzera, tali da
colmare la lacuna e poter presentare le presumibili future strutture dei due
tornei: tuttavia, pur con il pregio della completezza e della coerenza (il
piano di turni, qualificazioni e ingressi è perfetto), sul campo restano alcuni
punti dubbi (per il sottoscritto).
Le Coppe oggi…
Prima
di illustrare le nuove coppe, parto… dalle vecchie o meglio correnti. Nel 2017/18 si ha un lieve ritocco in EL,
oltre a scontare l'entrata in scena effettiva del Kosovo, l'anno scorso rimasta sulla carta a causa del mancato
rilascio delle necessarie licenze UEFA; il tabellone
ufficiale dei turni d'ingresso nelle due competizioni (più sotto riportato),
pubblicato nei regolamenti, è disegnato sotto le seguenti ipotesi
semplificatrici, tali da garantire praticamente la presenza totale massima possibile (viene a mancare la
“retrocessa” dalla CL in EL per non infrangere il tetto massimo di 5
rappresentanti):
a)
tutte le squadre che hanno ottenuto
il titolo sportivo richiesto sono in
regola con gli altri requisiti necessari per l'iscrizione alla competizione di
competenza;
b)
gli unici titoli nazionali usati sono campionato
e coppa;
c)
i vincitori di coppa nazionale non sono
iscrivibili via campionato né alla CL né all'EL;
d)
il detentore (det) di CL e quello di EL
non sono iscrivibili via tornei nazionali né alla CL né all'EL
e)
il det di CL appartiene a una delle
fed dalla 4ª alla 12ª;
f)
il Liechtenstein, per la risaputa
particolarità di allestire solo la coppa, è ipotizzato essere sempre fra la 25ª
e la 45ª fed (per cui nei totali bisogna ricordare che esso non ha
rappresentanti in CL e solo una in EL).
Le
238 partecipanti alla CL ed EL
2017/18 sono, pertanto, così distribuite:
Legenda. Fed.: federazione (individuata dalla posizione nella classifica per coefficiente 2015/16) ovvero detentore (Det) di CL (coppa CL) o di EL (coppa EL); 16: sedicesimi di finale; FG: fase a gruppi; SP: spareggi; NQ: n-esimo turno di qualificazione (C: percorso campioni; L: percorso lega); P: squadre la cui stagione europea parte dal turno della colonna; Q: squadre qualificate dal turno precedente rispetto a quello della colonna; R: squadre partenti dal turno della colonna quali ripescate dalla CL; T: squadre totali del turno della colonna. Ogni casella della griglia indica le squadre (con un pallino se iscritte via campionato – il numero interno rappresenta la posizione – e con una coppa quale vincitore di coppa nazionale) delle federazioni della riga che iniziano la stagione dal turno della colonna. P. es.: la seconda casella in alto a sinistra indica che le prime tre di campionato delle federazioni dal 1° al 3° posto nella classifica per coefficiente partono dalla fase a gruppi di CL.
La
piccola modifica in EL detta una “norma generale” della ripartizione
delle rappresentanti via tornei nazionali, tale per cui ora tutte le fed ne hanno 3 a testa,
tranne:
a)
quelle dalla 52ª alla penultima (oggi la 54ª), che ne hanno 2;
b)
l'ultima (la 55ª), che ne ha 1 sola (come il Liechtenstein).
La
variazione potrebbe apparire inopportuna come tempistica ma in realtà è calibrata in prospettiva del nuovo volto
delle coppe, ed è questo un altro punto a favore della ricostruzione
reperita. Prima di presentarla, reputo utile ricordare quanto segue:
1)
pur con 238 iscritte totali, 80 gareggiano in CL e 191 in EL. La differenza di 33 dipende dalle ripescate dalla prima alla seconda, così scaglionate:
1a)
le 15 eliminate nel terzo turno di qualificazione (3Q) di CL accedono agli spareggi
di EL;
1b)
le 10 eliminate agli spareggi di EL accedono ai gironi di EL;
1c)
le 8 terze classificate nei gironi di CL (e così eliminate) accedono ai sedicesimi
di EL;
2)
nel tabellone, P ha quella e più esatta
definizione, e non la più semplice di “squadre partenti dal turno della
colonna”, sempre a causa delle ripescate, anch'esse effettivamente da lì
partenti per quanto “non in termini assoluti” ma solo “di competizione”;
3)
pur posta come partente dal 3Q percorso lega (3QL), il det di EL è una “presenza fantasma”, non conteggiata in T a causa della sua posizione
“ballerina”, potendo, infatti, iniziare (a seconda di ipotesi troppo articolate
da riportare qui), anche dal 3Q percorso campioni (3QC) o direttamente dai
gironi;
4)
a causa di quanto sopra, il tabellone,
anche qualora fossero realmente presenti tutte le squadre ivi contenute, è sempre soggetto ad aggiustamenti.
… e domani
È
quindi tempo di presentare le coppe europee come saranno dal 2018/19; sempre seguendo le ipotesi semplificatrici,
il nuovo tabellone dovrebbe avere l'aspetto sottostante:
In
entrambe le competizioni vi è un turno in più, i “preliminari” (propriamente detti) posti a precedere il 1Q, e tutte
le fasi prima dei gironi sono suddivise nei due percorsi “campioni” e
“lega” (quindi anche in EL), di fatto partenti dal 2Q (e non più dal 3Q).
Inoltre il tabellone torna a subire degli aggiustamenti solo se sono presenti
dei posti vacanti, come avveniva fino al 2014/15.
Conferme
Inizio
subito dalle conferme fornite dalla ricostruzione
rispetto a quanto da me immaginato finora (e illustrato nell'ultima puntata
della storia delle formule della massima competizione per club europea). Sul
piano generale, la quarta della 4ª fed partecipa
alla CL, così come la sua 6ª all'EL, mentre puntando l'attenzione sulla
sola CL:
a)
le 26 ammesse direttamente ai gironi
sono i det di CL ed EL, le 16 rappresentanti totali delle prime 4 fed, la prima
e la seconda della 5ª e 6ª e la prima di quelle dalla 7ª alla 10ª;
b)
le squadre che si qualificano ai gironi
sono 6, di cui 4 dal percorso campioni e 2 da quello lega;
c)
tutte le eliminate prima dei gironi sono
ripescate in EL.
Problemi, dubbi, perplessità, 36,
48.
Una
prima differenza è nelle iscritte in CL,
salite a 81 e non a 87, mancando all'appello le terze della 7ª, dell'8ª e
della 9ª fed e le seconde della 16ª, della 17ª e della 18ª, partecipanti aggiuntive
da me individuate esclusivamente sulla base di uno schema apparso nel filmato pubblicato dall'UEFA nell'estate 2016
(vedi illustrazione sottostante) dove erano spiegati i primi passi della
riforma, ma effettivamente mai
“ufficializzate” dalla medesima confederazione in alcun (altro) modo e
negli articoli apparsi nel suo sito tutto aveva sempre lasciato intendere che
gli incrementi si sarebbero fermati esclusivamente all'arcinota quarta della 4ª
fed.
I dubbi sorgono in più parti del
tabellone. A
dire il vero, in CL ve n'è uno solo “diretto” ma si comincia…. subito, fin dal 1Q, il quale è a 4 squadre ma ne qualifica solo una al successivo. Poiché i giorni
di gara restano sempre due (anche per coordinarsi con il calendario di EL),
l'unica strada percorribile è una sorta di “final four” al rovescio, con due
turni pertanto a partita secca (in sede unica? in casa di una delle due contendenti?).
In
EL le perplessità puntano principalmente sulle ripescate, già di loro salite a quota 57, una vetta che reputo personalmente tanto elevata da apparire
grottesca: a conti fatti, solamente a chi arriva primo, secondo o quarto nei
gironi di CL non è concessa la seconda chance continentale in EL o, se
preferite, il 70,37% di chi fa la
prima, farà sicuramente anche la seconda. Proseguendo di questo passo, credo
che si arriverà all'estremo per cui,
p.es., la finale della scorsa EL sarà disputata da Manchester United (quale vincente della “prefinale” contro l'Ajax)
e la Juventus (quale perdente dal
Real Madrid della finale di CL).
Tralasciando
le mie considerazioni personali, nella conferma riportata alla lettera c) manca
la precisazione per cui i campioni
eliminati in CL prima dei gironi sono ripescati in EL dove gareggiano… fra di loro, in quanto il
suo “percorso campioni” è interamente ed esclusivamente loro dedicato, mentre
in quello “lega” confluiscono le ripescate dell'analogo di CL e le iscritte in
partenza in EL.
Qui
qualcuno dovrebbe domandarsi come sia
possibile, se la suddivisione in percorsi parte dal 2Q mentre i campioni
sono eliminati fin dai preliminari, ricordando come a oggi, dove sono previsti
i ripescaggi (a eccezione dei gironi), tutte le eliminate nel turno n di CL ripartono dal turno n+1 di EL. In effetti, tralasciando
sempre i gironi dove nulla cambia su quest'aspetto, dal 2018/19 il piano dei ripescaggi segue lo
specchietto sottostante.
Esistono
quindi 2 turni di EL che “valgono
doppio”, accogliendo le eliminate da due (e non uno) di CL:
a)
il 2QC per quelle nei preliminari e
nel 1Q;
b)
i gironi dove, a dire il vero,
confluiscono tutte quelle negli spareggi ma solo quelle del 3QL, poiché chi è
battuto nel 3QC riparte (ancora) dagli spareggi.
Evidenti
tutte le “disparità di trattamento” derivanti:
i)
chi è eliminato nel 1Q di CL provenendo dai preliminari, è ripescato nel 2QC di
EL ma avendo sulle gambe due (o tre)
gare in più rispetto a chi è stato eliminato subito in questi ultimi;
ii)
si rompe, e del tutto
inspiegabilmente, nel 3Q la prassi
odierna dove, a pari di turno di eliminazione in CL, corrisponde pari turno
di ripescaggio in EL, mentre lì chi ha subito la battuta d'arresto nel percorso
campioni deve disputare altre due gare prima di raggiungere i gironi di EL,
dove è invece ammesso direttamente chi è eliminato nel percorso lega.
In
EL si riscontrano ulteriori punti di
rottura con la “continuità” odierna; prendendo in considerazione solo le
iscritte via tornei nazionali (le P, per intenderci) e tralasciando gli
spareggi, finora vale la seguente regola: se la fed migliore fra quelle aventi
almeno una partente dal turno n
occupa la posizione k, allora la fed
nella medesima situazione nel turno n-1
occupa una posizione uguale o inferiore a k.
Scorrendo il nuovo tabellone si vede subito che ciò non è più rispettato: infatti, nel 3Q la migliore fed è la 6ª
ma nel 2Q è invece la 1ª. Ciò genera pertanto un'altra discontinuità, poiché i turni di partenza delle
rappresentanti della medesima fed non sono più per tutte contigui, con
l'eccezione posta in capo alle prime 5 (dove dai gironi si passa al 2Q,
saltando il 3Q).
Vincitori e vinti
Chi
trae profitto e chi subisce perdite dalla riforma? Tenendo presente che
mantenendo (quasi) invariata la struttura dei tornei, inevitabilmente non si
può migliorare una posizione se non peggiorandone altre, come ultimamente
avviene troppo spesso in ambito UEFA, vantaggi
e svantaggi sono distribuiti senza seguire alcuna logica apparente. Per
meglio visualizzare la situazione, rielaboro il tabellone 2018/19 evidenziando
con diversi colori le iscritte via tornei nazionali e da det in base alle
differenze con la situazione attuale, e più precisamente:
a)
in nero chi si vede confermato il
turno di partenza (compreso il det di CL);
b)
in verde chiaro chi parte un turno
dopo e in verde scuro chi due turni
dopo;
c)
in rosso chi parte un turno prima;
d)
in celeste la debuttante nella
competizione e in blu se anche
assoluta.
“Tirando
le somme” di “premi e punizioni”, si ottiene il seguente specchietto, dove sono
evidenziati i turni da disputare complessivamente
in più o in meno rispetto al tabellone attuale, per competizione e in totale
(e facendo valere doppio il verde scuro).
Legenda. Fed: federazione (individuata
dalla posizione nel ranking di riferimento); Pallino nero: numero totale di turni in meno da
disputare; Pallino nero: numero totale di turni in più da
disputare; C: in CL; E: in EL; T: in totale. Ogni casella della griglia indica i
turni in più o in meno da disputare rispetto al tabellone attuale. P. es.: la prima
casella in alto a sinistra indica che le rappresentanti delle prime 3 fed disputano
complessivamente un turno in meno in CL.
Si
possono trarre le seguenti osservazioni principali:
-
per 12 fed in CL (le 4 dalla 6ª alla
9ª, la 16ª, la 17ª e le 6 dalla 46ª alla 51ª) e ben 35 in EL (le 3 dalla 10ª alla 12ª e le 32 dalla 16ª alla 47ª)
la situazione rimane immutata, anche
se, in termini generali, solo per 4 la riforma è completamente neutra (la 16ª,
la 17ª, la 46ª e la 47ª);
-
se i vantaggi, presenti esclusivamente in CL, sono racchiusi nel ristrettissimo
circolo delle prime 4 fed, è abbastanza evidente che la 4ª (cioè… la peggiore di esse) sia la vera “vincitrice”:
infatti, le prime 3 abbinano la quarta ammessa direttamente ai gironi di CL
alla sesta costretta a partire un turno prima in EL, mentre la 4ª conosce il
“premio doppio” di terza e quarta ai gironi di CL e senza subire alcuna
penalizzazione in EL. Non solo: è pure l'unica
fed a ritrovarsi una debuttante per torneo e, quindi, con un'iscritta
totale in più;
-
come anticipato, al di fuori delle 5 eccezioni summenzionate, tutte le fed
vedono almeno una loro rappresentante costretta a partire un turno prima, ma
pure in questo caso è facile rilevare i
veri “sconfitti”. Se si può rintracciare una logica meritocratica per quel
che riguarda le posizioni in coda (le ultime 4 fed hanno tutte le loro squadre
con un turno aggiuntivo da giocare, fardello limitato alle sole di EL per la
50ª e la 51ª), questa si smarrisce per le altre, poiché riguardano la 5ª (toccata nella sua peggiore
rappresentante in CL e in EL), l'11ª e
la 12ª (colpite le loro squadre di CL) e
soprattutto la 15ª (dove sono le prime tre di campionato a essere
penalizzate);
-
infine, esistono altre formazioni
beneficiate dalla riforma non evidenziate dal tabellone rielaborato: sono le
eliminate in CL prima del 3Q (salite fra l'altro da 22 a 33) ora ripescate
anch'esse in EL, nonché quelle nel 3QL (scese da 5 a 4) ammesse direttamente ai
gironi e non più agli spareggi di EL.
Giustificazioni tecniche dei
cambi in CL?
Proseguo
ora concentrandomi esclusivamente sull'analisi del nuovo volto della CL,
poiché, innegabilmente, quanto accade in EL è solo un riflesso delle variazioni
occorse nella prima.
L'UEFA
non ha mai negato come tutte le riforme succedutesi in CL siano volte a
favorire le fed (e relativi club) cui appartengono le emittenti più generose nell'acquisto dei diritti tv. P.es.: l'accesso diretto ai gironi fu introdotto
nel 1994/95 dalle spinte dei network inglesi e tedeschi, i cui indici d'ascolto
erano insoddisfacenti per l'assenza di club connazionali in tale fase, in
quanto incapaci di qualificarvisi dal campo (tranne una volta). Tuttavia, la
confederazione europea ha sempre mantenuto un “legame sportivo” alle sue concessioni: infatti, anche nel 2018/19
le fed ad avere 4 rappresentanti in CL sono
le prime 4 del ranking e non le 4 di riferimento delle televisioni che
hanno messo più valsente nelle tasche dell'UEFA. La “speranza sottesa” è che,
ovviamente, le due realtà coincidano:
quando ciò non avviene per lungo tempo, si aggiusta il tutto “allargando” o
“restringendo” la fascia delle fed di élite.
Ciò…
ammesso e premesso, si possono riscontrare anche motivazioni tecniche a
supporto della riforma? Ricordo che, rispetto al passato, le nuove squadre
ammesse ai gironi non si sono
semplicemente affiancate alle precedenti ma hanno anche sostituito alcune
di queste poiché le formazioni partenti da tale fase sono passate da 22 a 26 ma
i “volti nuovi” sono 6 e non 4. Infatti, se si sono aggiunte la terza della 4ª
fed, le 4 quarte delle prime 4 e il det di EL, al contrario le 2 prime dell'11ª
e della 12ª ora iniziano dagli spareggi.
Nelle
tabelle che seguono, per meglio ricordare visivamente il “trattamento ricevuto”
per effetto della riforma dalla singola fed nella sola CL, userò nuovamente i
colori verde, a indicare quelle le cui rappresentanti giocano complessivamente
un turno in meno (con la tonalità scura per la 4ª, la più beneficiata di tutte,
come già illustrato), e rosso, per quelle le cui rappresentanti ne giocano uno
in più, col granata riservato a chi, invece, deve sorbirsene ben due aggiuntivi,
mentre “restano in bianco” le realtà non toccate in alcun modo.
Tutti
i dati riportati si riferiscono, poi, all'arco
temporale dalla stagione 2009/10 (la prima in cui in CL vi furono 22
ammesse direttamente ai gironi e, soprattutto, i turni precedenti suddivisi in
due percorsi) alla scorsa 2016/17,
al fine di avere un contesto omogeneo di analisi.
Per
prima cosa verifico la capacità delle “piazzate”
(R, identificate dal pallino con la posizione in campionato), cioè di chi
disputa il percorso lega, di qualificarsi
ai gironi (Q) nelle 8 stagioni considerate. Nella tabella sottostante sono pertanto
evidenziate, p.es., le qualificazioni della quarta della 4ª fed in quanto tale,
a prescindere da chi occupasse in quel momento detta posizione. Infine, la
doppia linea divide le piazzate che partono dagli spareggi dalle altre.
Il responso appare chiaro: per le quarte delle prime 3 fed
i preliminari sono quasi un “riscaldamento”, avendoli superati in 18 casi su 23
(e non 24, a causa del Tottenham “retrocesso” in EL nel 2012/13 per far posto
al det Chelsea), per un lusinghiero 78,3%. Appare
così ingiustificata la “promozione” a loro pari della 4ª fed, il cui 50% di
qualificazione, semmai, la rende (mediamente) simile più alle due fed che la seguono
rispetto alle tre che la precedono. Desolante lo score delle ultime 6 in lista,
col loro 2,1%, che si traduce in uno 0 su 40 per le 5 in coda.
Rielaboro ora la tabella, inserendo le 19 fed (identificate
dalla sigla FIFA) che almeno una volta hanno affrontato il percorso lega,
ordinate secondo il ranking 2010/15 che ha fissato iscrizioni e turni d'ingresso
dell'ultima CL. A fianco delle qualificazioni ottenute, fra parentesi riporto
il numero di tentativi. Contrariamente alla prima versione, qui conta la
nazionalità della piazzata e non la sua posizione: p.es., per l'Italia si fa
riferimento a quanto ottenuto dalle sue quarte fino al 2011/12 e dalla sue
terze successivamente.
Le conclusioni precedenti
risultano ancora più marcate:
per le 3 prime fed, il percorso lega è una mera formalità, coll'87,0% di esiti
positivi; anzi, affrontare le inglesi equivale finora a una condanna certa.
Pertanto, appare sempre meno giustificato il doppio premio elargito all'Italia
quarta: bisogna scendere fino all'Ucraina ottava per veder riapparire il suo
misero 25,0%, con Portogallo, Francia e Russia, le più immediate inseguitrici
degli Azzurri che ribattono con un rendimento superiore al doppio (62,5%).
Anche qui, chi sta in fondo ha poco da lamentarsi: dai Paesi Bassi in giù si
registra un avvilente 1,8%, che scende alla 0 su 48 escludendo gli Oranje.
Nella
prossima tabella, ritorno alla “visione” delle fed per posizione nel ranking, e
valuto il numero di qualificazioni agli ottavi di finale, confrontando quanto
ottenuto da chi dal 2018/19 non avrà più l’accesso diretto ai gironi con quanto
realizzato da chi lo sostituirà. Alcune avvertenze:
a)
accanto ai campioni dell'11ª e 12ª fed, ho inserito anche quello della 13ª fra
i prossimi “esclusi”, conteggiando solo i casi in cui è partito direttamente
dai gironi;
b)
al contrario, fra le “sostitute”, mancano il det di EL, al momento fermo al
doppio caso del Siviglia (qualificazione fallita nel 2015/16 e centrata nel
2016/17), troppo esiguo per far testo, e la quarta della 4ª fed, finora
impegnata (di principio) in EL.
Le
risposte ottenute sono ancora inequivocabili: solo nel 14,3% dei casi i 3 campioni “defenestrati” hanno superato quella
fase a gruppi loro garantita dalla riforma Platini, obiettivo che scende desolatamente
a 1 riuscita in 16 tentativi se si esclude la 13ª fed, mentre le 4 subentranti
rispondono con un rispettabile 41,9%, ancor più lusinghiero ricordando che
devono affrontare anche gli spareggi, che s'innalzerebbe al 42,4% inserendo il
Siviglia e al 43,4% considerando solo le prime 3 fed, comunque sempre molto
vicini alla soglia ideale dell'1 su 2.
Il
campo fornisce quindi un riscontro
positivo all'accesso diretto ai gironi delle quarte delle prime 3 fed a scapito
delle prime dell'11ª e della 12ª, mentre è totalmente ingiustificata l'apertura
(doppia, fra l'altro) concessa alla 4ª.
Quali bandieruole al vento
Ho
anticipato in premessa come gli organi d'informazione sportiva nostrani si
siano espressi positivamente sulla prossima riforma della CL, però così
effettuando una drastica inversione di tendenza. Prendo ad esempio il Guerin Sportivo che, addirittura, se ne
era fatto promotore seppur in termini più attenuati, suggerendo la
parificazione della 4ª fed all'attuale situazione delle prime 3 (cioè, 3
squadre ai gironi e 1 agli spareggi): a sostegno, avendo riconosciuto la
scarsità dei risultati ottenuti dai nostri club nelle coppe, esclusivamente la
mole di diritti tv pagati dalle nostre emittenti (per l'appunto). Ebbene, all'epoca
della ricordata innovazione del 1994/95, la medesima testata non aveva lesinato
aspre stoccate verso l'UEFA per il favore concesso a Germania e Inghilterra, definendo disdicevole la supremazia
accordata al denaro sui valori tecnici.
Naturalmente
è lecito nel tempo cambiare opinione, però qui si ha la strana sensazione di
essere di fronte, per rimanere in tema, a quanto accade col “calcio
spezzatino”, boccone indigesto quando lo offrono gli altri salvo diventare
piatto prelibato se appare nel nostro menù, visto che si continua a scagliarsi
contro gli anticipi della Serie A di mezzodì (disputati per essere “televisti”
in Asia) e all'allargamento dei Mondiali a favore delle nazionali della AFC,
ricche ma non di talento. Insomma, se la pecunia degli altri è vile, la nostra non olet.
Non
solo: all'atto dell'ufficializzazione
della riforma, sempre il Guerin Sportivo chiosava sulla sua bontà anche per
gli aspetti positivi ricadenti sulla Serie A, un torneo ormai monosquadra nella
lotta allo scudetto e, come ricordato, pure scarsamente competitivo a livello internazionale,
dove si riaccenderebbe l'interesse per
la conquista delle posizioni di rincalzo fino alla quarta grazie
all'ammissione dei gironi di CL. Onestamente, sono molto curioso di verificare
se tali affermazioni manterrebbero uguale tenore se, in luogo dell'Italia,
fossero altre realtà a beneficiare di un'innovazione che finisce per… aumentare
il numero di formazioni mediocri presenti nella massima competizione europea
per club!
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